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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Febbraio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-02459
PROGETTO UNITARIO DI RIQUALIFICAZIONE (P.U.R.) RELATIVO AL COMPLESSO DELLA CAVALLERIZZA REALE PREVISTO DALLA SCHEDA NORMATIVA AT N. 29 DELLE N.U.E.A. DI P.R.G. - APPROVAZIONE.#2+1+5# PGC 401/2021
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Quindi riprendiamo, in quanto la deliberazione era già stata oggetto dell’illustrazione da
parte dell’Assessore, iniziamo dalla discussione. Prego, Consigliere Carretto, ne ha
facoltà per cinque minuti.

CARRETTO Damiano
Grazie. Allora, prendendo atto del sostegno della Destra al Movimento 5 Stelle sulla
votazione precedente, immagino che saranno orgogliosi tutti quei Consiglieri che si
proclamano di Sinistra, o che magari arrivano dal popolo viola, che hanno avuto il
sostegno di Forza Italia, il partito di Berlusconi, lo ricordo, quindi immagino che siate
tutti orgogliosi di voi stessi e possiamo procedere alla discussione di questa bellissima e
fantasmagorica delibera. Questa delibera, io la definirei la delibera delle contraddizioni,
la delibera delle giravolte anche, anzi, chiedo scusa, Presidente, prima di andare sulla
delibera vorrei fare un piccolo inciso: anche io avrei detto nel mio fatto personale quello
che ha detto il Consigliere Curatella, ovvero che mai e poi mai sono stati accorpati
emendamenti di merito e io avevo dichiarato più volte che ero disponibile a ritirare gli
emendamenti squisitamente ostruzionistici, che sono una minima parte, in qualsiasi
momento, ma evidentemente c’è chi preferisce tagliare la discussione, ripeto,
probabilmente perché non è in grado di affrontarla. Detto questo, torniamo alla delibera,
la delibera delle contraddizioni e delle giravolte; la delibera che da un lato certifica il
Movimento 5 Stelle che prende a piene mani l’impianto politico nella visione del Partito
Democratico e di Fassino su Cavallerizza, una visione che il Movimento 5 Stelle se è
possibile riesce anche a peggiorare e a renderla ancora più - personalmente la ritengo
inaccettabile con l’atterraggio di un Centro direzionale in Cavallerizza - atterraggio di
un Centro direzionale in Cavallerizza e tutti sappiamo cos’è Cavallerizza, cosa
rappresenta e la storia, la conformazione architettonica e via dicendo. Quindi il
Movimento 5 Stelle prende a piene mani l'impostazione del Partito Democratico che in
campagna elettorale, io ricordo anche la grande Sindaca Appendino quando andava alle
assemblee dell’occupazione di Cavallerizza per scongiurare, per opporsi alla
privatizzazione Cavallerizza, alla vendita di Cavallerizza quando era comodo andare a
farsi belli e prendere i voti in Cavallerizza; la Sindaca Appendino c’era, e io mi ricordo
quando scrivevo gli emendamenti e le interpellanze per gli allora Consiglieri Bertola e
Appendino contro il masterplan e contro il percorso del Partito Democratico, io me lo
ricordo bene. Adesso la Sindaca Appendino sceglie di portare avanti il progetto di
Fassino, chapeau. Dall'altro lato, ovviamente, c’è l’aspetto legato alla legalizzazione
dell'occupazione, o meglio delle piccole concessioni all’occupazione, a quello che
rimane dell’Assemblea 14.45 e ben lontane ovviamente dal percorso consiliare e dal
percorso dell'assemblea volta all'uso civico, alla decartolarizzazione e via dicendo. Ma,
abbiamo questa delibera che passerà con tutta probabilità coi voti del Partito
Democratico, che l'ha annunciato da mesi, quindi immagino che anche il Capogruppo
Lo Russo sarà ben felice di approvare una delibera che, di fatto, premia l'occupazione.
Quindi finalmente il Capogruppo Lo Russo fa qualcosa di sinistra, e questo va segnato
sul calendario, e premia un'occupazione, certifica e quindi mi auguro che anche se un
giorno sarà Sindaco - non vorrei essere tacciato di fassinismo e di profezie varie - se un
giorno sarà Sindaco, i cittadini sapranno che con questo precedente, in caso di immobili
dismessi e in via di privatizzazione, eccetera, eccetera, si potrà adire la via
dell’occupazione, della liberazione per cercare di avere degli spazi all'interno e per
cercare di sottrarne piccole porzioni, più o meno grandi, alla privatizzazione. Quindi io,
chapeau, finalmente il Capogruppo Lo Russo fa qualcosa di sinistra votando questa
delibera. Diamogliene atto. Sono briciole, ma diamogliene atto. Così come faccio notare
che la stessa azione è stata fatta dalla Lega, da Forza Italia, quindi quando… prima
stavo sorridendo quando il Consigliere Petrarulo parlava delle occupazioni abusive,
adesso, grazie al Consigliere Petrarulo, un'occupazione abusiva riceverà degli spazi
all'interno di un immobile pubblico; quindi Consigliere Petrarulo fossi in lei, eviterei da
qua nella futura sua storia politica di scagliarsi contro le occupazioni abusive, visto che,
grazie a lei, grazie al suo voto, grazie alla sua prima delibera di accorpamento, questa
pratica viene riconosciuta dall'Amministrazione che, sulla base del percorso nato da
un’occupazione, genera uno spazio che verrà - non so in che modo, non so quanto sarà
efficace - concesso in uso con il Regolamento Beni Comuni. Spiace che non sia l’uso
civico, spiace che non sia lo stesso percorso che si era immaginato all’Assemblea negli
anni dell’occupazione, va bene, però bisogna ringraziare il Consigliere Petrarulo, il
Consigliere Ricca, la Consigliera Parlacino, il Consigliere Napoli, la Consigliera
Scanderebech e via dicendo per aver permesso la, se vogliamo chiamarla così, la
legalizzazione di un’occupazione. Per cui io di quello, di questo ringrazio la Destra che
è una Destra che forse è più di sinistra di quanto crede, quindi, o forse di quanto si rende
conto o di quanto gli è dato da capire, non lo so, però lo prendiamo come atto, lo
mettiamo agli atti, mettiamola così. Quindi questa delibera è appunto un bel mix di
contraddizioni: da un lato il Movimento 5 Stelle rinnega se stesso; dall'altro il PD
rinnega se stesso; dall'altro ancora la Destra rinnega se stessa, veramente un quadretto
che un analista politico forse farebbe fatica a comprendere, perché effettivamente
nessuno fa quello che è nelle proprie corde e in quello che ha professato per gli anni di
quest’Amministrazione, ma ne prendiamo atto. Detto questo, poi ne discuteremo un po'
meglio sugli accorpamenti, però questo PUR, come dicevo, riprende il progetto di
Fassino, il progetto di Compagnia di San Paolo e compagnia cantante; è un progetto che
relega la cultura, e il polo culturale a una minima parte rispetto al totale della
Cavallerizza, poi so benissimo che fa comodo all’Amministrazione mettere, puntare il
faro su quella minima parte lì e dimenticarsi gli alberghi, i bar, il Centro direzionale e
via dicendo, ma così è. Poi nel prosieguo del Consiglio rimarcheremo anche i numeri, i
metri quadri perché sono quelli poi che parlano, i metri quadri che verranno destinati
alla parte culturale e quelli che verranno destinati ad alberghi, bar, ristoranti, Centro
direzionale. Il Centro direzionale, per chi non lo sapesse, vuol dire palazzina per uffici,
in un bene UNESCO: palazzina per uffici. Nulla di culturale, nulla di pubblico, nulla di
accessibile, palazzina per uffici, punto. Questo è un tema, il Movimento 5 Stelle lo sta
nascondendo, lo sta nascondendo da mesi, facendo finta che questo non ci sia; per
fortuna, in questa sede, posso dirlo e rimarrà a verbale che il Movimento 5 Stelle
accoglie con gioia, giubilo e soddisfazione l’atterraggio del Centro direzionale di
Compagnia di San Paolo all’interno di Cavallerizza, posso dirlo. Posso dirlo senza
possibilità di essere smentito o meglio se poi il Movimento 5 Stelle volesse prendere la
parola e dire…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Certo. Che non è convinto dell’atterraggio del Centro direzionale, che non è che è che
contrario a questa impostazione, che ripeto, arriva dall’impostazione del Partito
Democratico, l’impostazione politica di questa delibera è quella del Partito
Democratico, della Giunta Fassino, del Consigliere.

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Certo. L’allora Assessore Lo Russo e l’allora Assessore Passoni ed è inutile che vi
nascondiate, cari miei ex colleghi, è inutile che vi nascondiate, perché quello che state
approvando è, per la maggior parte, il progetto di Fassino, siatene orgogliosi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per dieci minuti.

