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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12

Comunicazioni della Sindaca su “Possibile superamento mercato di libero scambio di via Carcano”.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le richieste di comunicazioni, che sono state richieste e aventi
come oggetto: “Possibile superamento mercato di libero scambio di via Carcano”. Su
questo punto rispondono, per parte di competenza, gli Assessori Unia e l’Assessore
Giusta. Possono intervenire ora l’Assessore Unia e l’Assessore Giusta per quanto
riguarda le comunicazioni.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, prima Giusta interviene.

SICARI Francesco (Presidente)
Va bene. Prego, Assessore Giusta.

GIUSTA Marco (Assessore)
Grazie, Presidente. Mi sente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento.

GIUSTA Marco (Assessore)
Perfetto. Allora, in risposta alla richiesta di comunicazioni sul tema del libero scambio
osserviamo quanto segue. In data 22 ottobre, scopriamo da fonti giornalistiche,
l’intenzione dell’Assessore Ricca, di chiudere l’esperienza del libero scambio. Tale
dichiarazione resa dall’Assessore ai mezzi di informazione non era mai stata presentata,
se non come posizione politica, ai tavoli di coordinamento presso la Prefettura durante i
comitati di Ordine Pubblico e Sicurezza né, a differenza di quanto, forse, sostiene
l’Assessore, in alcun modo concordata. Rileggendo le dichiarazioni dell’Assessore
restiamo colpiti da alcune cose, egli è consapevole dell’enorme difficoltà di gestione
dell’ordine pubblico a seguito della chiusura del libero scambio, difficoltà già palesata
più volte in passato, in occasione, delle situazioni di spostamento, ci ricordiamo da
piazza della Repubblica a Scalo Vanchiglia, da corso Novara a via Monteverdi, da via
Monteverdi a via Carcano, da Canale Molassi a via Carcano. Ma forse non gli interessa,
quale Assessore alla Sicurezza, infatti, dichiara che la Regione non ha competenza
sull’ordine pubblico e scarica direttamente sulle Forze dell’Ordine le conseguenze di
questa scelta, ringraziandole in anticipo. L’Assessore pare, invece, non essere
consapevole della situazione di difficoltà economica nella quale ci troviamo, che ha
allargato il perimetro di coloro che cedono al libero scambio, sia come espositori, che
come clienti. Infatti, nell’ultimo periodo il numero di espositori che usano l’area a
rotazione è cresciuto di oltre 300 unità, dai 1.400 iniziali siamo arrivati a 1.700, oltre
delle quali, in questo incremento, il 15% circa, è un cittadino italiano residente nella
Città Metropolitana. L’Assessore ricorda nella sua intervista che il sostegno al reddito
non rientra tra i compiti della Regione, però si rende disponibile a ragionare su altri
progetti innovativi che, in piena pandemia, qualcuno dovrebbe immaginare per
sostituire il libero scambio. L’Assessore, infine, non pare essere consapevole della
portata di azione del libero scambio e nello specifico del progetto di ViviBalon, in
associazione con altre realtà nella differenziazione dei rifiuti, cosa di cui ci parlerà
successivamente l’Assessore Unia. Certo, diventa difficile credere, che dietro a questa
comunicazione non ci sia la volontà di (incomprensibile) nel torbido dell’insofferenza
diffusa. Sicuramente, non si può utilizzare, né l’argomento della gestione della
sicurezza, per il quale il gestore si è da subito mosso, in accordo con i tavoli in
Prefettura, adottando tutte le indicazioni necessarie e integrando anche quelle non
strettamente necessarie, come ad esempio la misurazione della temperatura all’ingresso,
a seguito dell’ordinanza comunale di venerdì scorso; né si può sollevare il tema della
difficoltà di coesistenza tra residenti e libero scambio, mentre, infatti, questo prima
avveniva in prossimità delle case, ora l’impatto a livello territoriale è infinitamente
ridotto. Pare, quindi, emergere dalle parole dell’Assessore, già comunque anticipate, e
crediamo condivise, o dettate con il suo collega di Giunta, Marrone, che la Regione non
ha competenze, né sul tema dell’ordine pubblico, che tale scelta può causare, né sul
