Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Solo un attimo. Perfetto. Procediamo con il nostro Ordine dei Lavori, siamo al punto n. 6, la deliberazione di iniziativa consiliare n. mecc. 202107139 che ha come oggetto: “Regolamento della Toponomastica e numerazione civica della Città di Torino n. 304. Modifiche parziali - Approvazione” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata dall’Ufficio di Presidenza. Sono stati presentati nove emendamenti così suddivisi: quattro da parte della Consigliera Presidente Carlevaris, tre dal Presidente Sicari, due dal Consigliere Lo Russo. È stato inoltre presentato un subemendamento dalla Consigliera Patriarca. Procedo quindi ora con l’illustrare prima il Provvedimento e successivamente anche gli emendamenti che ho depositato. Solo un attimo. Prima di procedere con l’illustrazione, anticipo che sono anche state presentate due mozioni di accompagnamento: la prima è la mozione di accompagnamento, n. mecc. 202109553, oggetto: “Accompagnamento alla deliberazione n. 304/2021 ‘Regolamento della Toponomastica e numerazione civica della Città di Torino n. 304. Modifiche parziali - Approvazione’ - Toponomastica al femminile” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata dalla Capogruppo Artesio. La seconda mozione di accompagnamento è la n. mecc. 202111690, oggetto: “Accompagnamento alla deliberazione n. 304/2021 ‘Regolamento della Toponomastica e numerazione civica della Città di Torino n. 304. Modifiche parziali - Approvazione” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata dalla Vicecapogruppo Scanderebech e quindi la discussione, quando verrà aperta la discussione in merito alla deliberazione, avverrà congiuntamente. Procedo quindi ora con l’illustrazione del Provvedimento. La Commissione Toponomastica fin dai primi mesi del…, fin dagli inizi, quindi dal 2016, ha iniziato tutte le volte in cui ha proceduto con le proprie convocazioni a valutare la modifica di questo Regolamento, in quanto l’ultima modifica risale al 7 febbraio 2005, quindi è stato il momento per poter giungere a conclusione a tutto ciò che è stato oggetto di esperienza ed anche adeguamenti dal punto di vista normativo e legislativo. Vado a dare nel dettaglio quelli che sono stati tutti gli articoli e i relativi cambiamenti, le relative variazioni. L’articolo 1, ai commi 1 e 6 è stato aggiornato degli articoli/commi del vigente Statuto della Città; all’articolo 1, comma 3, sono state inserite specifiche riferite a proposte che verranno prese in esame dalla Commissione stessa; all’articolo 1, al comma 4, sono state inserite delle specifiche riferite ad evitare di identificare nuovi sedimi stradali come interni di via; all’articolo 1, comma 5, sono state inserite le specifiche riferite ai manufatti di piccole dimensioni; all’articolo 1, comma 6, sono state inserite delle specifiche relative alla competenza della Giunta Comunale; articolo 2, comma 1: sono stati aggiunti tra i soggetti facenti parte della Commissione il Coordinatore o la Coordinatrice della Commissione Arte Pubblica o un suo designato; all’articolo 5, comma 2, sono state inserite precisazioni relative all’articolo del comma 1 di riferimento; all’articolo 6, comma 2, è stato aggiornato il numero di cittadini, come stabilito per le petizioni dal vigente Statuto della Città; all’articolo 6, comma 3 sono state inserite le specifiche riferite alle biografie o alle notizie e specifiche tecniche dei manufatti proposti e richiesti, quando vengono formulate le richieste di intitolazione. Sono state inoltre apportate le seguenti modifiche all’articolo 9, comma 1: è stata inserita la tempistica di attuazione delle intitolazioni, oltre a citare le risorse disponibili; all’articolo 10, al comma 1 sono state inserite specifiche riferite ai costi, agli oneri, alle spese e alle manutenzioni ordinarie/straordinarie successive, a totale carico dei richiedenti o con decisioni diverse assunte dalla Giunta, su proposta della Commissione Toponomastica; all’articolo 10 al comma 2 sono state aggiornate le competenze ai Servizi della Città o esterni da coinvolgere a seconda dei