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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2021-00105
LA CITT? SI VUOL SOSTITUIRE AGLI ALBI PROFESSIONALI?
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Continuiamo con voi, con il Consigliere Curatella e con l’Assessora Schellino per
l’interpellanza numero mecc. 202100105:

“La Città si vuol sostituire agli Albi professionali?

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Il primo firmatario è il Consigliere Curatella. Do subito la parola all'Assessora
Schellino, che ringrazio. Grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie a lei, Presidente. Innanzitutto è opportuno fare una premessa in merito all'attività
svolta dall'ufficio idoneità alloggiativa: ai sensi della normativa vigente in materia di
immigrazione la Città procede al rilascio di attestazione comunale di idoneità
alloggiativa, le quali sono necessarie per l'ottenimento dei vari titoli autorizzativi
previsti per il ricongiungimento familiare, il permesso di soggiorno, eccetera, i quali
sono poi rilasciati in seguito dalla Prefettura o dalla Questura. Alle istanze di idoneità
alloggiativa sono allegati vari documenti di natura amministrativa: i documenti
d'identità degli aventi titolo, copia del titolo di godimento dell'abitazione, eccetera, e
tecnica, scheda descrittiva dell'abitazione sottoscritta da tecnico abilitato, certificazione
degli impianti, eccetera. Il fine del procedimento per il rilascio dei suddetti attestati di
idoneità alloggiativa è quello di verificare che l'alloggio abbia i requisiti igienico-
sanitari e di sicurezza degli impianti a tutelare degli extracomunitari che richiedono
permesso di soggiorno e ciò comporta in accordo con Prefettura e Questura un controllo
amministrativo e tecnico delle istanze e degli eventuali accertamenti, non essendo
sufficiente una mera accettazione della documentazione presentata. Con deliberazione
della Giunta Comunale del 2009 è stata approvata l'emanazione di apposito avviso
pubblico per la costituzione di un elenco di professionisti abilitati per la consultazione
da parte della cittadinanza ai fini dell'accertamento dei requisiti minimi di abitabilità
nell'ambito dell’attestazione comunale di idoneità alloggiativa ai sensi del Decreto
Legislativo 286 del ‘98 e successivi in materia di immigrazione. L'elenco viene
aggiornato trimestralmente. Ciò premesso è bene precisare innanzitutto che questo
elenco a cui si riferisce il Consigliere riguarda i professionisti che redigono le schede di
rilevamento e dichiarazione da allegare all'istanza di idoneità alloggiativa, non
professionisti che redigono la dichiarazione di rispondenza. Trattasi esclusivamente di
un elenco su base volontaria per agevolare gli utenti interessati nella ricerca di
professionisti abilitati come espressamente indicato nell'intestazione delle tabelle
periodicamente pubblicate. Si evidenzia che l'elenco ha unicamente finalità di dare
trasparenze ai suddetti professionisti, pertanto non si tratta di professionisti di fiducia
dall'ufficio idoneità alloggiativa, il quale non rispondere del loro operato e che il
richiedente può incaricare un tecnico anche al di fuori del presente elenco, questo è
chiaramente espresso sul sito, dunque non è obbligatorio incaricare un professionista
inserito nell’elenco in questione, gli istanti possono liberamente scegliere e incaricare
un professionista qualsiasi purché abilitato, tantomeno si tratta di un elenco parallelo
agli Albi professionali perseguendo le finalità sopra elencate. I professionisti interessati
possono presentare domanda di iscrizione all'elenco secondo le modalità del sito.