LO RUSSO Stefano
Credo che ce ne metterò meno. Oggi arriva in Aula, finalmente aggiungiamo, il Piano di
Rigenerazione e Riqualificazione del complesso della Cavallerizza, uno dei progetti di
riqualificazione più importanti dell’Amministrazione, che fin d’ora, possiamo dire senza
alcun dubbio, condividiamo, e anzi ad onor del vero riteniamo che il percorso che è
stato fatto ha portato alcuni miglioramenti, questo va dato atto, rispetto alla vecchia
versione che veniva citata è stata più e più volte evocata durante questi anni ormai del
Piano della Cavallerizza a suo tempo fatto dall'Amministrazione precedente. A onor del
vero, miglioramenti che si sono resi necessari anche in virtù di un'evoluzione di un
quadro generale piuttosto articolato e complesso, relativamente a quelli che potevano
essere gli stakeholder interessati a collaborare con il Demanio, con noi, come Città di
Torino, alla rigenerazione e alla riqualificazioni di uno dei complessi culturali più
importanti d'Europa e sicuramente in prospettiva e auspichiamo, speriamo davvero, uno
dei cuori pulsanti dell'attività culturale della nostra città. Resta un rammarico,
rammarico che questa impostazione, che noi siamo disponibili a riconoscere a chi oggi
porta in Aula questa deliberazione, non ha un carattere di reciprocità quantomeno nel
riconoscimento, nel senso che è del tutto evidente che, come impostazione generale,
questo Piano di Riqualificazione segue sostanzialmente quello precedente.
Riconosciamo che ci sono stati dei miglioramenti, alcune integrazioni, alcune lievi
modifiche che riteniamo comunque compatibili con il quadro d’insieme e in questi
termini abbiamo approcciato una discussione che, secondo noi, avrebbe dovuto essere
sviluppata fin dall'inizio di questa vicenda, perché nessuno aveva la pretesa di avere la
verità infusa, ma attaccare frontalmente un'impostazione di trasformazione urbana,
com’è stato fatto in questi cinque anni e poi arrivare cinque anni dopo con
un'impostazione sostanzialmente strutturalmente analoga, lascia un po' l'amaro in bocca
per tutto il tempo perso che oggettivamente alla fine per cui Torino avrebbe potuto oggi
già avere la Cavallerizza pienamente operativa e poterne apprezzare le bellezze
architettoniche e in qualche modo gli usi di carattere culturale. Purtroppo la nostra
Sindaca è rimasta un pochino ostaggio di un'ala un po' ideologica che ha affrontato
questa questione in maniera simbolica, ormai, perché la Cavallerizza è diventata un
simbolo al punto tale che diventa quasi incomprensibile cogliere quelli che sono gli
elementi, se vogliamo di fondo, che impediscono, io aggiungo all'unanimità, al
Consiglio comunale di votare questo provvedimento, perché credo davvero che tutto
quello che era stato, che è stato possibile mettere in campo è stato messo. Da un lato
l'esigenza di garantire una sostenibilità economica alla trasformazione urbana,
l’insediamento di funzioni di pregio, di funzioni urbane rilevanti, di istituzioni
importanti di questa Città che auspichiamo, come dire, abbiamo ancora voglia di credere
in questo grande progetto in cui noi abbiamo sempre creduto; e dall'altro una legittima e
giusta esigenza di una comunità che è stata una comunità attiva e che ha anche posto -
quando si è posta in maniera corretta e nel rispetto di quelle che sono le regole
democratiche - anche in maniera intelligente relativamente all'esigenza di avere uno
spazio da adibire alla cultura che fosse in qualche modo non vincolato ad una
programmazione culturale dell'Assessorato, ma invece decisamente più libera di potersi
esprimere. Si poteva fare questa discussione con tutti altri toni già nel 2017, non era il
caso di arrivare al 2021 e invece purtroppo la Cavallerizza, e qui, non me ne voglia
Sindaca Appendino, la responsabilità è sostanzialmente sua, è stata gestita inizialmente
dal già Vicesindaco Guido Montanari, che fondamentalmente ha, di fatto, non gestito
politicamente la partita, anzi in molti casi ha remato contro e poi è stato sostituito dal
buon Iaria, il quale, io lo ricordo bene, in alcuni passaggi quand'era in Consiglio
comunale, ho un fotogramma, che è passato alla storia, di lui che tira via un cassetto e
spiega che non c'erano i progetti quando si è insediata quest’Amministrazione e che
oggi invece in veste iperistituzionale porta all'attenzione del Consiglio comunale una
deliberazione, dicevamo, che è estremamente importante. Quindi, sotto il profilo del
contenuto noi, pur non condividendo alcuni aspetti che sono poi, condividendone nel
dettaglio, ecco, alcuni aspetti compositivi o se vogliamo in generale di riallocazione di
alcuni spazi, riteniamo questa deliberazione e il piano che verrà deliberato dal Consiglio
comunale un buon piano su cui lavorare e, aggiungo, sicuramente un buon piano da
presentare agli investitori istituzionali che si sono già rappresentati e palesati che hanno
interesse ad aiutare la Città a far rivivere quel luogo. Sotto il profilo dell’impostazione
invece politica, qui dico cose forse di minore interesse per i cittadini, ma che riguardano
forse più le questioni legate alla politica d'Aula, noi abbiamo valutato e ritenuto di…,
quando ci è stato sostanzialmente chiesto di collaborare con una parte della
Maggioranza nel bloccare l'ostruzionismo di una parte delle Minoranze, abbiamo
sostanzialmente chiesto due cose: la prima quella che ci fosse un appello pubblico da
parte della Sindaca di richiedere politicamente il sostegno delle Minoranze nell'interesse
della Città, mettendo per una volta l’interesse collegiale e collettivo dei torinesi davanti
all'interesse del Movimento 5 Stelle; e la seconda cosa è che ci fosse analoga presa
d'atto, rispetto a quella che abbiamo fatto noi, che l’impostazione era di fatto strutturata
esattamente in analogia a quello che poteva essere il cosiddetto vecchio piano, il
vecchio PUR Cavallerizza. Su questo secondo aspetto non abbiamo ricevuto alcuna
manifestazione, né pubblica, né privata, e quindi, nonostante questo, il Partito
Democratico voterà a favore della deliberazione. Abbiamo valutato di non comprimere
la possibilità di esprimere una legittima forma di ostruzionismo da parte di altri colleghi
per due fondamentali ragioni: la prima perché dopo cinque anni, non erano in cinque
anni una settimana in più che avrebbero spostato più di tanto le questioni, ma poi anche
per una questione, come dire, mi si passi il termine, deontologica tra forze di Minoranza
che ovviamente devono poter esercitare tutte le prerogative che ritengono e, aggiungo,
noi l’abbiamo fatto pur non condividendo nulla del merito di quello che è stato
presentato dal collega Carretto o da altri Consiglieri. Tanto per essere chiari, abbiamo
una concezione dell’istituzione che deve in qualche modo evitare di costruire e
preconfigurare azioni lesive del diritto di fare ostruzionismo da parte di alcuni altri
colleghi. Ribadisco, pur nel merito: a) non condividendo niente del contenuto degli
emendamenti del Consigliere Carretto, cito lui, ma ovviamente non me ne voglia, ma
per citare tutti i firmatari, b) condividendo la delibera, abbiamo ritenuto di non
sottoscrivere né la mozione di accorpamento e aggiungo non parteciperemo né alla
discussione, né alle votazioni sui singoli emendamenti. Prendiamo atto che, invece, la
Destra si è prestata a un discorso diverso; abbiamo preso atto che la Lega, Forza Italia e
altre liste di Destra hanno fatto l'accordo con il Movimento 5 Stelle per sottoscrivere la
mozione di accorpamento, diciamo così che, lecito, ci manca ancora, siamo in politica e
vale tutto, ci teniamo però a sottolineare il nostro diverso comportamento nei confronti
dei colleghi delle Minoranze da cui, ripeto, ci distanzia in maniera siderale il merito con
il contenuto. Questo, a onor del vero, era utile dirlo in conclusione, cioè che il Gruppo
del Partito Democratico per queste ragioni che ho provato a esporre non parteciperà a
nessuna, non interverrà, anche se immagino verrà provocato, tirato per la giacca,
personalmente, il PD, perché siamo veramente l'oggetto del contendere sempre, e non
parteciperà a nessuna delle votazioni sugli accorpamenti; mentre invece parteciperà e
voterà convintamente alla deliberazione, in ultima analisi quando questa deliberazione
arriverà alla votazione finale. Rientra nelle regole… ultima cosa che dico. Rientra nelle
regole democratiche fare ostruzionismo, rientra nelle prerogative della Maggioranza e
del nostro Regolamento cercare di limitare l’ostruzionismo, ovviamente queste regole
presuppongono accordi politici. Rilevo il fatto che il Movimento 5 Stelle, invece che
cercare un'intesa, e ho spiegato quali erano i parametri dell’intesa con il Partito
Democratico, ha preferito accordarsi con la Lega Nord e con Forza Italia. Sono scelte
politiche, ma è giusto che lasciamo a verbale questa decisione, perché la ritengo
piuttosto significativa per le parole che ogni tanto mi capita di dover sentire o leggere
quando si danno lezioni di demo…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
Quando si danno lezioni di che cos'è la Sinistra. Ecco, forse noi abbiamo una
concezione sia della democrazia, che dell'istituzione, di che cosa è Destra e cos’è
Sinistra un pochino diversa. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Vicecapogruppo Pollicino. Cinque minuti.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Con questa delibera si approva uno strumento, il Progetto Unitario
di Riqualificazione della Cavallerizza, sulla base della scheda 29 del Piano Regolatore
Generale vigente. La discussione in Commissione, il 10 e il 17 dicembre scorsi, non era
stata considerata da molti tra Consiglieri e cittadini esaustiva, in quanto dovevano essere
approfonditi alcuni aspetti rilevanti che analizzerò in seguito. Il colpo di mano della
Sindaca di applicare l’articolo 35 del Regolamento e di portare la proposta direttamente
in Aula è espressione di una chiara volontà di sottrarre alla cittadinanza la possibilità di
poter incidere sull'atto finale di un percorso che si conclude amaramente con la vendita
della Cavallerizza. A nulla sono valsi gli importanti contributi raccolti in Commissione
da parte di soggetti portatori di interessi diffusi che hanno evidenziato aspetti di
rilevante criticità e che qui vorrei almeno citare e che potrebbero minare la fondatezza
dell’atto in discussione. Il PUR si fonda su quanto prevede la scheda 29 del PRG
vigente. Quella scheda è frutto dell’approvazione della Variante parziale numero 217
del gennaio 2011 che azzera la prevalente destinazione pubblica della Cavallerizza.
Presupposto della Variante 217 è un decreto dell’agosto 2005 della Soprintendenza che
autorizza l’alienazione del complesso e fissa le destinazioni d’uso e i tempi di intervento
ammessi sugli edifici. Quel decreto potrebbe essere dichiarato inefficace perché non
considera o non tiene conto dell’iscrizione della Cavallerizza nel Patrimonio UNESCO,
nel sito seriale residenze sabaude con altri 21 siti: da Palazzo Reale, a Stupinigi, fino a
Pollenzo. Se dovesse decadere la tutela UNESCO, anche solo su una di queste
residenze, anche tutte le altre verrebbero cancellate dal Patrimonio Mondiale
dell’Umanità. La relazione del febbraio 2017 di ICOMOS, L’Organismo Tecnico
Indipendente Unesco di Parigi è fondamentale per stabilire se le destinazioni d’uso
previste dal PUR siano coerenti o meno con l’iscrizione di Cavallerizza Reale nel
patrimonio UNESCO. Da una puntuale lettura della relazione, nota anche al Comune di
Torino, si evince in modo palese che l’intero complesso deve caratterizzarsi per una
destinazione e fruizione pubblica, non episodica, né occasionale, neppure frutto di quei
meccanismi di accordi tra soggetti pubblici e privati dove, invece della gratuità dell’uso
garantito al pubblico, questo viene esercitato a fronte di un corrispettivo. Chi sono i
soggetti fruitori finali che beneficiano dell’approvazione del PUR? Non certo i cittadini,
perché per la grande maggioranza in percentuale gli spazi sono utilizzati a destinazioni
private. Solo una minima parte, limitate ai piani terreno delle parti di CTT Srl, sono
adibite ad usi pubblici. Ma noi ben sappiamo cosa può significare uso pubblico,
un’elegante definizione con cui si maschera una destinazione che nominalmente è a
servizi pubblici, ma che in realtà può prevedere l’insediamento di attività di
somministrazione o altri servizi alla persona. Viene meno quindi la destinazione di polo
culturale dichiarato dall’Assessore competente, laddove verifichiamo che il PUR è
sostanzialmente destinato a operatori privati con destinazioni d’uso in larga parte
private, dal ricettivo, al terziario, al direzionale. Un vero polo culturale alla Cavallerizza
si sarebbe potuto attuare all'interno di una visione progettuale che avesse superato lo
smembramento in atto, ad esempio, faccio un esempio, con la previsione di una
bibliomediateca di vaste dimensioni che per la sua collocazione in una posizione ad
elevata accessibilità, prossima all’Università, all’Accademia delle Belle Arti, al
Conservatorio e alle principali istituzioni culturali della Città, potrebbe, a buon ragione,
costituire il centro di un polo culturale pubblico. Per la sua realizzazione si potrebbe
pensare a decartolarizzare la parte di CTT s.r.l. in Cavallerizza, cartolarizzando parti di
immobili della Città inutilizzati. Per non parlare dei fondi europei che soprattutto con
l’utilizzo delle risorse del Recovery fund potrebbero atterrare su tale progetto.
Ovviamente per tutto questo sarebbe necessaria una precisa volontà politica in tal senso.
L'ultimo punto riguarda gli oneri di costruzione…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

POLLICINO Marina
Sì, sto concludendo. A carico dei soggetti attuatori. Le nuove destinazioni previste nel
PUR non sono considerate cambi di destinazione d’uso rispetto a quelle esistenti e da
qui nasce la mia perplessità di capire se questa modalità attuativa determinerebbe un
rilevante minore introito per il bilancio nel caso in cui venissero considerati cambi d’uso
a tutti gli effetti. È stata condotta una riflessione in tal senso? Purtroppo, alla luce di
quanto esposto, possiamo solo prendere atto che la volontà della Giunta e della
Maggioranza è quella di approvare il PUR per consentire la vendita a privati della
Cavallerizza e lo dimostra il video appena girato sui social.

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

POLLICINO Marina
Sì, ho terminato. Con il quale sembra quasi che la Maggioranza cerchi di giustificare a
priori le decisioni che si appresta ad assumere in Sala Rossa oggi, ma si sa: excusatio
non petita, ca va sans dire.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Consigliera Montalbano, ha cinque minuti.

MONTALBANO Deborah
Sì, eccomi, Presidente. Mi sentite? Mi sente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento. Vada avanti.

MONTALBANO Deborah
Perfetto. Grazie. Mah, oggi votiamo un atto che, e non a mio avviso, che è l'ultimo
tassello di un intero iter, di un intero iter che non è nato oggi, che non è nato il
20 febbraio quando il Consigliere Carretto protocollava la mozione di indirizzo per il
PUR, ma che è nato molto ma molto prima. Dovete sapere che l'accordo di protocollo
tra Cassa Depositi e Prestiti e il Comune di Torino è sostanzialmente stato pattuito il
15 marzo del 2019. Poi il 13 settembre del 2019 fu ufficializzato con una delibera di
Giunta e basta già guardare questi due atti, che sostanzialmente sono abbastanza remoti
nel tempo, per farsi un'idea di quello che sarebbe stato il futuro di Cavallerizza, ed
eravamo a questo punto quindi al 13 settembre 2019. Cosa successe da settembre a
dicembre? Da settembre a dicembre noi abbiamo avuto tutta la questione della delibera
sui Beni Comuni ed è per questo che durante quella grande discussione politica e anche
fatta all'interno di Cavallerizza, con tutto l’iter di assemblee che si sono sviluppate
allora lì, dove c'era in gioco l'accordo in Prefettura e anche lo sgombero degli occupanti,
alcune realtà e io personalmente in Commissione continuavo a chiedere: tirate fuori il
PUR, cari Consiglieri di Maggioranza, tutti, tirate fuori il PUR di Cavallerizza; guardate
che c’è il protocollo d'intesa, tirate fuori le carte, guardate che il PUR di Cavallerizza
sarà esattamente un progetto copia-incolla rispetto a quello del Partito Democratico che
tanto noi dovevamo e avevamo contestato. E perché vi dico questo, perché leggendo gli
atti, quelli che sono gli indirizzi di quello che oggi è il PUR che ci troviamo in
Consiglio e che ci accingiamo a votare, all'interno degli atti, precedenti, veniva
chiaramente indicato che tutti gli indirizzi per la costituzione del PUR di Cavallerizza,
oltre quelli che vi ho appena citato, erano ripresi all'interno del contenuto di due
delibere: quella del 2012 del Consiglio comunale di Torino e quella del 2014 e quindi
era chiaro qual era la destinazione e il destino di Cavallerizza, era chiaro a tutti. Chi
oggi - oggi 1° febbraio 2021 in Consiglio comunale - tenta di fare l'ostruzionismo e di
cercare, come posso dire, di salvare Cavallerizza, e beh, cari signori miei, o non ha letto
gli atti, o li ha letti e non li ha capiti, o li ha letti, li ha capiti, ma ha fatto finta che non
esistevano, per continuare a fare i movimentisti all'interno della realtà che si muovevano
a Cavallerizza e di alcune realtà territoriali, come i Comitati, e come ad esempio il
Coordinamento Beni Comuni. Ma non è finita lì, la cronologia di quelli che sono gli atti
che hanno portato all'ultimo tassello, e cioè la delibera di oggi che ci accingiamo a
votare in Consiglio comunale, ce n'è un altro, c’è quello, anche quello di dicembre
2019, quindi subito dopo aver votato… noi a novembre votammo il Regolamento dei
Beni Comuni, se vi ricordate, subito dopo, a dicembre 2019, arrivava un'altra delibera di
Giunta, Proposta di Progetto Unitario, PUR, relativo al complesso di Cavallerizza
Reale, signori miei, presa d'atto. Ora, per farvi degli esempi, perché così se non li
leggiamo, anche se siamo pagati per leggerli gli atti, per farvi degli esempi concreti,
allora, prendendo la presa d'atto, la delibera di dicembre 2019, bastava andare al punto 4
dell’impegna e uno dei tre sottopunti citava: “di demandare alla civica Amministrazione
gli approfondimenti e le integrazioni di concerto con le altre proprietà”, altro che
gestione pubblica di Cavallerizza.