tema del sostegno al reddito, l’unica competenza, quindi, resta quella della chiusura di
un progetto funzionante, che soprattutto in questo momento dà la possibilità a tante
famiglie di portare a casa pochi euro per vivere e dar da mangiare ai propri figli. Per
questo, crediamo che questa scelta irresponsabile vada fermata e siamo pronti a
difendere il libero scambio, in qualunque sede sarà necessario, da quelle normali del
confronto politico, fino a quelle amministrative. Infine, se necessario, (incomprensibile)
vie legali. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Assessore Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, io vorrei fare una disamina veloce di cos’è questo, il famigerato mercato di libero
scambio, questo luogo dove, secondo qualcuno, avvengono fatti immondi di cui ci
dobbiamo tutti preoccupare. Allora, l’area di libero scambio, è un’area che supporta,
sostanzialmente, l’economia di sussistenza, l’economia di fasce fragili della
popolazione, come espositori, acquirenti e operatori delle associazioni. Recupera,
sostanzialmente, da cassonetti, cantine e altri luoghi, oggetti che altrimenti sarebbero
rifiuto indifferenziato, quindi ha un’utilità anche a livello cittadino, per il riuso e il
riutilizzo di materiale, che altrimenti verrebbe o bruciato e incenerito o buttato
(incomprensibile). Vi do alcuni numeri, i numeri che prendo in considerazione
riguardano un anno, da ottobre del 2019 a ottobre del 2020. Quindi, considerando, tra
l’altro, anche il periodo di lockdown in cui non si è potuto lavorare. Sono circa 700
espositori alla settimana, quindi 700 famiglie alla settimana, per quanto riguarda l’area
umana, quindi di indumenti raccolti alla settimana, si parla di 2-3 tonnellate alla
settimana in media; area plastica, 90 chili alla settimana; vetro, 100 chili alla settimana;
Cartesio, dalle 2 alle 3 tonnellate alla settimana, fino alle 5-6 tonnellate alla settimana
(incomprensibile). Si genera un’economia di questo tipo: ci sono circa 8.000 acquirenti
a settimana che vanno al mercato di libero scambio; 12 operatori impiegati con diverse
mansioni, vengono erogati 11.000 euro al mese alla Città di Torino per l’occupazione di
suolo pubblico; il mercato spende sui 100 euro al mese per bagni e acqua potabile, con
un investimento iniziale di 3.000 euro. Inoltre, 9.000 euro al mese per smaltimento
rifiuti. I servizi che ci sono all’interno dell’area, ci sono operatori presenti nell’area
(incomprensibile) come aiuto agli espositori, proprio per la differenziata, c’è un’area per
la preghiera, c’è un’area relax con sedie e tavoli, sei bagni di cui un bagno per portatori
di handicap. Gestione rifiuti. Allora, tutto questo viene gestito nella maniera, diciamo,
dello spirito di recupero di tutto quello che viene portato all’interno del mercato e,
proprio ViviBalon, che è la società… l’associazione, scusate, che gestisce il mercato, si
preoccupa tanto di questo aspetto, che ha deciso per quest’anno di cercare di andare
ulteriormente a recuperare, appunto, rifiuti tra quelli che sono adesso, attualmente,
ancora nelle RSU. Quindi l’impegno costante ad aumentare ulteriormente la percentuale
di differenziata all’interno. Lo diceva già il collega Giusta prima, all’interno, il rispetto
normativo viene veramente tenuto molto in considerazione, è un’area recintata e tutti gli
obblighi di legge sono stati rispettati, il Documento Unico per la Valutazione dei Rischi,
il Piano di Primo Soccorso, e il piano di evacuazione. Io capisco, però, che a qualcuno,
magari, possa non piacere, che a Torino esistano persone che cercano di sopravvivere e
di portare a casa qualcosa, di portare a casa qualcosa per la propria famiglia e magari
non sono visti come persone convenzionali, per carità, io lo capisco, però esistono
anche persone che, purtroppo, non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena e
questo dovrebbe essere in una società civile, preso, soprattutto, in considerazione per
dare una mano a queste persone e non per cercare di ostacolarle a tutti i costi,
soprattutto in casi come questi dove veramente, veramente, si fa il possibile e anche
l’impossibile, a volte, per riuscire ad avere un’area che funziona bene, dove tutte le