All’istanza di idoneità alloggiativa, oltre alla predetta scheda di rilevamento e
dichiarazione, vanno allegate le dichiarazioni in merito al rispetto delle norme per la
realizzazione degli impianti elettrici e a gas. La vigente normativa prevede che detta
sicurezza sia attestata mediante una dichiarazione di conformità sottoscritta
dall'installatore dell'impianto. Qualora detta dichiarazione non sussista per gli impianti
realizzati prima del 2008 e non modificati successivamente è possibile trasmettere la
dichiarazione di rispondenza, che può essere redatta da professionisti abilitati in
possesso di esperienza nel campo impiantistico, in questo caso con il fine esclusivo di
prevenire a tutti i professionisti che possano improvvisarsi esperti impiantistici e
nell’evidente ottica di tutelare la sicurezza di chi occuperà gli alloggi in virtù di analisi
l’ufficio idoneità alloggiativa richiede la dimostrazione dell'esperienza lavorativa da
almeno cinque anni come da normativa mediante la presentazione di un curriculum
riportante le progettazioni impiantistiche, non ritenendo sufficiente una generica
autocertificazione in proposito. Quanto sopra anche alla luce del fatto che le verifiche su
impianti prevedono controlli di vario genere, compresi quelli strumentali e spesso anche
interventi che un professionista di regola non effettua. La domanda numero 3) se la
Città risponderà di eventuali errori non ha senso dal momento che non viene creato
alcun Albo parallelo di soggetti abilitati a presentare la dichiarazione. Evidentemente la
responsabilità di eventuali errori o danni in capo a chi, in possesso dei requisiti, redige
la dichiarazione degli impianti,… (incomprensibile)… successiva manomissione da
parte dell'utente, nonché del tecnico incaricato che la visiona e la relaziona nella scheda
di rilevamento dichiarazione. Sul punto 4), nel ribadire ancora che la Città non ha
promosso alcun Albo parallelo, si precisa che l'Area adibita a residenziale pubblica in
data 1° ottobre 2020 ha inviato una comunicazione a tutti, Collegi, Albi di Torino
interessati cui fa riferimento il Consigliere relativa ai requisiti per la sottoscrizione della
dichiarazione da parte dei professionisti con specifico riferimento alla dimostrazione di
aver svolto l'esercizio della professione. Detta comunicazione è stata ampiamente
condivisa dagli Ordini di riferimento, tanto che il Collegio dei Geometri ha fatto propria
la lettera, l’ha inviata ai propri iscritti, l’Ordine degli Architetti ha pubblicato la lettera
nel proprio sito; l'Ordine degli Ingegneri ha inviato una lettera ai propri iscritti. L’Area
Edilizia Residenziale Pubblica, presso la quale è incardinato l'ufficio idoneità
alloggiativa, sia pure in questo delicato momento di criticità correlata alla pandemia in
atto, sta lavorando intensamente per ottimizzare il processo burocratico snellendo la
modulistica e puntando su una relativa digitalizzazione. Tuttavia l'esigenza di
semplificazione amministrativa va perseguita tenendo presente le ragioni sottese al
procedimento de quo, e cioè la tutela dell'incolumità delle persone alloggiate. Sarà cura
dell'Area far sì che la revisione del processo sia accompagnata da un adeguato confronto
con i Colleghi e gli Ordini professionali interessati. Ho terminato, grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
La ringrazio, Assessora Schellino. Passo la parola al Consigliere Curatella per i cinque
minuti assegnati.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Allora, ringraziò l’Assessora Schellino e chiedo se può condividermi
la nota che ha letto. Allora, innanzitutto questa interpellanza non era relativa alle
richieste di idoneità alloggiativa in quanto tali perché comunque quelle hanno una
normativa ad hoc, di cui l'Assessora anche ha fatto cenno. Era appunto relativa al
Decreto Ministeriale 37 del 2008 che ha introdotto insieme alla DICO, Dichiarazione di
Conformità, la DIRI, Dichiarazione di Rispondenza. Perché ho presentato questa
interpellanza e non sono soddisfatto della risposta dell'Assessora, che reputo non
corretta e soprattutto reputo come modalità di azione una modalità che va a sostituire gli
Ordini e i Collegi professionali? Perché nella lettera protocollo 6578 del 1° ottobre 2020
che i servizi hanno inviata ai diversi Ordini e Collegi si fa esplicito riferimento che per
attestare la professionalità di chi va a presentare le DIRI è necessario esibire un
circostanziato curriculum professionale nel quale siano elencati i progetti depositati
presso gli sportelli unici per l'edilizia a norma del comma 2 del D.M.; i progetti non
