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FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all’interpellanza successiva, che è la 202100049, verificando la presenza del Consigliere Petrarulo. PETRARULO Raffaele Presidente, sempre presente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto, la ringrazio. Ha come titolo: “Cambiamo il colpevole sull’inquinamento o si continua a penalizzare il traffico automobilistico?” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata dal Consigliere Petrarulo e dalla Consigliera Scanderebech. Do subito la parola all’Assessore Unia per i cinque minuti assegnati. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Grazie, Consigliere Petrarulo. Avviso che potrei sforare di qualche minuto, perché la risposta è molto complessa, quindi… Allora, il Consigliere Petrarulo ha presentato domanda, un’interpellanza basata su uno studio dell’Arpa rilevante nell’anno del lockdown, durante il quale gli spostamenti con le auto sono diminuiti per via dello smart working, per i divieti di uscire e per la chiusura delle scuole, e la presenza di PM 10 non è diminuita, come ci si sarebbe aspettati, nelle medesime proporzioni e conseguentemente questa sarebbe la dimostrazione che il traffico non è la principale causa dell’inquinamento della città. Allora, al punto 1), nella relazione: “Analisi del territorio piemontese degli effetti della qualità dell’aria sulle emissioni nell’atmosfera dei provvedimenti legati all’emergenza Covid”, presentata da Arpa Piemonte nel giugno 2020, è stato riportato l’andamento temporale delle emissioni in atmosfera nel periodo marzo-aprile 2020, evidenziando una significativa differenza fra i dati emissivi degli inquinanti PM 10 primario e ossidi di azoto. Nel caso del PM 10 primario, le quantità totali emesse fino alla prima metà del mese di aprile sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto a quelle che si sarebbero avute nello stesso periodo in assenza di lockdown, in quanto la riduzione del contributo da parte dell’industria del trasporto stradale è stata compensata dall’aumento complessivo delle emissioni da riscaldamento domestico. Nel caso degli ossidi di azoto, nel periodo marzo-aprile 2020 si è osservata invece una netta riduzione delle emissioni, circa il 30%, rispetto alla situazione in assenza di lockdown, in quanto per questo inquinante il contributo di gran lunga prevalente è quello proprio del traffico veicolare. In termini generali, non si ha un collegamento diretto tra le emissioni di inquinanti e le loro concentrazioni in area ambiente, in quanto nel processo intervengono anche le caratteristiche stagionali dell’atmosfera, le forzanti metereologiche a grande scala e a scala locale, nonché la proprietà dei processi di trasformazione chimico-fisica degli inquinanti stessi. In particolare la diminuzione delle concentrazioni di PM 10 e biossido di azoto, a partire dal mese di marzo, è un fenomeno a cui si assiste ogni anno nelle regioni del Bacino Padano, grazie al mutamento delle condizioni metereologiche. È importante sottolineare che i due inquinanti atmosferici in questione hanno origine e caratteristiche ben diverse: per il biossido di azoto, che risponde più rapidamente alle variazioni delle emissioni, il traffico veicolare è di gran lunga la fonte prevalente; mentre per il PM 10 il quadro emissivo è molto più complesso: una parte significativa è di origine primaria e un’altra altrettanto significativa invece è quella secondaria, in larga parte prodotta dalla trasformazione in particelle di altre sostanze, quali ammoniaca, ossidi di azoto e composti organici volatili, emessi originariamente in forma gassosa da molteplici fonti. Lo studio Arpa evidenzia in termini generali una lieve tendenza alla diminuzione delle concentrazioni medie di PM 10 rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo negli anni dal 2012 al ’19, ma, soprattutto come evidenziato dall’analisi statistica, un calo significativo delle concentrazioni più elevate di PM 10, con una sensibile diminuzione del valore del 75% della distribuzione dei dati, sia nel mese di marzo che nel mese di aprile. Il