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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02459
PROGETTO UNITARIO DI RIQUALIFICAZIONE (P.U.R.) RELATIVO AL COMPLESSO DELLA CAVALLERIZZA REALE PREVISTO DALLA SCHEDA NORMATIVA AT N. 29 DELLE N.U.E.A. DI P.R.G. - APPROVAZIONE.#2+1+5# PGC 401/2021
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Oggi si palesa una concordia istituzionale per portare avanti un
percorso di privatizzazione che riguarda il 70% del complesso di Cavallerizza Reale.
Dopo 300 anni la parte cartolarizzata di CTT… adesso, scusate, faccio solo un piccolo
inserto per chi magari ci sta ascoltando. Cavallerizza di fatto è divisa in tre parti: una
parte, la parte di Cassa Depositi e Prestiti che sono i due quadrati che guardano la piazza
Castello; poi abbiamo la Manica del Mosca e un'altra parte ancora delle Pagliere e la
parte vicino al Maneggio Alfieriano che riguarda CTT, che era una cartolarizzazione
non realizzata da noi, ma dall’Amministrazione precedente che diede in pegno, come
fosse il Monte dei Pegni, uno dà in pegno alle banche, pagando peraltro anche una
percentuale piuttosto elevata, mi viene detto del 3,5%, per poter chiudere il bilancio.
Non era stata prevista una decartolarizzazione, cioè contestualmente alla
cartolarizzazione non era stata prevista una cartolarizzazione, ma comunque l'Assessore
precedente al bilancio, Passoni, riuscì comunque a rimettere dentro alla Città di Torino
quello che è invece il Maneggio Alfieriano e quindi quel teatro che fu utilizzato dallo
Stabile e abbiamo anche sempre in patrimonio della Città l'Aula magna che è utilizzata
dal Politecnico. Questo per darci un po’ un quadro. Allora, noi parliamo, adesso stiamo
parlando di una parte cartolarizzata, quella di CCT, che non ha subito nessun intervento
di riacquisizione anche per parti da parte di quest’Amministrazione, nonostante il
programma presentato nel 2016, e io devo dire che mi sento assolutamente nella
situazione di volere essere, adeguarmi ed essere coerente a quello che è il programma
per cui sono stata votata. Io non sono una Consigliera casuale, sono una Consigliera che
sarebbe stata Consigliera anche se non fossero state vinte le elezioni e questo
programma doveva essere comunque attuato, almeno per quello che si poteva fare, e io
mi attengo a quello che era il nostro programma come fosse una Bibbia e nonostante
due mozioni di impegno passate a maggioranza, anche a queste io voglio continuare con
coerenza ad attenermi. Neppure il PD, lo dico sinceramente, sarebbe riuscito in
un’operazione così, contraria a quella tutela delle generazioni future, a quel capitale di
patrimonio culturale, artistico e immobiliare che, se verrà svenduto, e ad una
cartolarizzazione che appunto, se continua ad essere confermata, noi lasceremo alle
future generazioni il debito, ma non la garanzia dello stesso. Io non mi macchierò di
questa privatizzazione. Ho cercato di porre almeno come punto fondamentale del mio
mandato una coerenza a quello che è stato il voto dei cittadini e il titolo di “polo
culturale” deve avere i presupposti e non offendere la mia intelligenza e le parole “gli
azzonamenti” turistico-ricettivo, in centro di una città, sono un albergo, e un albergo
naturalmente, se è in centro alla Città, diventa un albergo importante e significativo,
magari anche di lusso e non c'è nulla di male; e direzionale è, di nuovo, una dicitura che
vuol dire uffici e di culturale non ha proprio nulla. Quindi io credo che una
decartolarizzazione per parti fosse l'unica e importante situazione da poter portare
avanti. Ci sono, Cavallerizza è un simbolo. E’ vero, quando il Capogruppo Lo Russo
dice che è diventato un simbolo, io credo che noi viviamo di simboli e che
rappresentino veramente una parte fondamentale costituente della nostra vita, i simboli;
noi viviamo di simbolismo e questa Cavallerizza, questo edificio del 1700 nella sua
grandezza, nella monumentalità dei suoi volumi rappresentava proprio quel patrimonio
culturale italiano che deve essere ancora gestito dal pubblico, che le città sono ancora in
grado di amministrare e salvaguardare, con il proprio impegno, l’identità di una città, la
necessità di dare e restituire spazi ai cittadini perché - io sono stato Consigliera di
Circoscrizione 1 - noi abbiamo bisogno di spazi, noi abbiamo bisogno di spazi
aggregativi. Noi dobbiamo, dopo il Covid, e pensando al dopo Covid, perché questa è
