Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Quindi riprendiamo, in quanto la deliberazione era già stata oggetto dell’illustrazione da parte dell’Assessore, iniziamo dalla discussione. Prego, Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti. CARRETTO Damiano Grazie. Allora, prendendo atto del sostegno della Destra al Movimento 5 Stelle sulla votazione precedente, immagino che saranno orgogliosi tutti quei Consiglieri che si proclamano di Sinistra, o che magari arrivano dal popolo viola, che hanno avuto il sostegno di Forza Italia, il partito di Berlusconi, lo ricordo, quindi immagino che siate tutti orgogliosi di voi stessi e possiamo procedere alla discussione di questa bellissima e fantasmagorica delibera. Questa delibera, io la definirei la delibera delle contraddizioni, la delibera delle giravolte anche, anzi, chiedo scusa, Presidente, prima di andare sulla delibera vorrei fare un piccolo inciso: anche io avrei detto nel mio fatto personale quello che ha detto il Consigliere Curatella, ovvero che mai e poi mai sono stati accorpati emendamenti di merito e io avevo dichiarato più volte che ero disponibile a ritirare gli emendamenti squisitamente ostruzionistici, che sono una minima parte, in qualsiasi momento, ma evidentemente c’è chi preferisce tagliare la discussione, ripeto, probabilmente perché non è in grado di affrontarla. Detto questo, torniamo alla delibera, la delibera delle contraddizioni e delle giravolte; la delibera che da un lato certifica il Movimento 5 Stelle che prende a piene mani l’impianto politico nella visione del Partito Democratico e di Fassino su Cavallerizza, una visione che il Movimento 5 Stelle se è possibile riesce anche a peggiorare e a renderla ancora più - personalmente la ritengo inaccettabile con l’atterraggio di un Centro direzionale in Cavallerizza - atterraggio di un Centro direzionale in Cavallerizza e tutti sappiamo cos’è Cavallerizza, cosa rappresenta e la storia, la conformazione architettonica e via dicendo. Quindi il Movimento 5 Stelle prende a piene mani l'impostazione del Partito Democratico che in campagna elettorale, io ricordo anche la grande Sindaca Appendino quando andava alle assemblee dell’occupazione di Cavallerizza per scongiurare, per opporsi alla privatizzazione Cavallerizza, alla vendita di Cavallerizza quando era comodo andare a farsi belli e prendere i voti in Cavallerizza; la Sindaca Appendino c’era, e io mi ricordo quando scrivevo gli emendamenti e le interpellanze per gli allora Consiglieri Bertola e Appendino contro il masterplan e contro il percorso del Partito Democratico, io me lo ricordo bene. Adesso la Sindaca Appendino sceglie di portare avanti il progetto di Fassino, chapeau. Dall'altro lato, ovviamente, c’è l’aspetto legato alla legalizzazione dell'occupazione, o meglio delle piccole concessioni all’occupazione, a quello che rimane dell’Assemblea 14.45 e ben lontane ovviamente dal percorso consiliare e dal percorso dell'assemblea volta all'uso civico, alla decartolarizzazione e via dicendo. Ma, abbiamo questa delibera che passerà con tutta probabilità coi voti del Partito Democratico, che l'ha annunciato da mesi, quindi immagino che anche il Capogruppo Lo Russo sarà ben felice di approvare una delibera che, di fatto, premia l'occupazione. Quindi finalmente il Capogruppo Lo Russo fa qualcosa di sinistra, e questo va segnato sul calendario, e premia un'occupazione, certifica e quindi mi auguro che anche se un giorno sarà Sindaco - non vorrei essere tacciato di fassinismo e di profezie varie - se un giorno sarà Sindaco, i cittadini sapranno che con questo precedente, in caso di immobili dismessi e in via di privatizzazione, eccetera, eccetera, si potrà adire la via dell’occupazione, della liberazione per cercare di avere degli spazi all'interno e per cercare di sottrarne piccole porzioni, più o meno grandi, alla privatizzazione. Quindi io, chapeau, finalmente il Capogruppo Lo Russo fa qualcosa di sinistra votando questa delibera. Diamogliene atto. Sono briciole, ma diamogliene atto. Così come faccio notare che la stessa azione è stata fatta dalla Lega, da Forza Italia, quindi quando… prima stavo sorridendo quando il Consigliere Petrarulo parlava delle occupazioni abusive, adesso, grazie al Consigliere Petrarulo, un'occupazione abusiva riceverà degli spazi all'interno di un immobile pubblico; quindi Consigliere Petrarulo fossi in lei, eviterei da qua nella futura sua storia politica di scagliarsi contro le occupazioni abusive, visto che, grazie a lei, grazie al suo voto, grazie alla sua prima delibera di accorpamento, questa pratica viene riconosciuta dall'Amministrazione che, sulla base del percorso nato da un’occupazione, genera uno spazio che verrà - non so in che modo, non so quanto sarà efficace - concesso in uso con il Regolamento Beni Comuni. Spiace che non sia l’uso civico, spiace che non sia lo stesso percorso che si era immaginato all’Assemblea negli anni dell’occupazione, va bene, però bisogna ringraziare il Consigliere Petrarulo, il Consigliere Ricca, la Consigliera Parlacino, il Consigliere Napoli, la Consigliera Scanderebech e via dicendo per aver permesso la, se vogliamo chiamarla così, la legalizzazione di un’occupazione. Per cui io di quello, di questo ringrazio la Destra che è una Destra che forse è più di sinistra di quanto crede, quindi, o forse di quanto si rende conto o di quanto gli è dato da capire, non lo so, però lo prendiamo come atto, lo mettiamo agli atti, mettiamola così. Quindi questa delibera è appunto un bel mix di contraddizioni: da un lato il Movimento 5 Stelle rinnega se stesso; dall'altro il PD rinnega se stesso; dall'altro ancora la Destra rinnega se stessa, veramente un quadretto che un analista politico forse farebbe fatica a comprendere, perché effettivamente nessuno fa quello che è nelle proprie corde e in quello che ha professato per gli anni di quest’Amministrazione, ma ne prendiamo atto. Detto questo, poi ne discuteremo un po' meglio sugli accorpamenti, però questo PUR, come dicevo, riprende il progetto di Fassino, il progetto di Compagnia di San Paolo e compagnia cantante; è un progetto che relega la cultura, e il polo culturale a una minima parte rispetto al totale della Cavallerizza, poi so benissimo che fa comodo all’Amministrazione mettere, puntare il faro su quella minima parte lì e dimenticarsi gli alberghi, i bar, il Centro direzionale e via dicendo, ma così è. Poi nel prosieguo del Consiglio rimarcheremo anche i numeri, i metri quadri perché sono quelli poi che parlano, i metri quadri che verranno destinati alla parte culturale e quelli che verranno destinati ad alberghi, bar, ristoranti, Centro direzionale. Il Centro direzionale, per chi non lo sapesse, vuol dire palazzina per uffici, in un bene UNESCO: palazzina per uffici. Nulla di culturale, nulla di pubblico, nulla di accessibile, palazzina per uffici, punto. Questo è un tema, il Movimento 5 Stelle lo sta nascondendo, lo sta nascondendo da mesi, facendo finta che questo non ci sia; per fortuna, in questa sede, posso dirlo e rimarrà a verbale che il Movimento 5 Stelle accoglie con gioia, giubilo e soddisfazione l’atterraggio del Centro direzionale di Compagnia di San Paolo all’interno di Cavallerizza, posso dirlo. Posso dirlo senza possibilità di essere smentito o meglio se poi il Movimento 5 Stelle volesse prendere la parola e dire… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Certo. Che non è convinto dell’atterraggio del Centro direzionale, che non è che è che contrario a questa impostazione, che ripeto, arriva dall’impostazione del Partito Democratico, l’impostazione politica di questa delibera è quella del Partito Democratico, della Giunta Fassino, del Consigliere. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Certo. L’allora Assessore Lo Russo e l’allora Assessore Passoni ed è inutile che vi nascondiate, cari miei ex colleghi, è inutile che vi nascondiate, perché quello che state approvando è, per la maggior parte, il progetto di Fassino, siatene orgogliosi. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per dieci minuti. LO RUSSO Stefano Credo che ce ne metterò meno. Oggi arriva in Aula, finalmente aggiungiamo, il Piano di Rigenerazione e Riqualificazione del complesso della Cavallerizza, uno dei progetti di riqualificazione più importanti dell’Amministrazione, che fin d’ora, possiamo dire senza alcun dubbio, condividiamo, e anzi ad onor del vero riteniamo che il percorso che è stato fatto ha portato alcuni miglioramenti, questo va dato atto, rispetto alla vecchia versione che veniva citata è stata più e più volte evocata durante questi anni ormai del Piano della Cavallerizza a suo tempo fatto dall'Amministrazione precedente. A onor del vero, miglioramenti che si sono resi necessari anche in virtù di un'evoluzione di un quadro generale piuttosto articolato e complesso, relativamente a quelli che potevano essere gli stakeholder interessati a collaborare con il Demanio, con noi, come Città di Torino, alla rigenerazione e alla riqualificazioni di uno dei complessi culturali più importanti d'Europa e sicuramente in prospettiva e auspichiamo, speriamo davvero, uno dei cuori pulsanti dell'attività culturale della nostra città. Resta un rammarico, rammarico che questa impostazione, che noi siamo disponibili a riconoscere a chi oggi porta in Aula questa deliberazione, non ha un carattere di reciprocità quantomeno nel riconoscimento, nel senso che è del tutto evidente che, come impostazione generale, questo Piano di Riqualificazione segue sostanzialmente quello precedente. Riconosciamo che ci sono stati dei miglioramenti, alcune integrazioni, alcune lievi modifiche che riteniamo comunque compatibili con il quadro d’insieme e in questi termini abbiamo approcciato una discussione che, secondo noi, avrebbe dovuto essere sviluppata fin dall'inizio di questa vicenda, perché nessuno aveva la pretesa di avere la verità infusa, ma attaccare frontalmente un'impostazione di trasformazione urbana, com’è stato fatto in questi cinque anni e poi arrivare cinque anni dopo con un'impostazione sostanzialmente strutturalmente analoga, lascia un po' l'amaro in bocca per tutto il tempo perso che oggettivamente alla fine per cui Torino avrebbe potuto oggi già avere la Cavallerizza pienamente operativa e poterne apprezzare le bellezze architettoniche e in qualche modo gli usi di carattere culturale. Purtroppo la nostra Sindaca è rimasta un pochino ostaggio di un'ala un po' ideologica che ha affrontato questa questione in maniera simbolica, ormai, perché la Cavallerizza è diventata un simbolo al punto tale che diventa quasi incomprensibile cogliere quelli che sono gli elementi, se vogliamo di fondo, che impediscono, io aggiungo all'unanimità, al Consiglio comunale di votare questo provvedimento, perché credo davvero che tutto quello che era stato, che è stato possibile mettere in campo è stato messo. Da un lato l'esigenza di garantire una sostenibilità economica alla trasformazione urbana, l’insediamento di funzioni di pregio, di funzioni urbane rilevanti, di istituzioni importanti di questa Città che auspichiamo, come dire, abbiamo ancora voglia di credere in questo grande progetto in cui noi abbiamo sempre creduto; e dall'altro una legittima e giusta esigenza di una comunità che è stata una comunità attiva e che ha anche posto - quando si è posta in maniera corretta e nel rispetto di quelle che sono le regole democratiche - anche in maniera intelligente relativamente all'esigenza di avere uno spazio da adibire alla cultura che fosse in qualche modo non vincolato ad una programmazione culturale dell'Assessorato, ma invece decisamente più libera di potersi esprimere. Si poteva fare questa discussione con tutti altri toni già nel 2017, non era il caso di arrivare al 2021 e invece purtroppo la Cavallerizza, e qui, non me ne voglia Sindaca Appendino, la responsabilità è sostanzialmente sua, è stata gestita inizialmente dal già Vicesindaco Guido Montanari, che fondamentalmente ha, di fatto, non gestito politicamente la partita, anzi in molti casi ha remato contro e poi è stato sostituito dal buon Iaria, il quale, io lo ricordo bene, in alcuni passaggi quand'era in Consiglio comunale, ho un fotogramma, che è passato alla storia, di lui che tira via un cassetto e spiega che non c'erano i progetti quando si è insediata quest’Amministrazione e che oggi invece in veste iperistituzionale porta all'attenzione del Consiglio comunale una deliberazione, dicevamo, che è estremamente importante. Quindi, sotto il profilo del contenuto noi, pur non condividendo alcuni aspetti che sono poi, condividendone nel dettaglio, ecco, alcuni aspetti compositivi o se vogliamo in generale di riallocazione di alcuni spazi, riteniamo questa