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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 28
ORDINE DEL GIORNO 2021-06919
RISOLUZIONE CRISI IN MYANMAR. [Testo coordinato]
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto n. 21 del nostro Ordine dei Lavori; mi riferisco
all’ordine del giorno n. mecc. 202106919, che ha come oggetto:

“Risoluzione crisi in Myanmar”

SICARI Francesco (Presidente)
È stato presentato dal Capogruppo Lo Russo e sottoscritto da altri Consiglieri. Inoltre,
comunico che sono stati presentati sei emendamenti dalla Presidente Carlevaris. Lascio
quindi la parola al Vicepresidente Lavolta. Illustra lei?

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Sì, grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Ringrazio intanto il Capogruppo Lo Russo che ha redatto questo documento, ci
mette nelle condizioni di poter discutere della drammatica situazione in Myanmar, così
come ringrazio anche i Colleghi e le Colleghe che l’hanno sottoscritto e coloro i quali
sono intervenuti nel corso della Commissione Consiliare in cui abbiamo approfondito il
documento. Come sappiamo tutti, poche settimane fa, era il 1° febbraio, i cittadini del
Myanmar si sono svegliati senza accesso a Internet, senza i social media. Quella
mattina, il neoeletto Parlamento, guidato dalla NLD, avrebbe dovuto riunirsi, ma
l’esercito del Myanmar ha rovesciato il Governo eletto; insomma, un golpe militare ha
arrestato più di 100 importanti legislatori e attivisti, tra cui la Consigliera di Stato Aung
San Suu Kyi. L’esercito ha in seguito consegnato il potere al capo militare, ha
dichiarato lo stato di emergenza per un anno, al termine del quale - questo è
l’intendimento dei Generali birmani - si dovrebbero tenere le nuove elezioni. Questa
presa di potere non ha, in qualche modo, infranto formalmente quanto previsto dalla
Costituzione del Paese, ma naturalmente ha messo nelle condizioni il popolo birmano di
esprimere il proprio dissenso. Lo scenario politico del Myanmar è piuttosto complicato
e non sta a me certo ripercorrere gli ultimi 70 anni, a partire dall’indipendenza della
Corona britannica, quando nel ’62 cominciò quella spietata dittatura militare che ha
retto fino al 2010, fino a pochi anni fa. Il 2010 fu un anno importante per il Myanmar
perché in quell’anno si ebbero le prime elezioni generali multipartitiche. Nel 2011,
quando la Giunta militare al Governo venne dissolta e si aprì la strada ad una
Democrazia Parlamentare semicivile, in qualche modo tutta la comunità internazionale
ha avuto modo di seguire più da vicino la vicenda del Myanmar e, in qualche modo, si è
aperto un decennio di cui - ed è bene che ce lo ricordiamo e lo rivendichiamo anche con
orgoglio -, anche la Città di Torino ha dato il suo contributo. Gli ultimi 10 anni di storia
di questo Paese riportano un processo di transizione democratica che, come giustamente
abbiamo condiviso con la Collega Carlevaris in Commissione, è stato sicuramente lento,
tumultuoso, a tratti incoerente, ma, questo è un dato di fatto, sicuramente non ancora
concluso; 10 anni non semplici che hanno visto la nostra Città protagonista anche di
importanti progetti di cooperazione internazionale, grazie alle Nazioni Unite, e in
particolare all’UNDP, abbiamo condiviso competenze nell’ambito della gestione dei
rifiuti, della mobilità, con progetti europei che abbiamo condiviso nella città di Yangon.
Successivamente, alle elezioni generali del 2015 la NLD ha ottenuto la maggioranza
assoluta in entrambe le Camere del Parlamento e così il candidato Htin Kyaw diventò il
primo Presidente civile dal ’62; mentre da aprile 2016 Aung San Suu Kyi ricopre, come
sappiamo, perché è nostra cittadina onoraria, il ruolo di Consigliere di Stato. Insomma,
da un lato sono state intraprese numerose riforme in questo periodo tra cui l’istituzione
alla Commissione Nazionale per i diritti umani, la scarcerazione della leader Aung San
Suu Kyi, il riconoscimento dell’amnistia a più di 200 prigionieri politici, nuove leggi sul
lavoro, che permettono il diritto ai sindacati e agli scioperi, un rilassamento della
censura alla stampa, la regolamentazione delle pratiche monetarie, dall’altro lato
sappiamo che sono continuate, purtroppo, guerre civili derivanti perlopiù da conflitti
etnici o rivendicazioni di autonomia subnazionale che, in qualche modo, hanno
continuato e continuano a destabilizzare il Paese. Sappiamo che la Costituzione vigente
prevede che i militari possano designare il 25% dei membri del Parlamento e questo, di
fatto, ha bloccato in questi ultimi anni la possibilità di raggiungere la maggioranza
necessaria per emendare quella Costituzione che ancora non è democratica e che è in
vigore, redatta dalla Giunta militare nel lontano 2008. Senza entrare troppo nel merito di
quelle che sono le implicazioni anche economiche di una zona del nostro pianeta
purtroppo martoriata, c’è da dire, c’è da ricordare, in questa sede, che le reazioni
internazionali in queste settimane sono state un po’ caute e anche un po’ frammentate;
le proteste interne al Paese però continuano e continuano sempre in modo più compatto
così come più determinata e aggressiva è diventata la reazione da parte dei Generali
birmani e dai militari. Ad oggi si stimano più di 50 morti, 1.300 persone arrestate in un
contesto in cui, sappiamo, la popolazione manifesta civilmente ed è proprio per tutti
questi motivi che noi… insomma, in un Occidente che timidamente si accorge delle
disattenzioni commesse ed un Oriente in cui i nuovi attori stanno emergendo in modo
più o meno prepotente a livello regionale e internazionale, il popolo del Myanmar
chiede al mondo intero di non essere lasciato nell’ombra. Per i tanti motivi che ho
ricordato in questa breve illustrazione, penso che sia giusto che il Consiglio Comunale
di Torino esprima e ribadisca la propria vicinanza al popolo birmano, che il Consiglio
Comunale di Torino condanni il colpo di Stato, che si chieda la scarcerazione dei
prigionieri politici, che si chieda che l’Unione Europea, le Associazioni internazionali
non riconoscano i rappresentati della Giunta militare birmana all’ONU e nei vari Paesi,
che ci sia un embargo generale all’importazione delle armi - sappiamo che il processo di
transizione democratica aveva portato, a pochi giorni dalle elezioni, delle proposte di
riforma importanti sia nel campo della lotta alla criminalità organizzata così come nel
contrasto al traffico di droga -, chiediamo che si ritirino le credenziali degli addetti
militari e si tutelino quegli ambasciatori, come l’Ambasciatrice birmana in Italia, che
hanno preso posizione contro il golpe militare, che si apra un dialogo con la Cina o
comunque con tutti i paesi asiatici, che possono fornire un contributo decisivo per il
ripristino dell’ordinamento democratico e, per tutti questi motivi, io penso che sia giusto
che la Città di Torino si esprima con questo documento, prenda formalmente posizione
e non lasci solo il popolo birmano. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Vicepresidente. Procediamo con gli interventi. Ho la Vicecapogruppo
Scanderebech, prego ne ha facoltà per cinque minuti.