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Concludo, “del programma di dismissioni e di individuazione dei partner privati”.
Questo è un esempio, ma potremmo prendere la convenzione. Finisco e concludo
Presidente. Articolo 4 bis “fruizione pubblica”: “la fruizione pubblica dei locali di
proprietà privata”, altro che gestione pubblica, “dei locali di proprietà privata al piano
terra”, eccetera, “sarà assicurata con l’insediamento, anche solo in parte, del piano terra
di attività aperte al pubblico in maniera non esemplificativa, non esaustiva attraverso
bar, ristoranti, coworking, attività culturali e sociali”. Ecco perché io non riesco a
comprendere, non riesco a comprendere come mai oggi cadiamo tutti dal cielo e dal
pero. L'ultima partita che si poteva giocare…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Da questo PUR, da questa progettazione futura era quella di, sostanzialmente, fare la
battaglia su quello che era la delibera sui Beni Comuni perché quello era il tassello che
dava il là. Tra l'altro non capisco anche questo: gli stessi Consiglieri che oggi contestano
il PUR di Cavallerizza sono quelli che hanno appoggiato anche la prima delibera del
Piano Regolatore in Consiglio comunale. Ed ecco perché diventa difficile, diventa
veramente difficile poi riuscire anche a mostrarsi e appoggiare determinate prese di
posizione, perché il PUR di Cavallerizza è stato sì un qualcosa sulla quale il Movimento
5 Stelle dovrà nascondersi a vita per quanto riguarda le coscienze delle persone, però
non solo di una parte dei Consiglieri di Maggioranza, la Sindaca, la Giunta, ma tutti.
Probabilmente con Cavallerizza…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì, concludo, Presidente.
Si è toccato il punto più basso non della..., non solo della politica dell'incompetenza, ma
soprattutto della politica della disonestà intellettuale. Ho concluso, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicepresidente Ferrero. Ne ha facoltà per dieci minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Oggi si palesa una concordia istituzionale per portare avanti un
percorso di privatizzazione che riguarda il 70% del complesso di Cavallerizza Reale.
Dopo 300 anni la parte cartolarizzata di CTT… adesso, scusate, faccio solo un piccolo
inserto per chi magari ci sta ascoltando. Cavallerizza di fatto è divisa in tre parti: una
parte, la parte di Cassa Depositi e Prestiti che sono i due quadrati che guardano la piazza
Castello; poi abbiamo la Manica del Mosca e un'altra parte ancora delle Pagliere e la
parte vicino al Maneggio Alfieriano che riguarda CTT, che era una cartolarizzazione
non realizzata da noi, ma dall’Amministrazione precedente che diede in pegno, come
fosse il Monte dei Pegni, uno dà in pegno alle banche, pagando peraltro anche una
percentuale piuttosto elevata, mi viene detto del 3,5%, per poter chiudere il bilancio.
Non era stata prevista una decartolarizzazione, cioè contestualmente alla
cartolarizzazione non era stata prevista una cartolarizzazione, ma comunque l'Assessore
precedente al bilancio, Passoni, riuscì comunque a rimettere dentro alla Città di Torino
quello che è invece il Maneggio Alfieriano e quindi quel teatro che fu utilizzato dallo
Stabile e abbiamo anche sempre in patrimonio della Città l'Aula magna che è utilizzata
dal Politecnico. Questo per darci un po’ un quadro. Allora, noi parliamo, adesso stiamo
parlando di una parte cartolarizzata, quella di CCT, che non ha subito nessun intervento
di riacquisizione anche per parti da parte di quest’Amministrazione, nonostante il
programma presentato nel 2016, e io devo dire che mi sento assolutamente nella
situazione di volere essere, adeguarmi ed essere coerente a quello che è il programma
per cui sono stata votata. Io non sono una Consigliera casuale, sono una Consigliera che
sarebbe stata Consigliera anche se non fossero state vinte le elezioni e questo
programma doveva essere comunque attuato, almeno per quello che si poteva fare, e io
mi attengo a quello che era il nostro programma come fosse una Bibbia e nonostante
due mozioni di impegno passate a maggioranza, anche a queste io voglio continuare con
coerenza ad attenermi. Neppure il PD, lo dico sinceramente, sarebbe riuscito in
un’operazione così, contraria a quella tutela delle generazioni future, a quel capitale di
patrimonio culturale, artistico e immobiliare che, se verrà svenduto, e ad una
cartolarizzazione che appunto, se continua ad essere confermata, noi lasceremo alle
future generazioni il debito, ma non la garanzia dello stesso. Io non mi macchierò di
questa privatizzazione. Ho cercato di porre almeno come punto fondamentale del mio
mandato una coerenza a quello che è stato il voto dei cittadini e il titolo di “polo
culturale” deve avere i presupposti e non offendere la mia intelligenza e le parole “gli
azzonamenti” turistico-ricettivo, in centro di una città, sono un albergo, e un albergo
naturalmente, se è in centro alla Città, diventa un albergo importante e significativo,
magari anche di lusso e non c'è nulla di male; e direzionale è, di nuovo, una dicitura che
vuol dire uffici e di culturale non ha proprio nulla. Quindi io credo che una
decartolarizzazione per parti fosse l'unica e importante situazione da poter portare
avanti. Ci sono, Cavallerizza è un simbolo. E’ vero, quando il Capogruppo Lo Russo
dice che è diventato un simbolo, io credo che noi viviamo di simboli e che
rappresentino veramente una parte fondamentale costituente della nostra vita, i simboli;
noi viviamo di simbolismo e questa Cavallerizza, questo edificio del 1700 nella sua
grandezza, nella monumentalità dei suoi volumi rappresentava proprio quel patrimonio
culturale italiano che deve essere ancora gestito dal pubblico, che le città sono ancora in
grado di amministrare e salvaguardare, con il proprio impegno, l’identità di una città, la
necessità di dare e restituire spazi ai cittadini perché - io sono stato Consigliera di
Circoscrizione 1 - noi abbiamo bisogno di spazi, noi abbiamo bisogno di spazi
aggregativi. Noi dobbiamo, dopo il Covid, e pensando al dopo Covid, perché questa è
una bolla, una bolla in cui in qualche modo la paura della morte ha offuscato tutto il
resto, ma finita la bolla ci sarà da ricostruire una socialità, ci sarà di ricostruire
l’economia e abbiamo scoperto che la socialità, la condivisione nelle arti crea economia
perché forse, forse, io dico forse per quelli che non ci credono, ma io ci credo
fortemente, la cultura è il più grosso veicolo anche economico di una città e sul trovare
gli spazi identitari dove le persone si possono aggregare è la grande sfida di una città,
quello era uno spazio eccezionale, con un'energia eccezionale, con centinaia di persone
che sono passate, di artisti che vi hanno soggiornato, si era innescata una fioritura
culturale, di cui io non posso non tenere conto oggi nel voto che vado a dare. Non posso
pensare che i Beni Comuni, così come li abbiamo immaginati, non siano poi l’insieme
di tante cose che potevano concorrere, ma gli uffici direzionali non possono concorrere,
un albergo non può concorrere. Io poi spiegherò nel dettaglio i miei emendamenti che
vogliono andare nel titolo che avete voluto dare a questa delibera, perché il problema è
che il titolo è importante, che le parole hanno un peso, che è importante continuare a
sperare di poter mantenere il nostro patrimonio, a sperare di poter ricostruire identità, a
sperare di poter continuare a costruire, tutti insieme, quella società civile. Io credo
moltissimo nell'educazione civica per strada, nell’idea appunto di stare insieme e
costruire insieme un percorso. Cavallerizza è stato questo. Io non posso rinnegare un
percorso enorme che mi ha portato per sette lunghi anni a seguire questa esperienza
come una delle esperienze più significative della mia vita, e guardando quella che è la
mia predisposizione all'ottimismo, guardare il bicchiere mezzo pieno, mai quello mezzo
vuoto, nel guardare e nel riconoscere anche nelle future generazioni, nei miei stessi figli,
io non posso oggi votare questa cosa. Io sono dilaniata dal non essere riuscita a spiegare
che una privatizzazione così fatta non permetterà quello sviluppo e quell'ampliamento di
prospettive che avevamo auspicato. Io vi spiegherò nel dettaglio e spero, Consiglieri,
veramente, di Maggioranza, a cui io tengo molto nel giudizio anche nella capacità di
saper distinguere quella che è un’operazione emergenziale. Perché io posso capire che
alcune cose le abbiamo dovute fare in emergenza; alcune cose le abbiamo dovute fare
per salvare il bilancio, abbiamo votato delle cose, di cui io mi ricorderò per sempre delle
Consigliere che votavano piangendo. Ecco, l'emergenza per salvare il bilancio, per
salvare la Città, per non volerla commissariare, sono tutte cose che avevano un
significato, ma l'emergenza e la velocità di volere a tutti costi far passare questa delibera
di privatizzazione non la comprendo, non ne comprendo il valore profondo, non ne
comprendo il significato, mi sfugge profondamente. Io volevo leggervi solo un pezzo di
un documento che si chiamava TAP Cavallerizza, che era un documento che doveva
fornirci, mandato a Roma, i fondi per poter riqualificare una parte appunto della
Cavallerizza Reale e questo non l’ho scritto io, l’ha scritto la Città di Torino ed è stato
inviato e diceva che la Cavallerizza Reale è prima di tutto un sentimento collettivo, uno
spazio emotivo e in quanto tale difficile tradurlo e pilotarlo; stiamo parlando
ovviamente di un bene immobile di enorme rilievo architettonico-urbanistico, che
aumenta ancora di valore se pensiamo alla sua posizione strategica nella mappa della
Città. È senza dubbio uno dei ventricoli fondamentali del cuore storico di Torino, un
ventricolo fondamentale della città di Torino e allo stesso tempo tuttavia…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie. Anche un bene astratto attraverso il quale artisti, operatori del settore e cittadini
appassionati, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno costruito una parte importante
della propria memoria emotiva e culturale e quindi della propria identità. Ecco, io credo
che questa costruzione, in questo momento, andiamo veramente a frantumarla, ed è un
grandissimo peccato a cui io non mi voglio assolutamente sottomettere. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Petrarulo.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Io volevo intervenire perché quando uno viene citato, non è qui il
fatto personale, ma su una mozione, e si sentono dire da alcuni colleghi, ne ho preso due
a caso, sia il Capogruppo del PD, futuro Sindaco Lo Russo, dove parla di accordo Lega-
Forza Italia, mettendo in mezzo anche il sottoscritto, naturalmente perché ho firmato
questa mozione di accorpamento; lo stesso Carretto parla sempre di accordo con liste di
Destra dove mette dentro anche naturalmente, citato più volte, il sottoscritto Petrarulo.
Nessun problema, in politica quando si firma si fa un atto, nessuno mi ha obbligato a
farlo, anzi mi pare che forse, quando è stato fatto da parte della Capogruppo Sganga
aveva chiesto non so, mi pare forse dal PD, in una Capigruppo di poter fermare le
mozioni di accorpamento per quello che riguarda la delibera, che poi sono d’accordo
naturalmente, come vede hanno detto nella dichiarazione della delibera stessa. Però ci
sono, quando uno dice che devono fare degli accordi, io li ho letti gli emendamenti.
Quando io mi leggo l’emendamento 44 e 45 e 46 del Consigliere Carretto, dove va a
sostituire: “18 agosto con 18/08/2000”, è un emendamento che io devo stare lì a
discuterlo? 45: “21 aprile ’95, 21/04/95”, ma sono qui per farmi prendere per i fondelli?
Quando c’è l’emendamento 46: “Legge regionale 5 dicembre ’77, 5/12/77”. Allora, il
complesso non è solo questi tre emendamenti, ma se tre di questi sono già così, sono
stati divisi, e lei, Presidente, lo ha fatto, perché vedo che c’è molta democrazia anche su
quello, poi si può votare naturalmente gli accorpamenti degli emendamenti, anche il
numero 1-3, quelli che sono nella delibera, che vanno a cambiare il diniego con
l'approvazione, cioè non possiamo andare a fare una cosa del genere. Chiedo e su questo
insisto, Presidente, quando si parla di occupazioni abusive, come mi era stato attribuito,
vogliamo mettere le occupazioni abusive delle case popolari che vanno a togliere degli
alloggi a persone bisognose che per colpa di queste occupazioni sono lì che sono fuori
dalle norme e sono forse in mezzo alla strada, con il discorso della Cavallerizza, che da
anni ed anni, da quando ero Consigliere provinciale anche, si sta parlando? C'è un PUR
che, piaccia o non piaccia, in certe maniere è ben delineato, in altre si potrebbe far di
meglio, si può fare sempre di meglio su tutto, non esiste il numero 1 che faccia di più.
Però attenzione, una firma è una cosa, quando si parla della mozione 202001413, ripeto,
oggetto: “Costituzione Commissione di indagine sui presidi socioassistenziali di
Torino”, presentata il 23/06/2020 dalla Consigliera Scanderebech, io non ho visto la
firma del Consigliere Carretto o la firma del Consigliere Lo Russo, c’è stato Curatella,
Petrarulo, Montalbano, Pollicino, Artesio e Fornari. Quella non era importante, forse?
Sulla mozione 202001546, oggetto: “Costituzione Commissione di indagine sulla
situazione di illegalità che si verifica quotidianamente sui mezzi GTT”, presentata il
14/07/2020 c’è Forza Italia che l'ha firmata, Petrarulo e Scanderebech, oggi Forza Italia,
ci mancherebbe, allora noi non lo eravamo; ma su quello non è importante, Carretto, lì
non si firmano quelle? E allora, prima di dare lezioni al sottoscritto, prima di dire che
uno fa accordi e se sono accordi mi dica quali sono gli accordi che ho fatto, perché io
non ho nessun accordo, nessuno; ho l’accordo che forse il Comune deve funzionare, che
forse non devono stare qua 54 ore (incomprensibile). Si potevano discutere tutti per me,
io non ho problemi, io non ho mai problemi di orario, vada a vedersi delle altre
quand'ero nell’area istituzione anche in Consiglio comunale con Chiamparino si stava
fino all’1, alle 2 di notte, non ho mica problemi. Forse sarò un po’ più stanco, gli anni
passano, ci mancherebbe, non ho la sua età giovanile, ci mancherebbe, però
naturalmente quando l’Opposizione, quando lei firmerà queste mozioni che sono
importanti, che sono sui presidi socioassistenziali e quelle di GTT, allora io su quello
potrò dire: beh, ho avuto qualcuno che forse ha un interesse reale su quello che
(incomprensibile) di andare ad indagare e a verificare. Non l’ho vista la sua firma su
questo, quindi lezioni io da lei non ne prendo e sull’accorpamento, ripeto, per questi
motivi, se poi ci saranno da votare le voterò, altre no, ci saranno gli accorpamento e
sulla delibera naturalmente, quel territorio della Cavallerizza si può pensare in una
maniera, si può pensare in un’altra, si può pensare come si vuole, qualcuno può non
partecipare agli accorpamenti, qualcuno non partecipa al voto di emendamenti, poi si
vota la delibera insieme; la somma degli addendi fa il totale, però non esiste che
qualcuno da una parte si tira prima fuori, poi fa la critica alla Lega e a Forza Italia
dicendo che ci sono degli accordi. Quali accordi? Ricca se vuole può parlare, ma non
penso che abbia fatto accordi con la Sindaca Appendino, con nessuno su questo, io non
li ho fatti.