biossido di azoto, prevalentemente originato dal traffico veicolare, invece mostra nel periodo di lockdown una netta diminuzione rispetto al periodo di riferimento, le concentrazioni si mantengono nella quasi totalità dei casi al di sotto dei valori medi del periodo, portandosi spesso su livelli inferiori, anche ai minimi di riferimento. Dal punto di vista statistico, il calo di valori con concentrazioni elevate è ancor più accentuato che per il PM 10, in quanto il 75% della distribuzione dei due mesi di lockdown è quasi dimezzato rispetto al periodo 2012/’19. Considerazioni analoghe valgono anche per il benzene e il monossido di azoto, anch’essi originati prevalentemente dal traffico autoveicolare. Quanto emerso dall’analisi dei dati riferiti al periodo di lockdown, caratterizzato da una forte riduzione del traffico, ha confermato quanto già noto in merito alle fonti che incidono in misura maggiore sulle emissioni e sulle concentrazioni rilevate in città. A questo proposito va specificato che per il PM 10 è 2,5, sia nella città di Torino, sia nell’agglomerato torinese, e le sorgenti che impattano maggiormente sono il traffico veicolare e il riscaldamento, in termini emissivi, cioè quanto emessi direttamente da una o più fonti presenti all’interno della città. La componente torinese associata ai trasporti è prevalente e rappresenta l’85% del PM 10 primario, cioè è emesso direttamente da una o più fonti presenti all’interno della città. Invece, in termini di concentrazione totale, PM 10 primario più secondario, rilevato all’interno della città di Torino, circa il 38% e il 49% derivano rispettivamente da traffico e da riscaldamento. Quest’ultimo apporto proviene, però, essenzialmente da fenomeni di trasporto e diffusione associati a fonti esterne alla città, la quale di per sé fornisce un contributo minimo grazie all’estensione della rete di teleriscaldamento, che copre una percentuale importante della volumetria riscaldata. Con le limitazioni della circolazione dei veicoli caratterizzati da maggiori emissioni inquinanti Torino si propone di ridurre il contributo alle emissioni associate al comparto trasporti, che, come ho detto sopra, è la componente principale delle emissioni con origine nella città. Tali misure sono state applicate in coerenza a quanto definito a livello sovracomunale, Bacino Padano, Regione Piemonte e Città Metropolitana. Importantissime anche le misure finalizzate a contrastare le emissioni associate al comparto riscaldamento, soprattutto quelle prodotte dai generatori di calore a biomassa provenienti principalmente dall’esterno della città, ma che contribuiscono alle concentrazioni di polveri rilevate dalle centraline presenti sul territorio torinese. A tal riguardo è fondamentale il ruolo degli Enti sovraordinati nel contenimento delle emissioni associate. In merito al punto 2), “quali direzioni si intendano perseguire”, la Città porterà avanti le politiche e i progetti già avviati negli ultimi anni, tra cui il rinnovamento del parco mezzi del Trasporto Pubblico Locale, l’estensione delle infrastrutture a supporto della mobilità elettrica, ampliamento delle reti ciclabili e pedonali, sostegno alla micromobilità elettrica e alla mobilità condivisa e interventi rilevanti degli impianti di riscaldamento presenti negli edifici comunali. La Città svilupperà inoltre le misure e le azioni che derivano dal contesto normativo chiarificatore di riferimento. In particolare, il Piano Regionale della Qualità dell’Aria, approvato nel 2019, definisce una serie di misure afferenti a diversi ambiti, agricoltura, energia, industria, trasporti, riqualificazione urbana e comunicazione, quantificando il contributo di ciascuna di esse in termini di riduzioni emissive, indicando il 2030 quale anno di rientro nei limiti di qualità dell’aria definiti dalla Direttiva 2008. Tra le tante misure, numerose quelle relative al comparto trasporti, che hanno una maggiore incidenza in termini di applicabilità sulla città di Torino. La Regione Piemonte, pur non avendo competenza diretta sull’attuazione delle stesse misurazioni, intende formulare linee guida e documenti di