Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Io intervengo per esprimere il mio parere in merito alla delibera in oggetto e, contestualmente, come da lei indicato, illustro anche la mozione che ho presentato. In merito alla deliberazione - abbiamo già avuto modo di dibattere, mi sono già espresso in sede di Commissione -, trovo che il percorso che oggi affrontiamo sia un percorso tortuoso, poco lineare e sostanzialmente non corretto, sia nella proposizione di una delibera che assegna al Consiglio Comunale il compito, come già è stato detto, di scegliere e valutare delle responsabilità, che in realtà sono in capo alla Giunta, sotto il profilo politico, e poi agli uffici nella sua attuazione, ma soprattutto quello che più mi preme ribadire è che secondo me oggi andiamo a votare una delibera che sostanzialmente individua strumenti non corretti per il tipo di funzione che è previsto. È un po’ come se noi, quando dobbiamo progettare un’abitazione, ci rivolgiamo a un certo tipo di professionista: se abbiamo già da fare un condominio di dimensioni maggiori, cercheremo non il professionista, magari già la società più strutturata; ancora diverso è quando andiamo invece a fare un progetto di una struttura di importanza leggermente più complessa, come può essere, che ne so, un’opera autostradale o qualcosa del genere, e dovrò avere delle competenze integrate che sono in capo, quindi, a delle società di maggiore potenza di fuoco in termini di professionalità, di capacità di produzione, eccetera. Ora, qui stiamo valutando di assegnare la progettazione di un’opera da 5 miliardi di euro, quindi non proprio uno scherzo, di un’elevata complessità di problemi, che vanno da problemi tecnologici a problemi di natura ambientale e quant’altro, a una realtà che, pur avendo delle competenze molte elevate, è sicuramente sottodimensionata, in termini di completezza di professionalità e di capacità di produzione, rispetto a quello che è previsto. Quindi, in sostanza, io credo che, a valle di un percorso, che è stato, come dicevo, piuttosto tortuoso, con una delibera già presentata, poi ritirata, poi ripresentata ancora oggi in una forma un po’ diversa che non convince sostanzialmente, e a valle soprattutto dei tentennamenti, che, ahimè, hanno pervaso questa Amministrazione, in periodi un pochino meno recenti, ma che hanno di fatto però comportato poi dei ritardi, oggi, in virtù del fatto che siamo a fine tornata amministrativa, la fretta, cattiva consigliera, vada a far sì di approvare un atto che di per sé è monco, perché, come ci ha detto l’Assessora, rimanda ad ulteriori delibere successive, lo stesso atto rimanda a successivo momento la verifica della capacità tecnica per lo svolgimento del servizio da parte della Società Infra.To, individuata come assegnataria del progetto. Allora, si tratta oggi di, sostanzialmente, andare ad approvare delle intenzioni, che però di per sé sono monche, non hanno un quadro complessivo e rendono difficoltoso poi un procedimento che necessariamente vedrà nella figura di Infra.To sostanzialmente una stazione d’appalto, che dovrà spezzettare il progetto per avvalersi di risorse esternalizzate, che allora tanto valeva far che definire in capo ad Infra.To proprio come stazione appaltante vera e propria, rivolgendosi poi a quello che è lo strumento adeguato per una progettazione di questo tipo, che necessariamente deve essere una gara di tipo internazionale, ma lo dice l’importo stesso, mi sembra sia abbastanza evidente, non stiamo parlando di qualche milione di lavori, stiamo parlando di 5 miliardi. Quindi vorremmo davvero che una complessità di questo tipo fosse affrontata da strutture che hanno il livello adeguato per poter adempiere a questo tipo di compito. Credo sia già stato fatto notare in molte maniere, mi sembra che non si voglia invece far conto su quello, si insiste sul fatto che Infra.To potrà crescere e fare esperienza rispetto a questo, temo, però, a scapito di nuovo dei tempi e della qualità finale, che potrebbe essere sostanzialmente