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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Maggio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2021-13562
(020) PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA AI SENSI DELL'ART. 5 D.L. 70/2011, CONVERTITO IN L. 106/2011, E ART. 14 D.P.R. 380/2001 PER RIFUNZIONALIZZAZIONE, MEDIANTE INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE, DI FABBRICATO PRODUTTIVO DISMESSO SITO IN CORSO BRAMANTE 15/17 PER L'INSEDIAMENTO DI UNA MEDIA STRUTTURA DI VENDITA. APPROVAZIONE DEROGA PER LA DESTINAZIONE D'USO. ?
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con i successivi non interventi, ma a questo punto con il nostro Ordine dei
Lavori. Non ho ulteriori richieste all’interno della chat.
Siamo, allora, al punto n. 10, la deliberazione n. mecc. 202113562, che ha come
oggetto:

“Permesso di costruire in deroga ai sensi dell’art. 5, D.L. 70/2011,
convertito in L. 106/2011 e art. 14 DPR 380/2001 per rifunzionalizzazione,
mediante intervento di ristrutturazione, di fabbricato produttivo dismesso sito
in corso Bramante 15/17 per l’insediamento di una media struttura di vendita.
Approvazione deroga per la destinazione d’uso.”

SICARI Francesco (Presidente)
La deliberazione è presentata dall’Assessore Iaria, è opportuno anticipare che è stato
anche presentato un emendamento dalla Giunta. Quindi lascerei adesso la parola
all’Assessore Iaria per illustrare il provvedimento. Prego, Assessore Iaria.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti e tutte. Oggi proponiamo al Consiglio la nuova
delibera inerente il progetto in deroga sito in corso Bramante. Abbiamo già analizzato in
Commissione le motivazioni che ci hanno portato a questo ulteriore provvedimento, che
sintetizzo partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato la precedente
delibera di deroga e tutti i provvedimenti autorizzativi connessi.
Il Consiglio di Stato ha rilevato - e cito le testuali parole della sentenza - che:
“L’Amministrazione, seppure abbia posto in essere un accurato procedimento, ha
evidenziato l’oggettivo stato di degrado dell’edificio da dismettere, ma non ha motivato
sullo stato di degrado dell’area su cui l’edificio è inserito”. Quindi, la criticità rilevata
non consiste nel non aver correttamente motivato la deroga per quanto riguarda
l’edificio dismesso e degradato, ma consiste nell’affermare che la motivazione non è
sufficiente a concretare la fattispecie astratta prevista dalla norma, che richiede la
presenza di un’area degradata. Il Consiglio di Stato ha chiaramente sottolineato che
l’Amministrazione può riesercitare il proprio potere, motivando nuovamente ed
esaurientemente sulla presenza di un’area degradata e non solo dell’edificio degradato.
La società Esselunga, alla luce di quanto detto prima, ha manifestato l’interesse alla
rinnovazione del procedimento e ha sollecitato il Comune ad esprimersi nuovamente
rispetto a questa deroga. Il tema è quindi, come ben espresso dalla richiesta del
Consiglio di Stato, motivare ulteriormente sia l’area degradata e sia l’edificio, il degrado
dell’edificio, che ricordo essere un edificio di circa 20.000 metri quadri, che occupa
gran parte dell’area in questione.
Nella previsione del vigente Piano Regolatore l’area si inserisce in una Zona Urbana di
Trasformazione denominata “Ambito 12.10 Bruno 1”.
La predetta zona di trasformazione non può essere più trasformata, come da previsione
del PRG vigente, in quanto nel corso degli anni sono intervenute delle trasformazioni
legate, ad esempio, alla costruzione di sottoservizi funzionali alle attività delle Ferrovie
dello Stato. L’area è stata oggetto, nella precedente Amministrazione, di una proposta di
modifica al PRG mediante l’approvazione del PRUSA in corso Bramante, in cui era già
previsto l’insediamento di una superficie commerciale maggiore rispetto a quella
prevista dalla nostra proposta di deroga. La nostra Amministrazione ha revocato la
delibera del PRUSA che, ricordo, anch’essa era stata oggetto di ricorso da parte
dell’attività commerciale limitrofa.
