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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Marzo 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 25
ORDINE DEL GIORNO 2021-08152
TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL RUOLO DEI CONSULTORI.
Interventi
MAGLIANO Silvio
Sì, grazie Presidente. Io intervengo su questo tema, che, come ha espresso chi mi ha
preceduto, è un tema oggettivamente molto delicato. Non entro nel merito dell’elenco
delle posizioni espresse dalla prima firmataria Carlevaris, rispetto a parte di un
associazionismo che in alcuni casi utilizza dei toni troppi forti, dei toni oggettivamente
provocatori, però da questo punto di vista c’è anche un’altra parte di associazionismo,
che penso che sia ignorato, almeno da chi mi ha preceduto negli ultimi interventi, che è
un associazionismo che invece non vuole né creare scandalo, né additare le donne o le
famiglie o le coppie che decidono di interrompere la gravidanza in modo violento. Un
associazionismo che penso, forse, qualcuno abbia incontrato, parlo dei Centri di Aiuto
alla Vita, parlo del Movimento per la Vita, non sto parlando dunque delle associazioni
che a mio giudizio - proprio quelle che si presentano davanti agli Ospedali con quella
tipologia di volantini e con quella tipologia di manifestazioni -, invece, creano un
ulteriore danno, un ulteriore danno, a mio giudizio, psicologico per chi è nel momento
di decidere forse una delle cose più importanti della propria vita, se continuare una
gravidanza o interromperla. Però c’è un mondo dell’associazionismo che è previsto
della legge - e forse l’unica parte di questa Legge 194 che non è stata applicata è proprio
l’inserimento dell’associazionismo -, c’è una parte di questo associazionismo, dicevo,
che invece accompagna queste donne e, dai dati che risultano dal Movimento per la
Vita, oltre il 60%, con punte del 70%, dipende dalla regione e dalle città, decidono di
interrompere la gravidanza proprio per motivi economici e motivi lavorativi. E questo
associazionismo è lo stesso che realizza il Progetto Gemma, cioè la possibilità di dare
un contributo economico, fino a un certo numero di mesi, fino a una certa età del
bambino, affinché almeno questo elemento venga eliminato, perché è evidente che, se
una persona decide di interrompere una gravidanza per motivi economici, non stiamo
parlando di libertà, stiamo parlando di costrizione, stiamo parlando di una scelta
dolorosissima che di fatto avviene perché una donna pensa di non poter garantire un
futuro, una sostenibilità economica al bambino o alla bambina che è in arrivo. Per cui,
io capisco che su questo tema tutte le volte si decida di intervenire in maniera più o
meno forte, più o meno violenta da una parte e dall’altra; io penso che sia sempre un
grande dolore il fatto che una vita non possa nascere, è un grande dolore della donna, è
un grande dolore della famiglia. Per cui, da questo punto di vista, io penso, invece, che
ci sia un associazionismo che invece non fa rumore, ma che prova a dare una chance in
più, perché prova a sostenere il tentativo, a volte complicatissimo, di accogliere una
nuova vita. E sono convinto - ha ragione la Consigliera Artesio - sono convinto che le
misure che dovremo mettere in campo... io mi ricordo, e penso si ricorderanno i
colleghi, il Fondo Nasko, che era nato in Regione Lombardia, io nell’altra mia veste
presenterò degli emendamenti al Bilancio regionale proprio perché venga istituito un
fondo di questa natura, che sostenga chi oggi è privo di mezzi, ma sta aspettando un
bambino, una bambina, di poter essere aiutato e sostenuto, perché forse è questo quello
che la politica dovrebbe fare in questo momento: sostenere il più possibile chi decide di
fare una scelta contro corrente, cioè quella di mettere al mondo dei figli.
Detto questo, io sono convinto che il Regolamento è... come diceva il Consigliere
Petrarulo, il problema non è questa determina dirigenziale, ma la delibera che è stata
assunta anni orsono, ma sono anche abbastanza convinto che, se verrà realizzato un
Albo delle associazioni, sia anche un modo da questo punto di vista per garantire la
presenza delle associazioni, sia quelle a favore, sia quelle contro; poi a favore o contro
mi pare... è anche... - mi scuso con i colleghi - è una modalità riduttiva, perché stiamo
parlando comunque di qualcosa di assolutamente difficile e complesso da affrontare,
però forse attraverso questo Albo saremmo in grado di mettere da parte associazioni che
invece hanno solo fini provocatori e non veri fini di sostengo e aiuto all’accoglienza
della vita. Per cui io non mi permetto di giudicare le posizioni politiche altrui, come ha
fatto la prima firmataria, tra parentesi io penso che a Sanremo sia andata in atto una
schifezza, che non ha niente a che fare con la cultura, ma solo con il prendersi beffa di
2.000 anni di storia e di tradizione del nostro Paese, che, volente o dolente, è comunque
una tradizione cristiana. Ma, al di là di questo, così la Consigliere può annoverarmi tra i
bigotti, però da questo punto di vista io penso che provare a inserire associazioni che
veramente possano aiutare le donne a scegliere, in un caso e nell’altro lo dico, perché
poi, mettendo in piedi un bando, ci sarà la possibilità di scegliere le associazioni più
serie in assoluto, io penso che non sia affatto un errore. Detto questo - e concludo
veramente - sono convito, come dice la Consigliera Artesio, che sarà necessario mettere
più risorse possibili affinché su tutte le materie di cui ho parlato, dai nidi alla possibilità
di far coesistere il ruolo di mamma e il ruolo di lavoratrice, ecco, questo sarà necessario
farlo e farlo quanto prima. Chiaro è - e concludo Presidente - che, se, oltre a questa
determina, poi la Regione non mette le risorse adeguate per sostenere la natalità, allora
sì, allora sì è solamente una boutade politica, ma io non mi voglio schierare verso
quell’orientamento e infatti cercherò di fare di tutto, per mia competenza e il mio ruolo
nell’altra Istituzione nella quale sono eletto, e invece, di mettere maggiori risorse
proprio per la natalità. Grazie, Presidente, ho concluso.

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