SICARI Francesco (Presidente)
Per favore, microfoni. Prego, vada avanti, Capogruppo. Microfoni. Prego.

PETRARULO Raffaele
Ci mancherebbe. Il problema, noi invece entriamo nel merito e sul merito noi andiamo a
discutere. Sugli accorpamenti l’ho detto prima quindi non ho nulla da dire. Quando
qualcuno che è intervenuto, e parla di accordi, si guardi bene, perché non ha firmato
quelle mozioni di indagine che ho fatto pocanzi e lo dirò fino a quando finiremo il
mandato. Infatti ho ringraziato: Scanderebech, Curatella, Petrarulo, Montalbano,
Pollicino, Artesio e Fornari e Scanderebech per la mozione GTT, chi non l’ha firmata,
non l’ha firmata, punto. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Paoli, ha cinque minuti.

PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Questa non è la situazione per la quale avrei voluto dibattere in Aula
della Cavallerizza Reale. Dal mio punto di vista è sconfortante essere arrivati oggi a
discutere una delibera che di fatto porta avanti il progetto della scorsa Amministrazione,
un progetto contro il quale abbiamo combattuto facendo delle promesse, prendendo dei
voti di cittadini che hanno creduto in quella promesse. Oggi ci troviamo di fronte allo
stesso progetto. L’Assessore Iaria ha cercato di fare un po' di restyling accontentando
anche qualche cittadino, diverso da quelli a cui facevo riferimento prima, andando al
sodo, sa anche lui che non è quello per cui abbiamo lottato. Vedendo però l'approccio
che fin qui è stato usato dalla Giunta, dal mio Gruppo politico, credo sia importante
oggi fare un po' di storia, perciò volevo leggervi un pezzo di questa storia raccontata
direttamente dall'Assemblea Cavallerizza 14.45, ovvero da chi questo bene lo conosce e
lo segue da anni. La storia della liberazione di un bene comune dall'abbandono e dalla
mala gestione dell'Amministrazione comunale torinese. Nel maggio 2014 un gruppo di
cittadini denominatosi poi Assemblea Cavallerizza 14.45, dall’orologio fermo sulla
facciata, ha riaperto questo luogo quasi sconosciuto ai torinesi e alla cittadinanza per
poterlo godere e conoscere. La Cavallerizza Reale, insieme ad altre 22 residenze, è
iscritta tra i beni UNESCO dal 1997, un bene che deve rimanere pubblico affinché non
solo i cittadini di oggi, ma anche le generazioni di domani possano continuare a
goderne. Costruita tra il 1740 e il 1742 da Benedetto Alfieri, la Cavallerizza è stata per
quasi dieci anni anche sede del Teatro Stabile di Torino e di Festival culturali, funzione
che ha permesso alla cittadinanza di considerarlo luogo della cultura. Nel 2009 il
Comune con il bilancio paurosamente in passivo per gli enormi debiti lasciati dalla
precedente Amministrazione, pur sempre dal PD, decide di vendere la Cavallerizza alla
CTT, società di cartolarizzazione della Città di Torino, società di cui il Comune stesso è
socio unico. Questo abile gioco da un lato sanifica il bilancio comunale, dall'altro aprì
l'ennesimo debito con Intesa Sanpaolo, l’imperativo dal 2009 ad oggi è stato quindi
vendere ad ogni costo, a qualsiasi prezzo, a qualsiasi privato. Diverse delibere vengono
approvate per azzerare le tutele a cui il compenso è sottoposto e per renderlo così più
appetibile agli investitori. Le idee sono molte e sempre le stesse: appartamenti di lusso,
negozi, alberghi. A dicembre 2013 il Teatro Stabile di Torino lascia per tagli e mancati
finanziamenti la Cavallerizza Reale. La notizia dello stato di abbandono anche dei teatri
provoca una forte reazione anche nella cittadinanza, un gruppo di compagni teatrali
divulga un appello per un'assemblea davanti alle porte del Maneggio Alfieriano. Dal
23 maggio 2014 ad oggi molte cose sono state fatte: nel 2014 a luglio è stato
organizzato un'assemblea cittadina nel cortile della Cavallerizza, invitando Consiglieri
Comunali e Sindaco, all'assemblea hanno partecipato più di 400 persone, diversi
Consiglieri, dimostrando che il desiderio e la determinazione della Città a pretendere un
futuro diverso dal degrado per il complesso della Cavallerizza. A fine agosto in una
serata che sapeva ancora d'estate, mentre la musica jazz suonava nei cortili, un incendio
divampava all’interno del circolo beni demaniali. L'incendio è risultato doloso innescato
da cherosene a quanto pare. Dopo un atto di tale barbarie ci aspettavamo l'appoggio e la
solidarietà delle istituzioni, eppure le stesse istituzioni che dovrebbero tutelare la
cittadinanza guardavano Assemblea Cavallerizza con diffidenza, quasi a dare credito
alle inverosimili ipotesi che l’occupazione volesse autoincendiarsi ed autosgomberarsi.
Nei mesi successivi mentre l'Amministrazione continuava nel suo silenzio, l'assemblea
creava nella Cavallerizza uno spazio di cultura accessibile ed eterogeneo: teatro,
musica, installazioni, performances, art…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PAOLI Maura
Sì, concludo. Arrivo al punto. A settembre l’artista Mauro Cuppone del MAAM, Museo
dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, città meticcia, di via Prenestina, ha realizzato
l’istallazione “not here”, “not here”, non qui è una gigantesca X gialla che è stata
studiata e pensata per essere vista nelle mappe di Google Heart. Sono croci bersaglio
che vogliono dire non demolire, non sgomberare, una croce gialla, per eccellenza il
colore della segnaletica d’urgenza, che serve a rendere visibile un luogo, come nelle
mappe del tesoro, nello specifico un posto marginale che vale la pena di scoprire e
difendere. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio. Dieci minuti.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Quale che sia il futuro del voto di questo atto deliberativo sul quale si rileva la
determinazione della Giunta e la disponibilità di parte della Maggioranza a sostenere
tale determinazione e sul quale si rileverà anche la convinzione di una parte delle
Minoranze, magari perché vi vedono riflessa quella che ritenevano una lungimiranza di
programmazione precedente e riferibile alla Giunta precedente, io credo, ed è la nota di
ottimismo che vorrei portare in questa discussione, che la questione per la Città sarà
ancora lunga e impegnativa e che è possibile che molte delle argomentazioni che i
sostenitori della delibera qui apportano, potranno essere ribaltate esattamente da una
ripresa di quella partecipazione popolare che aveva indotto molti di noi a ritenere che
Cavallerizza potesse essere per Torino, un esempio importante di restituzione di Beni
comuni all’uso comune della collettività. Perché l’esperienza dell’Assemblea 14.45 e
del dibattito che da lì si era sviluppato è da ricondurre nel solco di una tradizione di
movimenti, ma anche di ricerca scientifica tesa a contrastare quello che è un processo in
atto da anni nella nostra Città, cioè quello di trasferire beni dello Stato dal Demanio ai
Comuni, ma senza vincolare questo trasferimento anche comprensibile rispetto a criteri
di identità, di appartenenza, di comune desiderio di valorizzazione, senza vincolarli però
all'uso pubblico e all'impossibilità di trasferimento di proprietà o di vendita. Questo
discorso di come sono avvenuti questi trasferimenti dai Demani ai Comuni sta
impegnando esperti di area amministrativa, procedurale e giuridica nella possibilità di
avanzare ricorsi rispetto alle procedure originarie. Io credo che Cavallerizza potrebbe
essere un esercizio significativo relativamente a coloro che stanno conducendo non solo
in questa città, ma in molte altre, questo stesso tipo di battaglie. Così come leggo gli
annunci, penso che non mancheranno le volontà e le capacità di procedere, laddove la
delibera venisse approvata nella predisposizione di un movimento partecipativo per un
referendum abrogativo. Quindi voglio confidare che non si stia scrivendo oggi, dal
punto di vista amministrativo, la pagina conclusiva o come a qualcuno piace pensare la
decisione e la responsabilità di chi governa, ma si stia invece ricostruendo un vero
percorso partecipativo per coagulare tutti coloro che pensano che Cavallerizza non
debba essere pensata come un palazzo e come la proprietà di un palazzo, ma come un
pezzo di città in forma di palazzi, così come ricorda il professor Lupo nell’ultima sua
produzione storico e letteraria rispetto a questo bene, e che proprio per questa ragione,
essendo un pezzo di città, un pezzo della storia, ci si debba rapportare come al corpo
della città e non semplicemente come a una parte di essa. Soprattutto devo dire mi
piacerebbe vedere valorizzato questo aspetto quando, a fronte delle discussioni avvenute
in Commissione consiliare dove a gran voce taluni richiedevano di procedere nella
decartolarizzazione, l'Assessore Iaria rispondeva che non si tratta soltanto, ed è già
severo il problema, di un fatto finanziario ed economico, ma che per rientrare nella
proprietà, anziché in controtendenza al trasferimento a CCT si sarebbe anche dovuto
dimostrare che la Città aveva bisogno di quel luogo pubblico per funzioni pubbliche non
reperibile altrimenti, come se si trattasse di scambiare un immobile con un altro. Siamo
ben oltre, parlando, come tutti hanno ricordato, di un complesso monumentale bene
UNESCO patrimonio dell'umanità e quindi sono fiduciosa che, al di là dei Consiglieri
che non parteciperanno a quest’operazione e io non vi parteciperò, potrà esserci invece
un movimento culturale che riprenderà i fondamentali che erano alla base
dell'esperienza della prima chiamiamola occupazione e su questo voglio concludere.
Perché la modalità con la quale noi stiamo discutendo, oltre ad essere profondamente
riduzionista, anche dal punto di vista giuridico e amministrativo, come ho cercato di
spiegare, oltre che essere preoccupante rispetto alle vocazioni e alle destinazioni che qui
sono anche state ricordate, ha un elemento dal mio punto di vista particolarmente
inquietante rispetto al modo con il quale si interpreta tutta quella cultura, tutta quella
impostazione giuridica relativa ai Beni Comuni. Non è un caso che tutti no, quelli che
hanno più seguito questo processo hanno parlato di Assemblea 14.45, l'Assessore anche
nell'ultimo suo video trasmesso via Facebook ha parlato di occupazione artistica.
L'occupazione artistica risolve in due parole il procedimento secondo il quale vengono
concessi alcuni spazi, agli ultimi esponenti della fase dell'occupazione che erano
pervenuti ad intrattenere dei rapporti con la civica Amministrazione, dopo lo sgombero
di cui si è parlato dovuto agli eventi del rogo, e che però ritrasforma quella che era
un’operazione di carattere culturale e partecipativo generale, un luogo di produzione di
conoscenza e di redistribuzione di conoscenza nel possibile, apprezzabile esercizio di
attività artistiche da parte di un gruppo riconosciuto dall’Amministrazione nell'ambito
dell’uso civico. Ma il Regolamento dei Beni Comuni per come era immaginato nelle
sue origini non significa individuare alcuni soggetti, ovviamente e io non discuto nel
merito, animati dalle migliori intenzioni e probabilmente capaci di proporre alla Città
come i referenti dell’uso collettivo, perché altrimenti si rischia di trasformare quello che
era un elemento partecipativo per la restituzione a una funzione comune, di trasformarlo
nell’uso, per quanto apprezzabile, di una sola parte. E allora, poiché gli alberi si vedono
dai frutti, tutti possiamo vedere come si sia trasformata quella esperienza che muoveva
moltissime leve, che ha fatto molte attività di produzione, che ha prodotto luoghi di
incontro, si sia trasformato appunto nel riconoscimento dell'uso artistico da parte di
alcuni, il gruppo che appunto ha visto costruire elementi di cooperazione sulla base del
Regolamento della Città di Torino. Quindi da questo punto di vista io vedo che
moltissime delle vocazioni originarie, delle intenzioni originarie oggi sono tradotte in
una logica profondamente riduzionista, ma non è soltanto la riduzione, è anche la
trasformazione dei valori di riferimento, così come spero di aver cercato di spiegare.
Ora, poiché non credo di essere l'unica a ravvisare queste tracce e queste questioni, sono
anche fiduciosa del fatto che fuori di noi, fuori dell'assemblea che deve votare questo
atto deliberativo e che probabilmente lo voterà certamente senza la mia partecipazione,
potranno invece svilupparsi forme di resistenza e di controtendenza che, usando almeno
canali che io qui ho voluto ricordare, possano riaprire nella Città quel dibattito pubblico
che lo aveva così tanto allenato cinque anni fa. Ho finito.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Procediamo adesso con il Consigliere Giovara. Ha facoltà per cinque
minuti. Prego.