indirizzo, al fine di ottimizzare l’efficacia complessiva delle misure che interessano l’ambito urbano, logistica in ambito urbano, estensione ZTL, eccetera. Altro importante riferimento alla definizione e applicazione delle misure finalizzate al miglioramento qualità dell’aria è l’accordo di Bacino Padano, accordo di programmazione per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento qualità dell’aria del Bacino Padano, che ha introdotto, a partire dal 2017, le misure strutturali da applicare durante il periodo invernale e le misure emergenziali da applicare durante i periodi di elevato inquinamento. È importante ricordare anche la sentenza di condanna relativa alla procedura di infrazione concernente il PM 10, che la Corte di Giustizia Europea ha emesso il 10 novembre 2020 nei confronti dell’Italia, riferendosi a tre zone di qualità dell’aria piemontesi, tra cui quella dell’agglomerato di Torino. Al fine di evitare l’aggravamento della procedura e avviare una strategia finalizzata all’attuazione della sentenza e al rispetto dei valori limite giornalieri in tempi rapidi, le Regioni del Bacino Padano hanno ritenuto necessario formulare un Piano che agisca sulle misure strutturali ed emergenziali applicate durante il periodo invernale, che inevitabilmente ricadranno a livello locale. Questo nuovo Piano dovrà agire sui seguenti fattori: aumentare la copertura territoriale delle misure, estendere la durata delle misure applicate, estensione temporale delle misure emergenziali dal 15 settembre al 15 aprile o al 30 aprile, anziché da ottobre a marzo; integrazione delle misure temporanee, ad esempio limitazione circolazione veicoli diesel fino a Euro 5, più benzina Euro 2, GPL Euro 4, insomma, e tanti altri esempi; rafforzamento delle misure strutturali, ad esempio la limitazione… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda. UNIA Alberto (Assessore) Sì, sono alla fine, Presidente, ...per i veicoli Euro 5 diesel, introduzione delle domeniche ecologiche, eccetera; rafforzamento dei sistemi di controllo; mettere in atto provvedimenti di limitazione prima che si verifichino le condizioni che hanno portato ai superamenti. A queste misure se ne aggiungono altre nel settore riscaldamento. Le regioni del Bacino Padano hanno inoltre concordato di sottoporre all’unità di coordinamento il Piano d’azione per il miglioramento qualità dell’aria istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessore Unia. La parola al Consigliere Petrarulo. PETRARULO Raffaele Grazie, Assessore Unia, e grazie, Presidente. Chiederò naturalmente, come uso, ma l’Assessore Unia su questo è preciso, di inviarmi sulla mail la risposta molto articolata. Cioè, mi sembra di essere su un film di Agatha Christie, sinceramente, non c’è nessun colpevole, sono tutti colpevoli, Assessore Unia: il traffico, l’inquinamento, diciamo tra le virgolette la “sfortuna” di essere in un ambito Padano, il tempo che non c’era, il lockdown che è venuto, eccetera, eccetera. Ma qualcosa non quadra, le spiego il perché, Assessore Unia: l’Arpa ha fatto un discorso... un ottimo lavoro a mio parere e avevamo le scuole chiuse, il traffico limitato per la zona rossa, zona arancione o quello che sia, era la zona rossa a suo tempo; avevamo le fabbriche che erano mezze chiuse, quindi qual era (incomprensibile), non c’era una temperatura polare che penso che i riscaldamenti andavano a palla, anche perché dovrebbero essere controllati, quindi da chi di dovere, che le centrali abbiano quindi dei filtri, sia quelle dei condomini, sia quelle interne, che non possano quindi emettere delle sostanze nocive senza essere…, quindi a monte anche naturalmente filtrate, qualcosa esce, ci mancherebbe, Assessore Unia, non sono proprio stupido da non capirlo. Abbiamo un parco macchine oggi che, in confronto a quando (incomprensibile) nel 2004, sono passati 17 anni, è cambiato tantissimo, si parla di Euro 5, Euro 6, Euro 4, Super e via discorrendo, (incomprensibile). Allora anche quelle, che diminuiscono il particolato, cosa fanno? Mi mandano ancora altro inquinamento nell’aria? Mi sembra un po’ strano. Abbiamo mezzi pubblici che