Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Le argomentazioni in illustrazione emendamenti e in discussione generale svolte dalla collega Paoli hanno dei dati di evidenza e delle argomentazioni culturali e politiche, che avremmo - almeno per quel che mi riguarda - volentieri approfondito, se avessimo potuto farlo nella Commissione dedicata alla lettura e alla discussione degli ordini del giorno. Non abbiamo potuto farlo, perché questo atto approda con procedura d’urgenza, condivisa dalla Maggioranza alla Conferenza dei Capigruppo, in Consiglio Comunale; quindi, ho dovuto far fronte alle mancanze di approfondimento di Commissione con la lettura diretta dei riferimenti della delibera del Consiglio Regionale, da cui prende le mosse questo ordine del giorno. E vorrei ricordare, almeno per il testo che è pubblicato sugli atti ufficiali della Regione Piemonte, che stiamo parlando di un allegato che al punto 2) parla di “progetto sperimentale finalizzato a elevare i livelli di sicurezza degli operatori di Polizia Locale e ad aumentare la sicurezza dei cittadini tramite sistema di videosorveglianza a disposizione dei Comuni capoluogo di Provincia e della Città Metropolitana, per i quali si prevede di assegnare dei contributi...”, diversamente dalla collega Tevere, leggo uno stanziamento di 800.000 euro, secondo modalità che ora approfondirò. Quindi, stiamo parlando di applicare un’indicazione di una delibera regionale, che individua i destinatari - e, in quanto Capoluogo di Provincia, il Comune di Torino lo è evidentemente, oltre che per Città Metropolitana -, ma il criterio di riparto è quello - leggo testualmente - “in misura proporzionale agli operatori in servizio della Polizia Locale”. Quindi, a meno che non siamo di fronte a una libera interpretazione di un atto pubblicato all’Albo della Regione Piemonte, noi ci troviamo in questa situazione: che adottiamo una delibera regionale, che come criterio utilizza il parametro degli operatori in servizio, e il riparto quindi avverrà su quel parametro; come Città di Torino, indichiamo di utilizzarlo secondo ambiti territoriali indicati dall’ordine del giorno. Quindi abbiamo un Amministratore regionale che, nel momento in cui delibera la scelta e l’importo, non determina i criteri di localizzazione, che sarebbero potuti essere molti: l’andamento dell’indice di criminalità, la concentrazione nelle aree urbane capoluogo di particolari fenomeni, alcune caratteristiche specifiche dell’andamento dei dati di sicurezza come percepiti dagli osservatori. No, quando si fa la norma di riferimento, questo non si indica; poi, invece, quando si è Amministratori del livello comunale, si cambiano i parametri di riferimento, non è più la dotazione organica della Polizia Locale, ma sono l’individuazione di ambiti territoriali ritenuti particolarmente sensibili per diverse ragioni. Già questo mi pare un elemento di forte contraddizione. Ma l’ulteriore elemento di forte contraddizione è che non risolve le problematiche che sono state sollevate dalla collega che mi ha appena preceduta, nel senso che la collega dice: “Siamo d’accordo, perché abbiamo già richiesto un finanziamento al Ministero”, dopodiché evidentemente si discuterà in questo Consiglio Comunale la destinazione del finanziamento del Ministero, e con questo ordine del giorno noi già predeterminiamo le modalità di utilizzo di una chance, di una quota, quella regionale, di cui non conosciamo l’importo, perché non è riferita alle criticità delle zone dei quartieri, ma alla dotazione della polizia locale, già lo predeterminiamo. Cosa vuol dire? Che quando arriveranno i fondi ministeriali, le zone che sono così interessate da questo ordine del giorno non saranno più coinvolte? Vedete che ci sono molti elementi, anche volendo accettare la logica di questo ordine del giorno, che si sarebbero dovuti approfondire? Ma questo atto, che prende le mosse da una delibera del Consiglio Regionale, contiene molti altri indicatori. Ne dico uno: si parla di decoro urbano. Sbaglio io, ho la memoria corta io, oppure ho sentito parlare in questo Consiglio Comunale, da esponenti della Giunta e della Maggioranza, della volontà di opporsi ad ogni costo, anche con ricorsi alle delibere regionali, di traduzioni del termine “decoro urbano” che andassero ad intaccare delle manifestazioni legate alla cosiddetta “economia di sussistenza”, come il mercato del libero scambio? Solo per capire, ma solo per capire, in un’epoca in cui sono superate le ideologie, e forse anche la coerenza, se la delibera a cui si fa riferimento, a cui ci si vuole opporre, è questa o in quale altro atto, sempre di sicurezza integrata, la Regione Piemonte ha adombrato quell’opzione a cui la Maggioranza di questo Consiglio si ribella, e io sono con la Maggioranza di questo Consiglio… ARTESIO Eleonora Ecco, ...e poi si accetta, invece, un altro principio di quelle stesse delibere, quegli stessi indirizzi, quale quello qui contenuto della videosorveglianza? Non voglio proprio pensare che sia per la congiunzione astrale del fatto che lo stesso giorno approda questo ordine del giorno e si raccolgano le firme sulla mozione di accorpamento del PUR Cavallerizza, non lo voglio pensare. |