regole vengono rispettate, ovviamente, ogni tanto potrà succedere qualcosa come
succede da qualsiasi altra parte della città o del mondo.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Assessore Unia. Io inizierei adesso con gli interventi da parte dei
Consiglieri. Con ordine inizierei con la Consigliera che ha richiesto le comunicazioni e
poi passerei con la Consigliera Artesio. Quindi, prima la Consigliera Foglietta. Lascio la
parola per cinque minuti alla Consigliera Foglietta. Prego.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Io ringrazio la Giunta per aver voluto dare risposta alla mia richiesta
di comunicazioni. Non mi sono permessa di intervenire sull’interpellanza di prima, del
Consigliere Chessa, che però ringrazio, non l’ho fatto, ovviamente, per motivi
professionali, come molti colleghi sapranno. Spero che il silenzio, che da parte del
Centro Destra si (incomprensibile) in quest’Aula, in questo consesso, che è risuonato
nell’interpellanza di prima, invece, trovi una risposta nella mia richiesta di
comunicazione, perché vede, Presidente, io ho sempre osteggiato in tutti i modi la
decisione della Sindaca, di spostare il mercato di libero scambio, ora “Barattolo”, in via
Carcano, ho cercato di farlo in tutti i modi, purtroppo non ci sono riuscita, ma la storia
dice, che comunque quest’Amministrazione è andata avanti e non ha, in nessun modo,
ostacolato lo svolgimento del mercato di libero scambio. Mi fa molto sorridere che in
una crisi pandemica, sanitaria, che ha fatto bene a definire prima il collega Russi,
“disastrosa” e il Centro Destra, anzi Presidente, la Destra che sta seduta in Regione si
preoccupi semplicemente di eliminare i poveri, perché questo sta facendo, sta
eliminando i poveri. Uno dovrebbe pensare che forse i colleghi che sono sia seduti qui,
sia seduti in Giunta Regionale, vogliano eliminare i poveri, perché tutti questi poveri
non sono italiani, molti sono stranieri e quindi non sono degni di abitare e di mettere
insieme il pranzo con la cena, come ha detto l’Assessore Unia. Sono molto contenta e
soddisfatta che ad oggi la Giunta Comunale abbia espresso, in maniera piuttosto forte e
corale, che in tutti i modi cercherà di ostacolare questa, diciamo, iniziativa giornalistica,
perché in realtà, a parte l’ordine del giorno che il Consiglio Regionale votò su proposta,
evito di nominarlo, dell’allora Capogruppo di Fratelli d’Italia, dell’eliminazione del
Suk, in questo momento è pura propaganda politica. Io che mi occupo, in maniera
diversa rispetto al collega Russi, di sanità e in particolare di ASL Città di Torino,
chiederei a gran voce, lo faccio nuovamente adesso, dopo l’interpellanza di prima, che
la Giunta Regionale del Piemonte si occupi di sanità e la smetta di fare propaganda
politica sulla pelle dei poveri, perché se è vero che questa Amministrazione Comunale li
ha spostati, e io non ho mai condiviso quella decisione che la Sindaca definì
irrevocabile, non è più tutela…, non è più possibile sopportare nel 2020, in piena
emergenza sanitaria, in cui centinaia e centinaia di famiglie non sanno se riusciranno a
sopravvivere a livello economico-sociale, il Centro Destra e la Destra in Regione
Piemonte, invece di occuparsi di gestire in maniera efficace ed efficiente la situazione
sanitaria, si permetta di continuare a trattare i poveri e gli immigrati, o comunque non i
cittadini italiani, in questo modo. Quindi, io ringrazio gli Assessori, spero che
l’impegno che si sono presi, di fronte a questo consesso, vada avanti anche al Tavolo
per la sicurezza, che la Città di Torino finalmente dica, in maniera chiara, al Presidente
Cirio che la Città di Torino non ci sta. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Procediamo adesso con gli interventi, con ordine. La Consigliera Artesio,
ne ha facoltà per cinque minuti. Prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Io sono assolutamente d’accordo con le dichiarazioni che ho letto sugli organi di
informazione, rilasciate dall’Assessore Giusta, rispetto al fatto che questa sortita di
chiudere il mercato di libero scambio in via Carcano sia intollerabile, oltre che iniqua.
