Interventi |
PATRIARCA Lorenza Buongiorno, grazie. Io, appunto, ho presentato un subemendamento a uno degli emendamenti che ha presentato la Consigliera Carlevaris. Io sono molto sensibile al tema, ho firmato l’atto che poc’anzi abbiamo votato e condivido che si debba trovare uno strumento per recuperare l’oggettivo svantaggio che vede, appunto, come diceva la Consigliera, le donne presenti nelle vie di Torino, nelle piazze di Torino in così limitato numero. Senz’altro, occorre lavorare tantissimo, a partire dalle scuole e ovunque insomma, per aumentare la consapevolezza del GAP e la necessità di intervenire in futuro. Rispetto alla proposta però, mi sono sentita di intervenire con un emendamento perché, insomma…, per una ragione di funzionamento organizzativo. Purtroppo, mi risulta che al Registro delle Intitolazioni sono attualmente iscritti come ammissibili, quindi già… e proposti per la maggior parte da soggetti esterni, Istituzioni o Associazioni o singoli cittadini, talvolta al termine di un percorso partecipato, ci sono attualmente, dicevo, iscritte più di 700 proposte di intitolazione. Queste 700 proposte di intitolazione sono in attesa di trovare un sedime che sia loro associato; ovviamente, anche le proposte - proprio perché, come purtroppo sappiamo, manca questa consapevolezza, questa sensibilità a valorizzare il genere - sono in stragrande maggioranza di uomini; diciamo il rapporto è un po’ meno vistoso del precedente, siamo circa all’80/20, ma è evidente che nel momento in cui si introduce un emendamento che prevede che per ogni candidatura maschile se ne faccia una in più femminile, vuol dire che noi blocchiamo ad eterno molte intitolazioni, mortificando, in qualche modo, le legittime aspettative che, nel momento in cui queste intitolazioni sono state accolte, si aspettano, non mortificando le attese di chi le ha presentate, che si aspetta in tempi ragionevoli di trovare un’intitolazione ad una via, ad una piazza, a un vicolo della città. Quindi mi sarebbe piaciuto che questa mozione fosse discussa in una Commissione delle Pari Opportunità, proprio per trovare delle soluzioni che permettessero di cambiare passo e anche trovare, magari, uno strumento che più velocemente aiutasse la città a cambiare stile, magari coinvolgendo non solo le strade e le vie, ma anche dei luoghi. In questi cinque anni ci sono stati dei dimensionamenti che hanno portato alla nascita di nuove Istituzioni scolastiche, che spesso si chiamano con due nomi; la cosa per esempio, un suggerimento potrebbe essere quello di portare le scuole ad averne uno nuovo e tenere i singoli nomi a indicare i singoli plessi e questi nomi potrebbero essere, appunto, sensibilizzando le scuole dei nomi di donna oppure si potrebbe pensare di associare, come hanno fatto in alcune città, il nome di una donna a quello di un uomo. Insomma, io ritengo che sia necessario fare quest’emendamento proprio per evitare che questo arretrato già così cospicuo di nomi, che si trovano nel Registro delle Intitolazioni, possa, in qualche modo, essere smaltito in tempi ragionevoli. Ecco, questa è la ragione, non certo la non condivisione delle ragioni ideali che, assolutamente, mi vedono particolarmente sensibile. Grazie. |