deliberazione e il piano che verrà deliberato dal Consiglio comunale un buon piano su cui lavorare e, aggiungo, sicuramente un buon piano da presentare agli investitori istituzionali che si sono già rappresentati e palesati che hanno interesse ad aiutare la Città a far rivivere quel luogo. Sotto il profilo dell’impostazione invece politica, qui dico cose forse di minore interesse per i cittadini, ma che riguardano forse più le questioni legate alla politica d'Aula, noi abbiamo valutato e ritenuto di…, quando ci è stato sostanzialmente chiesto di collaborare con una parte della Maggioranza nel bloccare l'ostruzionismo di una parte delle Minoranze, abbiamo sostanzialmente chiesto due cose: la prima quella che ci fosse un appello pubblico da parte della Sindaca di richiedere politicamente il sostegno delle Minoranze nell'interesse della Città, mettendo per una volta l’interesse collegiale e collettivo dei torinesi davanti all'interesse del Movimento 5 Stelle; e la seconda cosa è che ci fosse analoga presa d'atto, rispetto a quella che abbiamo fatto noi, che l’impostazione era di fatto strutturata esattamente in analogia a quello che poteva essere il cosiddetto vecchio piano, il vecchio PUR Cavallerizza. Su questo secondo aspetto non abbiamo ricevuto alcuna manifestazione, né pubblica, né privata, e quindi, nonostante questo, il Partito Democratico voterà a favore della deliberazione. Abbiamo valutato di non comprimere la possibilità di esprimere una legittima forma di ostruzionismo da parte di altri colleghi per due fondamentali ragioni: la prima perché dopo cinque anni, non erano in cinque anni una settimana in più che avrebbero spostato più di tanto le questioni, ma poi anche per una questione, come dire, mi si passi il termine, deontologica tra forze di Minoranza che ovviamente devono poter esercitare tutte le prerogative che ritengono e, aggiungo, noi l’abbiamo fatto pur non condividendo nulla del merito di quello che è stato presentato dal collega Carretto o da altri Consiglieri. Tanto per essere chiari, abbiamo una concezione dell’istituzione che deve in qualche modo evitare di costruire e preconfigurare azioni lesive del diritto di fare ostruzionismo da parte di alcuni altri colleghi. Ribadisco, pur nel merito: a) non condividendo niente del contenuto degli emendamenti del Consigliere Carretto, cito lui, ma ovviamente non me ne voglia, ma per citare tutti i firmatari, b) condividendo la delibera, abbiamo ritenuto di non sottoscrivere né la mozione di accorpamento e aggiungo non parteciperemo né alla discussione, né alle votazioni sui singoli emendamenti. Prendiamo atto che, invece, la Destra si è prestata a un discorso diverso; abbiamo preso atto che la Lega, Forza Italia e altre liste di Destra hanno fatto l'accordo con il Movimento 5 Stelle per sottoscrivere la mozione di accorpamento, diciamo così che, lecito, ci manca ancora, siamo in politica e vale tutto, ci teniamo però a sottolineare il nostro diverso comportamento nei confronti dei colleghi delle Minoranze da cui, ripeto, ci distanzia in maniera siderale il merito con il contenuto. Questo, a onor del vero, era utile dirlo in conclusione, cioè che il Gruppo del Partito Democratico per queste ragioni che ho provato a esporre non parteciperà a nessuna, non interverrà, anche se immagino verrà provocato, tirato per la giacca, personalmente, il PD, perché siamo veramente l'oggetto del contendere sempre, e non parteciperà a nessuna delle votazioni sugli accorpamenti; mentre invece parteciperà e voterà convintamente alla deliberazione, in ultima analisi quando questa deliberazione arriverà alla votazione finale. Rientra nelle regole… ultima cosa che dico. Rientra nelle regole democratiche fare ostruzionismo, rientra nelle prerogative della Maggioranza e del nostro Regolamento cercare di limitare l’ostruzionismo, ovviamente queste regole presuppongono accordi politici. Rilevo il fatto che il Movimento 5 Stelle, invece che cercare un'intesa, e ho spiegato quali erano i parametri dell’intesa con il Partito Democratico, ha preferito accordarsi con la Lega Nord e con Forza Italia. Sono scelte politiche, ma è giusto che lasciamo a verbale questa decisione, perché la ritengo piuttosto significativa per le parole che ogni tanto mi capita di dover sentire o leggere quando si danno lezioni di demo… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano Quando si danno lezioni di che cos'è la Sinistra. Ecco, forse noi abbiamo una concezione sia della democrazia, che dell'istituzione, di che cosa è Destra e cos’è Sinistra un pochino diversa. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) A lei. Prego, Vicecapogruppo Pollicino. Cinque minuti. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Con questa delibera si approva uno strumento, il Progetto Unitario di Riqualificazione della Cavallerizza, sulla base della scheda 29 del Piano Regolatore Generale vigente. La discussione in Commissione, il 10 e il 17 dicembre scorsi, non era stata considerata da molti tra Consiglieri e cittadini esaustiva, in quanto dovevano essere approfonditi alcuni aspetti rilevanti che analizzerò in seguito. Il colpo di mano della Sindaca di applicare l’articolo 35 del Regolamento e di portare la proposta direttamente in Aula è espressione di una chiara volontà di sottrarre alla cittadinanza la possibilità di poter incidere sull'atto finale di un percorso che si conclude amaramente con la vendita della Cavallerizza. A nulla sono valsi gli importanti contributi raccolti in Commissione da parte di soggetti portatori di interessi diffusi che hanno evidenziato aspetti di rilevante criticità e che qui vorrei almeno citare e che potrebbero minare la fondatezza dell’atto in discussione. Il PUR si fonda su quanto prevede la scheda 29 del PRG vigente. Quella scheda è frutto dell’approvazione della Variante parziale numero 217 del gennaio 2011 che azzera la prevalente destinazione pubblica della Cavallerizza. Presupposto della Variante 217 è un decreto dell’agosto 2005 della Soprintendenza che autorizza l’alienazione del complesso e fissa le destinazioni d’uso e i tempi di intervento ammessi sugli edifici. Quel decreto potrebbe essere dichiarato inefficace perché non considera o non tiene conto dell’iscrizione della Cavallerizza nel Patrimonio UNESCO, nel sito seriale residenze sabaude con altri 21 siti: da Palazzo Reale, a Stupinigi, fino a Pollenzo. Se dovesse decadere la tutela UNESCO, anche solo su una di queste residenze, anche tutte le altre verrebbero cancellate dal Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La relazione del febbraio 2017 di ICOMOS, L’Organismo Tecnico Indipendente Unesco di Parigi è fondamentale per stabilire se le destinazioni d’uso previste dal PUR siano coerenti o meno con l’iscrizione di Cavallerizza Reale nel patrimonio UNESCO. Da una puntuale lettura della relazione, nota anche al Comune di Torino, si evince in modo palese che l’intero complesso deve caratterizzarsi per una destinazione e fruizione pubblica, non episodica, né occasionale, neppure frutto di quei meccanismi di accordi tra soggetti pubblici e privati dove, invece della gratuità dell’uso garantito al pubblico, questo viene esercitato a fronte di un corrispettivo. Chi sono i soggetti fruitori finali che beneficiano dell’approvazione del PUR? Non certo i cittadini, perché per la grande maggioranza in percentuale gli spazi sono utilizzati a destinazioni private. Solo una minima parte, limitate ai piani terreno delle parti di CTT Srl, sono adibite ad usi pubblici. Ma noi ben sappiamo cosa può significare uso pubblico, un’elegante definizione con cui si maschera una destinazione che nominalmente è a servizi pubblici, ma che in realtà può prevedere l’insediamento di attività di somministrazione o altri servizi alla persona. Viene meno quindi la destinazione di polo culturale dichiarato dall’Assessore competente, laddove verifichiamo che il PUR è sostanzialmente destinato a operatori privati con destinazioni d’uso in larga parte private, dal ricettivo, al terziario, al direzionale. Un vero polo culturale alla Cavallerizza si sarebbe potuto attuare all'interno di una visione progettuale che avesse superato lo smembramento in atto, ad esempio, faccio un esempio, con la previsione di una bibliomediateca di vaste dimensioni che per la sua collocazione in una posizione ad elevata accessibilità, prossima all’Università, all’Accademia delle Belle Arti, al Conservatorio e alle principali istituzioni culturali della Città, potrebbe, a buon ragione, costituire il centro di un polo culturale pubblico. Per la sua realizzazione si potrebbe pensare a decartolarizzare la parte di CTT s.r.l. in Cavallerizza, cartolarizzando parti di immobili della Città inutilizzati. Per non parlare dei fondi europei che soprattutto con l’utilizzo delle risorse del Recovery fund potrebbero atterrare su tale progetto. Ovviamente per tutto questo sarebbe necessaria una precisa volontà politica in tal senso. L'ultimo punto riguarda gli oneri di costruzione… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. POLLICINO Marina Sì, sto concludendo. A carico dei soggetti attuatori. Le nuove destinazioni previste nel PUR non sono considerate cambi di destinazione d’uso rispetto a quelle esistenti e da qui nasce la mia perplessità di capire se questa modalità attuativa determinerebbe un rilevante minore introito per il bilancio nel caso in cui venissero considerati cambi d’uso a tutti gli effetti. È stata condotta una riflessione in tal senso? Purtroppo, alla luce di quanto esposto, possiamo solo prendere atto che la volontà della Giunta e della Maggioranza è quella di approvare il PUR per consentire la vendita a privati della Cavallerizza e lo dimostra il video appena girato sui social. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. POLLICINO Marina Sì, ho terminato. Con il quale sembra quasi che la Maggioranza cerchi di giustificare a priori le decisioni che si appresta ad assumere in Sala Rossa oggi, ma si sa: excusatio non petita, ca va sans dire. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Prego, Consigliera Montalbano, ha cinque minuti. MONTALBANO Deborah Sì, eccomi, Presidente. Mi sentite? Mi sente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento. Vada avanti. MONTALBANO Deborah Perfetto. Grazie. Mah, oggi votiamo un atto che, e non a mio avviso, che è l'ultimo tassello di un intero iter, di un intero iter che non è nato oggi, che non è nato il 20 febbraio quando il Consigliere Carretto protocollava la mozione di indirizzo per il PUR, ma che è nato molto ma molto prima. Dovete sapere che l'accordo di protocollo tra Cassa Depositi e Prestiti e il Comune di Torino è sostanzialmente stato pattuito il 15 marzo del 2019. Poi il 13 settembre del 2019 fu ufficializzato con una delibera di Giunta e basta già guardare questi due atti, che sostanzialmente sono abbastanza remoti nel tempo, per farsi un'idea di quello che sarebbe stato il futuro di Cavallerizza, ed eravamo a questo punto quindi al 13 settembre 2019. Cosa successe da settembre a dicembre? Da settembre a dicembre noi abbiamo avuto tutta la questione della delibera sui Beni Comuni ed è per questo che durante quella grande discussione politica e anche fatta all'interno di Cavallerizza, con tutto l’iter di assemblee che si sono sviluppate allora lì, dove c'era in gioco l'accordo in Prefettura e anche lo sgombero degli occupanti, alcune realtà e io personalmente in Commissione continuavo a chiedere: tirate fuori il PUR, cari Consiglieri di Maggioranza, tutti, tirate fuori il PUR di Cavallerizza; guardate che c’è il protocollo d'intesa, tirate fuori le carte, guardate che il PUR di Cavallerizza sarà esattamente un progetto copia-incolla rispetto a quello del Partito Democratico che tanto noi dovevamo e avevamo contestato. E perché vi dico questo, perché leggendo gli atti, quelli che sono gli indirizzi di quello che oggi è il PUR che ci troviamo in Consiglio e che ci accingiamo a votare, all'interno degli atti, precedenti, veniva chiaramente indicato che tutti gli indirizzi per la costituzione del PUR di Cavallerizza, oltre quelli che vi ho appena citato, erano ripresi all'interno del contenuto di due delibere: quella del 2012 del Consiglio comunale di Torino e quella del 2014 e quindi era chiaro qual era la destinazione e il destino di Cavallerizza, era chiaro a tutti. Chi oggi - oggi 1° febbraio 2021 in Consiglio comunale - tenta di fare l'ostruzionismo e di cercare, come posso dire, di salvare Cavallerizza, e beh, cari signori miei, o non ha letto gli atti, o li ha letti e non li ha capiti, o li ha letti, li ha capiti, ma ha fatto finta che non esistevano, per continuare a fare i movimentisti all'interno della realtà che si muovevano a Cavallerizza e di alcune realtà territoriali, come i Comitati, e come ad esempio il Coordinamento Beni Comuni. Ma non è finita lì, la cronologia di quelli che sono gli atti che hanno portato all'ultimo tassello, e cioè la delibera di oggi che ci accingiamo a votare in Consiglio comunale, ce n'è un altro, c’è quello, anche quello di dicembre 2019, quindi subito dopo aver votato… noi a novembre votammo il Regolamento dei Beni Comuni, se vi ricordate, subito dopo, a dicembre 2019, arrivava un'altra delibera di Giunta, Proposta di Progetto Unitario, PUR, relativo al complesso di Cavallerizza Reale, signori miei, presa d'atto. Ora, per farvi degli esempi, perché così se non li leggiamo, anche se siamo pagati per leggerli gli atti, per farvi degli esempi concreti, allora, prendendo la presa d'atto, la delibera di dicembre 2019, bastava andare al punto 4 dell’impegna e uno dei tre sottopunti citava: “di demandare alla civica Amministrazione gli approfondimenti e le integrazioni di concerto con le altre proprietà”, altro che gestione pubblica di Cavallerizza. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Concludo, “del programma di dismissioni e di individuazione dei partner privati”. Questo è un esempio, ma potremmo prendere la convenzione. Finisco e concludo Presidente. Articolo 4 bis “fruizione pubblica”: “la fruizione pubblica dei locali di proprietà privata”, altro che gestione pubblica, “dei locali di proprietà privata al piano terra”, eccetera, “sarà assicurata con l’insediamento, anche solo in parte, del piano terra di attività aperte al pubblico in maniera non esemplificativa, non esaustiva attraverso bar, ristoranti, coworking, attività culturali e sociali”. Ecco perché io non riesco a comprendere, non riesco a comprendere come mai oggi cadiamo tutti dal cielo e dal pero. L'ultima partita che si poteva giocare… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Da questo PUR, da questa progettazione futura era quella di, sostanzialmente, fare la battaglia su quello che era la delibera sui Beni Comuni perché quello era il tassello che dava il là. Tra l'altro non capisco anche questo: gli stessi Consiglieri che oggi contestano il PUR di Cavallerizza sono quelli che hanno appoggiato anche la prima delibera del Piano Regolatore in Consiglio comunale. Ed ecco perché diventa difficile, diventa veramente difficile poi riuscire anche a mostrarsi e appoggiare determinate prese di posizione, perché il PUR di Cavallerizza è stato sì un qualcosa sulla quale il Movimento 5 Stelle dovrà nascondersi a vita per quanto riguarda le coscienze delle persone, però non solo di una parte dei Consiglieri di Maggioranza, la Sindaca, la Giunta, ma tutti. Probabilmente con Cavallerizza… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Sì, concludo, Presidente. Si è toccato il punto più basso non della..., non solo della politica dell'incompetenza, ma soprattutto della politica della disonestà intellettuale. Ho concluso, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Vicepresidente Ferrero. Ne ha facoltà per dieci minuti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Oggi si palesa una concordia istituzionale per portare avanti un percorso di privatizzazione che riguarda il 70% del complesso di Cavallerizza Reale. Dopo 300 anni la parte cartolarizzata di CTT… adesso, scusate, faccio solo un piccolo inserto per chi magari ci sta ascoltando. Cavallerizza di fatto è divisa in tre parti: una parte, la parte di Cassa Depositi e Prestiti che sono i due quadrati che guardano la piazza Castello; poi abbiamo la Manica del Mosca e un'altra parte ancora delle Pagliere e la parte vicino al Maneggio Alfieriano che riguarda CTT, che era una cartolarizzazione non realizzata da noi, ma dall’Amministrazione precedente che diede in pegno, come fosse il Monte dei Pegni, uno dà in pegno alle banche, pagando peraltro anche una percentuale piuttosto elevata, mi viene detto del 3,5%, per poter chiudere il bilancio. Non era stata prevista una decartolarizzazione, cioè contestualmente alla cartolarizzazione non era stata prevista una cartolarizzazione, ma comunque l'Assessore precedente al bilancio, Passoni, riuscì comunque a rimettere dentro alla Città di Torino quello che è invece il Maneggio Alfieriano e quindi quel teatro che fu utilizzato dallo Stabile e abbiamo anche sempre in patrimonio della Città l'Aula magna che è utilizzata dal Politecnico. Questo per darci un po’ un quadro. Allora, noi parliamo, adesso stiamo parlando di una parte cartolarizzata, quella di CCT, che non ha subito nessun intervento di riacquisizione anche per parti da parte di quest’Amministrazione, nonostante il programma presentato nel 2016, e io devo dire che mi sento assolutamente nella situazione di volere essere, adeguarmi ed essere coerente a quello che è il programma per cui sono stata votata. Io non sono una Consigliera casuale, sono una Consigliera che sarebbe stata Consigliera anche se non fossero state vinte le elezioni e questo programma doveva essere comunque attuato, almeno per quello che si poteva fare, e io mi attengo a quello che era il nostro programma come fosse una Bibbia e nonostante due mozioni di impegno passate a maggioranza, anche a queste io voglio continuare con coerenza ad attenermi. Neppure il PD, lo dico sinceramente, sarebbe riuscito in un’operazione così, contraria a quella tutela delle generazioni future, a quel capitale di patrimonio culturale, artistico e immobiliare che, se verrà svenduto, e ad una cartolarizzazione che appunto, se continua ad essere confermata, noi lasceremo alle future generazioni il debito, ma non la garanzia dello stesso. Io non mi macchierò di questa privatizzazione. Ho cercato di porre almeno come punto fondamentale del mio mandato una coerenza a quello che è stato il voto dei cittadini e il titolo di “polo culturale” deve avere i presupposti e non offendere la mia intelligenza e le parole “gli azzonamenti” turistico-ricettivo, in centro di una città, sono un albergo, e un albergo naturalmente, se è in centro alla Città, diventa un albergo importante e significativo, magari anche di lusso e non c'è nulla di male; e direzionale è, di nuovo, una dicitura che vuol dire uffici e di culturale non ha proprio nulla. Quindi io credo che una decartolarizzazione per parti fosse l'unica e importante situazione da poter portare avanti. Ci sono, Cavallerizza è un simbolo. E’ vero, quando il Capogruppo Lo Russo dice che è diventato un simbolo, io credo che noi viviamo di simboli e che rappresentino veramente una parte fondamentale costituente della nostra vita, i simboli; noi viviamo di simbolismo e questa Cavallerizza, questo edificio del 1700 nella sua grandezza, nella monumentalità dei suoi volumi rappresentava proprio quel patrimonio culturale italiano che deve essere ancora gestito dal pubblico, che le città sono ancora in grado di amministrare e salvaguardare, con il proprio impegno, l’identità di una città, la necessità di dare e restituire spazi ai cittadini perché - io sono stato Consigliera di Circoscrizione 1 - noi abbiamo bisogno di spazi, noi abbiamo bisogno di spazi aggregativi. Noi dobbiamo, dopo il Covid, e pensando al dopo Covid, perché questa è una bolla, una bolla in cui in qualche modo la paura della morte ha offuscato tutto il resto, ma finita la bolla ci sarà da ricostruire una socialità, ci sarà di ricostruire l’economia e abbiamo scoperto che la socialità, la condivisione nelle arti crea economia perché forse, forse, io dico forse per quelli che non ci credono, ma io ci credo fortemente, la cultura è il più grosso veicolo anche economico di una città e sul trovare gli spazi identitari dove le persone si possono aggregare è la grande sfida di una città, quello era uno spazio eccezionale, con un'energia eccezionale, con centinaia di persone che sono passate, di artisti che vi hanno soggiornato, si era innescata una fioritura culturale, di cui io non posso non tenere conto oggi nel voto che vado a dare. Non posso pensare che i Beni Comuni, così come li abbiamo immaginati, non siano poi l’insieme di tante cose che potevano concorrere, ma gli uffici direzionali non possono concorrere, un albergo non può concorrere. Io poi spiegherò nel dettaglio i miei emendamenti che vogliono andare nel titolo che avete voluto dare a questa delibera, perché il problema è che il titolo è importante, che le parole hanno un peso, che è importante continuare a sperare di poter mantenere il nostro patrimonio, a sperare di poter ricostruire identità, a sperare di poter continuare a costruire, tutti insieme, quella società civile. Io credo moltissimo nell'educazione civica per strada, nell’idea appunto di stare insieme e costruire insieme un percorso. Cavallerizza è stato questo. Io non posso rinnegare un percorso enorme che mi ha portato per sette lunghi anni a seguire questa esperienza come una delle esperienze più significative della mia vita, e guardando quella che è la mia predisposizione all'ottimismo, guardare il bicchiere mezzo pieno, mai quello mezzo vuoto, nel guardare e nel riconoscere anche nelle future generazioni, nei miei stessi figli, io non posso oggi votare questa cosa. Io sono dilaniata dal non essere riuscita a spiegare che una privatizzazione così fatta non permetterà quello sviluppo e quell'ampliamento di prospettive che avevamo auspicato. Io vi spiegherò nel dettaglio e spero, Consiglieri, veramente, di Maggioranza, a cui io tengo molto nel giudizio anche nella capacità di saper distinguere quella che è un’operazione emergenziale. Perché io posso capire che alcune cose le abbiamo dovute fare in emergenza; alcune cose le abbiamo dovute fare per salvare il bilancio, abbiamo votato delle cose, di cui io mi ricorderò per sempre delle Consigliere che votavano piangendo. Ecco, l'emergenza per salvare il bilancio, per salvare la Città, per non volerla commissariare, sono tutte cose che avevano un significato, ma l'emergenza e la velocità di volere a tutti costi far passare questa delibera di privatizzazione non la comprendo, non ne comprendo il valore profondo, non ne comprendo il significato, mi sfugge profondamente. Io volevo leggervi solo un pezzo di un documento che si chiamava TAP Cavallerizza, che era un documento che doveva fornirci, mandato a Roma, i fondi per poter riqualificare una parte appunto della Cavallerizza Reale e questo non l’ho scritto io, l’ha scritto la Città di Torino ed è stato inviato e diceva che la Cavallerizza Reale è prima di tutto un sentimento collettivo, uno spazio emotivo e in quanto tale difficile tradurlo e pilotarlo; stiamo parlando ovviamente di un bene immobile di enorme rilievo architettonico-urbanistico, che aumenta ancora di valore se pensiamo alla sua posizione strategica nella mappa della Città. È senza dubbio uno dei ventricoli fondamentali del cuore storico di Torino, un ventricolo fondamentale della città di Torino e allo stesso tempo tuttavia… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie. Anche un bene astratto attraverso il quale artisti, operatori del settore e cittadini appassionati, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno costruito una parte importante della propria memoria emotiva e culturale e quindi della propria identità. Ecco, io credo che questa costruzione, in questo momento, andiamo veramente a frantumarla, ed è un grandissimo peccato a cui io non mi voglio assolutamente sottomettere. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Petrarulo. PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Io volevo intervenire perché quando uno viene citato, non è qui il fatto personale, ma su una mozione, e si sentono dire da alcuni colleghi, ne ho preso due a caso, sia il Capogruppo del PD, futuro Sindaco Lo Russo, dove parla di accordo Lega- Forza Italia, mettendo in mezzo anche il sottoscritto, naturalmente perché ho firmato questa mozione di accorpamento; lo stesso Carretto parla sempre di accordo con liste di Destra dove mette dentro anche naturalmente, citato più volte, il sottoscritto Petrarulo. Nessun problema, in politica quando si firma si fa un atto, nessuno mi ha obbligato a farlo, anzi mi pare che forse, quando è stato fatto da parte della Capogruppo Sganga aveva chiesto non so, mi pare forse dal PD, in una Capigruppo di poter fermare le mozioni di accorpamento per quello che riguarda la delibera, che poi sono d’accordo naturalmente, come vede hanno detto nella dichiarazione della delibera stessa. Però ci sono, quando uno dice che devono fare degli accordi, io li ho letti gli emendamenti. Quando io mi leggo l’emendamento 44 e 45 e 46 del Consigliere Carretto, dove va a sostituire: “18 agosto con 18/08/2000”, è un emendamento che io devo stare lì a discuterlo? 