Sono altrettanto lieta che l’Assessore Giusta abbia recuperato la voce, dopo essere stato
afono per tutti i mesi e le settimane e i dibattiti, nei quali noi abbiamo, con la collega
Foglietta e con altri colleghi del Consiglio Comunale, continuato ad insistere sulla
necessità, che il mercato del libero scambio continuasse ad operare, e dal nostro punto
di vista, continuasse a farlo nella situazione di Borgo Dora, esattamente per tutte le
ragioni che gli Assessori Unia e Giusta, oggi, hanno elencato rispetto a via Carcano:
l’economia di sussistenza, il rispetto delle regole relative alle modalità amministrative e
di occupazione del suolo pubblico e di pulizia dell’area, il concorso ad una
differenziazione dei rifiuti e ad un corretto uso del luogo e restituzione dello stesso.
Proprio perché mi sembra di vivere in un mondo surreale, ritrovandomi d’accordo con il
collega Giusta, con il quale non avevo potuto scambiare opinioni, perché da quella
vicenda si era tenuto ben distante, sono andata a vedere che cosa fu il dibattito in
Consiglio Comunale il 7 ottobre 2019, quando, noi contrari, si discusse, del
trasferimento da Borgo Dora, e in quel dibattito, mi spiace di ritrovare le premesse che
consentono oggi strumentalmente al Centro Destra Regionale, di avanzare
provocatoriamente l’ipotesi che ha avanzato. Perché, purtroppo, io ritrovo nelle parole
della Sindaca prima, relativamente al fatto che si dovesse spostare il mercato da Borgo
Dora, per restituire serenità al quartiere, esattamente il tema della presunta
incompatibilità ambientale, che il Centro Destra evoca, relativamente, oggi a via
Carcano. Purtroppo, il Centro Destra non sta sfondando un portone, avevate aperto la
porta. Io sono molto d’accordo sulla questione di sostenere tutte le misure utili a
favorire percorsi connessi di inclusione sociale, nell’ambito di un’economia che può
apparire residuale, quale quella del libero scambio. Ma ricordo, e cito i verbali, in modo
che nessuno possa sentirsi offeso ed evocare un atto personale, un fatto personale, il
verbale del 7 ottobre 2019, quando, esponenti di questa maggioranza comunale
dicevano trattarsi, quello del libero scambio, di una politica dell’elemosina, che non
potrà mai essere un’opportunità e non potrà riconoscere le possibilità di evolvere,
purtroppo, l’argomento, che viene usato oggi dal Centro Destra, quando dice, che
bisogna fare politiche di sostegno alle povertà, ma che queste politiche di sostegno non
possono essere quelle delle attività commerciali del libero scambio. Non hanno avuto
bisogno di sfondare un portone, avevate aperto la porta. E ancora voglio ricordare da
quel dibattito del 7 ottobre, l’intervento del collega Ricca: “Grazie, Sindaca, sono felice
di avere fatto parte di quei Tavoli, quelli della Prefettura che decisero lo spostamento da
Borgo Dora a via Carcano e l’elemosina lasciamola agli altri. D’ora in avanti
lavoreremo insieme per intervenire su via Carcano”. Ebbene, continuo a ripetervelo, non
hanno bisogno di sfondare un portone, avevate aperto la porta. Allora, adesso io sono
con voi, ad ogni tipo di resistenza sulle scelte annunciate da parte della Regione
Piemonte, peraltro impraticabili dal punto di vista amministrativo. Sono con voi, per
resistere in via amministrativa, sono con voi per prendere parola in termini politici, sono
con voi per accompagnare tutta la resistenza sociale ragionata, documentata, che già
avevamo cercato di mettere in campo in allora, sono con voi per quelle persone, non
sono con voi per la politica che avete perseguito. Mi permetto soltanto di dare un
consiglio. In allora la Sindaca disse: “Stiamo avviando percorsi di inclusione che sono
la vera sfida”. Io interrogai la Giunta il 4 novembre 2019, su quei percorsi di inclusione,
mi rispose la… (incomprensibile).