GIOVARA Massimo
Grazie, Presidente. Io solo faccio una premessa molto veloce, alcuni di voi lo sanno già,
lo dico perché molti lo dicono prima di parlare di Cavallerizza. Non per questioni
personali, ma io ho partecipato, ho conferito anche contenuti nelle prime parti
dell'occupazione di Cavallerizza. Le pratiche artistiche di Cavallerizza secondo me sono
estremamente importanti. La storia di Cavallerizza è estremamente variegata ed
estremamente complessa, sia la parte dell'edificio, che la parte della comunità di
riferimento come viene chiamata, o Assemblea 14.45. Chiunque abbia partecipato a
quel processo, come io ho fatto, sa bene che già a partire dalla straordinaria esperienza
di quella comunità la situazione era estremamente complessa e difficilissima da gestire e
questo non per dire che bisognasse risolverla in maniera semplicistica, assolutamente no
e infatti sono passati molti anni. Io sono assolutamente d'accordo con la Consigliera
Artesio rispetto alla valorizzazione di quell'esperienza come esperienza di nuove
pratiche per quanto riguarda me, soprattutto di produzione culturale, ma non soltanto,
essendo anche un politico sono estremamente importanti le pratiche innovative di
partecipazione sperimentate all'interno di quell'esperienza e credo che qualunque
Amministrazione e chi ha interloquito con me, anche di Cavallerizza, ma anche
l'Assessora Leon, ma anche l'Assessore Giusta, sa che ho sempre detto: cerchiamo di
trasformare, come succede in altri Paesi, di fare ricchezza di questa esperienza. Tra
l'altro ho apprezzato molto l'emendamento presentato alla mozione rispetto alla
candidatura europea per Capitale Europea della Cultura di Torino, presentata dal
Consigliere Carretto alla mozione del Consigliere Lo Russo, che probabilmente invece
non ha apprezzato altrettanto, perché giustamente dal suo punto di vista politico quello
non era un emendamento accettabile, ma per me lo era assolutamente. Perché dico tutte
queste cose, perché poi mi colpisce alla fine sentire in Consiglio Comunale lo stesso
Consigliere Carretto che da una parte attribuisce al Partito Democratico e alla Destra di
questo Consiglio Comunale, come dire, un’approvazione dell’esperienza di Cavallerizza
dal punto di vista appunto di quello di cui sto parlando, cioè l'esperienza da una parte di
occupazione o se vogliamo parlare di pratica innovativa politica con questo atto. Da una
parte c'è okay, è successo questo e voi state approvando una cosa che secondo me prima
non approvavate, anche io infatti avevo sentito parlare di criminali in questo Consiglio
Comunale, se non erro, non voglio attribuire opinioni errate a chicchessia, ma mi
sembrava di aver sentito un cambiamento di opinione rispetto a quello; e dall'altra parte
una, come dire, un'accusa di privatizzazione a quest’Amministrazione. Io ripeto non ho
visto soluzioni dal punto di vista grounded, economico e ho anche seguito come
Consigliere Comunale, con uno sforzo e quindi ovviamente sarebbe, credo, anche per
l'Assessore Iaria una soluzione straordinaria se si trovassero le decine di milioni, che
sono tanti, credo che siano intorno ai 40 per rimettere a posto l'intero complesso,
riacquisirlo, decartolarizzarlo e renderlo completamente pubblico e poi trovare le risorse
per gestirle in una situazione economica del Comune di Torino con un dissesto in Piano
di rientro, un dissesto rientrato per fortuna, Piano di rientro con la Corte dei Conti che
decide, questa è la realtà in cui ci inseriamo, ma al di là di questo, il fatto che si trovino
tutte queste contraddizioni, Assessore Iaria, io credo che voglia dire che si è trovato un
giusto mezzo rispetto a questo. Anche io auspico che poi riparta la proposizione, che
finalmente ci sia una proposta rispetto a quello che molti, alcuni di noi in questo
Consiglio si aspettano, cioè la totale pubblicizzazione della Cavallerizza, ma
contemporaneamente preferisco pensare a cose un po' più pratiche, cioè alla
trasformazione, anche all’individuazione di anche altri spazi per portare avanti queste
pratiche normate all'interno di una convivenza democratica e dentro a Regolamenti certi
che valgono per tutti. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Consigliera Albano. Ne ha facoltà per
cinque minuti. Prego.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Io non l'ho sentita, ma credo tocchi a me.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, tocca a lei, prego.

ALBANO Daniela
Non so se mi sentite bene.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento.

ALBANO Daniela
Sì? Mi sentite bene? Perché io sentivo con un po’ di vuoti, quindi non so se l’audio
delle mie parole è buono.

SICARI Francesco (Presidente)
La sento benissimo.

