Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta. La discussione di questa delibera in Commissione è stata lunga, approfondita, sono state richieste anche diverse Commissioni per alcuni aspetti che non erano tanto chiari, almeno in una prima lettura. Io ho voluto presentare una mozione di accompagnamento a questa delibera, perché è vero quello che dice l’Assessore, ovvero la previsione di legge che dal 1° gennaio di quest’anno ha introdotto questo canone unico che va ad uniformare tutti i vari diversi canoni, tributi, tariffe che vanno... che sono praticamente... che costituiscono le entrate del Comune di Torino, ma credo che questa delibera rappresenti un’occasione mancata. Perché dico un’occasione mancata? Perché la stessa Legge istitutiva di questo canone unico, al comma 817 dell’articolo 1, indicava che la garanzia della parità di gettito nel cambio dalla previgente tariffazione, all’attuale sistema con canone unico, poteva essere comunque modificato perché lasciava ai singoli comuni la possibilità di variare il gettito attraverso la modifica delle tariffe. Quindi la Legge dello Stato diceva: di base il canone unico, questa introduzione deve avvenire a parità di gettito, però le Amministrazioni possono fare delle valutazioni politiche per introdurre delle variazioni di gettito. Questo perché lo dico? E perché credo sia un’occasione mancata? Perché sin dal 2017 abbiamo fatto presente una situazione a dir poco strana all’interno del Comune di Torino, ovvero quella situazione presente in quelle che vengono chiamate, dal punto di vista regolamentare, “opere edilizie di carattere precario”, che tutto sono tranne che di tipo precario innanzitutto, e seconda cosa, cosa più importante, si tratta di opere, parliamoci chiaro, intercapedini e griglie, che sono obbligatorie per legge. Ovvero, un condominio non può essere progettato, costruito e reso agibile per la vivibilità senza quelle intercapedini e griglie per rispondere, ad esempio, alla normativa antincendio, alla normativa per l’aerazione dei locali dei piani seminterrati e interrati, quindi è obbligatorio avere quel tipo di intercapedini, e quindi non c’è la possibilità di poterle non avere e quindi non dover pagare tale tipo di occupazione. Oltretutto parliamo di situazioni, di opere edilizie che non vanno realmente a occupare e rendere inutilizzabile il suolo pubblico, perché comunque la varie griglie che si trovano lungo le strade sono pedonabili e in alcuni casi, quasi sempre, anche carrabili, quindi vuol dire che effettivamente non è uno spazio che viene tolto all’uso pubblico, come può essere l’installazione di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici, come può essere l’installazione di un gazebo, come può essere diversi tipi di altre opere di carattere... considerate di carattere precario, ma che effettivamente riducono lo spazio pubblico. Quindi avevamo affrontato questo discorso a partire dal 2017, e soprattutto nel 2019 era stato fatto un interessante studio che mostrava come alcune città, Firenze, Napoli, Genova, Bologna, avevano deciso di non far pagare nulla in relazione a questo tipo di occupazione e si era, appunto, raffrontato con l’Assessorato, con gli Uffici, con l’Assessore la possibilità di introdurre, ad esempio, un riscatto per questo tipo di tariffe, di questo tipo di occupazioni. Ci sono altri Comuni, come ad esempio Roma - quindi non parliamo di Milano -, Roma, Palermo, Bari, che utilizzano un sistema molto simile a quello della Città di Torino, ovvero la suddivisione con delle categorie viarie. Ma l’assurdità che emerge, facendo un confronto tra le tariffe applicate, ad esempio, nel centro storico di Roma, quindi parliamo in una zona con codice viario 1, quindi centro storico, area di grande privilegio, di grande visibilità, rispetto allo stesso stabile che invece si trova - e ho fatto anche l’esempio nella mozione di accompagnamento - a Mirafiori Sud o a Barriera di Milano, quindi in zone periferiche della città, o volendo anche in zone semiperiferiche, ci spostiamo un pochino di più rispetto al centro, ecco, ci troviamo a vedere che in centro a Roma quel palazzo, gli abitanti di quel palazzo si trovano a pagare il 20% in meno... CURATELLA Cataldo Concludo, Presidente, ...ai residenti della periferia torinese. Per questo, tenendo in conto anche che nel DUP 2021 è presente l’indirizzo, l’obiettivo per la Giunta di procedere ad una rimodulazione delle tariffe, con anche la possibilità di riscatto, ho presentato questa mozione di accompagnamento che chiede alla Giunta di procedere, perché sono due anni, da quando nel DUP è inserito tale obiettivo, ma ad oggi questo obiettivo non è ancora stato affrontato e ci troviamo oltretutto in una situazione pandemica che richiederebbe un intervento fondamentale, importante, prioritario dell’Amministrazione di Torino. Grazie, Presidente, ho concluso. |