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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12

Comunicazioni della Sindaca su “Possibile superamento mercato di libero scambio di via Carcano”.
Interventi
RUSSI Andrea
Sì, grazie, Presidente. Allora, io sin dall’inizio del nostro mandato amministrativo mi
sono battuto affinché il mercato del libero scambio, il Suk di Torino in pratica, venisse
spostato dall’area di Borgo Dora all’area di via Carcano, perché la situazione stava
diventando davvero ingestibile, il quartiere si era trasformato in una polveriera, pronta
ad esplodere da un momento all’altro. Dopo diversi tentativi di mediazione, siamo
riusciti a trovare una soluzione che per la prima volta ha davvero messo d’accordo tutti,
rendendo inoltre più gestibile e controllabile un’attività che, attualmente, è l’unica fonte
di sostentamento per 1.700 espositori alla settimana, ultimamente, come ha detto
l’Assessore, anche italiani. Il mercato del Suk, infatti si svolge in un’area recintata con
accessi sorvegliabili e contingentati nel luogo dove, appunto, gli ultimi cercano di
portare a casa quel minimo indispensabile per poter sopravvivere. Attualmente non
costituisce, dunque, in alcun modo, un problema di ordine pubblico. È una situazione
talmente sicura da garantire quelle misure di contingentamento che altri mercati in
questo momento non possono garantire. Io invito gli altri Consiglieri a pensare che cosa
fosse successo…. a che cosa sarebbe successo se non fosse stato spostato all’epoca, in
una situazione di pandemia come quella in cui ci troviamo adesso, quindi ragionate
anche su questo. In tempi di difficoltà, appunto, economica, come quelli in cui stiamo
vivendo, pensare di sottrarre a 1.700 operatori, anche ai loro frequentatori, perché anche
i frequentatori si recano al Suk, per trovare affari a poco prezzo, un’integrazione al loro
reddito rischia di portare a reazioni sociali davvero molto pericolose e proprio per
questo trovo inaccettabile alcune dichiarazioni della Giunta Regionale relative
all’intenzione di chiuderlo. Poi sia chiaro, Presidente, io sono il primo ad avere sempre
auspicato un superamento del Suk ed ha ragione la Consigliera Artesio a ricordare il
mio intervento, perché era il mio intervento, relativo a quanto detto in quel Consiglio
Comunale, le mie parole però erano diverse. Io auspicavo un superamento del Suk,
perché servirebbe un modello di gestione sano, volto a migliorare la condizione di
disagio sociale, che spinge alcuni soggetti più deboli a raccattare merce recuperata dalle
cantine o dalle soffitte, per sopravvivere. A queste persone dovrebbe essere concessa la
possibilità di migliorare la propria condizione sociale ed economica, e in questo bisogna
riconoscere che questo progetto, nato ormai 20 anni fa ed era il progetto proprio di chi
lo ha ideato, è stato un fallimento su tutta la linea. Cioè la concezione di chi lo ha ideato
era proprio quella di avvicinare le persone ad un miglioramento della loro condizione.
Nella mia idea, il Suk dovrebbe dare agli operatori la possibilità reale di crescita, su
questo c’è davvero ancora molto da fare e io rimango ancora di quell’idea, però non si
può pensare di risolvere questo problema in chiave repressiva, senza avere delle
soluzioni alternative adeguate, sia dal punto di vista del sostegno al reddito e sia dal
punto di vista del controllo dell’ordine pubblico. Serve una progettualità a lungo,
lunghissimo termine che qui in alcun modo non vedo, perché la semplice chiusura del
Suk porterà soltanto problemi enormi di ordine pubblico, su cui, tra l’altro, la Regione
stessa non ha alcuna competenza e che resteranno a carico della Città. La Città non è in
grado di gestire alcune situazioni, il rischio immediato è quello dell’abusivismo.
Abbiamo già visto cos’è successo durante il primo spostamento dall’area di via Monte
Verdi con gli operatori che, fino a quando non è stata avviata la seconda soluzione,
continuavano ad occupare quell’area ed era impossibile spostarli da quella situazione e
abbiamo visto cosa è successo dopo il secondo spostamento da Borgo Dora a via
Carcano. Sono proprio esempi di che cosa succede quando un fenomeno del genere
resta incontrollato, come abbiamo già visto e non è l’unico (incomprensibile) di tensioni
sociali e di altre situazioni polveriera che si verrebbero a creare, di rischi di situazioni di
scontro frontale con le istituzioni. A mio giudizio, è una scelta che in questo momento,
presa in questo modo, è dettata, esclusivamente, da ragioni ideologiche ed è portata
avanti da chi, effettivamente, del problema non ci ha capito moltissimo. Io, poi, sono
davvero preoccupato che sia questa Giunta Regionale a volersi occupare del Suk, perché
visti i risultati disastrosi che si stanno raggiungendo negli altri campi e di cui abbiamo
parlato prima, in particolar modo per quanto riguarda la sanità, mi preoccupa molto che
la Regione si voglia occupare, anche, di questa… di una situazione così delicata come
quella di via Carcano, chissà cosa non potrà succedere. Grazie.

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