SCANDEREBECH Federica
Sì, grazie Presidente. La destituzione del Governo di Myanmar, eletto solo pochi mesi
fa, è un durissimo colpo per l’affermazione di una democrazia, compiuta in un Paese
che solo recentemente ha avviato un percorso profondamente riformatore sotto la spinta
del leader della Lega Nazionale per la Democrazia e premio Nobel per la Pace. La
condanna per il golpe sia un’anime e l’intera comunità internazionale si mobiliti per
l’immediata liberazione degli esponenti politici e membri del Governo di Myanmar
arrestati dall’esercito; che non restino però mere dichiarazioni o parole vacue, servono i
fatti. (Audio assente) …chiarissime nella comunità. La comunità internazionale
dovrebbe fare pressione anche su Pechino che ha rapporti con militari autori del colpo di
Stato e che avrebbe certamente leve diplomatiche ed economiche per farli ritirare.
Sembra assurdo che nel 2021 si debba ancora discutere di difesa e tutela della
democrazia, della libertà e dei diritti umani. Sono valori che tutti sentiamo cardine della
civiltà; la libertà non ha confini. Le violenze contro la popolazione civile che lotta per il
futuro democratico del proprio Paese, non possono essere tollerate. Siamo solidali con il
popolo birmano e chiediamo anche noi con forza l’intervento immediato delle autorità
competenti per il ripristino della democrazia, per liberare i prigionieri politici e mettere
fine alle violenze che il popolo birmano sta subendo ormai da un mese. Per questo
motivo il voto di “Forza Italia” sarà convintamente favorevole e chiedo ufficialmente a
verbale di poter sottoscrivere l’atto in questione. Grazie, Presidente. Ho terminato.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Presidente Carlevaris. Prego ne ha
facoltà.