ALBANO Daniela
Bene. Grazie. Allora proseguirò nel mio intervento. Io sono molto dispiaciuta
ovviamente che si arrivi a questo punto, mi dispiace essere qua a votare questo atto
perché io ho estrema fiducia nel Movimento 5 Stelle, credo nella forza innovativa che
questa realtà politica ha portato avanti. Ho fatto cinque anni difficili, complessi, ma
sicuramente abbiamo portato a casa soluzioni anche importanti ed è per questo che mi
dispiace molto essere qua oggi a discutere di questo tema in questo modo, a discutere di
questo Piano Unitario di Riqualificazione di Cavallerizza che è esattamente lo stesso, se
non peggio, di quello che aveva presentato il PD nella scorsa consiliatura e che noi
osteggiavamo e abbiamo osteggiato con forza quando eravamo in Minoranza in
Consiglio comunale, abbiamo osteggiato con forza in campagna elettorale, abbiamo
sostenuto con la stessa forza l'occupazione che osteggiava quello stesso Piano di
riqualificazione, per cui mi trovo veramente in grosso imbarazzo e in grossa difficoltà
essere qua ad ascoltare e a vedere invece un’Amministrazione che presenta lo stesso
Piano che fino a cinque anni fa avversava. Questo per me è fonte di estremo imbarazzo
e voglio dirlo, voglio ribadirlo perché secondo me è importante ed è anche diciamo la
motivazione che mi ha spinto a non firmare la mozione di accorpamento degli
emendamenti e a sostenere comunque l'ostruzionismo anche nei confronti di questa
delibera, perché io non posso accettare che questa delibera venga presentata da
quest’Amministrazione, per me è davvero inaccettabile. Detto questo, possiamo parlare
di quello che è il merito del Piano Unitario di Riqualificazione, possiamo parlare di
quelle che sono state le realtà che nel corso degli anni si sono occupate del bene
Cavallerizza, perché ricordiamoci che è quella che si è occupata del bene non è stata
un'occupazione di un bene, ma è stata una realtà che se ne è presa cura, se n’è fatto
carico di un bene che adesso che è stata, diciamo, sgomberata, dava evidente segno di
tutte quelle che sono le criticità di un bene abbandonato ed è stato incredibile che in
questi anni questo bene così prezioso per la Città di Torino sia stato abbandonato in
questo modo fino al punto di dover imporre quasi in maniera forzata una scelta per dire
o si ristruttura dandola ai privati oppure non se ne fa niente e continuerà diciamo la
decadenza di questo bene. Io credo che nel corso di questi cinque anni una volontà
politica forte avrebbe potuto cercare e trovare alternative a questa proposta. La volontà
politica forte non c'è stata, né con l’Assessore Montanari, né attualmente con
l’Assessore Iaria, quindi non c'è stata nessuna volontà di andare a cercare finanziamenti
statali perché ricordiamoci che comunque Cavallerizza è un bene UNESCO, è un
patrimonio della Città, oltre che dell'umanità, quindi non è obbligatorio che se ne faccia
carico la Città di Torino, perché un bene UNESCO è un patrimonio di tutta l'umanità e
quindi di tutta l'Italia e quindi sarebbe giusto e corretto che a farsi carico di questi beni
fosse il Ministero dei Beni Culturali. Questa strada non si è voluta percorrere, non si è
voluto cercare il finanziamento, il sostegno, non si è voluto presentare un piano che
potesse essere credibile per ottenere dei finanziamenti. Io ricordo bene quando si è
cercato di arrivare a pochi spiccioli che potessero ristrutturare o mettere in sicurezza
almeno in parte il complesso, il lavoro dell'Assessorato praticamente su questo Piano
non c'è stato. Quindi diciamo che dal punto di vista appunto dall'Assessorato l'unica
posizione è sempre quella, è stata quella di portare a termine il PUR presentato dal PD
cercando di portare…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Che in realtà secondo me non c’è stata. Quindi, concludo dicendo
appunto che spero che le parole della collega Artesio siano vere che ci sia veramente
intorno a questo progetto anche nella società civile la voglia di modificarlo e di
cambiarlo e niente. Mi dispiace veramente arrivare oggi a questo voto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con l’intervento del Capogruppo Tresso. Ha facoltà per dieci
minuti. Prego.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. La vicenda della Cavallerizza ci ha accompagnato in tutti questi
cinque anni di consiliatura e devo dire che l'epilogo che oggi si che verifica non è quello
che probabilmente ci si aspettava da parte di quest’Amministrazione, che non per nulla
oggi dimostra una frattura all’interno anche dei Consiglieri di Maggioranza. Dico
questo perché io ho preso parte fin dall'inizio a quegli incontri, a dire il vero un po'
sbrigativi, che credo inizio 2017 avevano avviato un percorso che voleva essere
partecipativo, all’epoca con alcuni incontri condotti dall’Assessore Montanari che aveva
poi chiuso questo ciclo mi sembra di qualche incontro, dicendo che lui avrebbe prodotto
tre paginette in cui definiva qual era la possibilità di concludere un processo che
avrebbe davvero coinvolto in una fase partecipativa tutti gli attori. Era sembrato fin da
subito un po' velleitario e forse superficiale questo tipo di approccio e devo dire che la
grande pecca di quest’Amministrazione è stata di non prendere poi mano seriamente
questo tipo di percorso, che viceversa avrebbe potuto coinvolgere probabilmente tutti i
partner istituzionali che di cultura si occupano a livello torinese in un processo
realmente di elaborazione di un progetto forte, un progetto forte, un progetto di
rilevanza sicuramente europea. Però sicuramente l'Amministrazione si è resa conto che
un conto è stare all'opposizione e un conto è trovarsi a governare, quindi capire anche
come in una situazione finanziaria sicuramente complessa, ma occuparsi degli oltre
40.000 metri quadri di Cavallerizza con i costi necessari per ricomprare quando serviva
per comprare dal Demanio e decartolarizzare quando era stato cartolarizzato, e quindi
insomma si parlava di cifre inferiori ai 17-18 milioni, più tutto quello che era invece
necessario per ripristinare, rifunzionalizzare tutti quegli spazi erano cifre sicuramente
importanti e quindi si strette fermi. Io credo di aver provveduto insieme ad altri
Consiglieri, ma io in prima persona, a fare almeno tre interpellanze in cui evidenziavo
uno stato tra l'altro di occupazione che in situazioni di sicurezza molto precarie, questo
spaventava in una Città come quella di Torino che ha vissuto tragedie come il Cinema
Statuto e poi ancora in tempi più recenti piazza San Carlo e quant'altro, e viceversa
l’Amministrazione ha sempre voluto, in particolare l’Assessore all'epoca Montanari fare
un po’ orecchie da mercante su questo, si voleva soprassedere. Però in tutto ciò invece
si fosse cercato di portare avanti un processo che faceva di quello che dovevano essere i
requisiti, che poi penso si possano riassumere sostanzialmente nel fatto che si volesse
fare un polo realmente dedicato unitariamente alla cultura, e che quindi su questo ci
fosse un confronto aperto, laico che coinvolgesse davvero le istituzioni per capire anche
cosa fosse la volontà della Città. Io poi, come penso di aver dato più volte esempio in
questi anni di consiliatura, non sono contrario ad un partenariato pubblico-privato
purché il pubblico abbia la sua funzione di regolazione, di indirizzo. In questo modo
invece abbiamo assistito nel tempo a un progressivo nulla concludere, un po' di ignavia
direi anche su questo tema, che ha parlato poi a quello che sappiamo, a seguito
dell'ennesimo incidente, l'ennesimo incendio, il Prefetto a dover intervenire di autorità,
lo sgombero che per fortuna si è condotto anche secondo criteri assolutamente
tranquilli, a una trattativa con quelle parti che avevano avuto un ruolo importante
sicuramente anche nel riposizionare la necessità di un ruolo realmente pubblico di
questo bene di una capacità anche di produrre un certo tipo di cultura che sicuramente
hanno avuto un ruolo io trovo importante anche nel dialogo e nel dibattito, però poi se
non ci sono tempi che la politica sa darci, se non ci sono soluzioni che la politica sa
dare, cosa succede che poi le cose precipitano. A me spiace che in tutto ciò la Città
abbia avuto un ruolo molto secondario, molto poco proattivo, molto di subordine
rispetto a quello che poi sono state invece iniziative portate avanti da altri, ma su cui poi
è difficile tornare indietro, è difficile non dare risposte quando mancano capacità di
elaborazione come in questo modo. Ora, credo che per esempio ci potesse essere la
possibilità di valutare come far fronte con un Piano Economico Finanziario a quanto era
necessario per la decartolarizzazione e per il ripristino con un sistema anche di affitti, di
affitti ovviamente intesi a quei soggetti che potevano avere una partecipazione proprio
perché si occupano di cultura in senso ampio: dall’Università, ai teatri, a tutto quanto
potesse essere verificabile con quelle che sono, come dicevo prima, le istituzioni che di
questo si occupano. Però questo fu fin da subito accantonato, non si pensò che invece
fosse un progetto forte e che la Città poteva coordinare, non farsene carico in prima
persona, poteva arrivare ad avere un progetto di una certa consistenza, coordinandolo e
poi andare istituzionalmente a parlare con le banche, a parlare con le fondazioni per
capire se questo poteva essere visto come un progetto di fattibilità economica
finanziaria sostenibile, robusto, eccetera, ma non si intese invece spendere proattività su
questo, si preferì andare avanti con questo discorso dei Beni Comuni che poi di fatto
cosa ha prodotto, prodotto che siamo di nuovo al punto di partenza. Ecco, io temo che
questa sia un po' una sconfitta per tutti, ma non voglio fare polemica sul Gruppo di
Maggioranza, ma è stato davvero una mancanza di un confronto un pochino più capace
di ascoltare anche quelle che erano le città, però coordinando con un'iniziativa forte, con
una visione concreta e reale di quello che potesse essere l'obiettivo da raggiungere. Oggi
ci troviamo in questa situazione. Io credo che sia necessario comunque andare avanti e
quindi questo PUR che sicuramente apre delle le possibilità concrete di procedere,
anche se viene meno rispetto a quello che potevano essere degli obiettivi che all'epoca
io anche avevo condiviso come volontà di poter avere una maggiore unitarietà di intenti
nel vedere quello che è la nuova possibilità di dare a questo complesso di natura unica
una forte vocazione molto più mirata e molto più definita in cui la Città avesse un ruolo
più importante, insomma, mi spiace perché davvero è stata un po' una vicenda che ha
avuto dei tempi non compatibili e soprattutto delle soluzioni non ben valutate fin
dall'inizio, che potevano essere perseguite con maggior forza, con maggior impegno e
questo credo che paghi scotto oggi. Io annuncio che la mia posizione sarà quella di
votare positivamente la delibera in sede finale e non mi esprimo sul fatto della
mancanza di, diciamo di democrazia se vogliamo, nell'avere accorpato gli emendamenti.
Io li ho letti, in parte devo dire che erano sicuramente anche difficilmente ascrivibili a
puri emendamenti di opposizione, erano sicuramente di merito. Questo forse denota
però il fatto che, come dicevo, la lacuna viene prima, la carenza è stata quella propria di
un dibattito, di una capacità di confronto che fosse maggiormente capace di coinvolgere
in maniera migliore tutte quelle che erano delle sensibilità diverse. Oggi siamo qui,
credo che valga la pena procedere speditamente perché la politica deve saper dare anche
soluzioni che nei tempi siano compatibili. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo con la Capogruppo Sganga, ne ha facoltà per cinque minuti.
Prego.