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

ARTESIO Eleonora
… Parlando genericamente di atti che si sarebbero dovuti attivare. Ora, poiché il nuovo
non si costruisce annullando il vecchio, credo che per resistere al tipo di provocazione
che stiamo subendo, il mercato del libero scambio sta subendo, sia bene fare emergere,
come in parte sulle politiche ambientali è stato fatto, tutte le misure che il Comune ha
avviato per l’inclusione sociale a partire da quest’esperienza. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso procediamo con l’intervento del Consigliere Russi. E ricordo
sempre che i gruppi hanno cinque minuti a disposizione. Prego, Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Sì, grazie, Presidente. Allora, io sin dall’inizio del nostro mandato amministrativo mi
sono battuto affinché il mercato del libero scambio, il Suk di Torino in pratica, venisse
spostato dall’area di Borgo Dora all’area di via Carcano, perché la situazione stava
diventando davvero ingestibile, il quartiere si era trasformato in una polveriera, pronta
ad esplodere da un momento all’altro. Dopo diversi tentativi di mediazione, siamo
riusciti a trovare una soluzione che per la prima volta ha davvero messo d’accordo tutti,
rendendo inoltre più gestibile e controllabile un’attività che, attualmente, è l’unica fonte
di sostentamento per 1.700 espositori alla settimana, ultimamente, come ha detto
l’Assessore, anche italiani. Il mercato del Suk, infatti si svolge in un’area recintata con
accessi sorvegliabili e contingentati nel luogo dove, appunto, gli ultimi cercano di
portare a casa quel minimo indispensabile per poter sopravvivere. Attualmente non
costituisce, dunque, in alcun modo, un problema di ordine pubblico. È una situazione
talmente sicura da garantire quelle misure di contingentamento che altri mercati in
questo momento non possono garantire. Io invito gli altri Consiglieri a pensare che cosa
fosse successo…. a che cosa sarebbe successo se non fosse stato spostato all’epoca, in
una situazione di pandemia come quella in cui ci troviamo adesso, quindi ragionate
anche su questo. In tempi di difficoltà, appunto, economica, come quelli in cui stiamo
vivendo, pensare di sottrarre a 1.700 operatori, anche ai loro frequentatori, perché anche
i frequentatori si recano al Suk, per trovare affari a poco prezzo, un’integrazione al loro
reddito rischia di portare a reazioni sociali davvero molto pericolose e proprio per
questo trovo inaccettabile alcune dichiarazioni della Giunta Regionale relative
all’intenzione di chiuderlo. Poi sia chiaro, Presidente, io sono il primo ad avere sempre
auspicato un superamento del Suk ed ha ragione la Consigliera Artesio a ricordare il
mio intervento, perché era il mio intervento, relativo a quanto detto in quel Consiglio
Comunale, le mie parole però erano diverse. Io auspicavo un superamento del Suk,
perché servirebbe un modello di gestione sano, volto a migliorare la condizione di
disagio sociale, che spinge alcuni soggetti più deboli a raccattare merce recuperata dalle
cantine o dalle soffitte, per sopravvivere. A queste persone dovrebbe essere concessa la
possibilità di migliorare la propria condizione sociale ed economica, e in questo bisogna
riconoscere che questo progetto, nato ormai 20 anni fa ed era il progetto proprio di chi
lo ha ideato, è stato un fallimento su tutta la linea. Cioè la concezione di chi lo ha ideato
era proprio quella di avvicinare le persone ad un miglioramento della loro condizione.