casi; all’articolo 11, comma 1 è stata aggiornata la deliberazione riferita alla denominazione di scuole; articolo 12, comma 1: aggiornamento del DPR di riferimento per la numerazione civica; articolo 13, comma 1: aggiornamento importi e sanzioni amministrative e per finire all’articolo 14, al comma 4, la previsione della sospensione delle cerimonie di intitolazione e di inaugurazione nel periodo del silenzio elettorale. Come ho avuto modo di anticipare, sono stati presentati ulteriori tre emendamenti; li ho presentati dopo delle interlocuzioni avute con gli Uffici, che vanno solo a chiarire ulteriormente alcuni passaggi che potevano essere fraintesi e quindi l’emendamento n. 7 a mia firma propone quanto segue: all’Allegato 1, pagina 6, riga 5, articolo 10, comma 1, il testo “tranne diversa decisione assunta dalla Commissione” è sostituito dal seguente: “tranne diversa decisione assunta dalla Giunta, su proposta della Commissione;”, in quanto l’aspetto deliberativo rimane sempre di competenza della Giunta e quindi ciò che emerge dalla Commissione Toponomastica è una proposta. Poi è stato presentato il successivo emendamento n. 8, propone di sostituire nell’Allegato n. 1, a pagina 6…, il testo “Servizio Stato Civile e Statistica”, viene sostituto dal seguente: “Servizio competente”. E poi, per finire, ho presentato l’emendamento n. 9, il quale propone di sostituire nell’Allegato n. 1, a pagina 7, dalla riga 15, quanto segue; il testo del comma attualmente recita: “Per l’accertamento di violazioni di cui al presente articolo, il Servizio di Stato Civile e Statistica segnala gli inadempimenti e gli abusi riscontrati al Corpo di Polizia Municipale per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie. Le corrispondenti misure accessorie e ripristinatorie sono attuate dal Servizio Stato Civile e Statistica”, viene sostituito, si propone di sostituirlo con: “Per l’accertamento delle violazioni di cui al presente articolo, il Servizio competente segnala gli inadempimenti e gli abusi riscontrati al Corpo di Polizia Municipale per l’applicazione delle misure sanzionatorie”. Io avrei finito con quella che è l’illustrazione del Provvedimento e quindi aprirei ora nel merito della discussione. Allora, non rilevo richieste di intervento nel merito. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Se ho ben compreso, la discussione avviene congiuntamente… (incomprensibile) che sulla mozione e quindi ho chiesto la parola per illustrare brevemente la mozione di accompagnamento. SICARI Francesco (Presidente) Prego. ARTESIO Eleonora L’intenzione espressa dalla proposta di deliberazione è sicuramente un’intenzione condivisibile rispetto alla valorizzazione delle competenze e delle presenze femminili nei processi e nello sviluppo delle caratteristiche delle città e quindi della nostra città e vuole proporre degli strumenti regolamentari ed operativi per riuscire a recuperare questo GAP che negli anni si è stratificato. Come ben sappiamo, molto spesso, le norme sono in grado di orientare i comportamenti e la cultura, altrettanto frequentemente i processi culturali che si affermano nella società riescono ad intervenire nel cambiamento delle norme. Quindi io credo che accanto ad un lodevole sforzo regolamentare, quale quello che ci apprestiamo a fare con la discussione su questa deliberazione, occorra accompagnare un processo culturale e quindi la Città possa essere attiva non soltanto nel momento della definizione delle intitolazioni, ma anche nel momento della promozione di una cultura di parità. Da questo punto di vista, ho rappresentato nella mozione alcuni esempi che giudico virtuosi, che sono in parte già anche oggetto di esperienze del nostro Comune, penso ad esempio alla promozione delle differenze di genere, del rispetto e della valorizzazione delle diverse componenti sociali attuate nei percorsi didattici e promosse all’interno dei nostri servizi educativi, ma penso anche ad alcuni elementi simbolici e fisicamente visibili che in altre Amministrazioni hanno impegnato le Giunte ed i Consigli. Ad esempio, l’intitolazione realizzata nel Comune di Roma, in