SGANGA Valentina
Io intervengo per annunciare appunto che personalmente approverò questa delibera e
questo progetto, ma soprattutto perché credo sia necessario in qualche modo rispondere
anche ad alcune sollecitazioni che sono arrivate nel corso del dibattito e che ho trovato
comunque utili e anche sincere nella loro espressione e che riguardavano soprattutto
quello che è il ruolo della mia forza politica e quello che abbiamo sostenuto in questi
anni e negli anni anche in cui eravamo appunto una forza di Opposizione. Il punto è
questo da un lato c'è la responsabilità che un’Amministrazione deve avere e dall'altro
c’è la questione della realtà, io lo dico in modo assolutamente chiaro fosse per me il mio
desiderio, il mio auspicio sarebbe stato quello di avere una Cavallerizza come appunto
la mia forza politica, ha detto negli anni assolutamente pubblica, totalmente pubblica
dopodiché c'è il passaggio appunto nel momento in cui si diventa Amministrazione di
fare delle scelte e queste scelte si trovano… di fronte a queste scelte ci trovavamo da un
lato l'idea, la nostra idea appunto che era quella lì di mantenere il bene totalmente
pubblico e dall'altra scontrarci con quella che era la realtà dei conti, adesso la realtà dei
conti noi lo sappiamo tutti e sappiamo tutti bene qual e sappiamo tutti che Cavallerizza
è stata data in pegno e che il Comune non aveva le condizioni economiche per
riscattarla e questa cosa la sa bene anche chi faceva parte della nostra Maggioranza. La
scorsa settimana quando discutevamo il DUP il Consigliere Carretto ha detto una frase
che mi sono appuntata e che vado a leggervi, ecco, lui diceva appunto sulla discussione
del DUP il problema è che dopo cinque anni possiamo dircelo non riusciamo a trovare
40.000 euro per fare un incrocio rialzato e quindi lui diceva: quindi io sono d'accordo
che vada ridisegnata la città, ma scontriamoci con la realtà. Ecco, noi purtroppo in
questi anni a differenza sua ci siamo scontrati con quella realtà e quella realtà ci dice
che servivano minimo 10 milioni per decartolarizzare il bene e probabilmente anche lì
minimo 50 per rimetterlo a posto. Il mio auspicio era quello che fosse il Ministero a
prendersi in carico il bene e quel tentativo c'è stato, ma quel tentativo non è purtroppo
andato in porto, quindi l'alternativa in questo momento è lasciare il bene così com'è al
degrado oppure approvare questo PUR e io non sono d'accordo quando viene detto che
questo PUR è come quello del Centro Sinistra o addirittura peggio, io credo che invece
si è fatto il meglio e il massimo che si poteva fare e per questo ringrazio l'Assessore
Iaria e ringrazio anche il suo predecessore perché comunque ci sono delle migliorie che
sono state apportate e sono migliorie significative che vanno nella direzione dell’uso e
anche del possesso pubblico. Prima - e sono molto d'accordo con quello che diceva la
Consigliera e la Capogruppo Artesio - lei citava la questione del referendum, ecco,
anch'io ho letto di questo appello che andrebbe appunto nella direzione, laddove
approvata, di abrogare questa delibera. Io credo questo, credo che questa
Amministrazione in questi anni come giustamente lei diceva abbia fatto di tutto per
valorizzare l'esperienza maturata durante l’occupazione, quell'esperienza è sacrosanta
come sacrosante sono tutte le forze della città che si sono unite par rilanciare l'idea di
una Cavallerizza pubblica, se quel referendum ci sarà e se quel referendum servirà
magari a spronare il Ministero per metterci i soldi e riacquistare il bene noi ci saremo e
continueremo ad esserci, ma se l'alternativa è il nulla ed è il degrado per me la proposta
dell'Assessore Iaria e il PUR è un'alternativa assolutamente valida. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo. Adesso ho il Presidente Versaci, prego ne ha facoltà per
cinque minuti.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Ma, mi ricollego un po' a quello che hanno detto i miei colleghi di
Maggioranza Giovara, Sganga che ovviamente voteranno questa delibera e soprattutto
su un tema sulla questione che ho sentito dire oggi, ma non solamente oggi che non c’è
stato il dibattito, non c’è stata la possibilità di dibattere su questo tema, cioè a me va
bene tutto e io capisco che chi deve fare l’Opposizione faccia anche Opposizione, ma
per amore della Patria e della verità, la verità diciamola perché adesso, Presidente, lei lo
sa bene perché è qui in questo Consiglio Comunale da quattro anni e mezzo esattamente
come me e potrà confermare che il dibattito su Cavallerizza è stato ampio, pubblico,
sono state fatte non so quante Commissioni, in Consiglio Comunale, interpellanze, cioè
c'è stato di tutto e le dico di più, quando io ero il Presidente del Consiglio Comunale
organizzai come Presidente del Consiglio con la Conferenza dei Capigruppo un
sopralluogo e i Capigruppo se lo ricorderanno, abbiamo passato una mattinata intera
dentro Cavallerizza, c'era ancora il Vicesindaco Montanari, con gli occupanti, abbiamo
visitato tutti gli spazi, abbiamo parlato, ci sono state assemblee dove hanno partecipato
Assessori, Consiglieri, quindi basta con questa storia qui, è una falsità e io rimprovero ai
Consiglieri di Maggioranza e anche ex Maggioranza che ci rimproverano a noi di votare
una roba contro il programma, io gli rimprovero il fatto che se ne sono occupati loro per
quattro anni e mezzo di questo tema e quindi erano loro che mi devono portare delle
soluzioni alternative perché diciamo la verità perché io non è che vengo qua a farmi
prendere a schiaffi dai miei colleghi e sto zitto, chi si doveva occupare del tema se in
questi quattro anni non ha portato nulla a casa tranne che dire “decartolizziamo” che è
facilissimo, è bellissimo, è un argomento facile da utilizzare, da scriverlo sui social,
però poi nei fatti c'è una cosa diversa. Io ringrazio gli occupanti, ma se un Consigliere
Comunale mi porta le stesse soluzioni di un occupante c’è un problema, c'è un
grossissimo problema, perché gli occupanti sono stati una spinta propositiva secondo
me è stata un’occupazione positiva quella che ha portato una discussione positiva, ma io
non posso accettare che un Consigliere Comunale abbia la stessa identica idea di un
occupante che è un cittadino che non ha responsabilità amministrative al contrario di un
Consigliere Comunale e di un Assessore e di un Sindaco dire le stesse identiche cose,
mi sembra del tutto folle, ma del tutto folle e quindi io rimprovero ai miei colleghi
proprio questo. Chi è che si doveva occupare? Anche i miei ex colleghi, chi è che si
doveva occupare del tema Cavallerizza che l'ha dimostrato anche negli atteggiamenti
che ci sono stati oggi in questi giorni di che si erge, chi sa tutto e chi non sa niente,
siamo stati rimproverati che noi non sappiamo nulla, non possiamo parlare perché siamo
in imbarazzo. No, io sono in imbarazzo perché abbiamo affidato dei temi a dei colleghi,
sono in imbarazzo per quello, che li hanno lasciati lì e l'Assessore Iaria che ha tanti
difetti io lo conosco da tanti anni, però gli si può dire che quando è diventato Assessore
all'Urbanistica di questo tema se n’è occupato, se n’è occupato molto ha fatto anche
tanti incontri pubblici con gli occupanti, quindi basta questa storia qui della democrazia
che non se n'è parlato, ma se ne parla da anni di questo tema qui e un'Amministrazione
non si può permettere di dire “Lasciamo così”, ma che cos’è? Lasciamo così che cosa?
Ma di che cosa stiamo discutendo, ma davvero un Consigliere Comunale può pensare
questo “Lasciamo così come andrà andrà, se ne occuperanno gli altri” perché non si ha
il coraggio di cambiare idea o di dire che alcune cose non si possono fare, io ce l’ho il
coraggio di dirlo e come diceva la Capogruppo Sganga non è vero che è uguale e
identico al piano del Partito Democratico, ma l’ha detto anche lo stesso Capogruppo Lo
Russo, è stato un percorso e sono partiti da quel percorso lì, l’ha detto il Capogruppo Lo
Russo, cioè non è che l’ho detto io, lo dice proprio il Capogruppo Lo Russo che è un po'
migliorativo in confronto al loro. Poi bisogna scontrarsi con la realtà, poi va bene tutto,
io ripeto, è facile, è molto semplice dire tutto questo, ma io la responsabilità di dire:
“Ah, ma no lasciamolo così” oppure di fare i pipponi su: “Ah, occupiamo e poi lo
diamo in gestione pubblica”, è tanto facile dirlo, ma io non ho visto delle soluzioni, io
non le ho viste e, come diceva la Capogruppo Sganga, io sarò il primo se mi dicono:
“Abroghiamo questa delibera perché c’è una soluzione” io sarò il primo vado a firmare
il referendum e faccio pure campagna per votare questa roba qua e questo lo dico perché
io non ho nessuno interesse, cioè perché sembra quasi che c’è qualcuno qui che vota
questo atto come se io, l’Assessore Iaria, non lo so, i miei colleghi di Maggioranza e
qualcuno del Partito Democratico ha degli interessi dietro a fare questa operazione su
Cavallerizza. Poi, ripeto, va bene domani scrivete dei post su Facebook dove
sicuramente saranno molto, avranno un impatto emotivo molto grande
(incomprensibile) la pancia di chi la pensa così, va bene fatelo pure, però veramente
basta. Io volevo sentire oggi delle soluzioni alternative che non le ho sentite e vi dirò
l'ultima cosa, Presidente, se la Città avesse avuto 10 milioni di euro per decartolarizzare
io mi sarei battuto per non farlo, ma non perché non voglio farlo perché è una Città in
ginocchio e pensare solamente e dire, siamo in ginocchio per la pandemia e pensare di
dire prendo 10 milioni e li prendo per decartolarizzare per me è un'operazione folle, del
tutto folle, follia totale, follia totale, vuol dire non avere a cuore la città e non avere una
visione che questa benedetta visione di che cosa ci sta intorno, ma di che cosa stiamo
parlando, ma davvero parliamo di questa roba qua è un patrimonio importante io non lo
metto in dubbio, Presidente, però a tutto c'è un limite veramente a tutto c'è un limite,
sono anni che sento parlare di questo argomento che interessa allo 0,03% della
popolazione. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento del Consigliere Lubatti, ne ha facoltà
per cinque minuti. Prego.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente. Mi sente solo una verifica.

SICARI Francesco (Presidente)
La sento benissimo.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente e buonasera a tutti i Consiglieri. Ma, io intervengo velocemente e
non utilizzerò tutto il tempo a mia disposizione per esprimere da subito il pieno
sostegno con il mio voto favorevole a questa delibera, perché questa delibera io credo
sia prima di tutto un grande insegnamento per tutto il Consiglio Comunale, per chi in
questi cinque anni ha assunto un ruolo di responsabilità davanti ai cittadini e che ha
compreso come abbiamo appena ascoltato che essere forza di Amministrazione non è la
stessa cosa che essere una forza di Opposizione o tanto meno essere liberi cittadini
arrivando addirittura a spiegarci che si vota favorevolmente ad una delibera ed un
minuto dopo si inizierà a lavorare per un referendum che dovrebbe in teoria, se ho
capito bene, andare a modificarla. Devo ammettere che questo mandato è stato mandato,
Presidente, rimanendo ovviamente sulla delibera utile, utile anche a notare come i
cinque anni di Consiglio Comunale hanno portato i nostri colleghi della Maggioranza a
diventare degli abilissimi e dei finissimi oratori, tanto che riescono addirittura a
spiegarci in questo Consiglio Comunale dopo anni di battaglie sul tema della
Cavallerizza assolutamente legittima per quanto mi riguarda ovviamente non
condivisibili, ma assolutamente legittima che questa delibera alla fine non è poi una
delibera così male, che è una delibera addirittura migliorativa della delibera Lo Russo,
che è una delibera che è frutto di un grande lavoro di concertazione col territorio e
ultimo, ma non ultimo che alla fine interessa lo 0,02% dei cittadini essendo questo un
tema diciamo di grande campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle mi chiedo allora
perché ne abbiano fatto un cavallo di battaglia. Io credo invece Presidente che questa
delibera abbia la possibilità di, ancora una volta, svelare il grande bluff
dell'Amministrazione Appendino. Il grande bluff delle promesse elettorali, dei progetti
faraonici raccontati ai cittadini per racimolare qualche voto in più e poi nel segreto dei
Consigli Comunali e nella speranza provocatoriamente si diceva adesso mi raccomando
andate a fare i post, come per dire non pubblicizziamo troppo quello che stiamo facendo
perché è evidente che l'essere poi sconfessati da un punto di vista pubblico rispetto alle
decisioni e con le decisioni che si sono andate a prendere rispetto alle parole raccontate
in campagna elettorale in giro per la città ovviamente fa male credo che faccia male
prima di tutto alla politica, non tanto al Movimento 5 Stelle che non perderà occasione
ancora una volta di far diminuire se ancora possibile quella poca credibilità rispetto alla
classe politica che ha amministrato questa città per cinque anni. Quindi io credo che
questa delibera Lo Russo vada mandata avanti perché comunque è stata studiata negli
anni, è figlia di un lavoro che è durato molti anni spero che ad un certo punto il Governo
riuscirà a dare anche un'indicazione sul rimando, sul rinvio delle elezioni
amministrative che abbiamo alle porte perché se continuiamo di questo passo
probabilmente vedremo anche il progetto del tunnel di piazza Baldissera, vedremo
magari il parcheggio sotto corso Marconi, cioè tutte cose che l'allora Assessore
Montanari che dopo aver detto semplicemente quello che ha sempre detto il Movimento
5 Stelle in campagna elettorale e cioè il voler a tutti i costi allontanare i grandi eventi da
Torino è stato cacciato per averlo detto forse in malo modo, ma aver espresso
sostanzialmente il pensiero della base del Movimento 5 Stelle e di quelli che, poveri
loro, inconsciamente li hanno anche votati. Quindi, Presidente, io credo che sia arrivato
il momento invece di fare chiarezza, sono veramente contento di poter registrare l'arrivo
della fine di questo mandato perché alla fine ancora negli ultimi interventi abbiamo
sentito tutte le sfaccettature del dibattito interno di chi se ne doveva occupare, chi
doveva fare proposte, chi non le ha fatte, l'Assessore che invece ha fatto quando è
arrivato, ma quello primo non ha fatto, tutte dinamiche che ovviamente vengono fatte
semplicemente sulla pelle dei cittadini, pelle dei cittadini ignari che invece vanno
informati dello scempio che sta portando avanti questa Amministrazione, raccontando
delle cose che poi puntualmente non avvengono a partire del progetto della ZTL tanto
per raccontarne un altro, ma che conferma semplicemente la linea di inversione a U che
il Movimento 5 Stelle ha fatto rispetto…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LUBATTI Claudio
Quindi, Presidente, io confermo nella conclusione il mio voto a favore della delibera
Lo Russo e prego la Maggioranza di continuare in questa direzione perché se segnali
oggi dovevano essere lanciati rispetto alla candidatura a Sindaco del Consigliere Lo
Russo questo è sicuramente un segnale che qualcosa si sta muovendo anche nel
Movimento 5 Stelle che magari chissà la coalizione nazionale potrà anche ribaltarsi
sulla coalizione territoriale proprio partendo dalla delibera Lo Russo sulla Cavallerizza.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano ne ha facoltà per dieci minuti.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie Presidente. Ma, per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo e per dire
sostanzialmente che è arrivato il tempo della responsabilità, il tempo in cui alcuni
proclami, alcune affermazioni iniziali del Movimento 5 Stelle poi si sono dovute
scontrare con l’arte del governo perché di arte si parla e che non sempre è possibile
portare a termine tutto ciò che si ha in mente e forse invece è possibile ricredersi e
capire che forse la qualità della vita, la qualità dei progetti e del benessere dei cittadini e
la stabilità di un Comune viene prima con più forza rispetto ad ideologie, ideologie a
mio giudizio perverse in alcuni casi che venivano raccontante, venivano dette ai
cittadini. Io, Presidente, ricordava prima l’allora Presidente Versaci, il nostro
sopralluogo, sopralluogo in cui andammo a vedere la Cavallerizza in cui abbiamo
scoperto, mi ricordo ancora che Versaci intervenne, abbiamo scoperto che di fatto
eravamo registrati a nostra insaputa dai cosiddetti occupanti, eravamo registrati da loro
con uno strumento di cui oggettivamente noi non eravamo al corrente, abbiamo scoperto
questa ulteriore modalità di controllo che veniva fatto sui Consiglieri Comunali dagli
occupanti, mi sono occupato del tema con una serie di interpellanze che lei ricorderà
Presidente perché all'interno di quel luogo girava denaro senza alcun tipo di ricevuta,
senza alcun tipo di registratore di cassa quando invece quante alte realtà associative
(incomprensibile) invece per avere uno spazio piuttosto si indebitano, ma onorano con
grande sforzo il pagamento del canone di locazione e quindi c’erano oggettivamente due
pesi e due misure in nome della cultura, in nome della possibilità di lasciare esprimere
le persone. Poi, arriviamo ad oggi ad oggi dove si arriva ad un percorso alla fine di un
percorso dove si cerca di tenere insieme tutto e si cerca di dare un futuro a quel posto
per cui il nostro sarà un voto favorevole, nonostante noi abbiamo denunciando e
sottolineato tutto ciò che non è andato nella gestione della Cavallerizza perché lontana
da come il nostro Gruppo pensa che debbano essere gestiti luoghi come quello e come il
stare insieme a delle persone debba avere una forma, debba avere una forma perché così
si può rispondere, hanno diritti e anche dei doveri e soprattutto responsabilità.
Presidente io concludo siamo arrivati a questo punto mi pare che alcuni colleghi
abbiamo dovuto ricredersi rispetto alle promesse fatte e altri invece hanno continuato a
perorare battaglie realizzabili, ma penso più per uno scontro personale interno piuttosto
che per una credibilità delle parole che sono state proferite in questa Aula e nelle
Commissioni, per cui si arriva ad una conclusione, una conclusione che mi auguro possa
veramente dare spazio a una rinascita di quel luogo perché oltre all'ideologia ha vinto il
buonsenso e ha vinto anche l’affetto per questa città e ha vinto anche il realismo e piano
piano ha iniziato a insinuarsi dentro la logica politica del Movimento 5 Stelle. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Sarò velocissimo. È inutile ripetermi perché ripeterei molti
interventi fatti da alcuni colleghi. Io non guardo se il Movimento 5 Stelle o la
Maggioranza è ritornata indietro, è andata avanti, il passato è passato e quindi guardo
invece la prospettiva futura. La Cavallerizza è certamente un punto di riferimento per
Torino estremamente importante, l’impegno anche dell’Istituto Bancario San Paolo è
altrettanto importante e quindi ben venga questa scelta che da parte di Forza Italia è
accolta nella maniera più assoluta. Il passato, come ho detto, è ormai passato,
guardiamo avanti se per caso le elezioni, ha ragione il collega Lubatti, dice: “Se per
caso le elezioni venissero spostate certamente altri interventi saranno necessari”, ma
questo è certamente un finale direi da top, quindi quello che abbiamo visto in questi
cinque anni positivo o negativo, questo è certamente positivo. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Napoli. Procediamo adesso con il fatto personale del
Consigliere Carretto, ne ha tre minuti. Prego.