L’aspetto, quindi, da considerare è che l’area in questione, in cui insiste l’edificio, è da
riqualificare. Gli aspetti che concorrono a definire l’area degradata sono sinteticamente
l’esistenza di aree marginali e incompiute del sito, in particolare tra il retro del
fabbricato e il confine della ferrovia. Come scritto in delibera, la cesura urbana
costituita dalla linea ferroviaria tuttora in esercizio, la perdita nel tempo di attività
economiche e sociali non hanno mai favorito l’avvio di significative azioni generali di
riqualificazione di quest’area, che a tutti gli effetti rappresenta uno spazio irrisolto e
marginalizzato, che si presta a utilizzi impropri che hanno più di una volta richiesto
l’azione delle Forze dell’Ordine e anche specifici interventi pubblici per la raccolta di
rifiuti e macerie abbandonate. Tutto ciò contribuisce a generare condizioni di
insicurezza soprattutto per gli abitanti degli edifici circostanti.
Altra importante motivazione che identifica sia l’edificio, ma anche l’area come
degradata è dovuta al fatto che, se non si recupera, riqualifica e rifunzionalizza
l’edificio, ormai dismesso da più di 20 anni, è lecito supporre che tutto ciò comporterà
chiaramente un progressivo e irreversibile aggravio del degrado di quell’area di città. Il
progetto in deroga quindi, oltre a proporre una riqualificazione dell’edificio, riqualifica
l’area attraverso opere di urbanizzazione a proprie spese del proponente, per circa
2.315.000 euro, che riguardano in sintesi: una ricucitura dal punto di vista viario,
pedonale e ciclabile, che consiste in nuovi spazi, percorsi pedonali e ciclabili, tra l’altro
proposti in un’area più allargata rispetto all’intervento; la sistemazione dell’area esterna
verde con nuove piantumazioni di alberature e la riqualificazione di sistema della
mobilità dell’area; l’eliminazione di barriere architettoniche; la riduzione dei parcheggi
su strada; la maggiore disponibilità di posti auto assoggettati all’uso pubblico
nell’interrato dell’edificio in progetto, oltre alla bonifica dei terreni e alla bonifica
dell’amianto presente nel sito.
Presidente, mi permetto anche di illustrare un emendamento che va a sostituire un
paragrafo a pagina 9, alla riga 14, in cui abbiamo inserito un’ulteriore specifica tecnica.
Posso leggere l’emendamento, il paragrafo da sostituire e il paragrafo sostituito?

SICARI Francesco (Presidente)
Assolutamente sì. Prego.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie. Come ho detto prima, a pagina 9, alla riga 14, proponiamo la sostituzione del
seguente paragrafo: “In attuazione delle citate norme di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di
Trasformazione e su tutti gli edifici esistenti, non coerenti con le trasformazioni previste
dal Piano, sono ammessi unicamente interventi fino al restauro e risanamento
conservativo, senza cambio di destinazione d’uso. L’intervento proposto risulta,
pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal P.R.G.”. A
questo sostituiamo... questo paragrafo con il seguente: “In attuazione delle citate norme
di P.R.G.C. nelle Zone Urbane di Trasformazione su tutti gli edifici esistenti, non
coerenti con le trasformazioni previste dal Piano, sono ammessi unicamente interventi
fino al restauro e risanamento conservativo, senza cambio di destinazione d’uso” e
aggiungiamo: “nonché interventi che prevedono anche la ristrutturazione edilizia.”. Poi
il paragrafo prosegue: “L’intervento proposto, che prevede anche il cambio d’uso,
risulta, pertanto, non ammesso con le regole ordinarie di attuazione previste dal
P.R.G.”. Grazie Presidente, io avrei concluso.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Iaria. Apriamo, quindi, adesso la discussione. Chiedo ai
Consiglieri di potersi prenotare all’interno della chat. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Brevemente. Come abbiamo già avuto modo di dire in Commissione, continuiamo a
rilevare gli estremi della inidoneità della procedura scelta da questa Amministrazione
relativamente alla riconversione dell’immobile in questione, e in modo particolare per
quello che riguarda l’assenza di un inquadramento di carattere urbanistico, e non solo di
deroga edilizia, dell’intera operazione di riqualificazione. Continuiamo a considerare un
errore l’aver revocato il Piano... il PRUSA, a suo tempo deliberato dalla precedente