collaborazione con Legambiente per l’intitolazione delle piste ciclabili a sette Partigiane e ad altrettante “Madri Costituenti”; penso alla definizione, avviata nel Comune di Catania, dell’intitolazione del “Giardino delle Giuste e dei Giusti”; penso quindi ad una serie di iniziative di valorizzazione delle biografie femminili che si sono attivate, non soltanto nel momento dell’approvazione nella Commissione Toponomastica, ma hanno rappresentato una premessa di pubblica attenzione e quindi hanno favorito l’emersione di queste proposte, sia da parte dei componenti delle Commissioni Toponomastiche dei diversi Enti, ma ancora di più da parte delle diverse Organizzazioni sociali. Quindi la mozione prende le mosse da queste esperienze precedenti, impegnando la Città di Torino, nelle competenze che mi sono sembrate prevalenti, soprattutto quelle dell’istruzione e della cultura, a presentare al Consiglio Comunale un percorso finalizzato alla promozione, nella Toponomastica della Città, di valorizzazione delle figure femminili, vuoi attivando percorsi nelle biblioteche civiche, vuoi potenziando i percorsi formativi nella scuola dell’infanzia, vuoi aderendo, come Città di Torino, alla campagna annuale “8 marzo: tre donne, tre strade”, con la quale vengono invitati i Sindaci e le Sindache ad intitolare ogni anno tre luoghi pubblici ad altrettante personalità femminili. Si tratta, quindi, di un complemento che questa mozione vuole proporre alla decisione avanzata con l’atto deliberativo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso do la parola alla Vicecapogruppo Scanderebech per l’illustrazione della mozione di accompagnamento, prego. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. Ho sottoscritto e condiviso l’appello di dare attenzione a una Toponomastica che dia la giusta rilevanza anche alle donne illustri, ma non basta questo input. Abbiamo ritenuto opportuno, come Forza Italia e Azzurro Donna Torino, di presentare una mozione di accompagnamento alla delibera, che chiede che la giusta attenzione venga rivolta anche alle donne vittime di violenza che hanno perso la loro vita sul territorio torinese; questo fenomeno non può rimanere invisibile. Georgia Zara, Professoressa del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino ha analizzato, in uno studio recente, i femminicidi avvenuti in città. Risultano dal 1970 al 2020, 330 le donne vittime di violenza che hanno perso la vita a Torino e nei Comuni limitrofi. Diversi Comuni italiani stanno già intraprendendo iniziative, non solo flashmob, per lanciare un forte messaggio che il fenomeno della violenza sulle donne non deve passare inosservato neppure nella Toponomastica. Per questo motivo abbiamo chiesto, tramite la nostra mozione di accompagnamento, che la Sindaca e la Giunta presentino al Consiglio Comunale un percorso, finalizzato alla promozione, nella Toponomastica della Città, di valorizzazione delle figure femminili invisibili vittime di violenza, che hanno perso la vita per questi abusi sul territorio torinese. Abbiamo come Forza Italia- Azzurro Donna in programma di estendere questo tema al territorio nazionale, insieme ad altri importanti progetti, a difesa delle donne vittime di violenza, con i quali siamo sicure potremo effettivamente fare la differenza. È giunta l’ora che la politica e le donne impegnate in politica si adoperino in prima persona in difesa delle vittime di violenza perché nessuno dimentichi. Per questo motivo ho sottoscritto l’appello della Collega Artesio nella sua mozione di accompagnamento e voterò sicuramente a favore e ho voluto depositare la mozione di accompagnamento a mia firma per porre attenzione anche a tutte queste donne vittime di violenza del nostro territorio torinese, che sono state dimenticate dopo che, purtroppo, hanno perso la vita per questi abusi. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo, quindi, adesso con la discussione. Si è segnata la Presidente Carlevaris alla quale lascio la parola, prego. CARLEVARIS Cinzia Grazie. Allora, intanto vorrei ringraziare lei Presidente e gli Uffici per aver colto quest’occasione di modifica per adeguare il testo del Regolamento ad un linguaggio inclusivo dal punto di vista del genere. Io ho presentato tre emendamenti a presidio della questione della Toponomastica femminile. Torino oggi ha circa 70 tra strade e piazze intitolate a donne, su un totale di 2.300 ed è notoriamente tra le città con meno luoghi dedicati a donne, che sono pochissime in tutte le grandi città d’Italia, però a Torino sono particolarmente poche, come dicevo sono circa 70, Milano ne ha 135, Napoli 279, Bari 90, Palermo 239 e la questione è quella simbolica della visibilità delle donne nello spazio pubblico che ovunque, e anche nella nostra città, riflette una cultura, una dimensione sociale e storico-culturale molto maschile. Attraverso le scelte fatte dalle Amministrazioni, si vede quale memoria le Amministrazioni vogliono conservare e a quale vogliono dare valore. Dicevo, a Torino su 2.300 intitolazioni circa, 1.100 sono a personalità maschili e 70 a personalità femminili, di queste 70 un terzo sono regine e nobildonne, un terzo sono Beate, Sante e Madonne e solo un terzo sono effettivamente letterate, scienziate, artiste o persone comunque che hanno dato un contributo alla… persone della società civile. Quindi con l’intento, diciamo, di invertire questa tendenza e di tentare di colmare questo GAP, e con l’aiuto dell’Associazione Nazionale Toponomastica Femminile, in particolare con la professoressa Loretta Junck, che è la referente per il Piemonte nell’Associazione e anche con l’aiuto della professoressa Eva Desana dell’Università di Torino, ho definito tre emendamenti che renderanno, spero, il nostro Regolamento della Toponomastica molto all’avanguardia sotto questo aspetto. Un primo emendamento all’articolo 1 dice: “Nell’ottica di un riequilibrio di genere, in conformità con il principio di uguaglianza sostanziale sancito dall’art. 3 della Costituzione, a ogni gruppo di intitolazioni maschili dovrà corrispondere un gruppo di intitolazioni femminili superiori di almeno un’unità, riducendo gradualmente il divario”. Il divario, come dicevo prima, è attualmente di oltre 1.000 toponimi, quindi anche immaginando che le intitolazioni vengano fatte 50% + 1, quindi ci sarebbe un +1 ogni anno, questo +1 consentirebbe, nell’arco di un po’ più di 1.000 anni, di sanare il GAP, che equivale a dire mai, però mi sembra importante metterlo, scriverlo nero su bianco, anche per una presa di coscienza, per una manifestazione di volontà della Città di sanarlo questo GAP, di sanarlo nello spazio simbolico dei percorsi urbani, è una piccola svolta, è più che altro simbolico, però è un impegno concreto. Un secondo emendamento molto più semplice, sempre all’articolo 1, dove si parla di lapidi, targhe e cippi, ho inserito: “Prestando attenzione al riequilibrio di genere”, però senza mettere particolari paletti. Mentre un terzo emendamento è all’articolo 2, laddove c’è l’elenco dei componenti a titolo consultivo della Commissione Toponomastica, oltre a quelli già previsti che sono: il Rettore del Politecnico; il Rettore dell’Università; il Presidente dell’Istituto Storia Patria; eccetera, ho aggiunto quattro donne che sono: una componente della Società Italiana delle Storiche; una componente della Società Italiana delle Letterate; una componente del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell’Università) e un’esperta di Toponomastica femminile. Queste quattro figure dovrebbero essere a presidio, diciamo della…, un presidio competente dell’aspetto della Toponomastica femminile. Posso dire anche due parole sulle mozioni di accompagnamento? Io ringrazio la Capogruppo Artesio per la mozione che ha presentato, che è idealmente il perfetto compimento di questi emendamenti, di questa modifica del Regolamento perché va, appunto, a sollecitare…, a promuovere quel processo culturale e a sollecitare la cittadinanza proprio per promuovere le intitolazioni femminili. Mentre, riguardo alla mozione presentata dalla Consigliera Scanderebech, io non credo spetti a noi, a sentimento, decidere su un tema così delicato; all’interno della Città di Torino e della Città Metropolitana abbiamo il