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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 24 Maggio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 11
INTERPELLANZA 2021-00233
L'ANAGRAFE DI TORINO RIVERSA LE SUE INEFFICIENZE SUI COMUNI LIMITROFI
Interventi
ROLANDO Sergio (Assessore)
Chiedo scusa Presidente qui ruberò qualche minuto in più rispetto alle due precedenti
risposte che sono state rapide, perché l’interpellanza è abbastanza complessa. Il Testo
Unico delle leggi di pubblica sicurezza 773 del ‘31 prevede che il Sindaco è tenuto a
rilasciare alle persone aventi nel Comune la loro residenza o la loro dimora una carta
d’identità, sulla base di questa normativa vigente il requisito per l’emissione è la
residenza o in alternativa la dimora nel Comune. Non sarebbe, quindi, regolamentata da
legge l’emissione in un terzo Comune. Il portale di prenotazione CIE sviluppato dal
Ministero degli Interni in collaborazione con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato
oltre a visualizzare la disponibilità nel Comune di residenza o di domicilio dichiarati,
espone anche i dati dei Comuni limitrofi agli stessi consentendo tale opzione alla
cittadinanza. Tecnicamente il cittadino che prenota in un Comune diverso da quello in
cui si dichiara residente ha un appuntamento in stato da confermare, salvo diversa scelta
del Comune in cui è prenotato, spetta quindi all’operatore comunale ospitante accettare
o meno la prenotazione. È possibile configurare una notifica all’operatore per segnalare
tale prenotazione che nel caso di Torino è impostata a 40 giorni prima
dell’appuntamento. La prima domanda è “se sia a conoscenza del numero di torinesi che
prenotano fuori da Torino le pratiche”, a partire dal 1° gennaio 2021 l'Ufficio
competente dell’Anagrafe centrale ha rilasciato 548 nullaosta all'emissione di carte
d'identità, di cui 62 a favore di Comuni limitrofi, mentre tutti gli altri verso Comuni
fuori Provincia e nella maggior parte dei casi fuori Regione. I Comuni della cintura che
hanno richiesto il maggior numero di nullaosta sono: Moncalieri 11; Moriondo 7; San
Secondo di Pinerolo 7; Nichelino 5. Il numero di emissioni potrebbe essere leggermente
superiore in quanto a seguito del conferimento dei dati delle persone residenti
all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, da parte della maggior parte dei
Comuni, la richiesta di nullaosta di emissione non è più un elemento essenziale per
procedere alla carta d’identità elettronica. Tutti coloro che non essendo residenti a
Torino prenotano un appuntamento presso le nostre Anagrafi, vengono contattati 40
giorni prima dell'appuntamento per la verifica della correttezza della richiesta, la
compilazione della apposita istanza gestita tramite e-mail per concordare un
appuntamento spesso in via anticipata rispetto al termine del portale presso l’apposito
ufficio. Dal 1° gennaio 2021 Torino ha già emesso 359 carte d’identità elettroniche a
cittadini domiciliati a Torino e si prevede che, come di consueto, tale numero crescerà
ulteriormente nei mesi estivi. Tra queste, 25 persone risultano residenti nella primissima
cintura torinese, quindi quasi equivalente alle carte d'identità che sono appena il doppio
di chi ha chiesto da fuori. “A quanto ammonta la perdita economica della Città nel non
gestire le pratiche che vengono gestite da altri Comuni”, qui stiamo parlando di un
pubblico servizio quindi la perdita economica è abbastanza relativa, nel senso che conta
molto di più rispettare l’adempimento. A fronte di emissioni di carte d'identità la Città
introita 5,16 euro, di cui 0,26 come diritto di segreteria, per un totale di 5,42 di incasso
immediato. Per l'emissione di carte d’identità il cittadino paga, inoltre, 16,79 a titolo di
corrispettivo che il Comune riversa al Ministero dell'Interno, quindi non è di
competenza nostra. Inoltre, viene proposta una richiesta di rimborso a titolo di concorso
per il Ministero, il 0,70 a carta d’identità elettronica o cartacea emessa. Ad oggi l’ultimo
rimborso effettuato dal Ministero, come è noto ai Consiglieri, risale a documenti emessi
nel 2017 primo trimestre, oltre a doverci dare 36 milioni che lo Stato in qualche modo
ha superato con un dispositivo di legge. “Se sia a conoscenza che diversi comuni si
rifiutano di gestire le pratiche dei residenti torinesi, poiché oberati da pratiche di
concittadini”, a quanto emerge dai dati risulta che Borgaro Torinese non richieda
nullaosta alle emissioni, né vi provvede in assenza. Tuttavia, non siamo a conoscenza se
tale situazione derivi da un’assenza da parte della cittadinanza o da una precisa volontà
dell'Amministrazione. “Quale sia il piano in prospettiva di poter incrementare il
personale adibito alle funzioni anagrafiche”, a partire dal mese di febbraio da quando è
stata attivata la task force anagrafe che prevede la partecipazione di 500 dipendenti che
poi si sono tramutati in 36-37 persone full time equivalent, ma 500 dipendenti hanno
manifestato la loro disponibilità a lavorare in Anagrafe il sabato e nell'orario 16-18 in
settimana. L'emissione di carte d’identità rappresenta la priorità della task force, grazie
a questo impiego sono state emesse nei primi quattro mesi 40.000 carte d'identità a
fronte delle 30.000 dell'ultimo anno pre-Covid 2019 e si sono potute emettere senza
apertura in un orario straordinario. Tale numero dovrebbe consentirci entro la fine
dell'anno di arrivare per la prima volta a emettere 112.000 carte d’identità
elettroniche… (audio disturbato) numeri di circa 10.000 - ho quasi finito - rispetto al
2019. L’impego del personale interno sta dimostrando con dedizione e impegno che
la… (audio disturbato) in attesa dell’espletamento del concorso pubblico ha 100 posti di
istruttore che purtroppo ha subito un pesante rallentamento per la situazione pandemica,
questo concorso dovrebbe permetterci dopo di mantenere gli stessi risultati senza task
force. Grazie.

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