Amministrazione, non tanto perché uno possa trovarlo in, come dire, contrasto con le
proprie politiche urbanistiche, cosa che non ci pare, quanto piuttosto perché quell’atto
comunque irrobustiva, dal punto di vista normativo, il concetto espresso nella sentenza
del Consiglio di Stato, che fa riferimento, appunto, alla mancata descrizione della
situazione di degrado dell’intera area, che era esattamente lo scopo per cui il PRUSA
era stato adottato. Continuiamo a non capire questa pervicace volontà di adottare questo
tipo di procedura, che, come abbiamo avuto modo di dire già nel 2017, in realtà è una
procedura che è stata congegnata per interventi che hanno valenza importante, ma di cui
questa Amministrazione ha sostanzialmente abusato in questi anni su volumetrie di
particolare importanza, questo è un caso, ma c’è il caso di strada del Portone, Berto-
Lamet, con oltre 30.000 metri quadri concessi in deroga senza alcuna variante al Piano
Regolatore, e quindi senza nessuna verifica di assoggettabilità a Valutazione
Ambientale Strategica, che, come ricorderanno tutti i colleghi, è un adempimento
obbligatorio per legge nei casi in cui si procede invece che in una 106, con una Variante
parziale al Piano Regolatore vigente. Questa modalità di procedura delle 106, se su
interventi, diciamo così, di distribuzioni funzionali meno impattanti, o comunque in
porzioni di città meno centrali può avere anche un senso nell’ottica di semplificare le
procedure, che, ricordiamolo, però sono dettate unicamente dalla stessa
Amministrazione Comunale, cioè è l’Amministrazione Comunale che definisce i tempi
procedurali delle Varianti urbanistiche, non è che dipende da terzi, dipende
fondamentalmente sempre dal medesimo Ente, cioè l’Amministrazione Comunale,
diciamo così che questa modalità di evitare la verifica di assoggettabilità a Valutazione
Ambientale Strategica, che in un caso come questo, con tutta probabilità, avrebbe
comportato la Valutazione Ambientale Strategica, non fosse altro per gli impatti sul
traffico veicolare del sovrappasso di corso Bramante o in generale per tutta quella che è
la viabilità di via Zino Zini e tutte quelle che sono in qualche modo le opere accessorie
previste da un intervento così importante, riteniamo - lasciandolo a verbale nuovamente
- di non condividere questa procedura per le ragioni dette, esattamente quelle che
dicemmo nel 2017, purtroppo fummo cattivi profeti quando, come dire, pronosticammo
una debolezza strutturale di fronte agli Organi della giustizia amministrativa, diciamo
che questo modo di condurre la trasformazione urbana non ci convince per nulla e
soprattutto, che è la cosa ancora più grave, espone tutti - i nostri funzionari comunali,
gli operatori privati, i cittadini che poi in quell’area devono viverci - all’aleatorietà di
procedure che ordinariamente, proprio perché non sono robuste, sono soggette a giudizi
amministrativi molto rischiosi, ecco. Quindi, questa modalità di giocare d’azzardo con
le procedure amministrative vediamo che viene reiterata, nonostante quello che è
capitato nel 2017. L’Assessore Iaria ci sembra davvero molto convinto, esattamente
come lo era il suo predecessore Montanari, basta andare a leggere le sue dichiarazioni in
Aula a verbale, proprio quando discutemmo e lui propose la 106, poi annullata dal
Consiglio di Stato, ci pare di cogliere la stessa identica convinzione e certezza assoluta,
prendiamo atto e non possiamo ovviamente fare altro. Diciamo che ci sembra un
azzardo molto molto robusto e speriamo che poi questo problema non si riverberi sulla
futura Amministrazione, speriamo che non si reiteri nuovamente l’errore amministrativo
- perché di errore amministrativo si tratta, non è una cosa del destino cinico e baro, ma è
stata una scelta politica-amministrativa piuttosto netta - ci auguriamo di non trovarci
nuovamente a breve ad avere nuovamente un cantiere bloccato, con tutti i disagi che
questo comporta all’operatore, agli operatori, ai cittadini, alla viabilità e a tutto quello
che in qualche modo questa modalità piuttosto estemporanea e un po’... come dire,
approssimativa di gestione di queste procedure, ha dimostrato non essere
particolarmente efficace.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Capogruppo Lo Russo. Procediamo con gli interventi. Adesso ho il
Consigliere Carretto.
