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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17

Comunicazioni della Sindaca su “Scomparsa nel PNRR del centro nazionale di intelligenza artificiale di Torino”.
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per quanto ha detto, perché quando a
settembre del 2020 abbiamo appreso della scelta di Torino come sede dell’Istituto
Italiano per l’Intelligenza Artificiale, l’abbiamo considerato un sicuro riconoscimento
per le attività di innovazione e ricerca, svolte sul nostro territorio ad esempio da
Università e Politecnico, ed anche un apprezzamento per il dinamismo rappresentato
dagli incubatori di impresa, fondamentali per il supporto delle startup innovative e per
la valorizzazione dell’attività di ricerca. Soprattutto in questo periodo di incertezza,
l’arrivo di questo Istituto può rappresentare per il nostro territorio…, può fungere da
attrattore sia di know-how, competenze e conoscenze, sia attrattore di nuovi
investimenti, rendendoci un punto focale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale su
tutto il territorio del nostro Paese e anche a livello europeo, visto che, come ricordava
l’Assessore, siamo stati i primi a livello europeo a prevedere questo Centro.
Oltre agli aspetti legati al budget di 80 milioni di euro o alle possibili stimate assunzioni
di circa 600 persone, questo Istituto rappresenta, credo, un passaggio fondamentale non
solo per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, che ho sempre sentito nominare,
ma anche per la definizione dei paradigmi di riferimento a cui dovranno attenersi i
diversi sistemi basati sull’intelligenza artificiale, quelli che in letteratura lo scrittore
russo Isaac Asimov aveva definito come le leggi della robotica, che sono un punto
focale all’interno della discussione di come sviluppare l’intelligenza artificiale. La
notizia della scomparsa della città di Torino dall’elenco delle sedi indicate nel Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza per ospitare l’Istituto Italiano per l’Intelligenza
Artificiale, comunicata dal Governo italiano in sede europea, mi ha fortemente
preoccupato, anche se si trattava delle bozze; perché questo? Perché qualcuno, un
Viceministro in contatto diretto con questa Amministrazione - questa volta l’ha detto lei
- lo ha definito un “mero errore di traduzione”, leggo testualmente quello che è
comparso anche su tutti i quotidiani, le dichiarazioni; ma non può essere banalmente
declassato come tale il fatto che scompaia la Città di Torino. Ci sono state difficoltà di
traduzione dall’italiano all’inglese della parola “Torino”? Perché, in effetti, la
traduzione è molto complessa, è nota solo ai massimi esperti della lingua anglosassone.
Inquieta pensare che, nonostante i diretti e continui contatti tra l’attuale
Amministrazione, in particolare la Sindaca, e il precedente Ministro dell’Innovazione,
che ha fatto tanto bene alla nostra città quando era Assessore alle Anagrafi, non ci si sia
resi conto di aver comunicato in un documento ufficiale - quindi a Bruxelles - un Centro
nazionale in cui solo Torino è scomparsa come città; su sette Centri, di cui parlava
l’Assessore, l’unica a sparire è stata Torino. Un messaggio che rischia di dare
l’impressione che la volontà politica reale possa discostarsi, in qualche modo, dagli
annunci e dare la soddisfazione espressa a tutti i media; un messaggio che potrebbe
anche creare incertezza sull’affidabilità della nostra città di poter gestire tale Istituto,
un’incertezza, Assessore, che io non ritengo di tipo tecnico-professionale, viste le realtà
esistenti sul nostro territorio, visto il know-how di grande valore e la rete sistemica di
altissimo livello che offre supporto alle imprese.
La debolezza di questo contesto è legata alle conseguenti incapacità di tipo politico di
saper gestire tutti i Centri che stanno arrivando su Torino e quindi di poter fare sinergia
tra il mondo dell’impresa, il mondo della ricerca e tutti i vari Centri di competenza che
stanno arrivando sulla città. Io spero che questa correzione…, quanto è accaduto possa
fare da insegnamento ed evitare successivamente che si diano dei messaggi che possano
andare anche in contraddizione e recare danno alla città, e quindi di fare attenzione
quando si fanno delle comunicazioni; anche se sono solo in bozza, che ci sia tutto e che
sia realmente espresso nei fatti quanto dichiarato, perché sarà anche una bozza, ma non
ci si può nascondere dietro un errore di traduzione, perché è questo che è stato detto,
Assessore, si è detto che questa…

CURATELLA Cataldo
Certo …è dovuta ad un errore di traduzione. Chi ha tradotto non si è reso conto che ha
tolto Torino dal centro della discussione? Grazie.

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