Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Sì, prima Giusta interviene. UNIA Alberto (Assessore) Sì, io vorrei fare una disamina veloce di cos’è questo, il famigerato mercato di libero scambio, questo luogo dove, secondo qualcuno, avvengono fatti immondi di cui ci dobbiamo tutti preoccupare. Allora, l’area di libero scambio, è un’area che supporta, sostanzialmente, l’economia di sussistenza, l’economia di fasce fragili della popolazione, come espositori, acquirenti e operatori delle associazioni. Recupera, sostanzialmente, da cassonetti, cantine e altri luoghi, oggetti che altrimenti sarebbero rifiuto indifferenziato, quindi ha un’utilità anche a livello cittadino, per il riuso e il riutilizzo di materiale, che altrimenti verrebbe o bruciato e incenerito o buttato (incomprensibile). Vi do alcuni numeri, i numeri che prendo in considerazione riguardano un anno, da ottobre del 2019 a ottobre del 2020. Quindi, considerando, tra l’altro, anche il periodo di lockdown in cui non si è potuto lavorare. Sono circa 700 espositori alla settimana, quindi 700 famiglie alla settimana, per quanto riguarda l’area umana, quindi di indumenti raccolti alla settimana, si parla di 2-3 tonnellate alla settimana in media; area plastica, 90 chili alla settimana; vetro, 100 chili alla settimana; Cartesio, dalle 2 alle 3 tonnellate alla settimana, fino alle 5-6 tonnellate alla settimana (incomprensibile). Si genera un’economia di questo tipo: ci sono circa 8.000 acquirenti a settimana che vanno al mercato di libero scambio; 12 operatori impiegati con diverse mansioni, vengono erogati 11.000 euro al mese alla Città di Torino per l’occupazione di suolo pubblico; il mercato spende sui 100 euro al mese per bagni e acqua potabile, con un investimento iniziale di 3.000 euro. Inoltre, 9.000 euro al mese per smaltimento rifiuti. I servizi che ci sono all’interno dell’area, ci sono operatori presenti nell’area (incomprensibile) come aiuto agli espositori, proprio per la differenziata, c’è un’area per la preghiera, c’è un’area relax con sedie e tavoli, sei bagni di cui un bagno per portatori di handicap. Gestione rifiuti. Allora, tutto questo viene gestito nella maniera, diciamo, dello spirito di recupero di tutto quello che viene portato all’interno del mercato e, proprio ViviBalon, che è la società… l’associazione, scusate, che gestisce il mercato, si preoccupa tanto di questo aspetto, che ha deciso per quest’anno di cercare di andare ulteriormente a recuperare, appunto, rifiuti tra quelli che sono adesso, attualmente, ancora nelle RSU. Quindi l’impegno costante ad aumentare ulteriormente la percentuale di differenziata all’interno. Lo diceva già il collega Giusta prima, all’interno, il rispetto normativo viene veramente tenuto molto in considerazione, è un’area recintata e tutti gli obblighi di legge sono stati rispettati, il Documento Unico per la Valutazione dei Rischi, il Piano di Primo Soccorso, e il piano di evacuazione. Io capisco, però, che a qualcuno, magari, possa non piacere, che a Torino esistano persone che cercano di sopravvivere e di portare a casa qualcosa, di portare a casa qualcosa per la propria famiglia e magari non sono visti come persone convenzionali, per carità, io lo capisco, però esistono anche persone che, purtroppo, non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena e questo dovrebbe essere in una società civile, preso, soprattutto, in considerazione per dare una mano a queste persone e non per cercare di ostacolarle a tutti i costi, soprattutto in casi come questi dove veramente, veramente, si fa il possibile e anche l’impossibile, a volte, per riuscire ad avere un’area che funziona bene, dove tutte le regole vengono rispettate, ovviamente, ogni tanto potrà succedere qualcosa come succede da qualsiasi altra parte della città o del mondo. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie. Parallelismo bello e Crocetta non lo capisco, perché bello è ovunque, non è Alla Crocetta, il bello può essere anche in via Carcano e in questo caso lo è. Cioè, parliamo di un mercato che è finalmente un mercato a tutti gli effetti, che ha tutte le caratteristiche per essere un mercato, tutte le misure di sicurezza, molto più di tanti altri luoghi, quindi non ho capito onestamente perché adesso dovrebbe essere spostato. Io e la Giunta, l’Amministrazione, andiamo orgogliosi di quel mercato, di averlo messo in quel posto lì e di essere riusciti finalmente ad avere un posto dove finalmente le cose funzionano bene, dove tutto è fatto in maniera regolare. Poi, se ci sarà all’interno qualcuno che si comporta in maniera scorretta, come in qualsiasi altro luogo, lo si prenderà, lo si multerà, eccetera, eccetera. Però finalmente quello è un luogo che ha una sua dignità. Non capisco onestamente la differenza tra un mercato e quello. È un mercato dove c’è gente dentro che vende delle cose. Mi viene un dubbio che tutto questo sia nato per mascherare qualcos’altro, perché diciamocela tutta, qui prima qualcuno ha citato i poveri, ha citato le povere persone che stanno perdendo il lavoro, e ha ragione, ma sapete perché? Perché non si riesce più a fare il tracciamento delle persone positive, e perché non si riesce a fare, perché da sei mesi a questa parte la Regione non ha fatto nulla in questo senso e quindi probabilmente starà cercando di spostare l’attenzione su problemi che non esistono, difatti quello è un problema che non esiste. Però se adesso il Governo ha deciso, ha dovuto decidere delle misure, è perché in Regione, soprattutto in Piemonte, non so cosa succede nelle altre, non è stato fatto quanto andava fatto. Bisogna dire come stanno le cose, bisogna dirlo, è chiaro. Per cui noi come Amministrazione ci intestiamo assolutamente questo come un grande risultato. Dice giusto la Capogruppo Artesio, ha detto giusto che non capisce come mai prima non eravamo d’accordo ed adesso siamo d’accordo sulla stessa cosa. Per me adesso quella cosa lì funziona, prima non funzionava bene, come funziona adesso, e lo dimostrano i numeri: i visitatori, come sta funzionando il mercato, il fatto che è tutto controllabile. Poi è una scelta politica, è chiaro, ognuno giustamente quando governa fa delle scelte e se ne assume la piena responsabilità. Aggiungo solo una cosa, che per quanto riguarda la discussione precedente, ma c’entra anche con questo, l’ordine del giorno è stato trasmesso a Regione Piemonte e comunicato con tutte le richieste, come chiedeva prima il Capogruppo Tresso, a maggio del 2020. Grazie. |