CCVD, che è il Coordinamento di Centri Contro la Violenza sulle Donne ed io preferirei avere un loro parere prima di prendere una decisione di questo tipo, perché è una decisione che si presta a molte letture: potrebbe essere vista come un riconoscimento per le vittime oppure potrebbe essere vista come un’offesa. Il CCVD svolge un lavoro accurato sui temi della violenza da anni; questa decisione non è stata ragionata con le Associazioni che di questo si occupano, per cui io inviterei a un confronto preventivo, perché potrebbe, questa iniziativa, avere una lettura un po’ vittimistica e riduttiva del ruolo della donna, cioè le donne vengono ricordate solo quando vengono uccise; potrebbe essere letta anche forse, con un significato, diciamo, retorico e paternalistico: donna uccisa, le dedichiamo una via, problema risolto. Io ho letto questa mattina questa mozione di accompagnamento e non credo che possiamo noi qui su due piedi decidere, perché è un tema sul quale è difficile pronunciarsi, senza aver aperto un dialogo con chi lo conosce a fondo, cioè non possiamo permetterci di valutare questa scelta semplificando e senza trattarla con il dovuto rispetto perché, ripeto, potrebbe avere una valenza simbolica, quindi ricordiamo le vittime oppure potrebbe essere considerato un modo per liquidare o per sminuire il problema e ricondurre la rilevanza della donna solo al ruolo di vittima, cioè donna significativa in quanto vittima ed è un tema troppo delicato. Io quindi inviterei la Consigliera proponente su quest’argomento a un passaggio in Commissione, prima di prendere una decisione; poi, se devo dire, dal canto mio, a caldo, una mozione che invita, come vedo nell’“Impegna” a valorizzare le vittime, mi sembra un modo di inchiodare la donna al ruolo di vittima e, come modello, diciamo, a livello di prevenzione, non mi pare opportuno; però, ripeto, la mia lettura conta fino ad un certo punto, preferirei che venisse aperta una discussione, invece, con le Associazioni, con i Centri Antiviolenza, che si occupano quotidianamente di violenza sulle donne e solo in seguito venisse presa una decisione, per cui su questa mozione il mio oggi è un “no”, motivato dal rispetto per un tema sul quale non possiamo pronunciarci su due piedi, così, con uno slogan, senza aver aperto un dialogo con i Centri Antiviolenza, perché questa decisione è tanto delicata e merita rispetto. Ho finito. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con gli interventi. Ho la Consigliera Patriarca, prego. PATRIARCA Lorenza Buongiorno, grazie. Io, appunto, ho presentato un subemendamento a uno degli emendamenti che ha presentato la Consigliera Carlevaris. Io sono molto sensibile al tema, ho firmato l’atto che poc’anzi abbiamo votato e condivido che si debba trovare uno strumento per recuperare l’oggettivo svantaggio che vede, appunto, come diceva la Consigliera, le donne presenti nelle vie di Torino, nelle piazze di Torino in così limitato numero. Senz’altro, occorre lavorare tantissimo, a partire dalle scuole e ovunque insomma, per aumentare la consapevolezza del GAP e la necessità di intervenire in futuro. Rispetto alla proposta però, mi sono sentita di intervenire con un emendamento perché, insomma…, per una ragione di funzionamento organizzativo. Purtroppo, mi risulta che al Registro delle Intitolazioni sono attualmente iscritti come ammissibili, quindi già… e proposti per la maggior parte da soggetti esterni, Istituzioni o Associazioni o singoli cittadini, talvolta al termine di un percorso partecipato, ci sono attualmente, dicevo, iscritte più di 700 proposte di intitolazione. Queste 700 proposte di intitolazione sono in attesa di trovare un sedime che sia loro associato; ovviamente, anche le proposte - proprio perché, come purtroppo sappiamo, manca questa consapevolezza, questa sensibilità a valorizzare il genere - sono in stragrande maggioranza di uomini; diciamo il rapporto è un po’ meno vistoso del precedente, siamo circa all’80/20, ma è evidente che nel momento in cui si introduce un emendamento che prevede che per ogni candidatura maschile se ne faccia una in più femminile, vuol