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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2021-00105
LA CITT? SI VUOL SOSTITUIRE AGLI ALBI PROFESSIONALI?
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Allora, ringraziò l’Assessora Schellino e chiedo se può condividermi
la nota che ha letto. Allora, innanzitutto questa interpellanza non era relativa alle
richieste di idoneità alloggiativa in quanto tali perché comunque quelle hanno una
normativa ad hoc, di cui l'Assessora anche ha fatto cenno. Era appunto relativa al
Decreto Ministeriale 37 del 2008 che ha introdotto insieme alla DICO, Dichiarazione di
Conformità, la DIRI, Dichiarazione di Rispondenza. Perché ho presentato questa
interpellanza e non sono soddisfatto della risposta dell'Assessora, che reputo non
corretta e soprattutto reputo come modalità di azione una modalità che va a sostituire gli
Ordini e i Collegi professionali? Perché nella lettera protocollo 6578 del 1° ottobre 2020
che i servizi hanno inviata ai diversi Ordini e Collegi si fa esplicito riferimento che per
attestare la professionalità di chi va a presentare le DIRI è necessario esibire un
circostanziato curriculum professionale nel quale siano elencati i progetti depositati
presso gli sportelli unici per l'edilizia a norma del comma 2 del D.M.; i progetti non
depositati presso gli sportelli unici per l’edilizia, ma comunque allegati alla
dichiarazione in conformità, eccetera, sto leggendo la lettera. Peccato che basterebbe
prima di inviare questa lettera, perché poi nasce il dubbio: chi può valutare il curriculum
professionale di un ingegnere, di un perito industriale, che sono le uniche due figure che
tecnicamente possono fare una DIRI? Un architetto o un geometra non può fare la DIRI,
nuovo ordinamento, qualcuno vecchio ordinamento, ma neanche. Ma bastava fare una
semplice ricerca sul sito del MISE. Il MISE il 16 giugno 2016, quindi cinque anni fa, ha
inviato un parere a un Ente Pubblico che chiedeva quale professionista può rilasciare la
Dichiarazione di Rispondenza per capire come accertare la professionalità e il MISE ha
ritenuto… leggo quello che dice il MISE: “Ha ritenuto necessario precisare che il
professionista in parola dichiari nella certificazione rilasciata di essere in possesso dei
requisiti professionali ai fini del rilascio della dichiarazione in parola, in quanto iscritto
all'Albo professionale indicando l’Albo e vantando un'esperienza lavorativa
importante”, punto, non è richiesto un curriculum di cinque anni di tutte le attività fatte
perché se un professionista nella lettera è indicato, per iscriverlo all'interno degli elenchi
delle persone che possono presentare la DIRI ai fini dell'idoneità alloggiativa, perché se
questo è richiesto le domande sono diverse. Allora innanzitutto chi valuta il curriculum
professionale all'interno dell'Amministrazione? Abbiamo ingegneri, periti industriali
esperti di impianti elettrici che possono valutare se effettivamente quel professionista
può fare la DIRI? Seconda cosa: perché se io presento una DIRI al Comune di Torino
perché nel mio alloggio voglio fare ad esempio un bed and breakfast, un Airbnb,
lasciamo stare il periodo attuale del Covid, io italiano lo voglio fare, la presento al
Comune di Torino la DIRI o la DICO, non mi viene richiesto un curriculum sostanziale
professionale sugli ultimi cinque anni, non viene richiesto perché la normativa non lo
richiede, lo chiediamo solo allorché per l'idoneità alloggiativa bisogna affittare a uno
straniero e quindi ha bisogno di avere la documentazione a posto. Allora la norma è una:
il D.M. 37/2008; il MISE si è espresso, è sufficiente un’autocertificazione del
professionista che dice l’iscrizione all'Albo e quanti anni ha svolto questa attività. È
compito degli Albi e dei Collegi professionali valutare la professionalità, le competenze,
le capacità dei professionisti. Se questa richiesta è nata a seguito di DIRI che non erano
rispondenti alla normativa, non erano fatti in modo opportuno, quindi se avevano dei
dubbi sulla qualità del professionista, si contattava l’Albo e il Collegio del
professionista, a cui è iscritto il professionista, inviando una segnalazione e chiedendo
all'Albo o al Collegio professionale di fare una tale valutazione. Tra l'altro la Città da
anni ha firmato convenzioni con Collegi ed Ordini professionali con cui poter
collaborare, quindi si tratterebbe semplicemente di attivare un canale di comunicazione,
evitando di creare tutto un castello che a livello normativo va anche contro legge,
perché la Città non può introdurre elementi cogenti che non siano previsti in modo
specifico dalla normativa. Il D.M. 37/2008 non richiede il curriculum professionale, per
gli impianti sopra soglia richiede l’iscrizione all'Albo e professionalità per un certo
numero di anni che è l’Albo stesso che certifica, è la funzione degli Albi e dei Collegi
professionali certificare competenze, conoscenze e qualità professionale di chi presenta
le attività. Quindi, Assessore, su questo torniamo indietro perché l'avviso che quegli
Ordini e quei Collegi che lei nominava…

CURATELLA Cataldo
Sto concludendo, Presidente. Volevo solo dire all’Assessore Schellino che quegli Albi e
Colleghi che hanno pubblicato sul loro sito la lettera dell'Amministrazione, le segnalo
che hanno inviato segnalazione ai Colleghi nazionali, ai Consigli nazionali per chiedere
la correttezza di questa richiesta della Città di Torino, quindi c’è stato una segnalazione
della Città di Torino ai Consigli nazionali, quindi al Ministero della Giustizia a cui
fanno riferimento tutti gli Albi e Collegi professionali. Grazie, Presidente, ho concluso.

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