CARRETTO Damiano
Sì, scusi però io ho almeno tre Consiglieri che mi hanno citato diversamente.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, ha ragione, ma ha un fatto personale solo.

CARRETTO Damiano
No, ne ho finché ne voglio. Allora, Per quel che riguarda Consigliere Petrarulo che mi
attribuisce di fatto solo emendamenti ostruzionistici forse non ha letto non so
l'emendamento non so il 46, piuttosto non so il 48, non lo so, magari non li ha letti o se
li ha letti non l’ha capiti non mi sembrano proprio emendamenti diciamo ostruzionistici
che cambiano una data, ma sono emendamenti che cambiano la delibera, quindi prima
di fare certe affermazioni gli consiglio di leggerli tutti se è in grado, se non è in grado va
beh prendo per buono quello che dice lui. Così come, se non mi sbaglio Presidente, mi
corregga perché io non ero in Capigruppo, ma mi sembra che la mia Capogruppo, la
Consigliera Pollicino avesse ribadito sin dal primo giorno che gli emendamenti
squisitamente ostruzionistici eravamo disposti a ritirarli se ci fosse stata data la
possibilità di discutere quelli di merito, mi corregga Presidente se sbaglio, non ero in
Capigruppo non vorrei dire cose non reali. Sulla questione degli accordi parlano le
firme, io se non ho messo le firme sulle sue mozioni un motivo politico c’è, se invece
lei ha messo una firma sulla delibera di accorpamento un motivo politico c’è, faccia lei
due più due e questo per il Consigliere Petrarulo.
Il Consigliere Giovara che mi attribuisce diciamo il fatto di aver fatto notare alla Destra
che forse non stava neanche sapendo o capendo cosa stava votando, la questione della
legalizzazione dell'occupazione di per sé è un patto positivo in senso assoluto ed è
diciamo anche uno degli scopi per cui, tra virgolette, era stato anche modificato il
Regolamento Beni comuni per concedere ai cittadini la possibilità di riappropriarsi dei
beni. La questione che, diciamo, la contraddizione il fatto che è una, diciamo, un
percorso che è finito male rispetto ai presupposti iniziali e che, diciamo, dall'altra parte
invece il Movimento 5 Stelle approva di fatto che la compagnia di San Paolo…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Ho ancora Sganga. All’interno di Cavallerizza.
Ultimo, Sganga, Versaci e anche Giovara accusano me apertamente Giovara e Sganga,
Versaci un po' più sottilmente di non aver fatto abbastanza per trovare i soldi di
Cavallerizza, io faccio notare che il ruolo del Consigliere non è cercare soldi, ma è la
Giunta che lo deve fare…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

CARRETTO Damiano
Abbiamo fatto approvare ben due mozioni che sono state disattese dalla Giunta, non c'è
un solo atto politico ufficiale della Giunta che testimoni la volontà di ricercare soldi nel
Ministero fondi europei e via dicendo non c'è, non esiste, se non una…

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto, possiamo chiudere il microfono del Consigliere Carretto, grazie. La ringrazio.
Andiamo avanti due fatti personali la Capogruppo Sganga e il Consigliere Giovara.
Prego, Sganga.

SGANGA Valentina
Sì, grazie Presidente. Il Consigliere deve avere frainteso le mie parole, io non ho
assolutamente detto che spettava a lui cercare eventualmente i soldi per decartolarizzare
il bene, ma semplicemente che c'è stata un’azione da parte dell'Amministrazione tutta e
da parte dell'Assessorato evidentemente sia quello di Montanari sia quello di Iaria per
cercare quei soldi.

CARRETTO Damiano
Non ci sono atti, non c’è un solo atto…

SICARI Francesco (Presidente)
Per favore, Consigliere Carretto, lei per il momento si prende un richiamo e siamo a
uno.

SGANGA Valentina
E che abbiamo rilevato un’indisponibilità, appunto, sul fronte Ministeriale al riacquisto
del bene. C'è stata una disponibilità ed effettivamente ci sono stati 5 milioni erogati dal
Ministro Franceschini però appunto parliamo di 5 milioni quando la sola
decartolarizzazione ammonta ad almeno 10 per non parlare dei 40 o 50 milioni che
servono appunto per ristrutturare il bene. Io non credo che questo sia il momento di
stare qui a parlare di chi è colpa, credo che sia il momento di capire che se alcune cose
non sono state fatte è perché c'erano dell'impossibilità che purtroppo magari non
soddisfavano a pieno quella che era la nostra speranza anche ideale verso il bene e che
credo che sia la stessa sia la mia che quella del Consigliere, però semplicemente c’è un
modo di rapportarsi a quello che si può fare e noi abbiamo cercato di fare quello.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Giovara fatto personale.

GIOVARA Massimo
Sì, cercherò di fare davvero un fatto personale anche se qui il fatto personale è davvero
un fatto personale e non pubblico, sta diventando un po', come dire, compulsivo. Allora,
io capisco che ci si sente sempre al centro dell’attenzione, ma non ho assolutamente
attribuito a chi che sia il fatto che non sono stati trovati i denari, è un dato di fatto, i
denari per decartolarizzare e per gestire Cavallerizza non stati trovati. Questo è quanto
ho detto. Per precisare poi mi stupisce essere corretto di un fatto personale per avere
attribuito opinioni che invece non appartengono alla persona citata, quando in realtà
nella prima parte del discorso vengono esattamente confermate quelle opinioni, perché
io ho ripetuto esattamente le parole del Consigliere Carretto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ho una richiesta di fatto personale della Vicepresidente Ferrero, ma non credo di capire
perché, mi può spiegare?

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sono stata citata.

SICARI Francesco (Presidente)
Non credo di aver sentito il suo nome.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, assolutamente quando ha parlato il Consigliere Carretto, non ha sentito?

SICARI Francesco (Presidente)
Non credo di aver sentito il suo nome, quindi non le viene concesso il fatto personale,
grazie. Procediamo adesso con l’intervento sull’Ordine dei Lavori del Consigliere
Carretto. Prego.

CARRETTO Damiano
No, era solo una curiosità mia se l’intervento della Consigliera Sganga, visto che è
molto fiscale con noi dell’ignoranza, comunque con noi che siamo un po' contestatori
non capivo l’intervento politico della Consigliera Sganga mascherato come fatto
personale, quindi le chiedevo semplicemente di stare un pelino più attento visto che se
vuole essere rigoroso e segare gli interventi dei Consiglieri lo faccia con tutti non solo
con chi l’è antipatico. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Guardi non è questione di antipatia, anzi vi voglio tutti bene, non mi sta antipatico
proprio nessuno semplicemente cerco di ascoltare e ogni tanto bisogna anche intervenire
per tenere un pochino gli animi… un po' di raffreddare gli animi, diciamo, perché
comunque ricordo che in questo momento ci ascoltano i cittadini e dovremmo forse
anche ricordarci di dare un pochino il buon esempio, come ad esempio non attivare i
microfoni e tanti altri atteggiamenti che non conciliano sicuramente una discussione
tranquilla. Quindi, sono finiti gli interventi e procediamo adesso con la replica da parte
dell’Assessore Iaria, ne ha facoltà per dieci minuti. Prego.

IARIA Antonino (Assessore)
Grazie, Presidente. Sarò molto più sintetico anche perché abbiamo discusso tanto in
tante occasioni questo PUR. Io volevo solo fare una piccola cronistoria degli
avvenimenti da 1 anno e mezzo a questa parte, si parte dall’incendio alle pagliere che ha
portato al sequestro del complesso e poi dal sequestro del complesso era stato
necessario appunto diciamo liberare il complesso stesso, da lì è partito un percorso che
ha coinvolto moltissimi attori, Consigliere Comunali, uffici, Assemblea a Cavallerizza,
promotori del PUR, Sovraintendenza, fondo cartolarizzato. Tutto ciò ha portato a una
redazione di un PUR e una convenzione quadro allegata, convenzione quadro, ripeto,
molto importante che porta a tutta una seria di differenze con il Masterplan che è stato
citato più volte - la differenza poi tra l’altro tra Masterplan e un progetto concluso e
verificato è già di per sé una differenza importante - dicevo, il PUR a differenza del
Masterplan ha portato, giusto per citare dei punti 2.195 metri quadri in più di parti del
complesso in cessione alla Città, cioè di proprietà della Città, 3.051 metri quadri di
spazio (incomprensibile) di convenzione con la Città sempre legati a obbligo di
fruizione per creare un Polo Culturale, il Regolamento dei Beni comuni su tutte la parti
pubbliche, una Variante parziale al Piano Regolatore che elimina il parcheggio sotto i
Giardini Reali compreso anche le modifiche dell’accordo con il Demanio sempre per la
valorizzazione dei Giardini Reali Bassi e non ultimo anche una possibilità di utilizzo
come Beni comuni anche i Giardini Reali Alti che sono fuori da questo PUR, ma sono
sempre inerenti con esso. Altre differenze importanti istituzioni, cioè le destinazioni
d’uso a residenza sono solo temporanee e viene anche aggiunta una residenza che di per
sé non esiste (incomprensibile) proprio nell’ottica di andare verso il concetto di creare
un vero e proprio di Polo Culturale. Altro aspetto ancora più importante che riguarda la
partecipazione, la partecipazione di un comitato permanente aperto alla cittadinanza
tutta, tutti i portatori di interesse della Circoscrizione, le comunità di riferimento, ai
cittadini, agli enti teatrali, agli enti culturali e artistici, università, eccetera, che possono
far parte di questo comitato permanente che avrà lo scopo di proporre delle proposte,
scusate il gioco di parole, di attività culturali all’interno dello spazio, questo proposte
arriveranno poi a un tavolo tecnico e in questo tavolo tecnico chi parteciperà?
Parteciperanno i proprietari attuali e i futuri proprietari della Cavallerizza. Questo tavolo
tecnico, appunto, sarà costituito sicuramente dal Comune e anche per chi ha gli spazi in
concessione da parte del Comune, quindi chi utilizza gli spazi all’interno del complesso
(incomprensibile). Ricordo, appunto, Regolamento dei Beni Comuni su tutte le parti
pubbliche e qui rispondo anche al discorso che tutti i progetti che vengono apportati
finalmente hanno un regolamento (incomprensibile) hanno il regolamento della Città di
Torino a cui si può attingere e quindi si entra nella legalità delle proposte all’interno
dello spazio stesso. Giusto per chiudere devo dire che in questo percorso tutti gli attori
che ho citato prima e hanno collaborato anche in maniera critica, anche contrari ad
alcune proposte dell’Amministrazione hanno fatto un passo indietro rispetto alla
posizione iniziale anche noi come Movimento abbiamo fatto dei passi indietro rispetto
alle posizioni iniziali, però questo passo indietro devo dire ha portato a un progetto che,
voi siete qui portati a giudicare in Consiglio Comunale, un progetto che sicuramente
sarà un grande passo avanti per il recupero del bene stesso. Quindi, siamo finalmente a
una proposta seria per il complesso che porterà veramente a creare un Polo Culturale
realizzabile all’interno del complesso della Cavallerizza. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Iaria. Direi che possiamo procedere adesso con gli emendamenti.
Siamo al primo accorpamento in merito agli emendamenti 1 e 2 presentati dal
Consigliere Carretto e dalla Vicecapogruppo Pollicino.
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