45: “21 aprile ’95, 21/04/95”, ma sono qui per farmi prendere per i fondelli? Quando c’è l’emendamento 46: “Legge regionale 5 dicembre ’77, 5/12/77”. Allora, il complesso non è solo questi tre emendamenti, ma se tre di questi sono già così, sono stati divisi, e lei, Presidente, lo ha fatto, perché vedo che c’è molta democrazia anche su quello, poi si può votare naturalmente gli accorpamenti degli emendamenti, anche il numero 1-3, quelli che sono nella delibera, che vanno a cambiare il diniego con l'approvazione, cioè non possiamo andare a fare una cosa del genere. Chiedo e su questo insisto, Presidente, quando si parla di occupazioni abusive, come mi era stato attribuito, vogliamo mettere le occupazioni abusive delle case popolari che vanno a togliere degli alloggi a persone bisognose che per colpa di queste occupazioni sono lì che sono fuori dalle norme e sono forse in mezzo alla strada, con il discorso della Cavallerizza, che da anni ed anni, da quando ero Consigliere provinciale anche, si sta parlando? C'è un PUR che, piaccia o non piaccia, in certe maniere è ben delineato, in altre si potrebbe far di meglio, si può fare sempre di meglio su tutto, non esiste il numero 1 che faccia di più. Però attenzione, una firma è una cosa, quando si parla della mozione 202001413, ripeto, oggetto: “Costituzione Commissione di indagine sui presidi socioassistenziali di Torino”, presentata il 23/06/2020 dalla Consigliera Scanderebech, io non ho visto la firma del Consigliere Carretto o la firma del Consigliere Lo Russo, c’è stato Curatella, Petrarulo, Montalbano, Pollicino, Artesio e Fornari. Quella non era importante, forse? Sulla mozione 202001546, oggetto: “Costituzione Commissione di indagine sulla situazione di illegalità che si verifica quotidianamente sui mezzi GTT”, presentata il 14/07/2020 c’è Forza Italia che l'ha firmata, Petrarulo e Scanderebech, oggi Forza Italia, ci mancherebbe, allora noi non lo eravamo; ma su quello non è importante, Carretto, lì non si firmano quelle? E allora, prima di dare lezioni al sottoscritto, prima di dire che uno fa accordi e se sono accordi mi dica quali sono gli accordi che ho fatto, perché io non ho nessun accordo, nessuno; ho l’accordo che forse il Comune deve funzionare, che forse non devono stare qua 54 ore (incomprensibile). Si potevano discutere tutti per me, io non ho problemi, io non ho mai problemi di orario, vada a vedersi delle altre quand'ero nell’area istituzione anche in Consiglio comunale con Chiamparino si stava fino all’1, alle 2 di notte, non ho mica problemi. Forse sarò un po’ più stanco, gli anni passano, ci mancherebbe, non ho la sua età giovanile, ci mancherebbe, però naturalmente quando l’Opposizione, quando lei firmerà queste mozioni che sono importanti, che sono sui presidi socioassistenziali e quelle di GTT, allora io su quello potrò dire: beh, ho avuto qualcuno che forse ha un interesse reale su quello che (incomprensibile) di andare ad indagare e a verificare. Non l’ho vista la sua firma su questo, quindi lezioni io da lei non ne prendo e sull’accorpamento, ripeto, per questi motivi, se poi ci saranno da votare le voterò, altre no, ci saranno gli accorpamento e sulla delibera naturalmente, quel territorio della Cavallerizza si può pensare in una maniera, si può pensare in un’altra, si può pensare come si vuole, qualcuno può non partecipare agli accorpamenti, qualcuno non partecipa al voto di emendamenti, poi si vota la delibera insieme; la somma degli addendi fa il totale, però non esiste che qualcuno da una parte si tira prima fuori, poi fa la critica alla Lega e a Forza Italia dicendo che ci sono degli accordi. Quali accordi? Ricca se vuole può parlare, ma non penso che abbia fatto accordi con la Sindaca Appendino, con nessuno su questo, io non li ho fatti. SICARI Francesco (Presidente) Per favore, microfoni. Prego, vada avanti, Capogruppo. Microfoni. Prego. PETRARULO Raffaele Ci mancherebbe. Il problema, noi invece entriamo nel merito e sul merito noi andiamo a discutere. Sugli accorpamenti l’ho detto prima quindi non ho nulla da dire. Quando qualcuno che è intervenuto, e parla di accordi, si guardi bene, perché non ha firmato quelle mozioni di indagine che ho fatto pocanzi e lo dirò fino a quando finiremo il mandato. Infatti ho ringraziato: Scanderebech, Curatella, Petrarulo, Montalbano, Pollicino, Artesio e Fornari e Scanderebech per la mozione GTT, chi non l’ha firmata, non l’ha firmata, punto. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliera Paoli, ha cinque minuti. PAOLI Maura Grazie, Presidente. Questa non è la situazione per la quale avrei voluto dibattere in Aula della Cavallerizza Reale. Dal mio punto di vista è sconfortante essere arrivati oggi a discutere una delibera che di fatto porta avanti il progetto della scorsa Amministrazione, un progetto contro il quale abbiamo combattuto facendo delle promesse, prendendo dei voti di cittadini che hanno creduto in quella promesse. Oggi ci troviamo di fronte allo stesso progetto. L’Assessore Iaria ha cercato di fare un po' di restyling accontentando anche qualche cittadino, diverso da quelli a cui facevo riferimento prima, andando al sodo, sa anche lui che non è quello per cui abbiamo lottato. Vedendo però l'approccio che fin qui è stato usato dalla Giunta, dal mio Gruppo politico, credo sia importante oggi fare un po' di storia, perciò volevo leggervi un pezzo di questa storia raccontata direttamente dall'Assemblea Cavallerizza 14.45, ovvero da chi questo bene lo conosce e lo segue da anni. La storia della liberazione di un bene comune dall'abbandono e dalla mala gestione dell'Amministrazione comunale torinese. Nel maggio 2014 un gruppo di cittadini denominatosi poi Assemblea Cavallerizza 14.45, dall’orologio fermo sulla facciata, ha riaperto questo luogo quasi sconosciuto ai torinesi e alla cittadinanza per poterlo godere e conoscere. La Cavallerizza Reale, insieme ad altre 22 residenze, è iscritta tra i beni UNESCO dal 1997, un bene che deve rimanere pubblico affinché non solo i cittadini di oggi, ma anche le generazioni di domani possano continuare a goderne. Costruita tra il 1740 e il 1742 da Benedetto Alfieri, la Cavallerizza è stata per quasi dieci anni anche sede del Teatro Stabile di Torino e di Festival culturali, funzione che ha permesso alla cittadinanza di considerarlo luogo della cultura. Nel 2009 il Comune con il bilancio paurosamente in passivo per gli enormi debiti lasciati dalla precedente Amministrazione, pur sempre dal PD, decide di vendere la Cavallerizza alla CTT, società di cartolarizzazione della Città di Torino, società di cui il Comune stesso è socio unico. Questo abile gioco da un lato sanifica il bilancio comunale, dall'altro aprì l'ennesimo debito con Intesa Sanpaolo, l’imperativo dal 2009 ad oggi è stato quindi vendere ad ogni costo, a qualsiasi prezzo, a qualsiasi privato. Diverse delibere vengono approvate per azzerare le tutele a cui il compenso è sottoposto e per renderlo così più appetibile agli investitori. Le idee sono molte e sempre le stesse: appartamenti di lusso, negozi, alberghi. A dicembre 2013 il Teatro Stabile di Torino lascia per tagli e mancati finanziamenti la Cavallerizza Reale. La notizia dello stato di abbandono anche dei teatri provoca una forte reazione anche nella cittadinanza, un gruppo di compagni teatrali divulga un appello per un'assemblea davanti alle porte del Maneggio Alfieriano. Dal 23 maggio 2014 ad oggi molte cose sono state fatte: nel 2014 a luglio è stato organizzato un'assemblea cittadina nel cortile della Cavallerizza, invitando Consiglieri Comunali e Sindaco, all'assemblea hanno partecipato più di 400 persone, diversi Consiglieri, dimostrando che il desiderio e la determinazione della Città a pretendere un futuro diverso dal degrado per il complesso della Cavallerizza. A fine agosto in una serata che sapeva ancora d'estate, mentre la musica jazz suonava nei cortili, un incendio divampava all’interno del circolo beni demaniali. L'incendio è risultato doloso innescato da cherosene a quanto pare. Dopo un atto di tale barbarie ci aspettavamo l'appoggio e la solidarietà delle istituzioni, eppure le stesse istituzioni che dovrebbero tutelare la cittadinanza guardavano Assemblea Cavallerizza con diffidenza, quasi a dare credito alle inverosimili ipotesi che l’occupazione volesse autoincendiarsi ed autosgomberarsi. Nei mesi successivi mentre l'Amministrazione continuava nel suo silenzio, l'assemblea creava nella Cavallerizza uno spazio di cultura accessibile ed eterogeneo: teatro, musica, installazioni, performances, art… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. PAOLI Maura Sì, concludo. Arrivo al punto. A settembre l’artista Mauro Cuppone del MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, città meticcia, di via Prenestina, ha realizzato l’istallazione “not here”, “not here”, non qui è una gigantesca X gialla che è stata studiata e pensata per essere vista nelle mappe di Google Heart. Sono croci bersaglio che vogliono dire non demolire, non sgomberare, una croce gialla, per eccellenza il colore della segnaletica d’urgenza, che serve a rendere visibile un luogo, come nelle mappe del tesoro, nello specifico un posto marginale che vale la pena di scoprire e difendere. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio. Dieci minuti. ARTESIO Eleonora Grazie. Quale che sia il futuro del voto di questo atto deliberativo sul quale si rileva la determinazione della Giunta e la disponibilità di parte della Maggioranza a sostenere tale determinazione e sul quale si rileverà anche la convinzione di una parte delle Minoranze, magari perché vi vedono riflessa quella che ritenevano una lungimiranza di programmazione precedente e riferibile alla Giunta precedente, io credo, ed è la nota di ottimismo che vorrei portare in questa discussione, che la questione per la Città sarà ancora lunga e impegnativa e che è possibile che molte delle argomentazioni che i sostenitori della delibera qui apportano, potranno essere ribaltate esattamente da una ripresa di quella partecipazione popolare che aveva indotto molti di noi a ritenere che Cavallerizza potesse essere per Torino, un esempio importante di restituzione di Beni comuni all’uso comune della collettività. Perché l’esperienza dell’Assemblea 14.45 e del dibattito che da lì si era sviluppato è da ricondurre nel solco di una tradizione di movimenti, ma anche di ricerca scientifica tesa a contrastare quello che è un processo in atto da anni nella nostra Città, cioè quello di trasferire beni dello Stato dal Demanio ai Comuni, ma senza vincolare questo trasferimento anche comprensibile rispetto a criteri di identità, di appartenenza, di comune desiderio di valorizzazione, senza vincolarli però all'uso pubblico e all'impossibilità di trasferimento di proprietà o di vendita. Questo discorso di come sono avvenuti questi trasferimenti dai Demani ai Comuni sta impegnando esperti di area amministrativa, procedurale e giuridica nella possibilità di avanzare ricorsi rispetto alle procedure originarie. Io credo che Cavallerizza potrebbe essere un esercizio significativo relativamente a coloro che stanno conducendo non solo in questa città, ma in molte altre, questo stesso tipo di battaglie. Così come leggo gli annunci, penso che non mancheranno le volontà e le capacità di procedere, laddove la delibera venisse approvata nella predisposizione di un movimento partecipativo per un referendum abrogativo. Quindi voglio confidare che non si stia scrivendo oggi, dal punto di vista amministrativo, la pagina conclusiva o come a qualcuno piace pensare la decisione e la responsabilità di chi governa, ma si stia invece ricostruendo un vero percorso partecipativo per coagulare tutti coloro che pensano che Cavallerizza non debba essere pensata come un palazzo e come la proprietà di un palazzo, ma come un pezzo di città in forma di palazzi, così come ricorda il professor Lupo nell’ultima sua produzione storico e letteraria rispetto a questo bene, e che proprio per questa ragione, essendo un pezzo di città, un pezzo della storia, ci si debba rapportare come al corpo della città e non semplicemente come a una parte di essa. Soprattutto devo dire mi piacerebbe vedere valorizzato questo aspetto quando, a fronte delle discussioni avvenute in Commissione consiliare dove a gran voce taluni richiedevano di procedere nella decartolarizzazione, l'Assessore Iaria rispondeva che non si tratta soltanto, ed è già severo il problema, di un fatto finanziario ed economico, ma che per rientrare nella proprietà, anziché in controtendenza al trasferimento a CCT si sarebbe anche dovuto dimostrare che la Città aveva bisogno di quel luogo pubblico per funzioni pubbliche non reperibile altrimenti, come se si trattasse di scambiare un immobile con un altro. Siamo