Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con il punto 27, la proposta di mozione n. mecc. 202001404: “Complesso ex Giudici di pace, un progetto condiviso” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata dalla Consigliera Montalbano alla quale lascio la parola per l’illustrazione, prego. MONTALBANO Deborah Sì, grazie, Presidente. Anche questo atto è datato ed era stato sviluppato a seguito di quelle che furono le assemblee pubbliche alla presenza anche dell’Assessora Di Martino, degli Uffici tecnici, ma anche alla presenza di tutto il Corpo Docenti e anche di alcune rappresentanze sindacali dove, sostanzialmente, si era potuta avere la possibilità di confutare quelli che sono gli spazi a disposizione tra quello che risulta sulla carta e quello che invece poi realmente c’è di spazi a disposizione per possibili scenari e proposte esterne a ciò che attualmente si muove, e quindi le attività che si svolgono attualmente all’interno della Gianelli e anche della Turoldo. Detto questo, quindi, più di un anno fa, sostanzialmente, si invitava già l’Amministrazione Comunale ad avviare un iter con il Demanio per tentare di tornare in possesso di quelli che sono gli ex “Giudici di pace”, che sono ben, sì, qui sì, due scuole che venivano utilizzate come scuole e poi sono state utilizzate come sede dei Giudici di pace, ad oggi è da un anno che sono chiuse in disuso, e quindi avviare l’iter col Demanio per tornare a poter gestire queste strutture e poterle utilizzare. All’epoca, si parlava solo del CPIA; noi come realtà territoriale avevamo proposto di pensare di inserire o il CPIA all’interno di quelle strutture o, meglio ancora, se era possibile, anche delle scuole e quindi dei licei, delle strutture, delle attività scolastiche per poter anche riavviare tutta quella parte territoriale - faccio presente che in passato, negli anni passati quelle erano, sostanzialmente, le scuole medie, quindi secondarie sul quartiere Vallette - e quindi ridare anche vita…, in questo senso sì, che avrebbe veramente un senso, scusate il gioco di parole, ridare anche vita e una certa vitalità al Centro Commerciale de “Le Verbene”. Questo per dire che, sostanzialmente, ci sono due scuole in disuso sul quartiere Vallette che non sono di proprietà della Città e che già un anno fa veniva sollecitata quest’Amministrazione per intraprendere tutto l’iter burocratico con il Demanio. Parentesi, io faccio presente una cosa che la situazione del CPIA non è nata quest’ultimo anno, sono anni che il CPIA si trova nella situazione di precarietà che tutti raccontiamo e su cui credo che tutti, anche le stesse docenti dell’Istituto Turoldo hanno e quindi la preoccupazione che venga data una sede dignitosa al CPIA1, ma anche all’Istituto Grassi. Partiamo da questo presupposto perché sì, i complessi scolastici sono la Turoldo, che comprende Gianelli, Turoldo e anche altre scuole, ma quelle che ci interessano sono queste due, e c’è anche la questione Grassi e CPIA1. Mi spiace, mi spiace che da un anno fa ad oggi si è intrapreso un minimo di interlocuzione, ma ancora non abbiamo la certezza, devo dire anche, perché poi a parole si è detto, sostanzialmente attraverso dichiarazioni verbali, che si era intrapresa questa discussione con il Demanio; questo atto e la votazione di questo atto può darci anche una certa concretezza di intenti che va oltre le dichiarazioni verbali. Il quartiere è ben disponibile ad ospitare queste scuole, ma su quelle che sono le strutture dell’ex Giudice di pace, dove devo dire: sì, lì le entrate sono suddivise, ma all’interno delle strutture, realmente, poi queste due realtà potrebbero vivere in maniera autonoma, perché negli istituti, invece, su cui stiamo discutendo, sul quartiere Vallette, anche laddove ci sono due entrate, poi faccio presente che i corridoi e le scale che portano ai piani superiori invece sono in comunione. Quindi non ritrovandomi rispetto ai dati forniti sia sulle aule a disposizione e agli spazi vuoti, non ritrovandomi sulle dichiarazioni fornite, per quanto riguarda anche la suddivisione e l’autonomia dei due istituti che andrebbero ad accorparsi, perché di questo parliamo, accorparsi, sostanzialmente non avendo avuto la possibilità né… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Sì, Presidente... né laddove abbiamo presentato la richiesta di comunicazione, bocciata in Capigruppo, quindi non per, di certo, mia responsabilità e né, anche, nella richiesta fatta, ormai credo tre settimane e mezzo fa, di un Tavolo urgente con tutte le parti interessate e anche le parti sindacali presso