Interventi |
SCANDEREBECH Federica Sì, grazie Presidente. IVECO produce camion e autobus che rappresentano un’eccellenza italiana e torinese nel mondo, un brand riconosciuto tra i migliori sponsor del Made in Italy, dà lavoro a migliaia di famiglie in 16 diversi stabilimenti produttivi; la sua sede torinese è nota a tutti. Bisogna trovare una soluzione anche sollecitando l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti, se necessario, perché IVECO è fornitore anche del Ministero della Difesa. Non può e non deve finire in mani cinesi, qualunque sia l’offerta o la società cinese partecipata dal Governo. C’è un disegno egemonico globale della Cina che ormai non è più nascosto e si intrinseca in una competizione economica. Tutto ciò è molto pericoloso. L’Italia e l’Europa devono avere e utilizzare strumenti per reagire. Si passi dalle notizie ai fatti. Il Comune di Torino e la Sindaca Appendino non devono essere attori passivi sulla vicenda IVECO, demandando le responsabilità decisionali solo a Roma, ma devono essere soprattutto protagonisti nel salvaguardare l’occupazione e lo sviluppo prodotto sul nostro territorio dalla realtà IVECO. È necessario, quindi, che la Sindaca Appendino convochi, anche urgentemente, un Tavolo di concertazione a Torino con IVECO, le parti sociali e le imprese coinvolte, in modo che i responsabili dell’azienda torinese responsabilmente si pronuncino in maniera definitiva con impegni scritti e chiarimenti sul futuro dell’IVECO a Torino e in Italia. Qual è la posizione del Comune di Torino in merito a questa notizia? E quali le iniziative che intraprenderà a sostegno della difesa di un’eccellenza torinese? Non solo, non avete accetto le comunicazioni della Sindaca una settimana fa? Anche quest’oggi non se ne sarebbe parlato se “Forza Italia” non avesse presentato questo atto, chiesto anche con l’articolo 93 d’urgenza. Sono sconcertata dal comportamento della Sindaca, che ha abbandonato i lavori del Consiglio pochi minuti fa. Penso che, responsabilmente, bisognava dare un segnale quest’oggi su quest’atto e anche lei, come ho citato poc’anzi, doveva esprimere quello che pensa e dare un forte segnale alla nostra Città. Penso poi che si debba sostenere ogni iniziativa del Governo italiano per difendere IVECO, i suoi dipendenti e le regole del libero mercato, anche l’utilizzo del golden power, se necessario. Per citare un’espressione cara al Premier Draghi, si faccia “whatever it takes” per bloccare questa cessione. Credo che sia facoltà di qualsiasi azienda, in particolare laddove quotata in Borsa, poter tenere interlocuzioni, sicuramente, con altri attori internazionali per sinergie, cessioni e acquisizioni. Allo stesso tempo, però, è facoltà, e direi anche interesse, dell’Unione Europea e del Governo nazionale intervenire a difesa di un marchio strategico per il Continente e per l’Italia quale è IVECO. Questo interesse diventa ancora più grande laddove le interlocuzioni per una possibile cessione sono verso Paesi extra UE, che potrebbero creare distonie o distorsioni del mercato e impoverire tutto il tessuto produttivo comunitario e italiano, avvantaggiando un competitor extracomunitario. Non si riesce a comprendere perché Paesi come la Germania, la Francia, addirittura la Spagna riescano a difendere i propri marchi, anche nei confronti di un acquisto interno al mercato comune, e invece l’Italia giochi sempre a fare lo spettatore. Non possono essere sottovalutate, pertanto, le ricadute geopolitiche di una eventuale cessione di IVECO in mani cinesi. Mi pare che fin troppi dossier siano aperti nei confronti di Pechino per non prendere in mano la situazione IVECO e tentare di porvi rimedio attraverso un dialogo tra il tra il MISE, la proprietà e le istituzioni locali più coinvolte dal punto di vista occupazionale. Ora che il Governo vede un Presidente del Consiglio dell’autorevolezza di Draghi, è normale un appello affinché il dossier IVECO venga affrontato al più presto, difendendo un prodotto di eccellenza. Confido e lancio un appello con questo ordine del giorno affinché si intervenga con urgenza e spero vivamente, davvero, che tutto il Consiglio Comunale possa esprimersi in maniera unanime su questo atto. Ho terminato, Presidente, grazie. |