Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. È difficile intervenire dopo un intervento appassionato di questo genere, che restituisce un po’ di verità alle cose, perlomeno per quanto mi riguarda. Ringrazio il Capogruppo Lo Russo e cerco di farla breve per non sottrarre tempo ai Colleghi, però ci tenevo nel merito delle dichiarazioni del Comandante Bezzon che restasse a verbale il rammarico che provo ogni qualvolta figure di rango istituzionale non hanno cura di misurare gli effetti che avranno le loro parole alle orecchie dell’opinione pubblica. Come abbiamo capito da molti interventi che mi hanno preceduto, e soprattutto quello della Consigliera Paoli, non c’è nessun equivoco, abbiamo tutti capito benissimo che cosa intendesse dire Bezzon, quale fosse il senso della rivendicazione dell’Assessora e il senso delle parole di alcuni dei Colleghi del Movimento 5 Stelle. Ma se anche accettassimo che si sia trattato di un eccesso di semplificazione, che comunque va definito meschino, molto meschino, e frutto di una non accettabile faciloneria, quando noi prendiamo questo eccesso di semplificazione e lo caliamo nel contesto socioeconomico nel quale viviamo, almeno a mio avviso si tratta solamente di incoscienza; sono, Presidente, parole da incoscienti, perché da quelle parole è passato il messaggio non dell’esistenza di un disagio reale da lenire, di un problema di convivenza da risolvere e nemmeno è passato il messaggio che si è squarciato il velo sul racket dell’elemosina, che peraltro ci si è dimenticati di dire che riguarda gli invisibili tra gli invisibili, cioè gli stranieri che non hanno i documenti. È passato il messaggio che esista una nuova deprecabile categoria: i furbetti dell’elemosina. E, peggio ancora, è passato il messaggio che quella categoria coincida con l’intera platea delle persone che abitano le strade del nostro centro storico. Io personalmente, Presidente, se le cose stanno così, non posso accettare lezioni su come uscire dall’ipocrisia, se questo serve a far segnare un punto sulla lavagna già fin troppo affollata del conflitto sociale e mi rifiuto di aiutare chicchessia dell’Amministrazione a scaricare le responsabilità che considera più gravose e più complesse, perché questo è il senso del governare, non siete stati obbligati, c’è l’onere e c’è l’onore, ed è un meccanismo non negoziabile. Ecco, ci si può fare da parte, e mi si permetta di dire, Presidente, che, per fortuna, nel caso di questa Giunta ci siamo vicini. Grazie. |