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LO RUSSO Stefano Il Partito Democratico ha creduto fin dal primo giorno in cui Don Luca Peyron, che è in qualche modo l’animatore di questa iniziativa trasversale alle Forze politiche e si è fatto parte attiva per proporre all’attenzione delle Forze politiche, della comunità cittadina, di questa Giunta, dei Parlamentari, delle forze economiche il progetto di portare qui il Centro sull’Intelligenza Artificiale. L’abbiamo sostenuto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Questo è un progetto che ha un interesse strategico di enorme rilevanza, non per quest’Amministrazione, ma per la Città, e ha un interesse strategico per tutta una serie di ragioni che sono già state esposte, ma in particolar modo per caratterizzare ulteriormente Torino come una città di innovazione in questo importante settore, e questo - ha ragione in questo senso il collega Napoli - prescinde ovviamente dal colore politico dell’Amministrazione. In realtà il problema era in nuce abbastanza guardando, leggendo tra le righe, e purtroppo deriva anche da una sorta di ipertrofia comunicativa che quest’Amministrazione negli ultimi mesi ha in qualche modo, in maniera forse un po’ debordante, attivato ed avviato. Anche, diciamo così, dando per fatte cose che poi magari fatte non erano del tutto. Ovviamente questo è un elemento che forse ha anche influenzato alcune delle percezioni in città. Ovviamente non si pone solo per il Centro dell’Intelligenza Artificiale, si pone anche per la recente… come dire, la rivitalizzazione recente del progetto di rifunzionalizzazione di Torino Esposizioni da oltre 100 milioni di euro, che era stato lasciato nei cassetti per cinque anni e che adesso viene dato per fatto. Io ovviamente mi auguro sia così, però anche qui credo che sia fondamentale che, al netto di quella che è un’imminente campagna elettorale, anzi, forse è già una campagna elettorale in corso, si diano informazioni su progettualità, (audio interrotto) gambe solide per poter marciare. La seconda considerazione è che questo progetto, così come tutti i progetti di interesse della Città, è senza bandiera politica, senza colore politico. Ha ragione il collega Mensio nel richiamare tutti ad un senso di responsabilità da questo punto di vista. Ha ragione, però, anche il collega Mensio quando correttamente fa rilevare che forse una sovraesposizione mediatica di una parte politica induce inevitabilmente una minor attenzione, una minor consapevolezza, una minor adesione a quel tipo di progetto, nell’interesse della Città, da parte di tutte le altre Forze politiche. È un processo che chi guida deve conoscere, che peraltro conosce benissimo, quindi non è un sinonimo di ingenuità non farlo, è una precisa volontà politica. Del resto non è un mistero che questa Amministrazione, la nostra Sindaca ha interpellato le Minoranze consiliari in cinque anni in due occasioni, due occasioni in cinque anni: una per la progettazione della Linea della Metropolitana, sede Sala Colonne; l’altra per le Olimpiadi Invernali 2026, poi sfumate, sede Ufficio della Sindaca. Ora, capirete tutti che ovviamente questo elemento è un elemento che in qualche modo fa riflettere rispetto a, come dire, una dinamica, una postura di relazione politica che forse alla fine ha nuociuto al territorio, perché l’auspicata compattezza i primi che devono proporla e metterla in campo sono coloro che sono al governo. E da questo punto di vista l’Opposizione, la Minoranza, a seconda degli argomenti, può essere coinvolta e ovviamente il coinvolgimento non è un, come dire, onere solo della Minoranza, ma è certamente compito e dovere della Maggioranza, che ovviamente è titolata nel farlo o nel non farlo, è assolutamente legittimata quando decide di non farlo; è, come dire, un pochino, un po’ surreale il richiamo quando questo non avviene e poi le cose non funzionano. Nonostante questo, noi, da sempre, abbiamo sempre ribadito, l’abbiamo fatto su tutti i progetti strategici della Città, grandi e piccoli, pensiamo ad esempio al tema Cavallerizza, l’ultimo in ordine cronologico, noi siamo sempre stati disponibili a dare il nostro contributo nell’interesse della Città. A noi non interessano le bandiere politiche, interessa unicamente il bene di Torino, il futuro di Torino, i posti di lavoro di una città che è in strutturale crisi e che ovviamente questa crisi è stata ulteriormente incrementata dall’emergenza pandemica. Quindi, per quello che nel piccolo possiamo fare e ovviamente, se serve, se ritenuto utile, sottoscrivere degli atti, piuttosto che compattarci tutti insieme come Forze politiche del Consiglio Comunale nel richiedere a gran voce al Governo di stornare queste risorse dalle risorse europee, come diceva il collega Magliano, e porle sotto il profilo del cappello nazionale, quindi sottrarre il finanziamento alla logica del bando competitivo, ci siamo, siamo disponibili e ovviamente, qualora, come dire, fossimo interpellati e sollecitati a farlo, noi ci saremo. Nelle more, lo facciamo di nostro. Quindi, da questo punto di vista, per quello che ci è possibile, nel piccolo, ovviamente stiamo sollecitando i nostri Parlamentari, i nostri riferimenti al Governo, perché collaborino nell’ottica di risolvere questo problema del finanziamento dell’Istituto dell’Intelligenza Artificiale, che comunque continuiamo a ritenere un progetto straordinario, progetto straordinario del quale - l’abbiamo già fatto altre volte e lo rifaccio adesso in conclusione - ringraziamo Don Luca Peyron, che nel suo ruolo è stato davvero un motore potentissimo e uno stimolo a lavorare esattamente con questo spirito, uno spirito unitario, uno spirito non partitico, uno spirito trasversale, che vedesse questo come elemento essenziale del futuro della città ed è stato capace, da questo punto di vista, a coinvolgere la Sindaca Appendino, l’Assessore Pironti, le Forze politiche e le forze sociali. Quindi, ecco, credo davvero che sia doveroso da parte nostra un ringraziamento a lui per averlo promosso ed averci creduto e credo che sia utile, come dire, ribadire la nostra piena disponibilità a prendere iniziative bipartisan, a sostegno di questa cosa, qualora necessario. Grazie. |