Interventi |
LO RUSSO Stefano Ma, io volevo solo, molto rapidamente, illustrare un tema che non c’entra tanto con questa discussione, ma è un tema di carattere tecnico, così anticipo l’illustrazione dei miei due emendamenti, che in realtà sono due, ma concettualmente sono uno solo. Ho presentato un emendamento che riguarda i quorum deliberativi nella Commissione Toponomastica, perché il nostro Regolamento della Commissione Toponomastica prevede che la deliberazione avvenga coi due terzi dei voti equivalenti dei Capigruppo votanti in Commissione Toponomastica. Per ragioni di omogeneità, con tutto quello che è stato il corposo lavoro di messa a punto del nostro Statuto e dei nostri Regolamenti, che prevedono un innalzamento di questo quorum a tre quarti, proporrei di utilizzare quest’occasione di modifica del Regolamento della Toponomastica per adeguare anche al Regolamento della Toponomastica tutto quello che è l’impianto generale dei riconoscimenti che la Città dà, che ricordo sono le Cittadinanze Onorarie, i Sigilli Civici, le Civiche Benemerenze, la Designazione degli ambasciatori di Torino, che sono tutte azioni che avvengono, nell’attuale configurazione, correttamente, peraltro, con i tre quarti dei Consiglieri assegnati. Perché questo è opportuno? Perché i due terzi, in realtà, era un quorum che funzionava benissimo quando il Consiglio Comunale aveva una numerosità di Consiglieri più elevata, dai 60, ai 50 e quindi, diciamo così che il raggiungere quorum deliberativi dei due terzi, da parte della Maggioranza Consiliare, qualsivoglia Maggioranza Consiliare, era oggettivamente più complicato rispetto all’attuale configurazione, perché noi abbiamo avuto che, avendo noi un’assegnazione di seggi alla Maggioranza pari al 60% dei seggi assegnati, cioè 24, se manteniamo i due terzi come quorum, cioè 27, significa che, sostanzialmente, è molto più agevole, per una qualunque Maggioranza politica, andare a deliberare sedimi, diciamo, così, a Maggioranza. L’impostazione che è stata data fino adesso, in tutte le modifiche statutarie e regolamentari relative a queste questioni, ha indotto, e io ne sono assolutamente contento, una maggior prudenza, da questo punto di vista, perché sappiamo bene che le regole del gioco sono estremamente importanti, perché oggi si è Maggioranza, domani si è Minoranza e viceversa e le regole del gioco servono a garantire gli equilibri democratici in maniera più omogenea ed è per questo che mi sono fatto carico di proporre una modifica a questo Regolamento della Toponomastica, che non è nulla di stravolgente: innalza il quorum deliberativo dai due terzi ai tre quarti e lo porta ad essere omogeneo a tutto il resto delle Onorificenze, che questa Città ha, in qualche modo, possibilità di dare e che, per il loro valore simbolico di unità, richiedono quorum deliberativi adeguati; e, conseguentemente, il portare il quorum deliberativo ai tre quarti, dai due terzi attuali, questo farebbe l’emendamento, i due emendamenti - ribadisco, sono due perché agiscono su due parti della delibera diversa, ma concettualmente sono la stessa cosa -, servirebbe a, fondamentalmente, andare nello spirito di unità che queste questioni devono sempre… la maggiore unità possibile che queste questioni devono sempre avere, sottraendole a una dinamica di Maggioranza e Minoranza che, invece, ovviamente, regola tutto il resto della vita democratica di questo Consiglio e della Città e che, giustamente, si basa su criteri di Maggioranza decisamente politica e non di Maggioranza qualificata. Questo è il senso dei miei due emendamenti. Quando ci arriveremo, nella votazione, se ci arriveremo, ho già, in qualche modo, in questi termini, illustrato il merito della proposta. Grazie, Presidente. |