Interventi |
MAGLIANO Silvio Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore, perché fondamentalmente ha ricostruito il percorso che di fatto assume - mi si permetta la battuta - le dimensioni dello psicodramma, nel senso che più volte, più volte eravamo stati all’inizio rincuorati, come diceva giustamente il Capogruppo Tresso, del fatto che il Tribunale dei Brevetti non era un’opportunità cogente, ma era per noi l’Istituto Italiano dell’Intelligenza Artificiale il vero obiettivo. Non nego che in questo weekend abbiamo visto esporsi tutta una serie di rappresentanti del Movimento 5 Stelle, a me è giunta una nota dell’Onorevole Serritella, si è fatto… anche Appendino si è esposta. Io non vorrei che, alla fine della fiera, avessimo raccontato anche alle categorie produttive del territorio, pensiamo quanto il Presidente di Confindustria si sia esposto su questo, abbiamo raccontato un risultato ottenuto, e ottenuto ancora non è. Io non so quanto l’Assessore, su questo lo dico senza infingimenti, quanto si fidi di quello che ad oggi è stato detto dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle a mezzo stampa, non lo so, perché, da quello che è emerso dalle parole dell’Assessore, forse anche altre Città che hanno caratteristiche simili alle nostre e potrebbero candidarsi. Allora, io da oggi non ne esco più rassicurato, non so lei, Assessore. Io a lei devo oggettivamente il fatto che su questo ci ha lavorato, si è messo a disposizione, ha messo la sua professionalità a disposizione di questa Città. Non so quanto lei si senta sicuro che la politica, anche alla luce di un cambio di governo, voglia ancora premiare Torino, perché poi, se si va a bando, si va a bando e su questo lei sa meglio di me che poi possono esserci tutta una serie di circostanze e tutta una serie di conseguenze che possono poi portare a premiare altre città. Io quindi su questo, Presidente, vado alla conclusione del mio intervento, questa storia è iniziata con grandi annunci e nel tempo abbiamo continuato a chiedere informazioni e ci veniva detto che eravamo noi che fondamentalmente vedevamo il male dove il male non c’era, che il problema era legato fondamentalmente solo ed esclusivamente a un problema di trascrittura di bozze. Nel giro di 48 ore però siamo usciti da quelle bozze, perché non era più un refuso, eravamo proprio fuori dal progetto. Forse ci rientriamo attraverso bandi, ma chi si era già candidato deve stare tranquillo. Io, in conclusione, mi auguro in una sua replica da questo punto di vista. Io mi auguro, però, che il peso politico di questa Città, anche alla luce del lavoro fin qui svolto, con un ecosistema che ha visto tra gli altri anche il referente della Pastorale Universitaria, Don Luca Peyron, impegnato insieme a tanti altri attori, però portare a casa il risultato, perché se no era meglio non dirlo prima, non creare un’attesa tra posti di lavoro, finanziamenti che dovrebbero arrivare sulla nostra città. Io chiedo all’Assessore in replica, da questo punto di vista, se è possibile immaginare che le risorse non siano le risorse messe dal PNRR, ma dallo Stato italiano. Noi sappiamo bene che il tema Recovery Next Generation EU è fatto di due parti: la parte che arriva dall’Europa e un’altra parte che mette il Governo italiano. Noi non riusciamo a portare a casa che quelle risorse le metta il Governo italiano e dunque scelga Torino, così da superare la logica dei bandi? Questa è l’unica domanda che mi sento di fare, oltre a chiedere all’Assessore se lui si sente tranquillo sullo sviluppo che oggi è dettato solo a mezzo stampa da Parlamentari o Viceministri del Movimento 5 Stelle. Questa è la domanda che mi sento di fare per il bene della Città, per il bene della chiarezza che dobbiamo ai torinesi e al comparto produttivo che di questo settore si occupa. Dunque, può essere il Governo a mettere le risorse, quindi non usare i fondi europei e dunque assegnare già Torino senza fare bando, perché sono soldi dello Stato italiano? Secondo, se a suo giudizio lo sviluppo che abbiamo sarà anche uno sviluppo fattivo e non solo affermazioni giornalistiche da un punto di vista politico. Grazie, ho concluso. |