Interventi |
TRESSO Francesco Sì. Grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore Pironti per aver voluto darci queste… dare risposte in Aula. Credo fosse necessario, perché abbiamo assistito a un susseguirsi di notizie sui media che hanno onestamente preoccupato circa le sorti di questa possibilità. Posso dire, Assessore, che noi sul tema ci eravamo già confrontati anche in passato, io avevo chiesto anche delle delucidazioni, e lei ci ha ricostruito tutta una storia che parte da luglio dell’anno scorso, ma soprattutto ha omesso però di dire una cosa: che a settembre era stata data grande enfasi al fatto che Torino portava a casa questo risultato, anche vista come un’alternativa al Tribunale Unico dei Brevetti. Io lo dico perché me lo ricordo bene, in quanto avevo presentato una mozione, che era stata anche votata all’unanimità, sulla possibilità di ottenere per Torino la candidatura a quella sede. Ma all’epoca fu data questa narrazione, che il Tribunale Unico dei Brevetti, come candidatura, era meglio lasciarla a Milano, ma era stato preso un accordo in sede di Governo, nell’ambito di una seduta del Consiglio dei Ministri, che viceversa favoriva Torino per questa che si pensava fosse un’opportunità molto più concreta: 600 posti di lavoro, 60 milioni all’anno, molto più nelle corde di uno spirito anche innovativo che la Città… (incomprensibile). Beh, insomma, proprio così non è andata. Quindi, sotto il profilo politico forse un’interlocuzione con una parte del Governo, che peraltro è la stessa che lei rappresenta e che l’Amministrazione rappresenta, non ha funzionato benissimo, perché il motivo più grave non è tanto che non sia stato inserito oggi come assegnataria Torino nel PNRR, il motivo più grave è che non sia stata messa a Bilancio, nella Finanziaria 2020, quella risorsa e tantomeno che era previsto allora un assestamento di Bilancio, che però, come al solito, quando poi le cose si rimandano, non è stato poi in grado di essere prodotto in virtù, come lei ha ricordato, di un cambio di governo. Allora, forse a volte vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, come dice un proverbio inglese, è meglio aspettare, insomma, è meglio essere un po’ più prudenti, lavorare, ma lavorare seriamente per riuscire a capire come ci sia una candidatura forte, condivisa con le Istituzioni e con gli Atenei e come, sotto il profilo politico, questa possa avere un’interpretazione, chiamando tutte le Forze politiche, tutte le rappresentanze a partecipare. Oggi sappiamo che nel PNRR è previsto di partecipare a dei bandi, anche per un concetto di pariteticità, che mi sembra anche ovvio, e va bene. Allora, diciamo questo però, cerchiamo di metterlo in positivo: non perdiamo quelle possibilità. Torino ha tutte le caratteristiche per adire a quel ruolo sull’Intelligenza Artificiale, proprio perché ha in essere, in sé delle competenze molto specifiche e molto avanzate. Bisogna però saper fare squadra, bisogna poter agire, come lei ha citato nel caso dell’idrogeno, in cui si è collaborato con la Regione, e mi risulta che ad oggi, per esempio, l’atteggiamento della Regione sia stato molto più neutro su questo tema, io non so se per motivi politici o per che cosa, ma c’è stato un interlocutorio forte con la Regione per capire se vogliamo spenderci davvero su questa partita? Allora, bisogna davvero riuscire a mettere insieme tutte le migliori risorse che la Città può offrire, l’Università, il Politecnico in primis, ma non solo, questo connubio tra Intelligenza Artificiale e Salute che lei citava è sicuramente uno dei drivers su cui puntare, e ne abbiamo bisogno come Torino, perché abbiamo in essere un progetto molto importante, sappiamo a cosa mi riferisco, e poi ne abbiamo bisogno, a valle della situazione che stiamo vivendo, in cui anche l’intelligenza artificiale potrà essere in realtà messa a disposizione di tutta una serie di situazioni anche che riguardano la medicina territoriale, però mi sembra che fino ad oggi la partita non sia stata giocata proprio al meglio sotto il profilo politico. È mancata forse la capacità di riuscire ad innescare un processo su cui si riuscisse a costituire una squadra forte, convinta e compatta per un progetto coeso. Si è ancora in tempo per… in questo modo, con una procedura che è un pochino più lunga, partecipare ad una competizione su cui abbiamo tutte le carte per poter giocare, però, come tutte le competizioni, è a rischio, ma cerchiamo di crederci convintamente e, Assessore, le chiederei la gentilezza, o comunque attraverso gli strumenti che sono nelle mie facoltà di Consigliere, di darci aggiornamenti su questa partita. Grazie. |