Interventi |
CARRETTO Damiano Sì, certo. Questi emendamenti in realtà sono emendamenti che vanno a correggere il dispositivo ed erano tutti emendamenti di merito che davvero mi sarebbe piaciuto discutere e ovviamente il primo non approvava il PUR per tutto quello che è stato spiegato negli emendamenti precedenti e gli emendamenti successivi diciamo trainavano gli interventi in anticipazione previsti sulle facciate, eccetera, eccetera, e poi c’era la parte diciamo più se vogliamo pratica, ovvero di dare mandato agli uffici di preparare un reale Piano di cartolarizzazione che non si è mai fatto e io continuo a ripetere e lo ripeterò fino allo sfinimento, la legge 23 novembre 2001, 410, che disciplina le cartolarizzazioni all’art. 3, comma 17, dispone: le Amministrazioni dello Stato, gli enti pubblici territoriali e gli altri soggetti pubblici non possono in alcun caso rendersi acquirenti dei beni immobili di cui al presente Decreto, il divieto non si applica gli enti pubblici territoriali che intendono acquistare beni immobili ad uso non residenziale per destinarli a finalità istituzionali degli enti stessi, quindi si può decartolarizzare, ma la Città di Torino è un esempio pratico quando l’ex Assessore Passoni ha decartolarizzato il Maneggio Alfieriano e nessuna Corte dei Conti del Mondo ha battuto ciglio, quindi si può fare e onestamente credo che il bene Cavallerizza abbia tutte le possibilità di essere inserito all’interno di un progetto di enti pubblici che utilizzano quello spazio che non esiste in nessun modo e in nessuna parte della Città una spazio del genere con quella caratteristiche per finalità istituzionali possibilmente una media idea culturale e quindi qua si poteva andare avanti. Ma, questi emendamenti proponevano anche come finanziarlo questo Piano di decartolarizzazione sia attraverso la rinegoziazione dei mutui, quindi parte dei fondi derivanti dalla rinegoziazione dei mutui, sia attraverso diciamo la partenza della prelazione artistica, quindi chiedere al Ministero di poter applicare la prelazione artistica, tra l’altro, faccio notare che sta cambiando il Governo, cambierà forse probabilmente anche il Ministro, quindi quei famosi 5 milioni promessi di Franceschini potrebbero non esserci più o magari esiste un Ministro un po' più illuminato quei 5 milioni potrebbero aumentare, quindi noi stiamo facendo un PUR sulla base, tra l’altro, di quei 5 milioni promessi, volanti, che nessuno ha mai visto e forse nessuno mai vedrà, ma noi approviamo il PUR dicendo: “Ah, ma il Ministero ci dà 5 milioni”, ecco, quei 5 milioni non sono più sicuri, non sono più certi e invece quello che è certo è la legge, è il Codice dei Beni Culturali che consente la prelazione artistica ogni volta che un bene culturale architettonico passa di mano da un privato ad un privato. In questo caso CCT è un privato, farà un bando pubblico, però è un’azienda pubblica… CARRETTO Damiano No, volevo solo chiedere scusa perché il messaggio doveva essere privato e mi è finito sulla chat pubblica. |