Nella mia idea, il Suk dovrebbe dare agli operatori la possibilità reale di crescita, su
questo c’è davvero ancora molto da fare e io rimango ancora di quell’idea, però non si
può pensare di risolvere questo problema in chiave repressiva, senza avere delle
soluzioni alternative adeguate, sia dal punto di vista del sostegno al reddito e sia dal
punto di vista del controllo dell’ordine pubblico. Serve una progettualità a lungo,
lunghissimo termine che qui in alcun modo non vedo, perché la semplice chiusura del
Suk porterà soltanto problemi enormi di ordine pubblico, su cui, tra l’altro, la Regione
stessa non ha alcuna competenza e che resteranno a carico della Città. La Città non è in
grado di gestire alcune situazioni, il rischio immediato è quello dell’abusivismo.
Abbiamo già visto cos’è successo durante il primo spostamento dall’area di via Monte
Verdi con gli operatori che, fino a quando non è stata avviata la seconda soluzione,
continuavano ad occupare quell’area ed era impossibile spostarli da quella situazione e
abbiamo visto cosa è successo dopo il secondo spostamento da Borgo Dora a via
Carcano. Sono proprio esempi di che cosa succede quando un fenomeno del genere
resta incontrollato, come abbiamo già visto e non è l’unico (incomprensibile) di tensioni
sociali e di altre situazioni polveriera che si verrebbero a creare, di rischi di situazioni di
scontro frontale con le istituzioni. A mio giudizio, è una scelta che in questo momento,
presa in questo modo, è dettata, esclusivamente, da ragioni ideologiche ed è portata
avanti da chi, effettivamente, del problema non ci ha capito moltissimo. Io, poi, sono
davvero preoccupato che sia questa Giunta Regionale a volersi occupare del Suk, perché
visti i risultati disastrosi che si stanno raggiungendo negli altri campi e di cui abbiamo
parlato prima, in particolar modo per quanto riguarda la sanità, mi preoccupa molto che
la Regione si voglia occupare, anche, di questa… di una situazione così delicata come
quella di via Carcano, chissà cosa non potrà succedere. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliere Russi. Adesso ho il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ma, evidentemente, è già iniziata la campagna elettorale per il
Consigliere Ricca, che in questa veste di Assessore Regionale, peraltro entra anche a
gamba tesa, diciamo, con un’ingerenza di competenze su quelle che sono, invece,
terreno in cui è giusto che la Città si esprima e non si capisce bene in che misura la
Regione deve, in maniera anche un pochino scomposta, avocarsi questi diritti di
decidere per quelle che sono delle realtà territoriali cittadine. Stride ulteriormente,
com’è già stato fatto notare, la concomitanza di queste esternazioni, con i tempi che la
pandemia ci sta facendo vivere e quindi con una serie di difficoltà che vanno ad
incidere, principalmente, sugli anelli più deboli, insomma, di tutta la catena sociale e
che in queste forme di mercato, riescono a trovare delle forme di sostentamento, com’è
stato fatto ricordare. Io sono contento della presa di posizione, mi sembra abbastanza
netta e veemente, da parte della Giunta. I numeri che l’Assessore Unia ci ha riportato
fanno pensare che ci sono, effettivamente, delle economie e dei fattori sociali dietro a
questo mercato, che hanno una loro rilevanza del tutto importante. Io fui tra quelli che
erano assolutamente contrari, insieme alle colleghe Artesio e Foglietta che si sono
espresse prima, al trasferimento e dissento da quanto ci ha raccontato il Consigliere
Russi, perché, secondo me, non fu una scelta oculata, ma fu una mancata capacità di
mediazione politica di non voler affrontare questo tipo di problema, cercando, tra
l’altro, quelle che erano delle misure che tutti noi chiedevamo, per poter fronteggiare in
maniera più ordinata, più coordinata quel tipo di mercato, in quel contesto locale, perché
aveva senso mantenerlo in quel contesto locale e sicuramente, avrebbe dovuto essere
coordinato meglio, anche dal punto di vista, proprio, della gestione della pandemia.
