Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma, evidentemente, è già iniziata la campagna elettorale per il Consigliere Ricca, che in questa veste di Assessore Regionale, peraltro entra anche a gamba tesa, diciamo, con un’ingerenza di competenze su quelle che sono, invece, terreno in cui è giusto che la Città si esprima e non si capisce bene in che misura la Regione deve, in maniera anche un pochino scomposta, avocarsi questi diritti di decidere per quelle che sono delle realtà territoriali cittadine. Stride ulteriormente, com’è già stato fatto notare, la concomitanza di queste esternazioni, con i tempi che la pandemia ci sta facendo vivere e quindi con una serie di difficoltà che vanno ad incidere, principalmente, sugli anelli più deboli, insomma, di tutta la catena sociale e che in queste forme di mercato, riescono a trovare delle forme di sostentamento, com’è stato fatto ricordare. Io sono contento della presa di posizione, mi sembra abbastanza netta e veemente, da parte della Giunta. I numeri che l’Assessore Unia ci ha riportato fanno pensare che ci sono, effettivamente, delle economie e dei fattori sociali dietro a questo mercato, che hanno una loro rilevanza del tutto importante. Io fui tra quelli che erano assolutamente contrari, insieme alle colleghe Artesio e Foglietta che si sono espresse prima, al trasferimento e dissento da quanto ci ha raccontato il Consigliere Russi, perché, secondo me, non fu una scelta oculata, ma fu una mancata capacità di mediazione politica di non voler affrontare questo tipo di problema, cercando, tra l’altro, quelle che erano delle misure che tutti noi chiedevamo, per poter fronteggiare in maniera più ordinata, più coordinata quel tipo di mercato, in quel contesto locale, perché aveva senso mantenerlo in quel contesto locale e sicuramente, avrebbe dovuto essere coordinato meglio, anche dal punto di vista, proprio, della gestione della pandemia. Purtroppo, convengo anch’io che, nel momento in cui furono, comunque, adottate delle misure drastiche, ricordiamo tutte le barriere che furono innalzate e quant’altro, si diede la stura poi a non cercare della capacità di prendere posizione a favore della mediazione politica, e questo dà poi la stura a questi tipi di atteggiamenti che oggi dobbiamo riscontrare. Ciò detto, rimango, assolutamente, favorevole e appoggerò convintamente le posizioni che la Giunta vorrà adottare, per cercare di mantenere quello che nel frattempo si è realizzato, proprio in nome di quei valori, o meglio, più che valori, quegli elementi oggettivi che sono stati ricordati e che vanno dagli aspetti sociali, all’economia circolare, alla capacità di generare un’economia locale in grado di…, comunque, di venire incontro a tutta una serie di famiglie che oggi sono in difficoltà. Mi chiedo se, visti i numeri presenti e la circostanza che stiamo vivendo di una pandemia di questo livello, non sia il caso, anche, di ripensare alle modalità di questo tipo di mercato, che forse, com’è già è stato fatto e proposto al tempo, andrebbe reso meno concentrato, individuando anche altre aree della città, dove si potesse attuare tanto una sorta di interventi di turnazione o comunque di maggiore diffusione, proprio per evitare e per adeguare anche questo tipo di funzione, come altre stanno facendo, a dei tempi, a delle modalità e a delle concentrazioni, che siano più consone a quello che stiamo vivendo. In questo senso, penso che anche dal (incomprensibile) profilo urbanistico andrebbe fatta una riflessione nel definire quali possono essere delle aree alternative. Grazie. |