Interventi |
ROLANDO Sergio (Assessore) Chiedo scusa Presidente qui ruberò qualche minuto in più rispetto alle due precedenti risposte che sono state rapide, perché l’interpellanza è abbastanza complessa. Il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza 773 del ‘31 prevede che il Sindaco è tenuto a rilasciare alle persone aventi nel Comune la loro residenza o la loro dimora una carta d’identità, sulla base di questa normativa vigente il requisito per l’emissione è la residenza o in alternativa la dimora nel Comune. Non sarebbe, quindi, regolamentata da legge l’emissione in un terzo Comune. Il portale di prenotazione CIE sviluppato dal Ministero degli Interni in collaborazione con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato oltre a visualizzare la disponibilità nel Comune di residenza o di domicilio dichiarati, espone anche i dati dei Comuni limitrofi agli stessi consentendo tale opzione alla cittadinanza. Tecnicamente il cittadino che prenota in un Comune diverso da quello in cui si dichiara residente ha un appuntamento in stato da confermare, salvo diversa scelta del Comune in cui è prenotato, spetta quindi all’operatore comunale ospitante accettare o meno la prenotazione. È possibile configurare una notifica all’operatore per segnalare tale prenotazione che nel caso di Torino è impostata a 40 giorni prima dell’appuntamento. La prima domanda è “se sia a conoscenza del numero di torinesi che prenotano fuori da Torino le pratiche”, a partire dal 1° gennaio 2021 l'Ufficio competente dell’Anagrafe centrale ha rilasciato 548 nullaosta all'emissione di carte d'identità, di cui 62 a favore di Comuni limitrofi, mentre tutti gli altri verso Comuni fuori Provincia e nella maggior parte dei casi fuori Regione. I Comuni della cintura che hanno richiesto il maggior numero di nullaosta sono: Moncalieri 11; Moriondo 7; San Secondo di Pinerolo 7; Nichelino 5. Il numero di emissioni potrebbe essere leggermente superiore in quanto a seguito del conferimento dei dati delle persone residenti all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, da parte della maggior parte dei Comuni, la richiesta di nullaosta di emissione non è più un elemento essenziale per procedere alla carta d’identità elettronica. Tutti coloro che non essendo residenti a Torino prenotano un appuntamento presso le nostre Anagrafi, vengono contattati 40 giorni prima dell'appuntamento per la verifica della correttezza della richiesta, la compilazione della apposita istanza gestita tramite e-mail per concordare un appuntamento spesso in via anticipata rispetto al termine del portale presso l’apposito ufficio. Dal 1° gennaio 2021 Torino ha già emesso 359 carte d’identità elettroniche a cittadini domiciliati a Torino e si prevede che, come di consueto, tale numero crescerà ulteriormente nei mesi estivi. Tra queste, 25 persone risultano residenti nella primissima cintura torinese, quindi quasi equivalente alle carte d'identità che sono appena il doppio di chi ha chiesto da fuori. “A quanto ammonta la perdita economica della Città nel non gestire le pratiche che vengono gestite da altri Comuni”, qui stiamo parlando di un pubblico servizio quindi la perdita economica è abbastanza relativa, nel senso che conta molto di più rispettare l’adempimento. A fronte di emissioni di carte d'identità la Città introita 5,16 euro, di cui 0,26 come diritto di segreteria, per un totale di 5,42 di incasso immediato. Per l'emissione di carte d’identità il cittadino paga, inoltre, 16,79 a titolo di corrispettivo che il Comune riversa al Ministero dell'Interno, quindi non è di competenza nostra. Inoltre, viene proposta una richiesta di rimborso a titolo di concorso per il Ministero, il 0,70 a carta d’identità elettronica o cartacea emessa. Ad oggi l’ultimo rimborso effettuato dal Ministero, come è noto ai Consiglieri, risale a documenti emessi nel 2017 primo trimestre, oltre a doverci dare 36 milioni che lo Stato in qualche modo ha superato con un dispositivo di legge. “Se sia a conoscenza che diversi comuni si rifiutano di gestire le pratiche dei residenti torinesi, poiché oberati da pratiche di concittadini”, a quanto emerge dai dati risulta che Borgaro Torinese non richieda nullaosta alle emissioni, né vi provvede in assenza. Tuttavia, non siamo a conoscenza se tale situazione derivi da un’assenza da parte della cittadinanza o da una precisa volontà dell'Amministrazione. “Quale sia il piano in prospettiva di poter incrementare il personale adibito alle funzioni anagrafiche”, a partire dal mese di febbraio da quando è stata attivata la task force anagrafe che prevede la partecipazione di 500 dipendenti che poi si sono tramutati in 36-37 persone full time equivalent, ma 500 dipendenti hanno manifestato la loro disponibilità a lavorare in Anagrafe il sabato e nell'orario 16-18 in settimana. L'emissione di carte d’identità rappresenta la priorità della task force, grazie a questo impiego sono state emesse nei primi quattro mesi 40.000 carte d'identità a fronte delle 30.000 dell'ultimo anno pre-Covid 2019 e si sono potute emettere senza apertura in un orario straordinario. Tale numero dovrebbe consentirci entro la fine dell'anno di arrivare per la prima volta a emettere 112.000 carte d’identità elettroniche… (audio disturbato) numeri di circa 10.000 - ho quasi finito - rispetto al 2019. L’impego del personale interno sta dimostrando con dedizione e impegno che la… (audio disturbato) in attesa dell’espletamento del concorso pubblico ha 100 posti di istruttore che purtroppo ha subito un pesante rallentamento per la situazione pandemica, questo concorso dovrebbe permetterci dopo di mantenere gli stessi risultati senza task force. Grazie. |