Interventi |
SCANDEREBECH Federica Grazie, Presidente. L’unica cosa positiva di queste dichiarazioni del Comandante è che, a seguito di tali inopportune dichiarazioni, siamo riusciti a svolgere questo confronto e dibattito estremamente utile per sollevare e denunciare il tema. Spiazzante la comunicazione dell’Assessora Schellino che non ha fatto minimamente accenno alle dichiarazioni del Comandante, i problemi qua a parere mio sono due: il primo è dare dignità a queste persone e il secondo è ripristinare il decoro urbano. Essere senza dimora non credo che sia una scelta, in generale credo che chiunque non sceglierebbe volontariamente quella vita, a meno di gravi problemi di disadattamento sociale. Lo stesso Arcivescovo Nosiglia ha risposto al Comandante: “‘Dietro’ ai clochard penso che ci siano anche anziani soli, famiglie monoreddito prive di sussistenza, persone che hanno perso il lavoro e sono state dimenticate; il Comune come se ne sta occupando prioritariamente?”. Dietro diverse di queste persone c’è una risaputa tratta di animali e cuccioli usati per impietosire i passanti, il fenomeno è sotto gli occhi di tutti ed è risaputo dai residenti che sono testimoni ogni mattina di un viavai di furgoncini bianchi che distribuiscono gli animali, cosa aspettiamo a prendere coscienza anche di questa situazione? Occorre trovare soluzioni diverse da quelle fino ad adesso attuate negli ultimi anni, garantendo a tutti una dignità. La soluzione non può essere lasciarli vivere per le strade del centro e additarli, né tantomeno la soluzione può essere rassegnarsi senza attuare azioni propositive e che diano uno spiraglio di ripristino della situazione. Questa Amministrazione sbaglia a non voler affrontare il problema, la soluzione non può essere un centro abbandonato al suo destino facendolo diventare negli ultimi anni un dormitorio a cielo aperto e questo problema negli ultimi anni è sempre più evidente, cosa che tra l’altro il Comitato spontaneo di cittadini “PuliAmo Torino” sta denunciando da tempo. La Città di Torino ha dimostrato, ad esempio durante il periodo Olimpico, di essere in grado di mettere in campo soluzioni diverse e di accompagnamento; quel periodo dobbiamo ben ricordarcelo perché la situazione era assolutamente cambiata e visibilmente agli occhi di tutti c’era una situazione visibilmente migliorata. Dobbiamo dare dignità a queste persone e un luogo più consono diverso dai portici del centro, dai dehors e dai piccoli rifugi riparati. Questa Città ha fallito totalmente nel risolvere il problema, ed è incomprensibile che una tale intervista arrivi dal Comandante dei Vigili e l’Assessore non faccia seguire azioni rivolte alle fasce più deboli; un’interpretazione politica andava svolta da chi ha il ruolo politico, quindi l’Assessore. Sbagliatissimo è quindi generalizzare come ha fatto il Comandante, facendo di tutta l’erba un fascio. Voglio ricordare che, in merito alla vicenda dei monopattini, il Comandante aveva avuto tutta la mia solidarietà; in questo frangente, purtroppo, queste dichiarazioni erano dichiarazioni politiche, dovevano arrivare da una parte politica e non da una parte istituzionale e operativa. Ogni giorno veniamo sollecitati da persone in difficoltà, da categorie che sono state dimenticate dai provvedimenti e aiuti; nella generalizzazione che è stata fatta vi sono anche tante persone vittime della crisi economica del Covid, qualcuno prima l’ha citato. Uno di questi, in un cartello a dicembre scriveva: “Ho perso casa e lavoro in un solo giorno, ho una laurea in agronomia e parlo sei lingue”, questa persona non può essere considerata al pari di chi ha fatto della vita di strada una ragione di vita. Il decoro della città di cui è anche giusto e necessario preoccuparsi, va confrontato con le obiettive condizioni di disagio e di insicurezza delle persone e non sempre le soluzioni pensate a tavolino sono anche quelle che aiutano realmente ad integrare e non discriminare queste persone. La nuova sede dell’“Emergenza freddo” di via Traves è evidente non stia dando le giuste risposte; quali problematiche sta riscontrando rispetto a quando era in piazza d’Armi? L’Assessore ci deve dare delle risposte. Giunge voce che diverse donne si sentano insicure nel raggiungere tale luogo, non si possono valutare situazioni integrative? Quanti fondi si stanno impiegando aggiuntivamente? Quali azioni sono state implementate? Faccio presente, infine, e concludo, che i Comuni singoli o associati in ambiti territoriali, ai sensi ad esempio della Legge 328/2000, all’articolo 8, si occupano tipicamente di progettare, gestire ed erogare servizi e interventi rivolti alla grave marginalità, senza vincoli derivanti dalla normativa nazionale o regionale. La funzione programmatoria e di coordinamento dell’Ente Locale più prossimo, il Comune quindi, diventa il fattore determinante per costruire un sistema capace di valorizzare le risorse delle comunità locali, umane, economiche, progettuali ed esperienziali e mettere a profitto le limitate risorse pubbliche. Quindi, a conclusione: il Comune ha le competenze e le sue responsabilità, cosa aspettiamo a dare dignità a queste persone, a mettere a bilancio risorse aggiuntive e a ripristinare quindi anche il decoro del centro? Per fortuna questa Amministrazione è agli sgoccioli, mi auguro che il prossimo Sindaco e la prossima Giunta possano dare delle reali risposte. Grazie. |