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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 27
ORDINE DEL GIORNO 2021-08057
IVECO ECCELLENZA ITALIANA E TORINESE.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Sono mesi ormai che sul Tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico si
attendono le costituzioni di Tavoli richiesti dalle Organizzazioni Sindacali per la
gestione di oltre 100 situazioni di crisi aziendali che, oltre a segnalare una debolezza
specifica, segnalano un problema di carattere generale che ripetutamente la politica
torna a sottolineare, ma difficilmente riesce a dipanare ed è quello della presenza o
meno nel nostro Paese di una politica industriale e di una programmazione di politica
industriale da parte dello Stato. Mi sembra che, quando abbiamo ragionato intorno alla
volontà del prossimo Consiglio aperto intorno alla vicenda di Stellantis e abbiamo posto
il tema dell’automotive, abbiamo colto un’esigenza, per quanto collocata nel profilo di
un Ente Locale, relativamente alla necessità di un coinvolgimento della politica nel
tema complessivo della produzione in questo ambito e anche nelle relazioni che questi
modelli di produzione comportano, in relazione alle programmazioni territoriali, in
relazione agli investimenti anche degli Enti Locali - penso a tutta la tematica che qui è
stata citata del parco degli autobus pubblici -, ma, soprattutto, in relazione alle modalità
con le quali le diverse proprietà si organizzano e ristrutturano relativamente o al
mantenimento dell’attività produttiva o alla cessione della stessa. Confido, quindi, che
anche questo tema, che è stato sollevato dall’ordine del giorno della Consigliera
Scanderebech, abbia una ripresa di attenzione all’interno del dibattito che
complessivamente faremo, perché è inevitabile a chi ha storia in questa Città ricordare
che tutta la riorganizzazione del Gruppo Fiat, tutte le conversioni di carattere
finanziario, tutte le alleanze di relazione internazionale che quel Gruppo ha adottato,
hanno avuto e hanno ripercussioni su tutti gli assetti precedenti e, insomma, mi verrebbe
da dire che stiamo parlando di una situazione che trasforma le condizioni del lavoro in
un questo ambito e degli stabilimenti presenti nella nostra Città da Mirafiori a Lungo
Stura. Allora, in questo contesto, ci sono almeno alcune questioni che, in rapporto
all’intervento della Collega, dovrebbero essere riprese. Una prima questione è questa: se
la produzione dell’auto ha trovato relazioni di carattere europeo, e ne abbiamo parlato
recentemente in occasione della questione Stellantis, la produzione relativa all’IVECO è
una produzione che ha delle possibili attività di relazione in ambito europeo? E questo è
un primo tema perché nella premessa, che la Collega svolge, assume la necessità di
individuare interlocuzioni e quindi attività di collegamento e di condivisione in ambito
europeo; quindi, la prima questione è capire se esista o meno questa praticabilità. La
seconda questione è questa: che interrogarci sulla necessità di mantenere una
competenza industriale, una qualificazione professionale e anche delle possibilità di
reinvestimento, relative a nuovi modelli di mobilità, chiama fortemente in causa anche
l’organizzazione delle mobilità territoriali. Questo tema, dei modelli di produzione di
IVECO, è fortemente intricato con la questione delle modalità di distribuzione delle
merci e del modo con il quale le diverse piattaforme, quelle che attengono alla
distribuzione delle merci, si strutturano, affidando i diversi modelli di consegne, e
quindi quali mezzi di trasporto vengono utilizzati e richiesti. È ormai abbastanza
evidente, in relazione al fatto che i veicoli più pesanti debbano fermarsi fuori dai
contesti urbani, che esiste tutto un sistema di definizione di piattaforme extraurbane,
penso a Torrazza Piemonte, in cui avviene lo scambio tra il grande mezzo di trasporto e
il veicolo commerciale. Oppure l’altro elemento, che citava il Collega Russi in
precedenza, tutta la modalità del ricorso e del potenziamento al trasporto pubblico, e di
quale trasporto pubblico? Autobus pubblici; con quali livelli di compatibilità
ambientale? Allora, la questione, così considerata, ha un suo valore e una sua urgenza
puntuale, ce l’ha in Piemonte e ce l’ha in Lombardia; non a caso, ad esempio, il
Ministro Giorgetti ricorda frequentemente il caso IVECO, in ragione anche dei due
stabilimenti, se non erro…

ARTESIO Eleonora
… e di Brescia. Quindi, ha un suo valore specifico, ma ha anche un valore di
correlazione complessiva su quei temi dell’automotive di cui, ho detto, parleremo nel
Consiglio aperto e abbiamo unanimemente espresso la volontà di occuparci.

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