Solo per il verbale, comunico che il Capogruppo Ricca ha comunicato la propria
presenza alla seduta, in quanto non aveva risposto all’appello nominale e per il verbale è
opportuno darne comunicazione.
Procediamo adesso con gli interventi. Prego Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Sì, molto brevemente. Per una volta io darei ragione al Capogruppo Lo Russo, in quanto
la figuraccia di atti annullati con la Variante del Palazzo del Lavoro possa insegnare un
po’ a tutti. Credo, tra l’altro, che questa delibera sia molto forzata, com’è stata scritta,
tra l’altro credo che siano presenti anche abbastanza... c’è qualche inesattezza, nel senso
che a me non risulta dismesso quell’edificio da oltre 20 anni, ma credo che fino al 2010,
2011 forse, nella parte retrostante fosse assolutamente attivo il servizio di officina,
quindi diciamo che è un po’ imprecisa come dicitura sulla delibera.
Per il resto, credo che sia un po’, diciamo, forzata come delibera, forse occorreva non
cercare di mettere una toppa, ma cercare di costruire un percorso istituzionale, diciamo,
anche come iter un po’ più solido. Pertanto, io non voterò questa delibera.

SICARI Francesco (Presidente)
Non ci sono ulteriori interventi.
Ho un fatto personale del Capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie Presidente. È in ordine all’intervento del Consigliere Carretto, che forse
confonde i Piani... lascio solo, per il verbale, che la Variante strutturale semplificata - si
chiama così - approvata in luogo della precedente Variante annullata in sede
amministrativa, è invece in realtà piuttosto robusta dal punto di vista amministrativo,
però ha fatto bene a ricordare Palazzo del Lavoro, perché effettivamente corre l’obbligo
di ricordare a tutti noi che, come dire, siamo nel 2021, quella roba lì è del 2016 e non mi
sembra, come dire, che si possa in qualche modo ascrivere a un grandissimo successo la
riconversione del Palazzo del Lavoro. Quindi, se voleva fare un torto, Consigliere
Carretto, dal punto di vista personale - se voleva farlo, immagino di no -, la ringrazio
moltissimo, perché ha fatto tornare alla memoria a tutti noi e a tutti quelli che sono in
qualche modo collegati al Consiglio Comunale che quel meraviglioso Palazzo, che
sostanzialmente era in uno stato di degrado nel 2016, mi sembra, mi sembra eh,
Consigliere Carretto, continui dopo ben cinque anni a stare esattamente nelle medesime
condizioni, sempre per il famoso concetto della velocità con cui questa
Amministrazione ha lavorato alla trasformazione urbana di Torino. Credo che quello sia
il paradigma di un buon esempio, come dire, che traduce meglio di tante parole le cose
di cui abbiamo discusso in questi anni.
