Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) La ringrazio, Presidente. Questo è un ultimo e accorato appello al buon senso, perché trattiamo dell’unità immobiliare 5, definita anche Manica del Mosca a cui viene attribuita nella legenda dei colori all’allegato 1, alle pagine 127 - 129 - 131 - 133 - 135 - 139 e 137 la parola “direzionale”. Allora, io chiedo la sostituzione con “attività di servizio”. Questa è la parte cartolarizzata, quella di CCT, quella famosa situazione che il PD utilizzò come banco pegni, cioè fu messo come cartolarizzazione sicuramente con un processo…, non verificando un processo di decartolarizzazione per parti, ma stringere a una privatizzazione cucita come un vestito su un’attività direzionale, invece che come attività di servizio è la cosa che meno rappresenta la possibilità di espandere e ampliare la possibilità di concorrenza e di partecipazione di tutti quelli che vogliono, possono, acquistare questo bene. Io sono, di fatto, contraria alla privatizzazione di questa parte, perché è estremamente significativa, sarebbe come vendersi una parte di Mole Antonelliana, è più o meno la stessa cosa. Ma, nel voler limitare i danni faccio una proposta: mettendo attività di servizio, possiamo avere l’istruzione inferiore, l’istruzione superiore, i servizi sociali e assistenziali, gli uffici pubblici, le attività di interesse pubblico generale, le attrezzature sanitarie generali, i giardini, aree verdi, sosta, istruzione universitaria, centri di ricerca e fondazioni culturali, ecco la parola “culturale”. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora nell’Ordine dei Lavori, io che sono stata molto attenta agli interventi, volevo solo segnalarle, Presidente, che la Consigliera Pollicino è intervenuta su quello che era il…, e lei non l’ha fermata, su quello che era in realtà l’emendamento numero 1 che parlava della UMI 1 e quindi secondo me avrebbe diritto di poter intervenire anche sulla UMI 5 che erano cose diverse. Sulla questione che mi è stata chiesta, ma penso che (incomprensibile) del banco dei pegni era solo che non era un bene venduto, ma è in attesa di essere riacquistato dalla Città. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Io posso ancora intervenire solo perché sono stata citata, o…? FERRERO Viviana (Vicepresidente) È un chiarimento che mi sembra anche opportuno perché io ritengo che quando dico, e lo dico tra virgolette, purtroppo muovo le dita e voi non mi potete vedere, “banco dei pegni” io intendo che la cartolarizzazione era quella situazione sospesa, in cui un bene veniva dato in qualche modo per giustificare, per avere una liquidità che servì a sostenere il bilancio del Comune di Torino, ma che poteva avere e che potrebbe ancora avere, anche per parti, anche con un processo molto lungo, anche di 10 anni, un processo di decartolarizzazione, quindi per pezzi riaverlo in patrimonio della Città. Ecco, in questo senso è un banco dei pegni, perché il bene non è di fatto ancora venduto nello stato attuale, ma è dato in garanzia, ed è una cosa molto diversa. Tra l’altro questa garanzia ha anche un vantaggio estremamente economico per cui sembra si parli di 3,5% pagato alla CCT… (voci sovrapposte)… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Quindi credo che questo fosse un processo che in qualche modo era ancora reversibile, mentre la vendita non lo sarà più. Grazie. |