Purtroppo, convengo anch’io che, nel momento in cui furono, comunque, adottate delle
misure drastiche, ricordiamo tutte le barriere che furono innalzate e quant’altro, si diede
la stura poi a non cercare della capacità di prendere posizione a favore della mediazione
politica, e questo dà poi la stura a questi tipi di atteggiamenti che oggi dobbiamo
riscontrare. Ciò detto, rimango, assolutamente, favorevole e appoggerò convintamente
le posizioni che la Giunta vorrà adottare, per cercare di mantenere quello che nel
frattempo si è realizzato, proprio in nome di quei valori, o meglio, più che valori, quegli
elementi oggettivi che sono stati ricordati e che vanno dagli aspetti sociali, all’economia
circolare, alla capacità di generare un’economia locale in grado di…, comunque, di
venire incontro a tutta una serie di famiglie che oggi sono in difficoltà. Mi chiedo se,
visti i numeri presenti e la circostanza che stiamo vivendo di una pandemia di questo
livello, non sia il caso, anche, di ripensare alle modalità di questo tipo di mercato, che
forse, com’è già è stato fatto e proposto al tempo, andrebbe reso meno concentrato,
individuando anche altre aree della città, dove si potesse attuare tanto una sorta di
interventi di turnazione o comunque di maggiore diffusione, proprio per evitare e per
adeguare anche questo tipo di funzione, come altre stanno facendo, a dei tempi, a delle
modalità e a delle concentrazioni, che siano più consone a quello che stiamo vivendo. In
questo senso, penso che anche dal (incomprensibile) profilo urbanistico andrebbe fatta
una riflessione nel definire quali possono essere delle aree alternative. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso ho il Capogruppo Ricca e poi, al Consigliere
Versaci sono rimasti… è rimasto un minuto al suo Gruppo Consiliare. Do la parola
adesso al Capogruppo Ricca. Prego.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Mi permetto di dire che la campagna elettorale inizia ad entrare nel
vivo, ma inizia ad entrare nel vivo la nuova alleanza Partito Democratico - Movimento
5 Stelle partendo dal Suk. Perché hanno fatto tante battaglie per poter…, io mi ricordo il
Gruppo Consiliare del Partito Democratico, per spostare il mercato di libero scambio da
Canale Molassi e oggi per bocca del suo Vicecapogruppo si sente dire che
assolutamente, anzi non era da toccare. Sarebbe simpatico andare…, diciamo, farsi una
passeggiata per lei e chiedere, direttamente alle persone di Borgo Dora, se ritengono
opportuno avere ancora o ritornare…, veder ritornare sulle loro piazze quel mercato. Mi
permetto di dire, rispondendo all’Assessore Giusta, che il Consiglio Regionale ha
approvato un ordine del giorno, che prevedeva la modifica di una D.G.R., che è quella
D.G.R. che aveva fatto la Giunta Chiamparino, per rendere il mercato di libero scambio
legale, quindi passando da un momento di illegalità ad un momento di legalità e la
prima volta che è stata posta la questione è stato a settembre del 2019, all’interno del
Comitato dell’Ordine e Sicurezza Pubblica. Così come, giustamente, ricordava la
Consigliera Capogruppo Artesio, perché lei stessa, andando a riprendere con
grandissima onestà intellettuale quelli che erano gli interventi fatti in Consiglio
Comunale anche da me medesimo, riportava il fatto della grande collaborazione che
c’era stata tra l’Amministrazione Comunale e l’Amministrazione Regionale, per andare
