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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02630
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CANONE PATRIMONIALE DI CONCESSIONE DELL'OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE E DI AUTORIZZAZIONI RELATIVE ALLA DIFFUSIONE ED ESPOSIZIONE DI MESSAGGI PUBBLICITARI, ISTITUITO AI SENSI DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2019 N. 160. ADOZIONE. [PGC 1378/2021]
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io ringrazio l’Assessore per la risposta. La discussione di questa
delibera in Commissione è stata lunga, approfondita, sono state richieste anche diverse
Commissioni per alcuni aspetti che non erano tanto chiari, almeno in una prima lettura.
Io ho voluto presentare una mozione di accompagnamento a questa delibera, perché è
vero quello che dice l’Assessore, ovvero la previsione di legge che dal 1° gennaio di
quest’anno ha introdotto questo canone unico che va ad uniformare tutti i vari diversi
canoni, tributi, tariffe che vanno... che sono praticamente... che costituiscono le entrate
del Comune di Torino, ma credo che questa delibera rappresenti un’occasione mancata.
Perché dico un’occasione mancata? Perché la stessa Legge istitutiva di questo canone
unico, al comma 817 dell’articolo 1, indicava che la garanzia della parità di gettito nel
cambio dalla previgente tariffazione, all’attuale sistema con canone unico, poteva essere
comunque modificato perché lasciava ai singoli comuni la possibilità di variare il gettito
attraverso la modifica delle tariffe. Quindi la Legge dello Stato diceva: di base il canone
unico, questa introduzione deve avvenire a parità di gettito, però le Amministrazioni
possono fare delle valutazioni politiche per introdurre delle variazioni di gettito. Questo
perché lo dico? E perché credo sia un’occasione mancata? Perché sin dal 2017 abbiamo
fatto presente una situazione a dir poco strana all’interno del Comune di Torino, ovvero
quella situazione presente in quelle che vengono chiamate, dal punto di vista
regolamentare, “opere edilizie di carattere precario”, che tutto sono tranne che di tipo
precario innanzitutto, e seconda cosa, cosa più importante, si tratta di opere, parliamoci
chiaro, intercapedini e griglie, che sono obbligatorie per legge. Ovvero, un condominio
non può essere progettato, costruito e reso agibile per la vivibilità senza quelle
intercapedini e griglie per rispondere, ad esempio, alla normativa antincendio, alla
normativa per l’aerazione dei locali dei piani seminterrati e interrati, quindi è
obbligatorio avere quel tipo di intercapedini, e quindi non c’è la possibilità di poterle
non avere e quindi non dover pagare tale tipo di occupazione. Oltretutto parliamo di
situazioni, di opere edilizie che non vanno realmente a occupare e rendere inutilizzabile
il suolo pubblico, perché comunque la varie griglie che si trovano lungo le strade sono
pedonabili e in alcuni casi, quasi sempre, anche carrabili, quindi vuol dire che
effettivamente non è uno spazio che viene tolto all’uso pubblico, come può essere
l’installazione di una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici, come può essere
l’installazione di un gazebo, come può essere diversi tipi di altre opere di carattere...
considerate di carattere precario, ma che effettivamente riducono lo spazio pubblico.
Quindi avevamo affrontato questo discorso a partire dal 2017, e soprattutto nel 2019 era
stato fatto un interessante studio che mostrava come alcune città, Firenze, Napoli,
Genova, Bologna, avevano deciso di non far pagare nulla in relazione a questo tipo di
occupazione e si era, appunto, raffrontato con l’Assessorato, con gli Uffici, con
l’Assessore la possibilità di introdurre, ad esempio, un riscatto per questo tipo di tariffe,
di questo tipo di occupazioni. Ci sono altri Comuni, come ad esempio Roma - quindi
non parliamo di Milano -, Roma, Palermo, Bari, che utilizzano un sistema molto simile
a quello della Città di Torino, ovvero la suddivisione con delle categorie viarie. Ma
l’assurdità che emerge, facendo un confronto tra le tariffe applicate, ad esempio, nel
centro storico di Roma, quindi parliamo in una zona con codice viario 1, quindi centro
storico, area di grande privilegio, di grande visibilità, rispetto allo stesso stabile che
invece si trova - e ho fatto anche l’esempio nella mozione di accompagnamento - a
Mirafiori Sud o a Barriera di Milano, quindi in zone periferiche della città, o volendo
anche in zone semiperiferiche, ci spostiamo un pochino di più rispetto al centro, ecco, ci
troviamo a vedere che in centro a Roma quel palazzo, gli abitanti di quel palazzo si
trovano a pagare il 20% in meno...

CURATELLA Cataldo
Concludo, Presidente, ...ai residenti della periferia torinese. Per questo, tenendo in conto
anche che nel DUP 2021 è presente l’indirizzo, l’obiettivo per la Giunta di procedere ad
una rimodulazione delle tariffe, con anche la possibilità di riscatto, ho presentato questa
mozione di accompagnamento che chiede alla Giunta di procedere, perché sono due
anni, da quando nel DUP è inserito tale obiettivo, ma ad oggi questo obiettivo non è
ancora stato affrontato e ci troviamo oltretutto in una situazione pandemica che
richiederebbe un intervento fondamentale, importante, prioritario dell’Amministrazione
di Torino. Grazie, Presidente, ho concluso.

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