dire che noi blocchiamo ad eterno molte intitolazioni, mortificando, in qualche modo, le legittime aspettative che, nel momento in cui queste intitolazioni sono state accolte, si aspettano, non mortificando le attese di chi le ha presentate, che si aspetta in tempi ragionevoli di trovare un’intitolazione ad una via, ad una piazza, a un vicolo della città. Quindi mi sarebbe piaciuto che questa mozione fosse discussa in una Commissione delle Pari Opportunità, proprio per trovare delle soluzioni che permettessero di cambiare passo e anche trovare, magari, uno strumento che più velocemente aiutasse la città a cambiare stile, magari coinvolgendo non solo le strade e le vie, ma anche dei luoghi. In questi cinque anni ci sono stati dei dimensionamenti che hanno portato alla nascita di nuove Istituzioni scolastiche, che spesso si chiamano con due nomi; la cosa per esempio, un suggerimento potrebbe essere quello di portare le scuole ad averne uno nuovo e tenere i singoli nomi a indicare i singoli plessi e questi nomi potrebbero essere, appunto, sensibilizzando le scuole dei nomi di donna oppure si potrebbe pensare di associare, come hanno fatto in alcune città, il nome di una donna a quello di un uomo. Insomma, io ritengo che sia necessario fare quest’emendamento proprio per evitare che questo arretrato già così cospicuo di nomi, che si trovano nel Registro delle Intitolazioni, possa, in qualche modo, essere smaltito in tempi ragionevoli. Ecco, questa è la ragione, non certo la non condivisione delle ragioni ideali che, assolutamente, mi vedono particolarmente sensibile. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi. Ho la Vicepresidente Ferrero, prego ne ha facoltà. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio tutti quelli che hanno partecipato alla stesura di questo documento, in particolare la Consigliera Carlevaris di cui concordo quasi su tutto quello che ha detto, in particolare sulla necessità assoluta di riequilibrare il genere. Devo dire che nel suo elencare quali siano, appunto, le percentuali in cui anche le donne sono rappresentate, ci rappresenta una situazione, comunque, anche che va contestualizzata al periodo storico in cui la maggior parte di queste intitolazioni sono state fatte e quindi all’800 e quindi abbiamo, sicuramente, più nobildonne e più Sante di magari altre figure come le Partigiane che, comunque, hanno tanto rappresentato anche questa città, Medaglia d’oro alla Resistenza. Devo dire che, se però ci danno torto i numeri guardati nell’insieme, devo dire che il secondo corso più lungo di Torino è corso Regina Margherita che, comunque, sono otto chilometri di corso, mentre tutti gli altri, diciamo, nei primi cinque abbiamo solo intitolazioni a Stati e quindi: corso Francia; corso Unione Sovietica; via Nizza e Giulio Cesare. Una delle cose su cui invece volevo fare un piccolo appunto è la questione delle lapidi e dei cippi, perché io ritengo, e di questo ne abbiamo già parlato, che la casualità con cui certe situazioni vanno a formarsi o avvengono non può, in qualche modo, essere riequilibrata nel genere; nel senso che, se io prendessi ad esempio la questione delle pietre di inciampo, non potrei mai basarmi su un riequilibrio di genere, perché, purtroppo, chi è stato deportato, è stato deportato e non importa molto il genere; stessa cosa se si trattasse di incidenti, di attentati o di situazioni, comunque, in cui, appunto, sono stati coinvolti cittadini che, proprio per l’evento, diciamo, traumatico, in qualche modo, non possono più avere genere. Detto questo, io concordo totalmente e fortemente e vorrei anche che si innestassero però degli strumenti per raccontare la città al femminile, perché esiste proprio anche una storia che adesso nei libri di storia… io ho avuto modo, avendo tanti figli di diverse età, di vedere proprio un cambiamento anche di storia raccontata attraverso il femminile nella storia; cioè, sui libri di storia di quando io ero ragazza non vi era questa storia femminile. Quindi abbiamo bisogno proprio di un lavoro e della necessità di recuperare le storie di valore, di coraggio, ecco; queste storie vanno comunque in qualche modo… proprio perché questo riequilibrio deve nascere da una volontà di racconto della Città. Quindi, come dico, io sono assolutamente a favore di tutto quello che è stato proposto; ho solo una piccola perplessità sul punto n. 2, sulla questione delle lapidi e dei cippi e penso di aver detto praticamente tutto. Sì. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi. Adesso la Vicecapogruppo Scanderebech, prego ne ha facoltà. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie Presidente. Ma voglio integrare quanto detto precedentemente e quindi scendere nel dettaglio del dibattito che stiamo facendo. Intanto, voglio fare un passaggio, perché non mi è piaciuto… il termine “valorizzare”, che ho usato nella mia mozione, ha un significato che è il significato di ricordare per non essere dimenticate. Quindi sono consapevole che il tema sia un tema delicato, ma, Presidente, qua c’è un vulnus, nel senso che tutto questo dibattito è passato solo nella Conferenza Capigruppo e non è mai stato affrontato dalla Commissione Diritti e Pari Opportunità, quindi mi sono io stessa trovata ad intervenire durante il weekend a depositare solo questa mattina la mozione di accompagnamento a questa delibera, in maniera da poter esprimere quello che la mia Forza politica avrebbe piacere di realizzare anche sulla nostra città. La mozione di accompagnamento che ho depositato non è una mozione che ho inventato di sana pianta, ma è un’iniziativa che diverse Amministrazioni italiane stanno intraprendendo nei loro Comuni, non solo come flashmob, ma anche come realtà. Quindi io, Presidente, se la Presidentessa Carlevaris ritiene opportuno dover approfondire la tematica in Commissione, chiederei gentilmente che tutto questo tema venga portato in Commissione e quindi ci sia una sospensione della delibera e tutto il tema venga riportato in una Commissione che, giustamente, non è stata svolta per quanto concerne il ruolo femminile in Toponomastica. Sicuramente, nella Conferenza dei Capigruppo la discussione, probabilmente, è stata svolta, ma la sede più opportuna sarebbe stata una sede congiunta con le Pari Opportunità in cui chi fa parte delle Pari Opportunità poteva anche partecipare liberamente e dare il proprio input ed eventualmente poteva approfondirlo così come diceva la Presidentessa. Detto ciò, a me dispiacerebbe molto, moltissimo che questo Comune, oggi, esprimesse una posizione contraria al ricordo delle donne vittime di violenza che sono, purtroppo, decedute sul nostro territorio e sono 330, come lo studio dichiara, della Professoressa Georgia Zara. In diverse città italiane questo… il ricordo delle vittime sta avvenendo ed è giusto che così sia per non renderle invisibili. Io potrei andare avanti per ore e ore a parlare di questa tematica, ma non voglio tediare nessuno, perché dall’altra parte noi stiamo incidendo, ad esempio, con emendamenti e subemendamenti che, puntualmente, incidono su proporzioni di intitolazione di via di uno a tre piuttosto che di altre proporzioni uomo-donna e quant’altro; secondo me, un dibattito doveva essere svolto e non possiamo ridurlo solo ad un dibattito in Aula, veloce come quello che stiamo svolgendo oggi. Io il subemendamento, per dire, l’ho ricevuto e l’ho letto, forse per mia colpa, tramite Stilo, perché da Stilo non sono riuscita ad aprirlo, poco fa e l’ho letto poco fa, per dire, l’emendamento Patriarca e ringrazio la Collega per avermelo girato, perché non riuscivamo ad aprirlo con Stilo, con la Segreteria. Quindi, Presidente, io chiederei o una sospensione in Aula dell’atto oppure che si possa convocare una Commissione e discutere di tutto il tema, che comunque riguarda più prioritariamente le Pari Opportunità, quanto prima e poter poi arrivare ad un voto, condiviso da tutte le Forze politiche, di una tematica così importante e rilevante, che deve essere affrontata con la giusta attenzione anche rispetto al Comune di Torino. Grazie, Presidente. Ho terminato. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con gli interventi. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Ma, io volevo solo, molto rapidamente, illustrare un tema che non c’entra tanto con questa discussione, ma è un tema di carattere tecnico, così anticipo l’illustrazione dei miei due emendamenti, che in realtà sono due, ma concettualmente sono uno solo. Ho presentato un emendamento che riguarda i quorum deliberativi nella Commissione Toponomastica, perché il nostro Regolamento della Commissione Toponomastica prevede che la deliberazione avvenga coi due terzi dei voti equivalenti dei Capigruppo votanti in Commissione Toponomastica. Per ragioni di omogeneità, con tutto quello che è stato il corposo lavoro di messa a punto del nostro Statuto e dei nostri Regolamenti, che prevedono un innalzamento di questo quorum a tre quarti, proporrei di utilizzare quest’occasione di modifica del Regolamento della Toponomastica per adeguare anche al Regolamento della Toponomastica tutto quello che è l’impianto generale dei riconoscimenti che la Città dà, che ricordo sono le Cittadinanze Onorarie, i Sigilli Civici, le Civiche Benemerenze, la Designazione degli ambasciatori di Torino, che sono tutte azioni che avvengono, nell’attuale configurazione, correttamente, peraltro, con i tre quarti dei Consiglieri assegnati. Perché questo è opportuno? Perché i due terzi, in realtà, era un quorum che funzionava benissimo quando il Consiglio Comunale aveva una numerosità di Consiglieri più elevata, dai 60, ai 50 e quindi, diciamo così che il raggiungere quorum deliberativi dei due terzi, da parte della Maggioranza Consiliare, qualsivoglia Maggioranza Consiliare, era oggettivamente più complicato rispetto all’attuale configurazione, perché noi abbiamo avuto che, avendo noi un’assegnazione di seggi alla Maggioranza pari al 60% dei seggi assegnati, cioè 24, se manteniamo i due terzi come quorum, cioè 27, significa che, sostanzialmente, è molto più agevole, per una qualunque Maggioranza politica, andare a deliberare sedimi, diciamo, così, a Maggioranza. L’impostazione che è stata data fino adesso, in tutte le modifiche statutarie e regolamentari relative a queste questioni, ha indotto, e io ne sono assolutamente contento, una maggior prudenza, da questo punto di vista, perché sappiamo bene che le regole del gioco sono estremamente importanti, perché oggi si è Maggioranza, domani si è Minoranza e viceversa e le regole del gioco servono a garantire gli equilibri democratici in maniera più omogenea ed è per questo che mi sono fatto carico di proporre una modifica a questo Regolamento della Toponomastica, che non è nulla di stravolgente: innalza il quorum deliberativo dai due terzi ai tre quarti e lo porta ad essere omogeneo a tutto il resto delle Onorificenze, che questa Città ha, in qualche modo, possibilità di dare e che, per il loro valore simbolico di unità, richiedono quorum deliberativi adeguati; e, conseguentemente, il portare il quorum deliberativo ai tre quarti, dai due terzi attuali, questo farebbe l’emendamento, i due emendamenti - ribadisco, sono due perché agiscono su due parti della delibera diversa, ma concettualmente sono la stessa cosa -, servirebbe a, fondamentalmente, andare nello spirito di unità che queste questioni devono sempre… la maggiore unità possibile che queste questioni devono sempre avere, sottraendole a una dinamica di Maggioranza e Minoranza che, invece, ovviamente, regola tutto il resto della vita democratica di questo Consiglio e della Città e che, giustamente, si basa su criteri di Maggioranza decisamente politica e non di Maggioranza qualificata. Questo è il senso dei miei due emendamenti. Quando ci arriveremo, nella votazione, se ci arriveremo, ho già, in qualche modo, in questi termini, illustrato il merito della proposta. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Lo Russo. Ho una richiesta di intervento della Presidente Carlevaris, che però è già intervenuta. In merito a cosa vuole intervenire? CARLEVARIS Cinzia No, va bene, mi adeguo. Ha ragione lei, mi scusi. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Ci sono ulteriori interventi nel merito della discussione? Allora, se non ci sono ulteriori interventi, chiuderei quindi con la discussione. |