CARLEVARIS Cinzia
Sì, grazie Presidente. Io volevo ringraziare il Collega Lavolta per aver presentato l’atto.
Intervengo anche per illustrare gli emendamenti che ho presentato che sono
emendamenti non nel merito perché l’atto è molto completo, come ho già avuto modo di
dire in Commissione, ed è anche un atto molto importante e significativo da parte della
nostra Città per tutti i motivi che il Consigliere Lavolta ha elencato in modo compiuto
poco fa ed è molto importante sostenere la transizione democratica che, con tante
difficoltà, si era intrapresa in Myanmar e che questo colpo di Stato, contro il Parlamento
eletto, ha bruscamente riportato indietro di più di un decennio, con tutte le conseguenze
sui cittadini e le cittadine birmane.
Gli emendamenti che ho presentato sono essenzialmente nella parte della narrativa in
cui viene ripercorsa la storia recente del Paese sulla quale c’è un procedimento aperto
presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che ha già emesso un primo verdetto
in merito al genocidio del popolo Rohingya, genocidio sul quale, tuttavia, c’è molta
difficoltà a svolgere delle indagini internazionali indipendenti per individuare le
responsabilità, in quanto è sempre stato negato l’ingresso agli osservatori interazionali.
Essenzialmente, il testo che ho inserito nel sesto emendamento riguarda proprio la
richiesta di far luce sul genocidio del 2017, per cui al termine delle richieste: “Sollecita
il Governo italiano…” dove, appunto, l’ultimo punto del Consigliere Lo Russo è:
“chiedere il pieno accesso agli osservatori umanitari internazionali delle Organizzazioni
Internazionali Umanitarie a tutela di tutti i cittadini, in particolare gli sfollati e le
minoranze”, a seguire di questo punto ho aggiunto: “che il Consiglio Comunale di
Torino esprime forte preoccupazione in merito alle dichiarazioni rilasciate negli anni,
negli ultimi tre, quattro anni dalle Organizzazioni Internazionali come Amnesty
International, Save the Children, Medici Senza Frontiere e altre organizzazioni non
governative, in merito alla persecuzione perpetrata nei confronti della minoranza
musulmana dei Rohingya e auspica il pieno accesso agli osservatori internazionali, in
modo che venga fatta chiarezza riguardo all’ipotesi di genocidio di questa minoranza
musulmana e, nel caso in cui venga confermata quest’accusa, che si arrivi in tempi certi
all’individuazione dei responsabili”. Tutto qui. Per il resto, di nuovo, ringrazio il
Consigliere Lavolta e il Consigliere Lo Russo. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Vicecapogruppo Pollicino. Prego.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Il mio intervento è in parte una replica alle obiezioni sollevate dalla
Maggioranza a quest’atto sia in Commissione e anche, come è stato illustrato adesso, a
mezzo di qualche emendamento. Non è che ognuno sceglie la macelleria birmana che
più gli aggrada a sottospecie di realpolitik, non è che l’opacità interessata di San Suu
Kyi nel genocidio del popolo Rohingya non permetta di condannare il regime militare
filocinese con la sua mattanza quotidiana e il controllo di Internet con le tecniche
mandarine dei 5G. D’altronde, a parte le dichiarazioni sbilenche di atlantismo da stadio,
come ci si è esibiti rispetto al dramma degli Uiguri in Cina o dei giovani di Hong Kong,
la politica estera italiana fa poco più che il raccattapalle di un torneo ATP. Quindi il mio
voto a quest’ordine del giorno è assolutamente favorevole, senza sé e senza ma. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono ulteriori interventi da parte dei Consiglieri? Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Ringrazio il Gruppo del “Partito Democratico” per aver posto
all’Ordine del Giorno di quest’oggi il tema politico legato al Myanmar, alla Birmania.
Io ho partecipato a un sit-in che si è tenuto sotto Palazzo Civico qualche settimana or
sono ed è evidente che, anche come Consiglio Comunale, siamo chiamati, tutte le volte
che vi sono fatti come questi, a esprimere un giudizio politico su quello che
immaginiamo essere la tutela delle minoranze, il rispetto del diritto, il rispetto del diritto
internazionale, l’autodeterminazione dei popoli; per cui io ringrazio il “Partito
Democratico” per questo atto che, dico anche verbale, sottoscrivo - perché l’avevo
sottoscritto attraverso i nostri strumenti informatici, ma non ho ritrovato la mia firma
poi online, per cui lo sottoscrivo, Presidente, - e penso che sia necessario, ogni volta che
in giro per il mondo lo stato di diritto viene messo in difficoltà, viene messo sotto
scacco, che chi fa politica si prenda la responsabilità di decidere da che parte sta della
storia. L’abbiamo fatto altre volte, è importante farlo oggi, per cui il mio intervento è
per annunciare il nostro voto favorevole. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Magliano. Ci sono ulteriori interventi? Prego, Capogruppo
Tresso.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Anch’io velocemente intervengo per unirmi ai ringraziamenti per
chi ha presentato quest’atto, in particolare il Gruppo del “Partito Democratico”. Mi
sembra sia un atto dovuto urgente e necessario; purtroppo, le voci che ci arrivano da
Myanmar riportano a delle situazioni molto preoccupanti e che d’altronde raccontano le
testimonianze di una repressione su scala che è probabilmente la più larga di sempre, di
quanto si sia mai verificato, in un Paese che già è stato afflitto in passato più volte da
sistemi repressivi piuttosto violenti. Questa volta la società civile in piazza è veramente
impressionante e abbiamo notizie di repressioni molto, molto violente. Credo sia
assolutamente necessario che anche nel consesso di un Consiglio Comunale come il
nostro ci sia un’attenzione molto alta a questi problemi di livello internazionale che,
comunque, hanno sicuramente a che fare con una visione geopolitica che deve
riguardare anche una Città come la nostra e con la sensibilità che abbiamo sempre
cercato di manifestare nei confronti delle popolazioni maggiormente represse e delle
forme di limitazione della libertà. Quindi questo intervento è per dire il mio voto
convinto; anch’io a verbale chiedo di poter essere inserito tra i sottoscrittori dell’atto,
purtroppo non ho avuto modo di farlo in precedenza, e voterò convintamente, quindi,
come “Lista Civica” l’atto, che ritengo assolutamente necessario e fondamentale per
sperare di poter dare, comunque, un’impronta, dal punto di vista della politica estera,
che sia molto netta dal punto di vista italiano e, spero, dell’intera Unione Europea.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono ulteriori interventi? Ho un Ordine dei Lavori della Vicecapogruppo
Foglietta, prego.

