Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Di seguito fornisco un riscontro, appunto, alle due richieste di comunicazioni, che fanno anche riferimento ad articoli comparsi sul giornale, nello specifico il 14/04/2021, dal titolo: “Le tessere per le isole ecologiche non funzionano, San Salvario invasa dai rifiuti”. Allora, in tutto il quartiere sono state posizionate 72 ecoisole, per un totale di 288 contenitori informatizzati ad accesso controllato. I cassonetti inizialmente sono stati posizionati in modalità accessibile a tutti; tale modalità è rimasta fino al 24 marzo, data in cui sono stati resi accessibili solo con la tessera personalizzata. Le tessere sono state distribuite porta a porta fra gennaio e febbraio a tutte le famiglie e utenze non domestiche, ed è stato istituito un ecosportello dove chi, per qualsiasi motivo, non avesse ricevuto la tessera, avrebbe potuto richiederla e ritirarla. L’ecosportello, sito in via Zino Zini 139, è rimasto aperto dal 10 febbraio al 10 aprile tutti i mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 20.00 e il sabato dalle 09.00 alle 13.00. A partire dal 10 aprile, la tessera può invece essere richiesta con postalizzazione al Servizio Customer Care Ambientale, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 08.00 alle 17.00, oppure recandosi presso i due sportelli permanenti siti in piazzale San Gabriele di Gorizia 210, sede dell’ACI, e in corso Tassoni 57/D, e ritirarla sul posto. Con riferimento al malfunzionamento delle tessere, informiamo che ad oggi non sono state segnalate problematiche per le oltre 6.000 tessere distribuite nel quartiere, ad eccezione dell’unica indicata dall’articolo - il titolo era ovviamente un po’ fuorviante -, peraltro già sostituita. Da verifiche effettuate, la problematica in questo caso specifico è dovuta ad un errore nell’impostazione informatica in fase di stampa della tessera stessa, che è stata erroneamente adibita all’apertura dell’ecoisola di San Secondo anziché San Salvario. AMIAT ha già avviato la verifica della possibilità di apportare una modifica al software, in modo da evitare questo tipo di errore manuale. Per quanto riguarda gli abbandoni di rifiuti a fianco dei cassonetti, occorre tener presente che nell’area in oggetto è avvenuto un cambio radicale della modalità di raccolta rifiuti; la finalità è quella di aumentare ovviamente la percentuale di raccolta differenziata nel quartiere, in modo che sia in linea con quella degli altri quartieri della città, in cui è presente la raccolta domiciliare. Questo comporta una profonda modifica delle abitudini da parte dei cittadini e delle utenze non domestiche nella gestione dei rifiuti, che richiede generalmente qualche settimana di assestamento. Questo cambio di abitudini riguarda aspetti diversi, fra i quali si ricordano il fenomeno della cosiddetta “migrazione dei rifiuti” dalle aree servite con raccolta domiciliare a quella con i vecchi contenitori stradali accessibili a tutti. Si tenga conto che alcuni utenti di aree porta a porta si sono presentati in ecosportello richiedendo la tessera per le nuove e ammettendo di non aver mai utilizzato i propri cassonetti. La riduzione delle quantità del volume della frazione di indifferenziato, la volumetria dei cassonetti dell’indifferenziata è stata contenuta rispetto a quelli tradizionali, dal momento che la percentuale di raccolta differenziata dovrà aumentare dal 30% al 65%; la dimensione della bocca di conferimento è stata ridotta sia per renderla idonea alla futura applicazione della tariffa puntuale, sia perché tutti i rifiuti di grandi dimensioni - piccoli elettrodomestici, eccetera -, che prima in molti casi riuscivano ad essere depositati all’interno dei contenitori, devono essere portati ai centri di raccolta oppure raccolti col servizio di prenotazione gratuito. Come avviene all’avvio di tutti i progetti, AMIAT sta comunque monitorando la situazione anche con una costante presenza di proprio personale nel quartiere, per verificare eventuali comportamenti scorretti o per modificare, se necessario, la frequenza di raccolta dei contenitori o potenziarne il numero, qualora non fossero sufficienti nella situazione a regime. Al di là del cambio di abitudine, quindi, nel periodo transitorio comune a tutti i progetti, si evidenzia che l’abbandono dei rifiuti a fianco dei cassonetti è legato a comportamenti isolati, dovuti a pochi cittadini incivili, e che lo stesso problema si verifica anche nelle zone servite tramite porta a porta, nei casi in cui, per mancanza di spazi interni, i contenitori condominiali sono collocati su strada e chiusi a chiave. Per contrastare questi comportamenti scorretti, AMIAT, di concerto con l’Amministrazione, ha messo in campo diverse iniziative che si stanno rivelando efficaci, si riportano le principali: l’incremento dei passaggi di motocarri per ripristinare le situazioni di anomali abbandoni in prossimità delle ecoisole, iniziativa peraltro sempre prevista in occasione, appunto, delle trasformazioni relative alla modalità di raccolta, sia da stradale a porta a porta e sia da stradale a ecoisole informatizzate; l’impiego sul territorio di un adeguato numero di controllori ambientali per sensibilizzare e formare l’utenza al cambio di modello e per monitorare la situazione sul territorio stesso; infine, il ricorso all’installazione di telecamere per intercettare i comportamenti illeciti, anche prevedendo sanzioni… (incomprensibile). UNIA Alberto (Assessore) Presume bene. UNIA Alberto (Assessore) Un minuto è poco, ma me lo farò bastare. Va beh, a parte la solita disponibilità a fare e a esserci ai sopralluoghi ovviamente, e ad approfondire il tema, perché ci mancherebbe altro, sarebbe carino, mi limito a dire questo, se il Presidente Mensio è d’accordo, fare un giro dove la raccolta differenziata è passata all’ecoisola da poco o dal porta a porta era passata da poco all’ecoisola in questo caso, e fare un passaggio dove in realtà le ecoisole sono già state installate da un po’ di tempo e quindi sono a regime, perché è proprio lì che vediamo la differenza fra le due situazioni e come si va poi a risistemare. |