avremo per la metà di quello che erano e sono mezzi pubblici che confronto a 15 anni fa, quando si parlava che era sempre l’inquinamento automobilistico a creare questo tipo di incidenza, oggi sono nettamente diverse, con combustioni diverse, ibride, gas, metano, GPL; Metropolitana 1 che funziona, per poco che sia funziona, quindi di sicuro ha tolto molto anche dalle strade; la popolazione è diminuita, minori spostamenti, molto tutto sul telematico, su piattaforme telematiche, parliamo del 2020, non stiamo parlando del 2018, ’17 e ’16. Allora io mi chiedo e mi domando sempre per quale motivo poi dopo i numeri, che lei ha enucleato giustamente, che andrò a riguardare e per i quali naturalmente chiedo anche l’approfondimento in Commissione, perché poi voglio gli attori su questo, anche l’Arpa dovrebbe venire su questo, perché i numeri, dacché lei ha detto, sembrerebbe quasi che l’inquinamento è portato…, non che sembrerebbe, dalle percentuali, dall’inquinamento delle autovetture, ma le autovetture sono quelle che ho detto poc’anzi, non sono autovetture che viaggiano a Euro 0, a Euro 1, oppure quelle che c’erano una volta, che avevano dei tubi che quando partivano andavano avanti chissà che cosa a chi c’era dietro. Cioè, abbiamo un parco macchine nettamente diverso, abbiamo un parco di mezzi pubblici cambiati, gli ultimi sono i bus elettrici di adesso, i bus a gas metano, non sono più i bus gialli di una volta, quindi, per capirci, quei vecchi bus che inquinavano, Euro 0 o Euro 1, sono stati cancellati negli ultimi anni, praticamente non se ne vedono più di quelli. Allora perché quando nell’oggetto io dico: “Cambiamo il colpevole sull’inquinamento”, si continua a penalizzare il traffico automobilistico? Quindi, non è una battuta, ma secondo me è veramente la tesi di quello che io penso. Sono favorevole, quindi, alla mobilità naturalmente tramite mezzi pubblici, funzionanti, metropolitane che non partono mai, Linea 2, Linea 1, infinite, con due stazioni finali, Bengasi e Lingotto, che sono là da 10 anni che devono essere ancora aperti, che apriranno nel 2021 forse, se Dio vuole, ma dovrebbe essere così, perché sta partendo. La Linea 2 sarà quando... fra 7, 8, 10 anni e via discorrendo e partirà anche quella. È logico che tutto questo non è colpa sua, ci mancherebbe, Assessore, è colpa della politica, dei tanti politicanti che parlano. Anche noi parliamo in questo momento, ma io non mi ritengo un politicante. I politicanti sono quelli che promettono e poi non mantengono quasi spesso. Abbiamo avuto Sindaci che hanno fatto, con le pacche sulle spalle, tanta di quella campagna elettorale che forse oggi paghiamo questo tipo di inquinamento. Di sicuro, questo sono certo, perché questo l’ho capito, perché me l’ha detto anche qualcuno un po’ più attento di me e più intelligente nel campo dell’ambiente, la conformazione di Torino con le montagne, le Alpi vicino, fa sì che sia leggermente penalizzata, ma leggermente penalizzata, ma non fortemente penalizzata come sta facendo oggi e come lei ha detto in questa disamina, una penalizzazione che può essere dovuta anche ai mancati controlli. Quanti controlli vengono fatti sulle caldaie dei condomini, degli ospedali, degli edifici pubblici? Ma lei lo sa come funziona? Lei alla Città Metropolitana chieda alla Sindaca Appendino, che è Presidente… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, gentilmente. PETRARULO Raffaele Concludo. Si fanno pochissimi controlli su questi, pochissimi, e chi chiede il controllo deve pagare anche il bollettino. Lei pensi la stupidaggine che c’è in Italia, c’è a Torino, (incomprensibile). Per quello non funziona l’Italia, per quello non funziona la città di Torino, per quello non funzionerà mai, perché ognuno pensa proprio di avere la sfera di cristallo dicendo quello che pensa, ma non quello che succede veramente. Oggi veramente dire che il traffico cittadino automobilistico sia la fonte primaria dell’inquinamento a Torino vuol dire un’emerita balla. Grazie, chiedo l’apprendimento per iscritto. Buona giornata a tutti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie, Consigliere Petrarulo. |