depositati presso gli sportelli unici per l’edilizia, ma comunque allegati alla
dichiarazione in conformità, eccetera, sto leggendo la lettera. Peccato che basterebbe
prima di inviare questa lettera, perché poi nasce il dubbio: chi può valutare il curriculum
professionale di un ingegnere, di un perito industriale, che sono le uniche due figure che
tecnicamente possono fare una DIRI? Un architetto o un geometra non può fare la DIRI,
nuovo ordinamento, qualcuno vecchio ordinamento, ma neanche. Ma bastava fare una
semplice ricerca sul sito del MISE. Il MISE il 16 giugno 2016, quindi cinque anni fa, ha
inviato un parere a un Ente Pubblico che chiedeva quale professionista può rilasciare la
Dichiarazione di Rispondenza per capire come accertare la professionalità e il MISE ha
ritenuto… leggo quello che dice il MISE: “Ha ritenuto necessario precisare che il
professionista in parola dichiari nella certificazione rilasciata di essere in possesso dei
requisiti professionali ai fini del rilascio della dichiarazione in parola, in quanto iscritto
all'Albo professionale indicando l’Albo e vantando un'esperienza lavorativa
importante”, punto, non è richiesto un curriculum di cinque anni di tutte le attività fatte
perché se un professionista nella lettera è indicato, per iscriverlo all'interno degli elenchi
delle persone che possono presentare la DIRI ai fini dell'idoneità alloggiativa, perché se
questo è richiesto le domande sono diverse. Allora innanzitutto chi valuta il curriculum
professionale all'interno dell'Amministrazione? Abbiamo ingegneri, periti industriali
esperti di impianti elettrici che possono valutare se effettivamente quel professionista
può fare la DIRI? Seconda cosa: perché se io presento una DIRI al Comune di Torino
perché nel mio alloggio voglio fare ad esempio un bed and breakfast, un Airbnb,
lasciamo stare il periodo attuale del Covid, io italiano lo voglio fare, la presento al
Comune di Torino la DIRI o la DICO, non mi viene richiesto un curriculum sostanziale
professionale sugli ultimi cinque anni, non viene richiesto perché la normativa non lo
richiede, lo chiediamo solo allorché per l'idoneità alloggiativa bisogna affittare a uno
straniero e quindi ha bisogno di avere la documentazione a posto. Allora la norma è una:
il D.M. 37/2008; il MISE si è espresso, è sufficiente un’autocertificazione del
professionista che dice l’iscrizione all'Albo e quanti anni ha svolto questa attività. È
compito degli Albi e dei Collegi professionali valutare la professionalità, le competenze,
le capacità dei professionisti. Se questa richiesta è nata a seguito di DIRI che non erano
rispondenti alla normativa, non erano fatti in modo opportuno, quindi se avevano dei
dubbi sulla qualità del professionista, si contattava l’Albo e il Collegio del
professionista, a cui è iscritto il professionista, inviando una segnalazione e chiedendo
all'Albo o al Collegio professionale di fare una tale valutazione. Tra l'altro la Città da
anni ha firmato convenzioni con Collegi ed Ordini professionali con cui poter
collaborare, quindi si tratterebbe semplicemente di attivare un canale di comunicazione,
evitando di creare tutto un castello che a livello normativo va anche contro legge,
perché la Città non può introdurre elementi cogenti che non siano previsti in modo
specifico dalla normativa. Il D.M. 37/2008 non richiede il curriculum professionale, per
gli impianti sopra soglia richiede l’iscrizione all'Albo e professionalità per un certo
numero di anni che è l’Albo stesso che certifica, è la funzione degli Albi e dei Collegi
professionali certificare competenze, conoscenze e qualità professionale di chi presenta
le attività. Quindi, Assessore, su questo torniamo indietro perché l'avviso che quegli
Ordini e quei Collegi che lei nominava…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Chiuda, Consigliere.

CURATELLA Cataldo
Sto concludendo, Presidente. Volevo solo dire all’Assessore Schellino che quegli Albi e
Colleghi che hanno pubblicato sul loro sito la lettera dell'Amministrazione, le segnalo
che hanno inviato segnalazione ai Colleghi nazionali, ai Consigli nazionali per chiedere
la correttezza di questa richiesta della Città di Torino, quindi c’è stato una segnalazione
della Città di Torino ai Consigli nazionali, quindi al Ministero della Giustizia a cui
fanno riferimento tutti gli Albi e Collegi professionali. Grazie, Presidente, ho concluso.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Allora grazie, Consigliere Curatella.
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