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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2021-00089
GLI ULTIMI SONO CITTADINI DI SERIE B? QUANDO MANCA LA POLITICA!
Interventi
CURATELLA Cataldo
Ci sono.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessora Schellino per la risposta. Chiedo di avere
comunque la documentazione, magari è qualcosa di integrativo rispetto a quello che era
emerso già in Commissione. Io questa interpellanza l'avevo presentata a valle appunto
dell'intervento al 4 febbraio, preoccupato delle modalità di gestione di quell'intervento e
di che cosa era accaduto anche a valle di tale intervento anche soltanto a livello
mediatico, però oggi rilevo un dato, che è il dato associato al censimento ultimo a cui fa
riferimento l’Assessore, a quanto pare essere l'ultimo disponibile, del 2014, in cui ben
sette anni fa erano state individuate, comunque censite 1.700 persone, persone, perché
comunque parliamo di persone, che a causa di diversi percorsi, diverse problematiche di
tipo sociale, di tipo familiare, di tipo economico, purtroppo si sono trovate a non avere
più una dimora e quindi sono finiti in quel gran contenitore che normalmente noi
indichiamo come senza fissa dimora. Mi fa specie perché in una delle ultime
Commissioni, quando avevamo chiesto di avere un'idea di quale fosse l'entità di questo
fenomeno sulla Città di Torino, perché per attuare, per definire, innanzitutto, per poi
attuare delle politiche da parte dell'Amministrazione in relazione all’accompagnamento,
all'aiuto, all'assistenza di tali persone è fondamentale capirne l’impatto. Noi avevamo
sempre fatto presente le 5.300 persone iscritte alla Casa Comunale, ci era stato detto che
non era attendibile, però finalmente scopriamo che gli ultimi dati in possesso della Città
sono del 2014. E va bene che sia difficile da censire questo dato, da capire questa
problematica, però credo che l’Amministrazione già con l'inizio dell'anno scorso
avrebbe dovuto farsi carico di censire o di capire qual era la situazione. Visto che è stato
detto che circa tremila persone hanno fatto affidamento ai servizi della Città suddivisi in
diversi ambiti, quando una persona si avvicina ai Servizi sociali o quando i Servizi
sociali si avvicinano a delle persone con delle difficoltà fanno un minimo di richiesta
per comprendere la problematica? Problemi di tipo psichiatrico? Problemi legati alla
salute, ad esempio al diabete? Problemi di tipo familiare legati anche a violenza
all'interno dei nuclei familiari perché sono diverse le storie che possono portare a questa
situazione e a seconda della specifica storia la Città, l'Amministrazione, i Servizi sociali
devono operare in modo opportuno in relazione a quella storia, a quella situazione.
D’accordo, si partirà quest’anno, ma ad oggi i 1.000 posti, quindi gli 800 precedenti più
i 200 trovati dalla Città di cui stiamo parlando in questi mesi già soltanto facendo
riferimento al 2014 ci danno un'indicazione che abbiamo sottostimato almeno del 30%
l'impatto di questa situazione. Proprio oggi abbiamo letto tutti quanti, credo, l'analisi, la
denuncia fatta dal Presidente di Confesercenti di Torino che i ritardi che si stanno
avendo nei ristori, ad esempio, faccio giusto un esempio per fare un esempio diverso dal
classico, sta portando al rischio, porterà al rischio di sfratto delle attività commerciali
con relativa chiusura. Questo a cascata porterà alla perdita di lavoro di tanti ragazzi,
ragazze, persone più o meno giovani che adesso vivono all'interno dell'attività del
commercio nel tessuto sociale ed economica della nostra città, quindi ci sarà una effetto
a cascata, a valanga, che rischia di aumentare ed incrementare in modo esponenziale il
numero di persone che hanno necessità di fare affidamento ai Servizi sociali della Città
e ad oggi, dopo un anno, è preoccupante che la Città non abbia ancora idea del
fenomeno, dell'entità di questo fenomeno, di quante risorse la Città deve mettere a
disposizione per poter dare a tutti la possibilità di avere sia assistenza, ma soprattutto di
poter essere reinseriti all'interno della società, di potersi reinventare, ritrovare fiducia in
se stessi, innanzitutto, fiducia nell'Amministrazione, nelle istituzioni, e fiducia negli
altri. Purtroppo io mi rendo conto, Assessore, che ci sono situazioni diverse che alcune
persone effettivamente pongono delle difficoltà, non vogliono inserirsi all'interno di
percorsi di recupero, di assistenza, però la Città non può arrendersi e dire: “No, non ha
bisogno” e questo tipo di situazione che sono accadute, il 4 febbraio quest'anno, ma
ricordiamo anche il 4 maggio 2020 con la chiusura del Punto Freddo in piazza D’Armi
sono un segnale tremendo per le persone in difficoltà, un'Amministrazione che
interviene solo per bastonare. Quindi aspetto di avere il testo della risposta e chiudo
ringraziando.

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