l’Assessorato - eravamo, va beh, per carità, in fascia arancione e quindi è sottinteso che l’appuntamento sarebbe stato svolto con una metodologia in remoto -, non abbiamo ancora ricevuto risposta, perché piacerebbe anche a noi confutare nel merito i dati e la narrativa che si fa per trasformare questa iniziativa in un’opportunità di arricchimento scolastico per il quartiere Vallette. Ecco, se avessimo questa disponibilità, molto probabilmente lo scenario e la narrativa verrebbe alquanto smentita. Ho concluso, Presidente. Ah, un’ultima cosa, Presidente. Io vorrei far presente che sulla città noi abbiamo istituti scolastici chiusi o non utilizzati o a cui magari si è dedicato…, si sono trasformati… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah … quindi dire che non ci siano le possibilità di trovare una sede dignitosa al CPIA è una, scusate, amara menzogna. SICARI Francesco (Presidente) Adesso, la Consigliera Azzarà; ne ha facoltà per cinque minuti, prego. AZZARÀ Barbara Grazie, Presidente. Intanto io ricordo solo che io son qua come Consigliera Comunale, ma, in realtà, mi tocca parlare della Città Metropolitana come delegata, ma, va beh, lo farò, ci mancherebbe. La questione che riguarda…, l’avevo già anticipato prima, queste ex scuole, in realtà utilizzate ormai da tantissimo tempo dal Giudice di pace, non sono nella disponibilità del Comune di Torino e non sono neanche nella disponibilità della Città Metropolitana, i due Enti che si devono occupare delle sedi nel primo ciclo e del secondo ciclo delle scuole superiori e quindi, diciamo che non è uguale dire: “Potevano usare queste invece che la scuola Gianelli”, non è proprio così. Seconda questione, l’edificio che era, appunto, una scuola è stato modificato nel tempo, e glielo dico perché i tecnici della Città Metropolitana interessati hanno fatto un sopralluogo e questo sopralluogo è già avvenuto tempo fa, quando, di fatto, il Demanio ha cominciato a dire che forse era interessato ad utilizzare per altro. La manifestazione di interesse non è solo in capo alla Città Metropolitana, perché il Demanio sta vagliando anche altre opportunità, ma non è possibile: intanto, prevederne la possibilità di un utilizzo come serve al CPIA, che avrebbe dovuto già essere in una scuola, lo ricordo, già da quest’anno scolastico perché sono negli scantinati di un’altra scuola e, in via provvisoria, in alcune aule prestate dalla Parrocchia e quindi non è assolutamente ammissibile; seconda questione, come già dicevo, non essendo adibite aule scolastiche, ingenti sono i lavori che dovranno essere svolti e quindi neanche il Grassi potrà, di fatto, trovare una soluzione; ma noi come Città Metropolitana abbiamo altre problematiche perché siamo fortunati sul nostro territorio, abbiamo dei ragazzi che, contrariamente a quello che si dice, in realtà vogliono studiare e stanno aumentando in modo notevole le iscrizioni alle scuole superiori della nostra parte Nord della Città Metropolitana e quindi stiamo lavorando per poter capire se al Demanio interessa inserire una nostra scuola che non sarà il Grassi, che non potrà trovare collocazione, fra un anno, un anno e mezzo quando si potranno immaginare di avere, si spera, a disposizione questi locali e quando sarà possibile ultimare i lavori, bensì un liceo con il quale stiamo tentando di prendere contatti perché anche loro sono in grande espansione e, in particolare, molti studenti provengono dal territorio delle Vallette e quindi dare una seconda opportunità agli studenti di quel quartiere e al quartiere stesso che si potrà rivitalizzare grazie al CPIA, grazie a ogni suo tecnico, grazie, appunto, ci auguriamo, anche a un liceo. Quindi è chiaro che la mozione, in questo caso, non si può, a mio parere, votare in modo positivo, semplicemente perché c’è già un interesse da parte di un altro Ente che è la Città Metropolitana e non il Comune di Torino, come richiesto, che, per altro, non ha competenza sulle scuole superiori e, tranne la questione dei CPIA, di fatto, vediamo, in realtà, una riduzione significativa degli studenti sul nostro territorio non solo nella Circoscrizione 5, io ci tengo questo a precisare, quindi non è una questione della Gianelli, è una questione proprio demografica; c’è un calo demografico generalizzato su tutta la nazione, su tutto il territorio e anche sulla città. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con la Capogruppo Artesio; ne ha facoltà per cinque minuti, prego. ARTESIO Eleonora Ovviamente, ringrazio la Collega che ha la cortesia di trasferire alla conoscenza dei Consiglieri Comunali l’attività della Città Metropolitana e mi rimane una perplessità di fondo, mi domando, quindi, quale sia il ruolo di programmazione che un Consiglio Comunale deve svolgere, in ordine all’organizzazione dell’offerta scolastica sul proprio territorio, per la gestione dei compiti propri e per la cooperazione, fosse anche solo in termini logistici, dello svolgimento dei compiti di altri Enti, se noi siamo ridotti ad acquisire le informazioni in merito alla benevolenza della Collega che ci rende partecipi e non invece ad una seduta o a più sedute delle Commissioni deputate alla programmazione. Venendo all’oggetto di questa mozione, pare evidente a tutti quale che sia la loro opinione sulla vicenda che un vuoto urbano e un edificio inutilizzato sono una ferita relativamente al territorio e il territorio di cui stiamo parlando è quello della Circoscrizione 5, che non casualmente sul recupero di quell’edificio, già usato dai Giudici di pace, aveva mosso, nei primi anni del proprio mandato, diverse interpellanze nei confronti dell’Amministrazione ed è il territorio della Città di Torino quello di cui stiamo parlando, quindi credo che ci riguardi da questo punto di vista. È complesso, lungo e forse anche costoso occuparsi del recupero e della destinazione di patrimoni immobiliari che insistono sul nostro territorio ancorché di proprietà differenziate? Sì, lo è; è complicato, è lungo, può essere costoso, certo è che, se non si comincia mai - e ho ricordato non casualmente le interpellanze della Circoscrizione 5 per dire che si sarebbe potuto cominciare all’inizio del mandato -, molto difficilmente si riuscirà ad arrivare a una definizione compiuta nei tempi dello stesso mandato amministrativo e così non facendo si arriva, di fronte a delle emergenze evidenti che nel tempo si sono, purtroppo, strutturate con sacrificio dei docenti e degli studenti - parlo del CPIA -, a dover scegliere delle soluzioni che creano poi delle conflittualità e delle contrapposizioni, che è la cosa peggiore che possa accadere quando ci si occupa di educazione, quella di cercare di offrire delle sedi in una situazione in cui l’arrivo in una nuova sede sia preceduto o accompagnato dagli elementi di conflittualità; e questo dato non è un dato indotto da qualcuno, certamente non da chi sta parlando perché le persone hanno una propria autonomia di pensiero e una propria responsabilità di comportamento che prescinde dalle posizioni di questo o di quel Consigliere, ma attiene al tema della sensibilità di un territorio e al modo con il quale questa sensibilità si manifesta. Ora, è evidente che, nel senso comune, il fatto di avere un edificio vuoto, che potrebbe utilmente prestarsi, sul quale in quattro anni e mezzo non si sono scelte delle operazioni di indagine rispetto alla fattibilità e di valutazione dei costi dell’operazione e poi, non avendo fatto questo, si prosegua nel vuoto urbano perché, per il momento, sappiamo soltanto dell’ipotesi che cortesemente adesso ci è stata riferita e contestualmente si riorganizza l’attività scolastica della scuola primaria, ebbene questo - e della scuola secondaria di 1° grado - crea inevitabilmente una condizione di non comprensione e poi di non adesione. Io continuo a ribadire - e mi sembra che sia un interesse che va oltre la parte politica che ciascuno di noi rappresenta, ma dovrebbe essere un interesse collettivo - che qualunque percorso, volto al sostegno delle attività educative, deve vedere la partecipazione degli attori di questo sistema, non con la contrapposizione dei voti dei Collegi Docenti, ma il coinvolgimento delle parti, cosa che non mi sembra sia avvenuta perché, quando la contrapposizione si è manifestata, si è proceduto con un rapporto di forza: decide l’Amministrazione, sente la Circoscrizione, i voti di un Collegio contano e quelli di un altro contano meno, c’è un’idea di corporazione locale perché viene ridotta la resistenza e la reazione di queste realtà scolastiche a un dato di conservatorismo della situazione attuale e credo che non si stia facendo, in questo senso, un interesse di quella parte del territorio e forse nemmeno generale. Ho finito. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Procediamo adesso con l’intervento della Consigliera Albano, ne ha facoltà per tre minuti, prego. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Solo brevemente per… ho riletto l’impegnativa della mozione dopo aver sentito le proposte della Collega Azzarà sull’eventuale utilizzo, sull’idea di utilizzo di quei locali, insomma. Mi sembra che, comunque, al di là della proposta che arriva dalla Città Metropolitana, da quelle che sono le esigenze della Città Metropolitana, credo che le proposte comunque contenute nell’“Impegna” della mozione siano di buon senso perché non chiede altro che una condivisione di quelli che sono i progetti e le destinazioni di questi locali con il territorio e quindi, secondo me, non la vedo, ecco, in contrasto, rispetto a quella che è la progettualità avanzata da Città Metropolitana sull’utilizzo di quel luogo, ma semplicemente come qualcosa in più che permetterà anche di coinvolgere il territorio ed evitare che si possano creare situazioni spiacevoli come quella che abbiamo dovuto affrontare nel precedente…, nello spostamento, nella riorganizzazione del complesso della Turoldo. Quindi io non vedo come questa mozione possa essere in contrasto con le progettualità appena presentate dalla nostra Collega. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso, prego, per competenza, l’Assessore Iaria; ne ha facoltà per tre minuti, prego. IARIA Antonino (Assessore) Sì, grazie Presidente. Io ero già intervenuto nella discussione in Commissione, mi sembra l’estate scorsa su questa delibera e avevo già più o meno tracciato delle possibilità che stavamo valutando sia come Patrimonio, con un’interlocuzione molto interessante con il Demanio e con la Città Metropolitana già allora; quindi stiamo parlando della discussione in Commissione dell’estate scorsa, mi sembra i primi di agosto del 2020, ma la storia dell’interlocuzione con il Demanio e la Città Metropolitana parte da molto prima, parte da quando nel 2019, come ancora delegato ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Città Metropolitana, avevo partecipato a una riunione del Tavolo delle Vallette, in cui si prospettavano un pochettino anche le indicazioni che poi sono state, in un certo senso, scritte nella mozione che state discutendo e, l’idea di portare un polo di scuola superiore all’interno del quartiere Vallette, e, in particolare, all’interno dell’edificio ex Giudici di pace, chiaramente, chiedeva il coinvolgimento del Comune che all’interno ha ancora anche uno spazio… (incomprensibile)…, all’interno dei “Giudici di pace”, che in un certo senso è coinvolto, ma chiedeva anche di fare da tramite con il Demanio, visto che con il Demanio abbiamo tutta una serie di partite in cui Comune e Demanio stesso hanno delle comproprietà, non nei “Giudici di pace”, ma hanno, come dire, degli interessi in comune. Detto questo, il tema principale era quello di riutilizzare questi spazi come scuole o, se spazi che il Comune avrebbe potuto utilizzare, previe delle verifiche che sono doverose da fare prima di impegnarsi in un’ipotesi così affascinante, ma così anche complicata sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista anche di fattibilità e di competenza del Comune stesso. Mi spiego meglio: il Comune di Torino ha queste necessità di spazi per recuperarli come scuola primaria, quando ha, e si è visto nella discussione di prima, delle scuole sotto utilizzate come spazi, quindi come si giustifica questa modalità con cui il Comune di Torino chiede di…, cioè si impegna economicamente ad aprire… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. IARIA Antonino (Assessore) Allora, velocemente. Scusate, non sapevo che avevo solo tre minuti. Allora, brevemente, il Comune di Torino si è fatto partecipe del percorso, insieme alla Città Metropolitana e al Demanio, come interlocutore che ha un buon rapporto con il Demanio. Quindi, in questo caso, abbiamo lavorato, per fortuna, bene tutti e tre insieme come Enti, lo scopo principale però è raggiungere un risultato che, devo dire, è interessantissimo e di una prospettiva di sviluppo per il quartiere Vallette enorme. La Città Metropolitana ha più possibilità di avere i mezzi economici e la competenza per portare questo progetto fino alla fine. Il Comune di Torino, in questo caso, può essere sicuramente un interlocutore per l’utilizzo degli spazi, ma per quanto riguarda gli spazi che possono essere utilizzati in condivisione con la Città Metropolitana. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho ulteriori interventi da parte dei Consiglieri. Quindi, direi che possiamo procedere con la votazione dell’atto. Lascio, quindi, la parola al Vicesegretario per procedere in tal senso, prego. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). Allora, abbiamo 6 favorevoli e 16 contrari. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Vicesegretario. Quindi con 22 Consiglieri presenti, 6 voti a favore e 16 voti contro, il Consiglio Comunale non approva la mozione. |