Interventi |
PAOLI Maura Grazie. Per quanto riguarda l’accorpamento, appunto, di questi emendamenti effettivamente è un po' più facile discutere nel merito perché sono solo tre rispetto, ad esempio, agli altri accorpamenti che ci sono stati presentati nella mozione di accorpamento che la Maggioranza è riuscita a presentare grazie ai voti delle destre e sono - devo dirlo, però, perché quando è ora di essere onesti bisogna esserlo - sono emendamenti ostruzionistici, come ha anche ammesso il Consigliere Carretto. Però, mi chiedo: perché il Consigliere Carretto ha presentato degli emendamenti ostruzionistici con tutto quello che ha da dire e che si può dire su Cavallerizza? Mi presenta questi due emendamenti, Consigliere Carretto, cioè non è da lei. Tutti che cambiano diciture di date, è chiaro quindi che sono ostruzionistici, ma nonostante questo, io credo che le vere motivazioni dietro queste modifiche siano da ricollegare, anche qui, alla storia di questo bene dell’UNESCO; ad esempio, si può ricollegare a quello che dicevo prima, infatti siamo arrivati nel 2016 quando il famoso quanto fantomatico masterplan di valorizzazione della Cavallerizza Reale, annunciato prima del 2015 dall’Assessore Passoni, ma che nel 2016 ancora non era stato presentato, nonostante le richieste di alcuni Consiglieri, come il Consigliere Trombotto e la Consigliera Appendino e, a marzo 2016, alla domanda “quale futuro per la Cavallerizza Reale” restava ancora un interrogativo senza risposta. Da marzo 2016, in piena campagna elettorale, possiamo dire, Assemblea Cavallerizza si dotò di un nuovo strumento di lotta a difesa della Cavallerizza e un’associazione Salviamo Cavallerizza. Il 19 aprile, sempre nel 2016, a un giorno dalla chiusura dei lavori del Consiglio, l’Amministrazione Comunale in una seduta ha presentato ai Consiglieri il masterplan, realizzato dall’architetto Rubiglio su incarico di Compagnia di San Paolo, per la valorizzazione della Cavallerizza Reale. Il progetto prevede una spesa di 100 milioni di euro e 25 anni di tempo per la sua realizzazione. La proprietà pubblica è fortemente ridimensionata. Nonostante questo gli artisti, i makers, la cittadinanza realmente attiva hanno la possibilità di unirsi per realizzare una visione culturale alternativa, curando gli spazi che l’occupazione… |