una bolla, una bolla in cui in qualche modo la paura della morte ha offuscato tutto il
resto, ma finita la bolla ci sarà da ricostruire una socialità, ci sarà di ricostruire
l’economia e abbiamo scoperto che la socialità, la condivisione nelle arti crea economia
perché forse, forse, io dico forse per quelli che non ci credono, ma io ci credo
fortemente, la cultura è il più grosso veicolo anche economico di una città e sul trovare
gli spazi identitari dove le persone si possono aggregare è la grande sfida di una città,
quello era uno spazio eccezionale, con un'energia eccezionale, con centinaia di persone
che sono passate, di artisti che vi hanno soggiornato, si era innescata una fioritura
culturale, di cui io non posso non tenere conto oggi nel voto che vado a dare. Non posso
pensare che i Beni Comuni, così come li abbiamo immaginati, non siano poi l’insieme
di tante cose che potevano concorrere, ma gli uffici direzionali non possono concorrere,
un albergo non può concorrere. Io poi spiegherò nel dettaglio i miei emendamenti che
vogliono andare nel titolo che avete voluto dare a questa delibera, perché il problema è
che il titolo è importante, che le parole hanno un peso, che è importante continuare a
sperare di poter mantenere il nostro patrimonio, a sperare di poter ricostruire identità, a
sperare di poter continuare a costruire, tutti insieme, quella società civile. Io credo
moltissimo nell'educazione civica per strada, nell’idea appunto di stare insieme e
costruire insieme un percorso. Cavallerizza è stato questo. Io non posso rinnegare un
percorso enorme che mi ha portato per sette lunghi anni a seguire questa esperienza
come una delle esperienze più significative della mia vita, e guardando quella che è la
mia predisposizione all'ottimismo, guardare il bicchiere mezzo pieno, mai quello mezzo
vuoto, nel guardare e nel riconoscere anche nelle future generazioni, nei miei stessi figli,
io non posso oggi votare questa cosa. Io sono dilaniata dal non essere riuscita a spiegare
che una privatizzazione così fatta non permetterà quello sviluppo e quell'ampliamento di
prospettive che avevamo auspicato. Io vi spiegherò nel dettaglio e spero, Consiglieri,
veramente, di Maggioranza, a cui io tengo molto nel giudizio anche nella capacità di
saper distinguere quella che è un’operazione emergenziale. Perché io posso capire che
alcune cose le abbiamo dovute fare in emergenza; alcune cose le abbiamo dovute fare
per salvare il bilancio, abbiamo votato delle cose, di cui io mi ricorderò per sempre delle
Consigliere che votavano piangendo. Ecco, l'emergenza per salvare il bilancio, per
salvare la Città, per non volerla commissariare, sono tutte cose che avevano un
significato, ma l'emergenza e la velocità di volere a tutti costi far passare questa delibera
di privatizzazione non la comprendo, non ne comprendo il valore profondo, non ne
comprendo il significato, mi sfugge profondamente. Io volevo leggervi solo un pezzo di
un documento che si chiamava TAP Cavallerizza, che era un documento che doveva
fornirci, mandato a Roma, i fondi per poter riqualificare una parte appunto della
Cavallerizza Reale e questo non l’ho scritto io, l’ha scritto la Città di Torino ed è stato
inviato e diceva che la Cavallerizza Reale è prima di tutto un sentimento collettivo, uno
spazio emotivo e in quanto tale difficile tradurlo e pilotarlo; stiamo parlando
ovviamente di un bene immobile di enorme rilievo architettonico-urbanistico, che
aumenta ancora di valore se pensiamo alla sua posizione strategica nella mappa della
Città. È senza dubbio uno dei ventricoli fondamentali del cuore storico di Torino, un
ventricolo fondamentale della città di Torino e allo stesso tempo tuttavia…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie. Anche un bene astratto attraverso il quale artisti, operatori del settore e cittadini
appassionati, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno costruito una parte importante
della propria memoria emotiva e culturale e quindi della propria identità. Ecco, io credo
che questa costruzione, in questo momento, andiamo veramente a frantumarla, ed è un
grandissimo peccato a cui io non mi voglio assolutamente sottomettere. Grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sono stata citata.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, assolutamente quando ha parlato il Consigliere Carretto, non ha sentito?

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