Quindi volevo ringraziare lei, Consigliere Carretto, per questo fatto perso... per avermi
citato, forse impropriamente, ma la ringrazio.

SICARI Francesco (Presidente)
Ho un ulteriore fatto personale del Consigliere Carretto, prego ne ha facoltà, tre minuti.

CARRETTO Damiano
No, ma ho citato volutamente il Palazzo del Lavoro perché... voglio dire, è una Variante
totalmente sbagliata e annullata dal Consiglio di Stato, quindi diciamo che, in quanto a
procedure sbagliate, appunto, il futuro Sindaco Lo Russo sicuramente è preparatissimo.
Inoltre, io le faccio notare che noi eravamo contro, almeno io personalmente ero molto
contro la trasformazione prevista dal suo Piano del 2016, quindi il fatto che non si sia
fatto niente per cinque anni per quel che mi riguarda è una vittoria; per lei potrebbe
essere una sconfitta, per noi, almeno, per me, è una vittoria. Purtroppo non siamo
riusciti a impedire o a bloccare del tutto o ad annullare quel percorso, ma almeno
abbiamo evitato per cinque anni che quella schifezza di trasformazione urbana vedesse
la luce. Poi qualcun altro la porterà avanti, e va beh, pace.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, possiamo procedere con i nostri interventi, quindi siamo... non avendo ulteriori
richieste di intervento nel merito della discussione, farei replicare l’Assessore Iaria.
Prego, ne ha facoltà per 10 minuti.

IARIA Antonino (Assessore)
No, grazie, sarò molto più breve. Rispetto alla legittimità dell’atto amministrativo,
ricordo che prima del Consiglio di Stato c’è stata una pronuncia del TAR, che ha dato
ragione al Comune su tutti gli aspetti della proposta di strumento in deroga che era stata
fatta anni fa. Riguardo, appunto, alla sentenza del Consiglio di Stato, io l’ho letta
apposta per fa rilevare che la sentenza del Consiglio di Stato non è entrata nel merito
delle motivazioni per cui abbiamo attuato la proposta di deroga, ma ha fatto rilevare
che, per quanto riguarda, appunto, gli articoli del Decreto Sviluppo, bisogna motivare
adeguatamente anche l’area degradata, cosa che stiamo facendo con questa delibera.
Riguardo anche alla proposta progettuale, la proposta progettuale non è solo il recupero
dell’edificio, che tra l’altro, come ho detto prima, è un edificio di notevoli dimensioni,
ma anche un disegno urbano dell’area che va a migliorare sicuramente la zona dal punto
di vista delle infrastrutture viarie, come ho già detto prima, quindi anche proporre un
disegno urbanistico dell’area che va sicuramente a riqualificare la zona. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Iaria.

SICARI Francesco (Presidente)
Allora, adesso procediamo con il nostro Consiglio, e quindi siamo alla fase in cui
votiamo l’emendamento proposto dalla Giunta. Ci sono interventi per quanto riguarda
l’emendamento? Non ci sono interventi, e quindi possiamo procedere con la votazione
dell’emendamento, presentato dalla Giunta. Lascio quindi la parola al Vicesegretario
Generale per l’appello nominale. Prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Sono 21 favorevoli.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Quindi con 21 Consiglieri presenti e 21 voti a favore, il Consiglio Comunale
approva l’emendamento, presentato dalla Giunta.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con eventuali dichiarazioni di voto da parte dei Gruppi Consiliari.
Non rilevo richieste di intervento sulle dichiarazioni di voto, allora possiamo procedere
con il mettere in votazione la deliberazione così come emendata. Lascerei nuovamente a
lei la parola, Vicesegretario Generale, per l’appello nominale. Prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
21.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Vicesegretario. Quindi con 21 Consiglieri presenti e 21 voti a favore, il
Consiglio Comunale approva la deliberazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Se non vi sono contrarietà, darei lo stesso esito per quanto riguarda l’immediata
eseguibilità dell’atto. Stesso esito concesso.
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