allungata. Intervengo velocemente anche per dire che quanto ha ribadito il Consigliere Lubatti mi trova assolutamente d’accordo e infatti io ho firmato anche la sua mozione, che sostanzialmente riguarda il fatto che la progettazione definitiva dello sfiocco per Pescarito, già inserita in questa progettazione attuale, ribadisce l’importanza che la Linea 2 della Metropolitana non è una Linea che va vista in un’ottica solo cittadina, ma d’altronde viene allargata a tutti i Comuni contermini, non a caso 22 Sindaci dell’Area Metropolitana hanno fatto sentire la loro voce scrivendo alle Istituzioni nazionali e quelle locali per chiedere di aggiungere da subito la progettazione che riguardasse, appunto, questa tratta. Come dire, mi lascio un attimo basito il fatto che il Consigliere... che mi venga detto, da parte del Consigliere Malanca, che la politica non deve avere il coraggio di contestare osservazioni e analisi oggettive svolte da parte della società che ha redatto lo studio, ancorché siano ovviamente considerazioni svolte sotto un profilo tecnico, ma credo invece che la politica debba proprio fare questo tipo di analisi, perché, avendo i migliori consulenti che sotto il profilo tecnico danno delle indicazioni, dopo ci sono delle considerazioni di tipo politico che devono essere fatte. Ci viene contestato di farle tardivamente, ma io credo che questo tipo di discussione fosse in essere da un bel po’ di tempo, io stesso ho presentato quest’atto a maggio scorso e troviamo il modo di parlarne solo adesso. Il mio atto cosa aggiunge a quello già presentato dal Consigliere Lubatti? Aggiunge solo il fatto che trovo molto penalizzante per l’area la rivisitazione, rispetto alla versione originale del progetto, delle fermate, che, in particolare per il quartiere Barca e Bertolla, sopprimono, nell’ultima versione presentata, una delle due fermate a favore delle due realtà di Barca e di Bertolla, prevedendone una unica circa a metà strada, diciamo, del tratto che si sviluppa lungo la strada San Mauro. È una soluzione che penalizza molto quest’area, che già ad oggi è riconosciuta essere molto periferica, nel senso proprio che è poco collegata: ci sono solo due linee GTT, il 57 e il 27, che la collegano con frequenze non certo assidue e che hanno sempre lasciato questa zona in una situazione di oggettivo disagio. Allora, credo che valesse la pena - ed è per questo che ho presentato questa mozione, che spero vorrà essere considerata da parte dei Consiglieri - proprio perché i quasi 2 chilometri che intercorrono tra le stazioni precedenti e successive, cioè rispettivamente quelle di piazza Sofia e di San Mauro Pragranda, sono oggettivamente una distanza piuttosto lunga da percorrersi a piedi. Quindi, proprio per favorire una zona, che è già particolarmente stata dimenticata per vari motivi dalle Amministrazioni, credo che questa sarebbe una soluzione che oggettivamente potrebbe dare maggiore garanzia di volere mettere, insomma, al centro anche i problemi di quest’area Nord particolarmente svantaggiata. Quindi, io in sostanza chiedo nell’“impegna” di ripristinare l’ipotesi originaria, prevedendo le due fermate a servizio dei due distinti quartieri, uno di Barca e uno di Bertolla. Chiudo dicendo, appunto, che, come ormai si è evinto delle parole ho pronunciato e da quanto ho espresso in Commissione, sono fortemente contrario sostanzialmente alla delibera proprio per i motivi che ho detto e credo che questa volontà di affrettare i tempi in realtà si possa risolvere in una responsabilità ben maggiore, che sarà quella di ritardare ulteriormente e non fornire strumenti adeguati a questo tipo di opera, che invece avrebbe dovuto avere un’attenzione ben maggiore da parte dell’Amministrazione, che senza tentennamenti avrebbe dovuto rivolgersi già subito e con maggiore veemenza al tipo di soluzioni che questo tipo di interventi richiedono, pensando da subito al tipo di strumento idoneo, cioè una gara internazionale, e provvedendo solertemente a questo tipo di procedura. Grazie. |