FOGLIETTA Chiara
Sì, mi scusi, Presidente, non ricordo se il Vicepresidente Lavolta l’ha già annunciato,
ma votiamo pure il testo coordinato, assumendo gli emendamenti della Collega
Carlevaris. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Quindi prendendo atto dell’assenza di ulteriori richieste di intervento e
anche di quanto comunicato dalla Vicecapogruppo Foglietta, possiamo procedere con la
votazione dell’atto.

PETRARULO Raffaele
Presidente, scusi. Non riesco a scrivere. Posso dire una cosa?

SICARI Francesco (Presidente)
Prego.

PETRARULO Raffaele
Siccome non riesco a vedere sull’ordine del giorno… comunque, vorrei apporre anch’io
la mia firma e naturalmente sono favorevole a questo atto, solo che non riuscivo a
entrare sul programma e quindi non sapevo se avevo già firmato. Quindi lo firmo ben
volentieri e… ci mancherebbe; quindi, volevo solo metterlo a verbale. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Come stavo anticipando, adesso possiamo procedere con la votazione
dell’atto, in questo caso del testo coordinato e quindi lascio la parola al Vicesegretario
per procedere con la votazione con appello nominale, prego.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
Allora, 37.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, quindi con 37 Consiglieri presenti e 37 voti a favore il Consiglio
Comunale approva l’ordine del giorno.
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