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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02459
PROGETTO UNITARIO DI RIQUALIFICAZIONE (P.U.R.) RELATIVO AL COMPLESSO DELLA CAVALLERIZZA REALE PREVISTO DALLA SCHEDA NORMATIVA AT N. 29 DELLE N.U.E.A. DI P.R.G. - APPROVAZIONE.#2+1+5# PGC 401/2021
Interventi
LO RUSSO Stefano
Credo che ce ne metterò meno. Oggi arriva in Aula, finalmente aggiungiamo, il Piano di
Rigenerazione e Riqualificazione del complesso della Cavallerizza, uno dei progetti di
riqualificazione più importanti dell’Amministrazione, che fin d’ora, possiamo dire senza
alcun dubbio, condividiamo, e anzi ad onor del vero riteniamo che il percorso che è
stato fatto ha portato alcuni miglioramenti, questo va dato atto, rispetto alla vecchia
versione che veniva citata è stata più e più volte evocata durante questi anni ormai del
Piano della Cavallerizza a suo tempo fatto dall'Amministrazione precedente. A onor del
vero, miglioramenti che si sono resi necessari anche in virtù di un'evoluzione di un
quadro generale piuttosto articolato e complesso, relativamente a quelli che potevano
essere gli stakeholder interessati a collaborare con il Demanio, con noi, come Città di
Torino, alla rigenerazione e alla riqualificazioni di uno dei complessi culturali più
importanti d'Europa e sicuramente in prospettiva e auspichiamo, speriamo davvero, uno
dei cuori pulsanti dell'attività culturale della nostra città. Resta un rammarico,
rammarico che questa impostazione, che noi siamo disponibili a riconoscere a chi oggi
porta in Aula questa deliberazione, non ha un carattere di reciprocità quantomeno nel
riconoscimento, nel senso che è del tutto evidente che, come impostazione generale,
questo Piano di Riqualificazione segue sostanzialmente quello precedente.
Riconosciamo che ci sono stati dei miglioramenti, alcune integrazioni, alcune lievi
modifiche che riteniamo comunque compatibili con il quadro d’insieme e in questi
termini abbiamo approcciato una discussione che, secondo noi, avrebbe dovuto essere
sviluppata fin dall'inizio di questa vicenda, perché nessuno aveva la pretesa di avere la
verità infusa, ma attaccare frontalmente un'impostazione di trasformazione urbana,
com’è stato fatto in questi cinque anni e poi arrivare cinque anni dopo con
un'impostazione sostanzialmente strutturalmente analoga, lascia un po' l'amaro in bocca
per tutto il tempo perso che oggettivamente alla fine per cui Torino avrebbe potuto oggi
già avere la Cavallerizza pienamente operativa e poterne apprezzare le bellezze
architettoniche e in qualche modo gli usi di carattere culturale. Purtroppo la nostra
Sindaca è rimasta un pochino ostaggio di un'ala un po' ideologica che ha affrontato
questa questione in maniera simbolica, ormai, perché la Cavallerizza è diventata un
simbolo al punto tale che diventa quasi incomprensibile cogliere quelli che sono gli
elementi, se vogliamo di fondo, che impediscono, io aggiungo all'unanimità, al
Consiglio comunale di votare questo provvedimento, perché credo davvero che tutto
quello che era stato, che è stato possibile mettere in campo è stato messo. Da un lato
l'esigenza di garantire una sostenibilità economica alla trasformazione urbana,
l’insediamento di funzioni di pregio, di funzioni urbane rilevanti, di istituzioni
importanti di questa Città che auspichiamo, come dire, abbiamo ancora voglia di credere
in questo grande progetto in cui noi abbiamo sempre creduto; e dall'altro una legittima e
giusta esigenza di una comunità che è stata una comunità attiva e che ha anche posto -
quando si è posta in maniera corretta e nel rispetto di quelle che sono le regole
democratiche - anche in maniera intelligente relativamente all'esigenza di avere uno
spazio da adibire alla cultura che fosse in qualche modo non vincolato ad una
programmazione culturale dell'Assessorato, ma invece decisamente più libera di potersi
esprimere. Si poteva fare questa discussione con tutti altri toni già nel 2017, non era il
caso di arrivare al 2021 e invece purtroppo la Cavallerizza, e qui, non me ne voglia
Sindaca Appendino, la responsabilità è sostanzialmente sua, è stata gestita inizialmente
dal già Vicesindaco Guido Montanari, che fondamentalmente ha, di fatto, non gestito
politicamente la partita, anzi in molti casi ha remato contro e poi è stato sostituito dal
buon Iaria, il quale, io lo ricordo bene, in alcuni passaggi quand'era in Consiglio
comunale, ho un fotogramma, che è passato alla storia, di lui che tira via un cassetto e
spiega che non c'erano i progetti quando si è insediata quest’Amministrazione e che
oggi invece in veste iperistituzionale porta all'attenzione del Consiglio comunale una
deliberazione, dicevamo, che è estremamente importante. Quindi, sotto il profilo del