ben oltre, parlando, come tutti hanno ricordato, di un complesso monumentale bene UNESCO patrimonio dell'umanità e quindi sono fiduciosa che, al di là dei Consiglieri che non parteciperanno a quest’operazione e io non vi parteciperò, potrà esserci invece un movimento culturale che riprenderà i fondamentali che erano alla base dell'esperienza della prima chiamiamola occupazione e su questo voglio concludere. Perché la modalità con la quale noi stiamo discutendo, oltre ad essere profondamente riduzionista, anche dal punto di vista giuridico e amministrativo, come ho cercato di spiegare, oltre che essere preoccupante rispetto alle vocazioni e alle destinazioni che qui sono anche state ricordate, ha un elemento dal mio punto di vista particolarmente inquietante rispetto al modo con il quale si interpreta tutta quella cultura, tutta quella impostazione giuridica relativa ai Beni Comuni. Non è un caso che tutti no, quelli che hanno più seguito questo processo hanno parlato di Assemblea 14.45, l'Assessore anche nell'ultimo suo video trasmesso via Facebook ha parlato di occupazione artistica. L'occupazione artistica risolve in due parole il procedimento secondo il quale vengono concessi alcuni spazi, agli ultimi esponenti della fase dell'occupazione che erano pervenuti ad intrattenere dei rapporti con la civica Amministrazione, dopo lo sgombero di cui si è parlato dovuto agli eventi del rogo, e che però ritrasforma quella che era un’operazione di carattere culturale e partecipativo generale, un luogo di produzione di conoscenza e di redistribuzione di conoscenza nel possibile, apprezzabile esercizio di attività artistiche da parte di un gruppo riconosciuto dall’Amministrazione nell'ambito dell’uso civico. Ma il Regolamento dei Beni Comuni per come era immaginato nelle sue origini non significa individuare alcuni soggetti, ovviamente e io non discuto nel merito, animati dalle migliori intenzioni e probabilmente capaci di proporre alla Città come i referenti dell’uso collettivo, perché altrimenti si rischia di trasformare quello che era un elemento partecipativo per la restituzione a una funzione comune, di trasformarlo nell’uso, per quanto apprezzabile, di una sola parte. E allora, poiché gli alberi si vedono dai frutti, tutti possiamo vedere come si sia trasformata quella esperienza che muoveva moltissime leve, che ha fatto molte attività di produzione, che ha prodotto luoghi di incontro, si sia trasformato appunto nel riconoscimento dell'uso artistico da parte di alcuni, il gruppo che appunto ha visto costruire elementi di cooperazione sulla base del Regolamento della Città di Torino. Quindi da questo punto di vista io vedo che moltissime delle vocazioni originarie, delle intenzioni originarie oggi sono tradotte in una logica profondamente riduzionista, ma non è soltanto la riduzione, è anche la trasformazione dei valori di riferimento, così come spero di aver cercato di spiegare. Ora, poiché non credo di essere l'unica a ravvisare queste tracce e queste questioni, sono anche fiduciosa del fatto che fuori di noi, fuori dell'assemblea che deve votare questo atto deliberativo e che probabilmente lo voterà certamente senza la mia partecipazione, potranno invece svilupparsi forme di resistenza e di controtendenza che, usando almeno canali che io qui ho voluto ricordare, possano riaprire nella Città quel dibattito pubblico che lo aveva così tanto allenato cinque anni fa. Ho finito. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Procediamo adesso con il Consigliere Giovara. Ha facoltà per cinque minuti. Prego. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Io solo faccio una premessa molto veloce, alcuni di voi lo sanno già, lo dico perché molti lo dicono prima di parlare di Cavallerizza. Non per questioni personali, ma io ho partecipato, ho conferito anche contenuti nelle prime parti dell'occupazione di Cavallerizza. Le pratiche artistiche di Cavallerizza secondo me sono estremamente importanti. La storia di Cavallerizza è estremamente variegata ed estremamente complessa, sia la parte dell'edificio, che la parte della comunità di riferimento come viene chiamata, o Assemblea 14.45. Chiunque abbia partecipato a quel processo, come io ho fatto, sa bene che già a partire dalla straordinaria esperienza di quella comunità la situazione era estremamente complessa e difficilissima da gestire e questo non per dire che bisognasse risolverla in maniera semplicistica, assolutamente no e infatti sono passati molti anni. Io sono assolutamente d'accordo con la Consigliera Artesio rispetto alla valorizzazione di quell'esperienza come esperienza di nuove pratiche per quanto riguarda me, soprattutto di produzione culturale, ma non soltanto, essendo anche un politico sono estremamente importanti le pratiche innovative di partecipazione sperimentate all'interno di quell'esperienza e credo che qualunque Amministrazione e chi ha interloquito con me, anche di Cavallerizza, ma anche l'Assessora Leon, ma anche l'Assessore Giusta, sa che ho sempre detto: cerchiamo di trasformare, come succede in altri Paesi, di fare ricchezza di questa esperienza. Tra l'altro ho apprezzato molto l'emendamento presentato alla mozione rispetto alla candidatura europea per Capitale Europea della Cultura di Torino, presentata dal Consigliere Carretto alla mozione del Consigliere Lo Russo, che probabilmente invece non ha apprezzato altrettanto, perché giustamente dal suo punto di vista politico quello non era un emendamento accettabile, ma per me lo era assolutamente. Perché dico tutte queste cose, perché poi mi colpisce alla fine sentire in Consiglio Comunale lo stesso Consigliere Carretto che da una parte attribuisce al Partito Democratico e alla Destra di questo Consiglio Comunale, come dire, un’approvazione dell’esperienza di Cavallerizza dal punto di vista appunto di quello di cui sto parlando, cioè l'esperienza da una parte di occupazione o se vogliamo parlare di pratica innovativa politica con questo atto. Da una parte c'è okay, è successo questo e voi state approvando una cosa che secondo me prima non approvavate, anche io infatti avevo sentito parlare di criminali in questo Consiglio Comunale, se non erro, non voglio attribuire opinioni errate a chicchessia, ma mi sembrava di aver sentito un cambiamento di opinione rispetto a quello; e dall'altra parte una, come dire, un'accusa di privatizzazione a quest’Amministrazione. Io ripeto non ho visto soluzioni dal punto di vista grounded, economico e ho anche seguito come Consigliere Comunale, con uno sforzo e quindi ovviamente sarebbe, credo, anche per l'Assessore Iaria una soluzione straordinaria se si trovassero le decine di milioni, che sono tanti, credo che siano intorno ai 40 per rimettere a posto l'intero complesso, riacquisirlo, decartolarizzarlo e renderlo completamente pubblico e poi trovare le risorse per gestirle in una situazione economica del Comune di Torino con un dissesto in Piano di rientro, un dissesto rientrato per fortuna, Piano di rientro con la Corte dei Conti che decide, questa è la realtà in cui ci inseriamo, ma al di là di questo, il fatto che si trovino tutte queste contraddizioni, Assessore Iaria, io credo che voglia dire che si è trovato un giusto mezzo rispetto a questo. Anche io auspico che poi riparta la proposizione, che finalmente ci sia una proposta rispetto a quello che molti, alcuni di noi in questo Consiglio si aspettano, cioè la totale pubblicizzazione della Cavallerizza, ma contemporaneamente preferisco pensare a cose un po' più pratiche, cioè alla trasformazione, anche all’individuazione di anche altri spazi per portare avanti queste pratiche normate all'interno di una convivenza democratica e dentro a Regolamenti certi che valgono per tutti. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con l’intervento della Consigliera Albano. Ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Io non l'ho sentita, ma credo tocchi a me. SICARI Francesco (Presidente) Sì, tocca a lei, prego. ALBANO Daniela Non so se mi sentite bene. SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento. ALBANO Daniela Sì? Mi sentite bene? Perché io sentivo con un po’ di vuoti, quindi non so se l’audio delle mie parole è buono. SICARI Francesco (Presidente) La sento benissimo. ALBANO Daniela Bene. Grazie. Allora proseguirò nel mio intervento. Io sono molto dispiaciuta ovviamente che si arrivi a questo punto, mi dispiace essere qua a votare questo atto perché io ho estrema fiducia nel Movimento 5 Stelle, credo nella forza innovativa che questa realtà politica ha portato avanti. Ho fatto cinque anni difficili, complessi, ma sicuramente abbiamo portato a casa soluzioni anche importanti ed è per questo che mi dispiace molto essere qua oggi a discutere di questo tema in questo modo, a discutere di questo Piano Unitario di Riqualificazione di Cavallerizza che è esattamente lo stesso, se non peggio, di quello che aveva presentato il PD nella scorsa consiliatura e che noi osteggiavamo e abbiamo osteggiato con forza quando eravamo in Minoranza in Consiglio comunale, abbiamo osteggiato con forza in campagna elettorale, abbiamo sostenuto con la stessa forza l'occupazione che osteggiava quello stesso Piano di riqualificazione, per cui mi trovo veramente in grosso imbarazzo e in grossa difficoltà essere qua ad ascoltare e a vedere invece un’Amministrazione che presenta lo stesso Piano che fino a cinque anni fa avversava. Questo per me è fonte di estremo imbarazzo e voglio dirlo, voglio ribadirlo perché secondo me è importante ed è anche diciamo la motivazione che mi ha spinto a non firmare la mozione di accorpamento degli emendamenti e a sostenere comunque l'ostruzionismo anche nei confronti di questa delibera, perché io non posso accettare che questa delibera venga presentata da quest’Amministrazione, per me è davvero inaccettabile. Detto questo, possiamo parlare di quello che è il merito del Piano Unitario di Riqualificazione, possiamo parlare di quelle che sono state le realtà che nel corso degli anni si sono occupate del bene Cavallerizza, perché ricordiamoci che è quella che si è occupata del bene non è stata un'occupazione di un bene, ma è stata una realtà che se ne è presa cura, se n’è fatto carico di un bene che adesso che è stata, diciamo, sgomberata, dava evidente segno di tutte quelle che sono le criticità di un bene abbandonato ed è stato incredibile che in questi anni questo bene così prezioso per la Città di Torino sia stato abbandonato in questo modo fino al punto di dover imporre quasi in maniera forzata una scelta per dire o si ristruttura dandola ai privati oppure non se ne fa niente e continuerà diciamo la decadenza di questo bene. Io credo che nel corso di questi cinque anni una volontà politica forte avrebbe potuto cercare e trovare alternative a questa proposta. La volontà politica forte non c'è stata, né con l’Assessore Montanari, né attualmente con l’Assessore Iaria, quindi non c'è stata nessuna volontà di andare a cercare finanziamenti statali perché ricordiamoci che comunque Cavallerizza è un bene UNESCO, è un patrimonio della Città, oltre che dell'umanità, quindi non è obbligatorio che se ne faccia carico la Città di Torino, perché un bene UNESCO è un patrimonio di tutta l'umanità e quindi di tutta l'Italia e quindi sarebbe giusto e corretto che a farsi carico di questi beni fosse il Ministero dei Beni Culturali. Questa strada non si è voluta percorrere, non si è voluto cercare il finanziamento, il sostegno, non si è voluto presentare un piano che potesse essere credibile per ottenere dei finanziamenti. Io ricordo bene quando si è cercato di arrivare a pochi spiccioli che potessero ristrutturare o mettere in sicurezza almeno in parte il complesso, il lavoro dell'Assessorato praticamente su questo Piano non c'è stato. Quindi diciamo che dal punto di vista appunto dall'Assessorato l'unica posizione è sempre quella, è stata quella di portare a termine il PUR presentato dal PD cercando di portare… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Che in realtà secondo me non c’è stata. Quindi, concludo dicendo appunto che spero che le parole della collega Artesio siano vere che ci sia veramente intorno a questo progetto anche nella società civile la voglia di modificarlo e di cambiarlo e niente. Mi dispiace veramente arrivare oggi a questo voto. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con l’intervento del Capogruppo Tresso. Ha facoltà per dieci minuti. Prego. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. La vicenda della Cavallerizza ci ha accompagnato in tutti questi cinque anni di consiliatura e devo dire che l'epilogo che oggi si che verifica non è quello che probabilmente ci si aspettava da parte di quest’Amministrazione, che non per nulla oggi dimostra una frattura all’interno anche dei Consiglieri di Maggioranza. Dico questo perché io ho preso parte fin dall'inizio a quegli incontri, a dire il vero un po' sbrigativi, che credo inizio 2017 avevano avviato un percorso che voleva essere partecipativo, all’epoca con alcuni incontri condotti dall’Assessore Montanari che aveva poi chiuso questo ciclo mi sembra di qualche incontro, dicendo che lui avrebbe prodotto tre paginette in cui definiva qual era la possibilità di concludere un processo che avrebbe davvero coinvolto in una fase partecipativa tutti gli attori. Era sembrato fin da subito un po' velleitario e forse superficiale questo tipo di approccio e devo dire che la grande pecca di quest’Amministrazione è stata di non prendere poi mano seriamente questo tipo di percorso, che viceversa avrebbe potuto coinvolgere probabilmente tutti i partner istituzionali che di cultura si occupano a livello torinese in un processo realmente di elaborazione di un progetto forte, un progetto forte, un progetto di rilevanza sicuramente europea. Però sicuramente l'Amministrazione si è resa conto che un conto è stare all'opposizione e un conto è trovarsi a governare, quindi capire anche come in una situazione finanziaria sicuramente complessa, ma occuparsi degli oltre 40.000 metri quadri di Cavallerizza con i costi necessari per ricomprare quando serviva per comprare dal Demanio e decartolarizzare quando era stato cartolarizzato, e quindi insomma si parlava di cifre inferiori ai 17-18 milioni, più tutto quello che era invece necessario per ripristinare, rifunzionalizzare tutti quegli spazi erano cifre sicuramente importanti e quindi si strette fermi. Io credo di aver provveduto insieme ad altri Consiglieri, ma io in prima persona, a fare almeno tre interpellanze in cui evidenziavo uno stato tra l'altro di occupazione che in situazioni di sicurezza molto precarie, questo spaventava in una Città come quella di Torino che ha vissuto tragedie come il Cinema Statuto e poi ancora in tempi più recenti piazza San Carlo e quant'altro, e viceversa l’Amministrazione ha sempre voluto, in particolare l’Assessore all'epoca Montanari fare un po’ orecchie da mercante su questo, si voleva soprassedere. Però in tutto ciò invece si fosse cercato di portare avanti un processo che faceva di quello che dovevano essere i requisiti, che poi penso si possano riassumere sostanzialmente nel fatto che si volesse fare un polo realmente dedicato unitariamente alla cultura, e che quindi su questo ci fosse un confronto aperto, laico che coinvolgesse davvero le istituzioni per capire anche cosa fosse la volontà della Città. Io poi, come penso di aver dato più volte esempio in questi anni di consiliatura, non sono contrario ad un partenariato pubblico-privato purché il pubblico abbia la sua funzione di regolazione, di indirizzo. In questo modo invece abbiamo assistito nel tempo a un progressivo nulla concludere, un po' di ignavia direi anche su questo tema, che ha parlato poi a quello che sappiamo, a seguito dell'ennesimo incidente, l'ennesimo incendio, il Prefetto a dover intervenire di autorità, lo sgombero che per fortuna si è condotto anche secondo criteri assolutamente tranquilli, a una trattativa con quelle parti che avevano avuto un ruolo importante sicuramente anche nel riposizionare la necessità di un ruolo realmente pubblico di questo bene di una capacità anche di produrre un certo tipo di cultura che sicuramente hanno avuto un ruolo io trovo importante anche nel dialogo e nel dibattito, però poi se non ci sono tempi che la politica sa darci, se non ci sono soluzioni che la politica sa dare, cosa succede che poi le cose precipitano. A me spiace che in tutto ciò la Città abbia avuto un ruolo molto secondario, molto poco proattivo, molto di subordine rispetto a quello che poi sono state invece iniziative portate avanti da altri, ma su cui poi è difficile tornare indietro, è difficile non dare risposte quando mancano capacità di elaborazione come in questo modo. Ora, credo che per esempio ci potesse essere la possibilità di valutare come far fronte con un Piano Economico Finanziario a quanto era necessario per la decartolarizzazione e per il ripristino con un sistema anche di affitti, di affitti ovviamente intesi a quei soggetti che potevano avere una partecipazione proprio perché si occupano di cultura in senso ampio: dall’Università, ai teatri, a tutto quanto potesse essere verificabile con quelle che sono, come dicevo prima, le istituzioni che di questo si occupano. Però questo fu fin da subito accantonato, non si pensò che invece fosse un progetto forte e che la Città poteva coordinare, non farsene carico in prima persona, poteva arrivare ad avere un progetto di una certa consistenza, coordinandolo e poi andare istituzionalmente a parlare con le banche, a parlare con le fondazioni per capire se questo poteva essere visto come un progetto di fattibilità economica finanziaria sostenibile, robusto, eccetera, ma non si intese invece spendere proattività su questo, si preferì andare avanti con questo discorso dei Beni Comuni che poi di fatto cosa ha prodotto, prodotto che siamo di nuovo al punto di partenza. Ecco, io temo che questa sia un po' una sconfitta per tutti, ma non voglio fare polemica sul Gruppo di Maggioranza, ma è stato davvero una mancanza di un confronto un pochino più capace di ascoltare anche quelle che erano le città, però coordinando con un'iniziativa forte, con una visione concreta e reale di quello che potesse essere l'obiettivo da raggiungere. Oggi ci troviamo in questa situazione. Io credo che sia necessario comunque andare avanti e quindi questo PUR che sicuramente apre delle le possibilità concrete di procedere, anche se viene meno rispetto a quello che potevano essere degli obiettivi che all'epoca io anche avevo condiviso come volontà di poter avere una maggiore unitarietà di intenti nel vedere quello che è la nuova possibilità di dare a questo complesso di natura unica una forte vocazione molto più mirata e molto più definita in cui la Città avesse un ruolo più importante, insomma, mi spiace perché davvero è stata un po' una vicenda che ha avuto dei tempi non compatibili e soprattutto delle soluzioni non ben valutate fin dall'inizio, che potevano essere perseguite con maggior forza, con maggior impegno e questo credo che paghi scotto oggi. Io annuncio che la mia posizione sarà quella di votare positivamente la delibera in sede finale e non mi esprimo sul fatto della mancanza di, diciamo di democrazia se vogliamo, nell'avere accorpato gli emendamenti. Io li ho letti, in parte devo dire che erano sicuramente anche difficilmente ascrivibili a puri emendamenti di opposizione, erano sicuramente di merito. Questo forse denota però il fatto che, come dicevo, la lacuna viene prima, la carenza è stata quella propria di un dibattito, di una capacità di confronto che fosse maggiormente capace di coinvolgere in maniera migliore tutte quelle che erano delle sensibilità diverse. Oggi siamo qui, credo che valga la pena procedere speditamente perché la politica deve saper dare anche soluzioni che nei tempi siano compatibili. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo con la Capogruppo Sganga, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. SGANGA Valentina Io intervengo per annunciare appunto che personalmente approverò questa delibera e questo progetto, ma soprattutto perché credo sia necessario in qualche modo rispondere anche ad alcune sollecitazioni che sono arrivate nel corso del dibattito e che ho trovato comunque utili e anche sincere nella loro espressione e che riguardavano soprattutto quello che è il ruolo della mia forza politica e quello che abbiamo sostenuto in questi anni e negli anni anche in cui eravamo appunto una forza di Opposizione. Il punto è questo da un lato c'è la responsabilità che un’Amministrazione deve avere e dall'altro c’è la questione della realtà, io lo dico in modo assolutamente chiaro fosse per me il mio desiderio, il mio auspicio sarebbe stato quello di avere una Cavallerizza come appunto la mia forza politica, ha detto negli anni assolutamente pubblica, totalmente pubblica dopodiché c'è il passaggio appunto nel momento in cui si diventa Amministrazione di fare delle scelte e queste scelte si trovano… di fronte a queste scelte ci trovavamo da un lato l'idea, la nostra idea appunto che era quella lì di mantenere il bene totalmente pubblico e dall'altra scontrarci con quella che era la realtà dei conti, adesso la realtà dei conti noi lo sappiamo tutti e sappiamo tutti bene qual e sappiamo tutti che Cavallerizza è stata data in pegno e che il Comune non aveva le condizioni economiche per riscattarla e questa cosa la sa bene anche chi faceva parte della nostra Maggioranza. La scorsa settimana quando discutevamo il DUP il Consigliere Carretto ha detto una frase che mi sono appuntata e che vado a leggervi, ecco, lui diceva appunto sulla discussione del DUP il problema è che dopo cinque anni possiamo dircelo non riusciamo a trovare 40.000 euro per fare un incrocio rialzato e quindi lui diceva: quindi io sono d'accordo che vada ridisegnata la città, ma scontriamoci con la realtà. Ecco, noi purtroppo in questi anni a differenza sua ci siamo scontrati con quella realtà e quella realtà ci dice che servivano minimo 10 milioni per decartolarizzare il bene e probabilmente anche lì minimo 50 per rimetterlo a posto. Il mio auspicio era quello che fosse il Ministero a prendersi in carico il bene e quel tentativo c'è stato, ma quel tentativo non è purtroppo andato in porto, quindi l'alternativa in questo momento è lasciare il bene così com'è al degrado oppure approvare questo PUR e io non sono d'accordo quando viene detto che questo PUR è come quello del Centro Sinistra o addirittura peggio, io credo che invece si è fatto il meglio e il massimo che si poteva fare e per questo ringrazio l'Assessore Iaria e ringrazio anche il suo predecessore perché comunque ci sono delle migliorie che sono state apportate e sono migliorie significative che vanno nella direzione dell’uso e anche del possesso pubblico. Prima - e sono molto d'accordo con quello che diceva la Consigliera e la Capogruppo Artesio - lei citava la questione del referendum, ecco, anch'io ho letto di questo appello che andrebbe appunto nella direzione, laddove approvata, di abrogare questa delibera. Io credo questo, credo che questa Amministrazione in questi anni come giustamente lei diceva abbia fatto di tutto per valorizzare l'esperienza maturata durante l’occupazione, quell'esperienza è sacrosanta come sacrosante sono tutte le forze della città che si sono unite par rilanciare l'idea di una Cavallerizza pubblica, se quel referendum ci sarà e se quel referendum servirà magari a spronare il Ministero per metterci i soldi e riacquistare il bene noi ci saremo e continueremo ad esserci, ma se l'alternativa è il nulla ed è il degrado per me la proposta dell'Assessore Iaria e il PUR è un'alternativa assolutamente valida. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo. Adesso ho il Presidente Versaci, prego ne ha facoltà per cinque minuti. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Ma, mi ricollego un po' a quello che hanno detto i miei colleghi di Maggioranza Giovara, Sganga che ovviamente voteranno questa delibera e soprattutto su un tema sulla questione che ho sentito dire oggi, ma non solamente oggi che non c’è stato il dibattito, non c’è stata la possibilità di dibattere su questo tema, cioè a me va bene tutto e io capisco che chi deve fare l’Opposizione faccia anche Opposizione, ma per amore della Patria e della verità, la verità diciamola perché adesso, Presidente, lei lo sa bene perché è qui in questo Consiglio Comunale da quattro anni e mezzo esattamente come me e potrà confermare che il dibattito su Cavallerizza è stato ampio, pubblico, sono state fatte non so quante Commissioni, in Consiglio Comunale, interpellanze, cioè c'è stato di tutto e le dico di più, quando io ero il Presidente del Consiglio Comunale organizzai come Presidente del Consiglio con la Conferenza dei Capigruppo un sopralluogo e i Capigruppo se lo ricorderanno, abbiamo passato una mattinata intera dentro Cavallerizza, c'era ancora il Vicesindaco Montanari, con gli occupanti, abbiamo visitato tutti gli spazi, abbiamo parlato, ci sono state assemblee dove hanno partecipato Assessori, Consiglieri, quindi basta con questa storia qui, è una falsità e io rimprovero ai Consiglieri di Maggioranza e anche ex Maggioranza che ci rimproverano a noi di votare una roba contro il programma, io gli rimprovero il fatto che se ne sono occupati loro per quattro anni e mezzo di questo tema e quindi erano loro che mi devono portare delle soluzioni alternative perché diciamo la verità perché io non è che vengo qua a farmi prendere a schiaffi dai miei colleghi e sto zitto, chi si doveva occupare del tema se in questi quattro anni non ha portato nulla a casa tranne che dire “decartolizziamo” che è facilissimo, è bellissimo, è un argomento facile da utilizzare, da scriverlo sui social, però poi nei fatti c'è una cosa diversa. Io ringrazio gli occupanti, ma se un Consigliere Comunale mi porta le stesse soluzioni di un occupante c’è un problema, c'è un grossissimo problema, perché gli occupanti sono stati una spinta propositiva secondo me è stata un’occupazione positiva quella che ha portato una discussione positiva, ma io non posso accettare che un Consigliere Comunale abbia la stessa identica idea di un occupante che è un cittadino che non ha responsabilità amministrative al contrario di un Consigliere Comunale e di un Assessore e di un Sindaco dire le stesse identiche cose, mi sembra del tutto folle, ma del tutto folle e quindi io rimprovero ai miei colleghi proprio questo. Chi è che si doveva occupare? Anche i miei ex colleghi, chi è che si doveva occupare del tema Cavallerizza che l'ha dimostrato anche negli atteggiamenti che ci sono stati oggi in questi giorni di che si erge, chi sa tutto e chi non sa niente, siamo stati rimproverati che noi non sappiamo nulla, non possiamo parlare perché siamo in imbarazzo. No, io sono in imbarazzo perché abbiamo affidato dei temi a dei colleghi, sono in imbarazzo per quello, che li hanno lasciati lì e l'Assessore Iaria che ha tanti difetti io lo conosco da tanti anni, però gli si può dire che quando è diventato Assessore all'Urbanistica di questo tema se n’è occupato, se n’è occupato molto ha fatto anche tanti incontri pubblici con gli occupanti, quindi basta questa storia qui della democrazia che non se n'è parlato, ma se ne parla da anni di questo tema qui e un'Amministrazione non si può permettere di dire “Lasciamo così”, ma che cos’è? Lasciamo così che cosa? Ma di che cosa stiamo discutendo, ma davvero un Consigliere Comunale può pensare questo “Lasciamo così come andrà andrà, se ne occuperanno gli altri” perché non si ha il coraggio di cambiare idea o di dire che alcune cose non si possono fare, io ce l’ho il coraggio di dirlo e come diceva la Capogruppo Sganga non è vero che è uguale e identico al piano del Partito Democratico, ma l’ha detto anche lo stesso Capogruppo Lo Russo, è stato un percorso e sono partiti da quel percorso lì, l’ha detto il Capogruppo Lo Russo, cioè non è che l’ho detto io, lo dice proprio il Capogruppo Lo Russo che è un po' migliorativo in confronto al loro. Poi bisogna scontrarsi con la realtà, poi va bene tutto, io ripeto, è facile, è molto semplice dire tutto questo, ma io la responsabilità di dire: “Ah, ma no lasciamolo così” oppure di fare i pipponi su: “Ah, occupiamo e poi lo diamo in gestione pubblica”, è tanto facile dirlo, ma io non ho visto delle soluzioni, io non le ho viste e, come diceva la Capogruppo Sganga, io sarò il primo se mi dicono: “Abroghiamo questa delibera perché c’è una soluzione” io sarò il primo vado a firmare il referendum e faccio pure campagna per votare questa roba qua e questo lo dico perché io non ho nessuno interesse, cioè perché sembra quasi che c’è qualcuno qui che vota questo atto come se io, l’Assessore Iaria, non lo so, i miei colleghi di Maggioranza e qualcuno del Partito Democratico ha degli interessi dietro a fare questa operazione su Cavallerizza. Poi, ripeto, va bene domani scrivete dei post su Facebook dove sicuramente saranno molto, avranno un impatto emotivo molto grande (incomprensibile) la pancia di chi la pensa così, va bene fatelo pure, però veramente basta. Io volevo sentire oggi delle soluzioni alternative che non le ho sentite e vi dirò l'ultima cosa, Presidente, se la Città avesse avuto 10 milioni di euro per decartolarizzare io mi sarei battuto per non farlo, ma non perché non voglio farlo perché è una Città in ginocchio e pensare solamente e dire, siamo in ginocchio per la pandemia e pensare di dire prendo 10 milioni e li prendo per decartolarizzare per me è un'operazione folle, del tutto folle, follia totale, follia totale, vuol dire non avere a cuore la città e non avere una visione che questa benedetta visione di che cosa ci sta intorno, ma di che cosa stiamo parlando, ma davvero parliamo di questa roba qua è un patrimonio importante io non lo metto in dubbio, Presidente, però a tutto c'è un limite veramente a tutto c'è un limite, sono anni che sento parlare di questo argomento che interessa allo 0,03% della popolazione. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento del Consigliere Lubatti, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. LUBATTI Claudio Grazie, Presidente. Mi sente solo una verifica. SICARI Francesco (Presidente) La sento benissimo. LUBATTI Claudio Grazie, Presidente e buonasera a tutti i Consiglieri. Ma, io intervengo velocemente e non utilizzerò tutto il tempo a mia disposizione per esprimere da subito il pieno sostegno con il mio voto favorevole a questa delibera, perché questa delibera io credo sia prima di tutto un grande insegnamento per tutto il Consiglio Comunale, per chi in questi cinque anni ha assunto un ruolo di responsabilità davanti ai cittadini e che ha compreso come abbiamo appena ascoltato che essere forza di Amministrazione non è la stessa cosa che essere una forza di Opposizione o tanto meno essere liberi cittadini arrivando addirittura a spiegarci che si vota favorevolmente ad una delibera ed un minuto dopo si inizierà a lavorare per un referendum che dovrebbe in teoria, se ho capito bene, andare a modificarla. Devo ammettere che questo mandato è stato mandato, Presidente, rimanendo ovviamente sulla delibera utile, utile anche a notare come i cinque anni di Consiglio Comunale hanno portato i nostri colleghi della Maggioranza a diventare degli abilissimi e dei finissimi oratori, tanto che riescono addirittura a spiegarci in questo Consiglio Comunale dopo anni di battaglie sul tema della Cavallerizza assolutamente legittima per quanto mi riguarda ovviamente non condivisibili, ma assolutamente legittima che questa delibera alla fine non è poi una delibera così male, che è una delibera addirittura migliorativa della delibera Lo Russo, che è una delibera che è frutto di un grande lavoro di concertazione col territorio e ultimo, ma non ultimo che alla fine interessa lo 0,02% dei cittadini essendo questo un tema diciamo di grande campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle mi chiedo allora perché ne abbiano fatto un cavallo di battaglia. Io credo invece Presidente che questa delibera abbia la possibilità di, ancora una volta, svelare il grande bluff dell'Amministrazione Appendino. Il grande bluff delle promesse elettorali, dei progetti faraonici raccontati ai cittadini per racimolare qualche voto in più e poi nel segreto dei Consigli Comunali e nella speranza provocatoriamente si diceva adesso mi raccomando andate a fare i post, come per dire non pubblicizziamo troppo quello che stiamo facendo perché è evidente che l'essere poi sconfessati da un punto di vista pubblico rispetto alle decisioni e con le decisioni che si sono andate a prendere rispetto alle parole raccontate in campagna elettorale in giro per la città ovviamente fa male credo che faccia male prima di tutto alla politica, non tanto al Movimento 5 Stelle che non perderà occasione ancora una volta di far diminuire se ancora possibile quella poca credibilità rispetto alla classe politica che ha amministrato questa città per cinque anni. Quindi io credo che questa delibera Lo Russo vada mandata avanti perché comunque è stata studiata negli anni, è figlia di un lavoro che è durato molti anni spero che ad un certo punto il Governo riuscirà a dare anche un'indicazione sul rimando, sul rinvio delle elezioni amministrative che abbiamo alle porte perché se continuiamo di questo passo probabilmente vedremo anche il progetto del tunnel di piazza Baldissera, vedremo magari il parcheggio sotto corso Marconi, cioè tutte cose che l'allora Assessore Montanari che dopo aver detto semplicemente quello che ha sempre detto il Movimento 5 Stelle in campagna elettorale e cioè il voler a tutti i costi allontanare i grandi eventi da Torino è stato cacciato per averlo detto forse in malo modo, ma aver espresso sostanzialmente il pensiero della base del Movimento 5 Stelle e di quelli che, poveri loro, inconsciamente li hanno anche votati. Quindi, Presidente, io credo che sia arrivato il momento invece di fare chiarezza, sono veramente contento di poter registrare l'arrivo della fine di questo mandato perché alla fine ancora negli ultimi interventi abbiamo sentito tutte le sfaccettature del dibattito interno di chi se ne doveva occupare, chi doveva fare proposte, chi non le ha fatte, l'Assessore che invece ha fatto quando è arrivato, ma quello primo non ha fatto, tutte dinamiche che ovviamente vengono fatte semplicemente sulla pelle dei cittadini, pelle dei cittadini ignari che invece vanno informati dello scempio che sta portando avanti questa Amministrazione, raccontando delle cose che poi puntualmente non avvengono a partire del progetto della ZTL tanto per raccontarne un altro, ma che conferma semplicemente la linea di inversione a U che il Movimento 5 Stelle ha fatto rispetto… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LUBATTI Claudio Quindi, Presidente, io confermo nella conclusione il mio voto a favore della delibera Lo Russo e prego la Maggioranza di continuare in questa direzione perché se segnali oggi dovevano essere lanciati rispetto alla candidatura a Sindaco del Consigliere Lo Russo questo è sicuramente un segnale che qualcosa si sta muovendo anche nel Movimento 5 Stelle che magari chissà la coalizione nazionale potrà anche ribaltarsi sulla coalizione territoriale proprio partendo dalla delibera Lo Russo sulla Cavallerizza. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Capogruppo Magliano ne ha facoltà per dieci minuti. MAGLIANO Silvio Sì, grazie Presidente. Ma, per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo e per dire sostanzialmente che è arrivato il tempo della responsabilità, il tempo in cui alcuni proclami, alcune affermazioni iniziali del Movimento 5 Stelle poi si sono dovute scontrare con l’arte del governo perché di arte si parla e che non sempre è possibile portare a termine tutto ciò che si ha in mente e forse invece è possibile ricredersi e capire che forse la qualità della vita, la qualità dei progetti e del benessere dei cittadini e la stabilità di un Comune viene prima con più forza rispetto ad ideologie, ideologie a mio giudizio perverse in alcuni casi che venivano raccontante, venivano dette ai cittadini. Io, Presidente, ricordava prima l’allora Presidente Versaci, il nostro sopralluogo, sopralluogo in cui andammo a vedere la Cavallerizza in cui abbiamo scoperto, mi ricordo ancora che Versaci intervenne, abbiamo scoperto che di fatto eravamo registrati a nostra insaputa dai cosiddetti occupanti, eravamo registrati da loro con uno strumento di cui oggettivamente noi non eravamo al corrente, abbiamo scoperto questa ulteriore modalità di controllo che veniva fatto sui Consiglieri Comunali dagli occupanti, mi sono occupato del tema con una serie di interpellanze che lei ricorderà Presidente perché all'interno di quel luogo girava denaro senza alcun tipo di ricevuta, senza alcun tipo di registratore di cassa quando invece quante alte realtà associative (incomprensibile) invece per avere uno spazio piuttosto si indebitano, ma onorano con grande sforzo il pagamento del canone di locazione e quindi c’erano oggettivamente due pesi e due misure in nome della cultura, in nome della possibilità di lasciare esprimere le persone. Poi, arriviamo ad oggi ad oggi dove si arriva ad un percorso alla fine di un percorso dove si cerca di tenere insieme tutto e si cerca di dare un futuro a quel posto per cui il nostro sarà un voto favorevole, nonostante noi abbiamo denunciando e sottolineato tutto ciò che non è andato nella gestione della Cavallerizza perché lontana da come il nostro Gruppo pensa che debbano essere gestiti luoghi come quello e come il stare insieme a delle persone debba avere una forma, debba avere una forma perché così si può rispondere, hanno diritti e anche dei doveri e soprattutto responsabilità. Presidente io concludo siamo arrivati a questo punto mi pare che alcuni colleghi abbiamo dovuto ricredersi rispetto alle promesse fatte e altri invece hanno continuato a perorare battaglie realizzabili, ma penso più per uno scontro personale interno piuttosto che per una credibilità delle parole che sono state proferite in questa Aula e nelle Commissioni, per cui si arriva ad una conclusione, una conclusione che mi auguro possa veramente dare spazio a una rinascita di quel luogo perché oltre all'ideologia ha vinto il buonsenso e ha vinto anche l’affetto per questa città e ha vinto anche il realismo e piano piano ha iniziato a insinuarsi dentro la logica politica del Movimento 5 Stelle. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Sarò velocissimo. È inutile ripetermi perché ripeterei molti interventi fatti da alcuni colleghi. Io non guardo se il Movimento 5 Stelle o la Maggioranza è ritornata indietro, è andata avanti, il passato è passato e quindi guardo invece la prospettiva futura. La Cavallerizza è certamente un punto di riferimento per Torino estremamente importante, l’impegno anche dell’Istituto Bancario San Paolo è altrettanto importante e quindi ben venga questa scelta che da parte di Forza Italia è accolta nella maniera più assoluta. Il passato, come ho detto, è ormai passato, guardiamo avanti se per caso le elezioni, ha ragione il collega Lubatti, dice: “Se per caso le elezioni venissero spostate certamente altri interventi saranno necessari”, ma questo è certamente un finale direi da top, quindi quello che abbiamo visto in questi cinque anni positivo o negativo, questo è certamente positivo. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Napoli. Procediamo adesso con il fatto personale del Consigliere Carretto, ne ha tre minuti. Prego. CARRETTO Damiano Sì, scusi però io ho almeno tre Consiglieri che mi hanno citato diversamente. SICARI Francesco (Presidente) Sì, ha ragione, ma ha un fatto personale solo. CARRETTO Damiano No, ne ho finché ne voglio. Allora, Per quel che riguarda Consigliere Petrarulo che mi attribuisce di fatto solo emendamenti ostruzionistici forse non ha letto non so l'emendamento non so il 46, piuttosto non so il 48, non lo so, magari non li ha letti o se li ha letti non l’ha capiti non mi sembrano proprio emendamenti diciamo ostruzionistici che cambiano una data, ma sono emendamenti che cambiano la delibera, quindi prima di fare certe affermazioni gli consiglio di leggerli tutti se è in grado, se non è in grado va beh prendo per buono quello che dice lui. Così come, se non mi sbaglio Presidente, mi corregga perché io non ero in Capigruppo, ma mi sembra che la mia Capogruppo, la Consigliera Pollicino avesse ribadito sin dal primo giorno che gli emendamenti squisitamente ostruzionistici eravamo disposti a ritirarli se ci fosse stata data la possibilità di discutere quelli di merito, mi corregga Presidente se sbaglio, non ero in Capigruppo non vorrei dire cose non reali. Sulla questione degli accordi parlano le firme, io se non ho messo le firme sulle sue mozioni un motivo politico c’è, se invece lei ha messo una firma sulla delibera di accorpamento un motivo politico c’è, faccia lei due più due e questo per il Consigliere Petrarulo. Il Consigliere Giovara che mi attribuisce diciamo il fatto di aver fatto notare alla Destra che forse non stava neanche sapendo o capendo cosa stava votando, la questione della legalizzazione dell'occupazione di per sé è un patto positivo in senso assoluto ed è diciamo anche uno degli scopi per cui, tra virgolette, era stato anche modificato il Regolamento Beni comuni per concedere ai cittadini la possibilità di riappropriarsi dei beni. La questione che, diciamo, la contraddizione il fatto che è una, diciamo, un percorso che è finito male rispetto ai presupposti iniziali e che, diciamo, dall'altra parte invece il Movimento 5 Stelle approva di fatto che la compagnia di San Paolo… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Ho ancora Sganga. All’interno di Cavallerizza. Ultimo, Sganga, Versaci e anche Giovara accusano me apertamente Giovara e Sganga, Versaci un po' più sottilmente di non aver fatto abbastanza per trovare i soldi di Cavallerizza, io faccio notare che il ruolo del Consigliere non è cercare soldi, ma è la Giunta che lo deve fare… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Abbiamo fatto approvare ben due mozioni che sono state disattese dalla Giunta, non c'è un solo atto politico ufficiale della Giunta che testimoni la volontà di ricercare soldi nel Ministero fondi europei e via dicendo non c'è, non esiste, se non una… SICARI Francesco (Presidente) Perfetto, possiamo chiudere il microfono del Consigliere Carretto, grazie. La ringrazio. Andiamo avanti due fatti personali la Capogruppo Sganga e il Consigliere Giovara. Prego, Sganga. SGANGA Valentina Sì, grazie Presidente. Il Consigliere deve avere frainteso le mie parole, io non ho assolutamente detto che spettava a lui cercare eventualmente i soldi per decartolarizzare il bene, ma semplicemente che c'è stata un’azione da parte dell'Amministrazione tutta e da parte dell'Assessorato evidentemente sia quello di Montanari sia quello di Iaria per cercare quei soldi. CARRETTO Damiano Non ci sono atti, non c’è un solo atto… SICARI Francesco (Presidente) Per favore, Consigliere Carretto, lei per il momento si prende un richiamo e siamo a uno. SGANGA Valentina E che abbiamo rilevato un’indisponibilità, appunto, sul fronte Ministeriale al riacquisto del bene. C'è stata una disponibilità ed effettivamente ci sono stati 5 milioni erogati dal Ministro Franceschini però appunto parliamo di 5 milioni quando la sola decartolarizzazione ammonta ad almeno 10 per non parlare dei 40 o 50 milioni che servono appunto per ristrutturare il bene. Io non credo che questo sia il momento di stare qui a parlare di chi è colpa, credo che sia il momento di capire che se alcune cose non sono state fatte è perché c'erano dell'impossibilità che purtroppo magari non soddisfavano a pieno quella che era la nostra speranza anche ideale verso il bene e che credo che sia la stessa sia la mia che quella del Consigliere, però semplicemente c’è un modo di rapportarsi a quello che si può fare e noi abbiamo cercato di fare quello. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliere Giovara fatto personale. GIOVARA Massimo Sì, cercherò di fare davvero un fatto personale anche se qui il fatto personale è davvero un fatto personale e non pubblico, sta diventando un po', come dire, compulsivo. Allora, io capisco che ci si sente sempre al centro dell’attenzione, ma non ho assolutamente attribuito a chi che sia il fatto che non sono stati trovati i denari, è un dato di fatto, i denari per decartolarizzare e per gestire Cavallerizza non stati trovati. Questo è quanto ho detto. Per precisare poi mi stupisce essere corretto di un fatto personale per avere attribuito opinioni che invece non appartengono alla persona citata, quando in realtà nella prima parte del discorso vengono esattamente confermate quelle opinioni, perché io ho ripetuto esattamente le parole del Consigliere Carretto. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Ho una richiesta di fatto personale della Vicepresidente Ferrero, ma non credo di capire perché, mi può spiegare? FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sono stata citata. SICARI Francesco (Presidente) Non credo di aver sentito il suo nome. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, assolutamente quando ha parlato il Consigliere Carretto, non ha sentito? SICARI Francesco (Presidente) Non credo di aver sentito il suo nome, quindi non le viene concesso il fatto personale, grazie. Procediamo adesso con l’intervento sull’Ordine dei Lavori del Consigliere Carretto. Prego. CARRETTO Damiano No, era solo una curiosità mia se l’intervento della Consigliera Sganga, visto che è molto fiscale con noi dell’ignoranza, comunque con noi che siamo un po' contestatori non capivo l’intervento politico della Consigliera Sganga mascherato come fatto personale, quindi le chiedevo semplicemente di stare un pelino più attento visto che se vuole essere rigoroso e segare gli interventi dei Consiglieri lo faccia con tutti non solo con chi l’è antipatico. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Guardi non è questione di antipatia, anzi vi voglio tutti bene, non mi sta antipatico proprio nessuno semplicemente cerco di ascoltare e ogni tanto bisogna anche intervenire per tenere un pochino gli animi… un po' di raffreddare gli animi, diciamo, perché comunque ricordo che in questo momento ci ascoltano i cittadini e dovremmo forse anche ricordarci di dare un pochino il buon esempio, come ad esempio non attivare i microfoni e tanti altri atteggiamenti che non conciliano sicuramente una discussione tranquilla. Quindi, sono finiti gli interventi e procediamo adesso con la replica da parte dell’Assessore Iaria, ne ha facoltà per dieci minuti. Prego. IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Sarò molto più sintetico anche perché abbiamo discusso tanto in tante occasioni questo PUR. Io volevo solo fare una piccola cronistoria degli avvenimenti da 1 anno e mezzo a questa parte, si parte dall’incendio alle pagliere che ha portato al sequestro del complesso e poi dal sequestro del complesso era stato necessario appunto diciamo liberare il complesso stesso, da lì è partito un percorso che ha coinvolto moltissimi attori, Consigliere Comunali, uffici, Assemblea a Cavallerizza, promotori del PUR, Sovraintendenza, fondo cartolarizzato. Tutto ciò ha portato a una redazione di un PUR e una convenzione quadro allegata, convenzione quadro, ripeto, molto importante che porta a tutta una seria di differenze con il Masterplan che è stato citato più volte - la differenza poi tra l’altro tra Masterplan e un progetto concluso e verificato è già di per sé una differenza importante - dicevo, il PUR a differenza del Masterplan ha portato, giusto per citare dei punti 2.195 metri quadri in più di parti del complesso in cessione alla Città, cioè di proprietà della Città, 3.051 metri quadri di spazio (incomprensibile) di convenzione con la Città sempre legati a obbligo di fruizione per creare un Polo Culturale, il Regolamento dei Beni comuni su tutte la parti pubbliche, una Variante parziale al Piano Regolatore che elimina il parcheggio sotto i Giardini Reali compreso anche le modifiche dell’accordo con il Demanio sempre per la valorizzazione dei Giardini Reali Bassi e non ultimo anche una possibilità di utilizzo come Beni comuni anche i Giardini Reali Alti che sono fuori da questo PUR, ma sono sempre inerenti con esso. Altre differenze importanti istituzioni, cioè le destinazioni d’uso a residenza sono solo temporanee e viene anche aggiunta una residenza che di per sé non esiste (incomprensibile) proprio nell’ottica di andare verso il concetto di creare un vero e proprio di Polo Culturale. Altro aspetto ancora più importante che riguarda la partecipazione, la partecipazione di un comitato permanente aperto alla cittadinanza tutta, tutti i portatori di interesse della Circoscrizione, le comunità di riferimento, ai cittadini, agli enti teatrali, agli enti culturali e artistici, università, eccetera, che possono far parte di questo comitato permanente che avrà lo scopo di proporre delle proposte, scusate il gioco di parole, di attività culturali all’interno dello spazio, questo proposte arriveranno poi a un tavolo tecnico e in questo tavolo tecnico chi parteciperà? Parteciperanno i proprietari attuali e i futuri proprietari della Cavallerizza. Questo tavolo tecnico, appunto, sarà costituito sicuramente dal Comune e anche per chi ha gli spazi in concessione da parte del Comune, quindi chi utilizza gli spazi all’interno del complesso (incomprensibile). Ricordo, appunto, Regolamento dei Beni Comuni su tutte le parti pubbliche e qui rispondo anche al discorso che tutti i progetti che vengono apportati finalmente hanno un regolamento (incomprensibile) hanno il regolamento della Città di Torino a cui si può attingere e quindi si entra nella legalità delle proposte all’interno dello spazio stesso. Giusto per chiudere devo dire che in questo percorso tutti gli attori che ho citato prima e hanno collaborato anche in maniera critica, anche contrari ad alcune proposte dell’Amministrazione hanno fatto un passo indietro rispetto alla posizione iniziale anche noi come Movimento abbiamo fatto dei passi indietro rispetto alle posizioni iniziali, però questo passo indietro devo dire ha portato a un progetto che, voi siete qui portati a giudicare in Consiglio Comunale, un progetto che sicuramente sarà un grande passo avanti per il recupero del bene stesso. Quindi, siamo finalmente a una proposta seria per il complesso che porterà veramente a creare un Polo Culturale realizzabile all’interno del complesso della Cavallerizza. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Iaria. Direi che possiamo procedere adesso con gli emendamenti. Siamo al primo accorpamento in merito agli emendamenti 1 e 2 presentati dal Consigliere Carretto e dalla Vicecapogruppo Pollicino. |