Interventi |
TRESSO Francesco Ci sono, eccomi. TRESSO Francesco Sì? Mi ha dato la parola? Vado, allora. TRESSO Francesco Okay, non l’ho sentita. Bene, intanto chiedo all’Assessora gentilmente di mandarmi la nota perché è stato veramente un po’ complicato seguirla, ha letto alla velocità della luce e si son perse parecchie battute, poi forse io avevo fatto delle domande che riguardavano in sostanza capire come si intendeva riprendere una serie di funzionalità, lei ci ha fatto un ampio excursus di quelle che sono le attività che ha svolto in questo periodo la biblioteca, sicuramente utile, però io sostanzialmente avevo bisogno di avere qualche garanzia in più su pochi aspetti; quindi la ringrazio dell’ampia ed esaustiva illustrazione, forse però ritenevo invece di avere delle risposte un pochino più mirate. Premetto ancora che questa mia interpellanza è datata e quindi era anche precedente al 3 dicembre, in cui poi è uscito il DPCM, e in quella data appunto io ero andato a vedere invece che cosa succedeva a Milano, a Firenze e a Bologna, quindi poi lei ha perso del tempo a raccontarci quello che sta succedendo oggi, ma io mi riferivo alla situazione pregressa. Però questa interpellanza che tra l’altro fa anche seguito a una mia precedente, che era del luglio scorso, in cui di nuovo chiedevo come mai alla riapertura - quindi in allora eravamo a valle del primo lockdown - solamente due biblioteche sulle 18 erano state aperte e anche qui si lamentava un ritardo rispetto ad altre realtà di città nazionali. Ancora qui, lei ci dice che è stata riaperta la sala di consultazione della centrale, però delle altre si può presumere di avere delle ulteriori sale di consultazioni che man mano, sempre rispettando ovviamente le normative di sicurezza, possano essere recuperate? Poi, in particolare nel testo della mia interpellanza veniva riferito un aspetto che era quello proprio di poter fare in modo che le biblioteche, che non sono solamente un’erogazione di un servizio legato alla lettura di testi e di libri, ma ospitano, come sappiamo, numerose iniziative culturali, sociali e di inclusione, in particolare io mi riferivo a questa ONLUS Mondi in Città che fa un lavoro più che pregevole, io la conosco piuttosto bene direttamente, ho collaborato con loro per l’alfabetizzazione delle donne magrebine, e ad oggi... in allora, appunto, era stata scritta una lettera dalla ONLUS perché allieve coi loro bambini non potevano, erano in attesa di sapere se nella sede di via Leoncavallo si sarebbe potuto ripristinare questo servizio. Poi, è ovvio che questo non era stato fatto ancora quando era possibile, secondo le regole dei DPCM, oggi non lo è in questo momento; però sarebbe interessante, e in questo invito l’Assessora quindi a voler essere poi disponibile a programmare una seduta di Commissione, per capire l’aspetto principale che a me stava un po’ a cuore dietro diciamo lo scritto di questa interpellanza, che era, riprendendo proprio quello che la stessa Associazione Italiana Biblioteche sollecita a valle dell’emergenza e della pandemia che abbiamo vissuto, cioè ridefinire il layout delle biblioteche proprio per rivedere quelli che sono degli elementi di riprogettazione degli spazi e dei servizi erogati, proprio analizzando il loro ridisegno con... a me piace molto questo fatto che viene chiamato “l’intelligenza e la creatività”, quindi bisogna anche davvero pensare che i servizi sul territorio che possono essere erogati da delle biblioteche civiche acquistano un valore particolarmente significativo a valle della crisi pandemica, e in questo senso per esempio Assessora a me piacerebbe sapere: la Città di Torino sta facendo una riflessione sul Recovery Plan, se ci sono delle possibilità che le biblioteche siano inserite in questo percorso? Io so che grossomodo è prevista una miliardata di euro sulla Città di Torino da spendere in tre anni, più tre ma l’importante è avere delle idee molto chiare perché comunque il 70% di quelle risorse va già individuato con un impegno di spesa entro il secondo anno, allora qui c’è bisogno di avere competenze, di avere capacità di rivedere quegli spazi in funzione di quello che vuole essere l’obiettivo di una biblioteca riconcepita in chiave non dico moderna, semplicemente in chiave post pandemica in cui a maggior ragione c’è bisogno di avere dei servizi di prossimità, dei presidi culturali, dei presidi di socialità che le biblioteche in primis possono dare. Allora, come pensiamo di fare un progetto su quello? Si sta ragionando? Quindi su questo penso che sarebbe necessario perché limitarsi a dire: “Noi ci muoviamo a seconda di quello che il DPCM ci offre” è un po’ limitativo, nel senso che... TRESSO Francesco ... sicuramente, quindi in sostanza: intanto gentilmente appunto mi faccia avere la risposta perché è stata letta molto di fretta, però non esaurirei qui l’argomento e le chiederei la disponibilità a partecipare ad una Commissione in cui facciamo il punto sulle biblioteche, io so che lei è attenta, a me questa è una cosa che interessa da parecchio tempo, continuiamo ad essere anche in una latitanza di una direzione specifica sul settore biblioteche, anche su questo credo sarebbe opportuno, proprio in virtù anche delle risorse che potrebbero arrivare con i nuovi finanziamenti europei, avessimo anche una regia un pochino più strutturata. La ringrazio. |