contenuto noi, pur non condividendo alcuni aspetti che sono poi, condividendone nel
dettaglio, ecco, alcuni aspetti compositivi o se vogliamo in generale di riallocazione di
alcuni spazi, riteniamo questa deliberazione e il piano che verrà deliberato dal Consiglio
comunale un buon piano su cui lavorare e, aggiungo, sicuramente un buon piano da
presentare agli investitori istituzionali che si sono già rappresentati e palesati che hanno
interesse ad aiutare la Città a far rivivere quel luogo. Sotto il profilo dell’impostazione
invece politica, qui dico cose forse di minore interesse per i cittadini, ma che riguardano
forse più le questioni legate alla politica d'Aula, noi abbiamo valutato e ritenuto di…,
quando ci è stato sostanzialmente chiesto di collaborare con una parte della
Maggioranza nel bloccare l'ostruzionismo di una parte delle Minoranze, abbiamo
sostanzialmente chiesto due cose: la prima quella che ci fosse un appello pubblico da
parte della Sindaca di richiedere politicamente il sostegno delle Minoranze nell'interesse
della Città, mettendo per una volta l’interesse collegiale e collettivo dei torinesi davanti
all'interesse del Movimento 5 Stelle; e la seconda cosa è che ci fosse analoga presa
d'atto, rispetto a quella che abbiamo fatto noi, che l’impostazione era di fatto strutturata
esattamente in analogia a quello che poteva essere il cosiddetto vecchio piano, il
vecchio PUR Cavallerizza. Su questo secondo aspetto non abbiamo ricevuto alcuna
manifestazione, né pubblica, né privata, e quindi, nonostante questo, il Partito
Democratico voterà a favore della deliberazione. Abbiamo valutato di non comprimere
la possibilità di esprimere una legittima forma di ostruzionismo da parte di altri colleghi
per due fondamentali ragioni: la prima perché dopo cinque anni, non erano in cinque
anni una settimana in più che avrebbero spostato più di tanto le questioni, ma poi anche
per una questione, come dire, mi si passi il termine, deontologica tra forze di Minoranza
che ovviamente devono poter esercitare tutte le prerogative che ritengono e, aggiungo,
noi l’abbiamo fatto pur non condividendo nulla del merito di quello che è stato
presentato dal collega Carretto o da altri Consiglieri. Tanto per essere chiari, abbiamo
una concezione dell’istituzione che deve in qualche modo evitare di costruire e
preconfigurare azioni lesive del diritto di fare ostruzionismo da parte di alcuni altri
colleghi. Ribadisco, pur nel merito: a) non condividendo niente del contenuto degli
emendamenti del Consigliere Carretto, cito lui, ma ovviamente non me ne voglia, ma
per citare tutti i firmatari, b) condividendo la delibera, abbiamo ritenuto di non
sottoscrivere né la mozione di accorpamento e aggiungo non parteciperemo né alla
discussione, né alle votazioni sui singoli emendamenti. Prendiamo atto che, invece, la
Destra si è prestata a un discorso diverso; abbiamo preso atto che la Lega, Forza Italia e
altre liste di Destra hanno fatto l'accordo con il Movimento 5 Stelle per sottoscrivere la
mozione di accorpamento, diciamo così che, lecito, ci manca ancora, siamo in politica e
vale tutto, ci teniamo però a sottolineare il nostro diverso comportamento nei confronti
dei colleghi delle Minoranze da cui, ripeto, ci distanzia in maniera siderale il merito con
il contenuto. Questo, a onor del vero, era utile dirlo in conclusione, cioè che il Gruppo
del Partito Democratico per queste ragioni che ho provato a esporre non parteciperà a
nessuna, non interverrà, anche se immagino verrà provocato, tirato per la giacca,
personalmente, il PD, perché siamo veramente l'oggetto del contendere sempre, e non
parteciperà a nessuna delle votazioni sugli accorpamenti; mentre invece parteciperà e
voterà convintamente alla deliberazione, in ultima analisi quando questa deliberazione
arriverà alla votazione finale. Rientra nelle regole… ultima cosa che dico. Rientra nelle
regole democratiche fare ostruzionismo, rientra nelle prerogative della Maggioranza e
del nostro Regolamento cercare di limitare l’ostruzionismo, ovviamente queste regole
presuppongono accordi politici. Rilevo il fatto che il Movimento 5 Stelle, invece che
cercare un'intesa, e ho spiegato quali erano i parametri dell’intesa con il Partito
Democratico, ha preferito accordarsi con la Lega Nord e con Forza Italia. Sono scelte
politiche, ma è giusto che lasciamo a verbale questa decisione, perché la ritengo
piuttosto significativa per le parole che ogni tanto mi capita di dover sentire o leggere
quando si danno lezioni di demo…

LO RUSSO Stefano
Quando si danno lezioni di che cos'è la Sinistra. Ecco, forse noi abbiamo una
concezione sia della democrazia, che dell'istituzione, di che cosa è Destra e cos’è
Sinistra un pochino diversa. Grazie, Presidente.

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