Interventi |
GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Mi sente? GIUSTA Marco (Assessore) Perfetto. Allora, in risposta alla richiesta di comunicazioni sul tema del libero scambio osserviamo quanto segue. In data 22 ottobre, scopriamo da fonti giornalistiche, l’intenzione dell’Assessore Ricca, di chiudere l’esperienza del libero scambio. Tale dichiarazione resa dall’Assessore ai mezzi di informazione non era mai stata presentata, se non come posizione politica, ai tavoli di coordinamento presso la Prefettura durante i comitati di Ordine Pubblico e Sicurezza né, a differenza di quanto, forse, sostiene l’Assessore, in alcun modo concordata. Rileggendo le dichiarazioni dell’Assessore restiamo colpiti da alcune cose, egli è consapevole dell’enorme difficoltà di gestione dell’ordine pubblico a seguito della chiusura del libero scambio, difficoltà già palesata più volte in passato, in occasione, delle situazioni di spostamento, ci ricordiamo da piazza della Repubblica a Scalo Vanchiglia, da corso Novara a via Monteverdi, da via Monteverdi a via Carcano, da Canale Molassi a via Carcano. Ma forse non gli interessa, quale Assessore alla Sicurezza, infatti, dichiara che la Regione non ha competenza sull’ordine pubblico e scarica direttamente sulle Forze dell’Ordine le conseguenze di questa scelta, ringraziandole in anticipo. L’Assessore pare, invece, non essere consapevole della situazione di difficoltà economica nella quale ci troviamo, che ha allargato il perimetro di coloro che cedono al libero scambio, sia come espositori, che come clienti. Infatti, nell’ultimo periodo il numero di espositori che usano l’area a rotazione è cresciuto di oltre 300 unità, dai 1.400 iniziali siamo arrivati a 1.700, oltre delle quali, in questo incremento, il 15% circa, è un cittadino italiano residente nella Città Metropolitana. L’Assessore ricorda nella sua intervista che il sostegno al reddito non rientra tra i compiti della Regione, però si rende disponibile a ragionare su altri progetti innovativi che, in piena pandemia, qualcuno dovrebbe immaginare per sostituire il libero scambio. L’Assessore, infine, non pare essere consapevole della portata di azione del libero scambio e nello specifico del progetto di ViviBalon, in associazione con altre realtà nella differenziazione dei rifiuti, cosa di cui ci parlerà successivamente l’Assessore Unia. Certo, diventa difficile credere, che dietro a questa comunicazione non ci sia la volontà di (incomprensibile) nel torbido dell’insofferenza diffusa. Sicuramente, non si può utilizzare, né l’argomento della gestione della sicurezza, per il quale il gestore si è da subito mosso, in accordo con i tavoli in Prefettura, adottando tutte le indicazioni necessarie e integrando anche quelle non strettamente necessarie, come ad esempio la misurazione della temperatura all’ingresso, a seguito dell’ordinanza comunale di venerdì scorso; né si può sollevare il tema della difficoltà di coesistenza tra residenti e libero scambio, mentre, infatti, questo prima avveniva in prossimità delle case, ora l’impatto a livello territoriale è infinitamente ridotto. Pare, quindi, emergere dalle parole dell’Assessore, già comunque anticipate, e crediamo condivise, o dettate con il suo collega di Giunta, Marrone, che la Regione non ha competenze, né sul tema dell’ordine pubblico, che tale scelta può causare, né sul tema del sostegno al reddito, l’unica competenza, quindi, resta quella della chiusura di un progetto funzionante, che soprattutto in questo momento dà la possibilità a tante famiglie di portare a casa pochi euro per vivere e dar da mangiare ai propri figli. Per questo, crediamo che questa scelta irresponsabile vada fermata e siamo pronti a difendere il libero scambio, in qualunque sede sarà necessario, da quelle normali del confronto politico, fino a quelle amministrative. Infine, se necessario, (incomprensibile) vie legali. Grazie. |