ad intervenire su quell’area e se si va a leggere bene, spiegava… veniva spiegato, negli
stessi interventi, che c’era la volontà di superare anche quello di via Carcano. È stato
preso tempo, chiaramente, perché, diciamo, la gestione del passaggio, prima da Canale
Molassi a via Carcano, anche con, diciamo, sempre con l’interlocuzione della
Prefettura, voleva del tempo. Poi, chiaramente, è arrivato il lockdown, in quel momento
la Giunta Regionale non riteneva necessario un intervento in quella direzione. Poi mi
permetto di dire, per rispondere simpaticamente, ma non troppo, che si parla di poveri,
alla Sinistra di questo Paese gli piacciono così tanto che, con l’ultimo DPCM, sta
cercando di farne di nuovi milioni, di poveri. Noi, come, io dico in questo caso, come
Lega, abbiamo sempre proposto di poter intervenire, per andare a cercare una vera
soluzione per andare ad aiutare le persone in difficoltà. Sicuramente, una di queste
soluzioni che era stata approvata dallo scorso Governo, quello che doveva essere il
superamento della povertà, inteso come italiana, o reddito di cittadinanza, non ha aiutato
queste persone e io ritengo, anche per la dignità di queste persone, che se si vuole fare
qualcosa per loro, bisogna fare qualcosa di sostanzioso e di reale, non lasciarli
mendicare, perché di questo si tratta, mendicare per cercare di racimolare pochi euro
all’interno di situazioni che sono, sicuramente, poco gratificanti per chi ci va in mezzo,
anzi, la proposta che è stata fatta è una proposta che io ritengo, anzi, forse troppo
progressista per quest’Aula, che è quella di trovare una soluzione comune che dia
dignità a quelle persone, che a quelle persone possa permettere di avere dei soldi veri,
magari anche degli stipendi e magari questa soluzione si può trovare insieme al
Governo di questo Paese, insieme al Comune ed all’Amministrazione Comunale. La
Regione Piemonte si è data disponibile fin da subito, nel superamento del mercato di
libero scambio, ad intervenire in maniera forte, per aiutare queste persone. Chiaramente
queste persone: 1) devono essere aiutate in maniera vera; 2) non devono essere
fomentate da gruppi politici che, probabilmente, per mantenere, non si sa bene quale
interesse politico nella sopravvivenza di questo mercato, non vogliono trovare, ripeto, la
soluzione. Quindi, mi permetto di dire, Presidente, e concludo, quello del mercato di
libero scambio, diciamo, è una battaglia che, in questo Consiglio Comunale, il Gruppo
della Lega fa, praticamente, da sempre, da quando quel mercato è nato, e se qualcuno
oggi si stupisce che, quando si ha la possibilità di poter intervenire, uno lo fa, allora,
evidentemente, non siete abituati alla coerenza. Esattamente come sbandierate tutte
quelle promesse elettorali fatte che adesso avete come Maggioranza portato a casa, io
dico la stessa ed identica cosa, se si fa una promessa agli elettori, quella promessa poi va
mantenuta, uno; due, se i cittadini di quella Circoscrizione ne hanno le scatole piene di
quella realtà, si deve intervenire, se poi si hanno le fette di prosciutto sugli occhi, si
preferisce fare finta di non vedere, girarsi dall’altra parte, andando… mettendosi in una
condizione di fare beneficenza penosa, lasciandoli mendicare per terra, su un
marciapiede umido, bene, allora abbiamo due concetti di aiuto ai poveri completamente
diversi. La ringrazio, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io adesso ho l’intervento del Consigliere Versaci, al quale è rimasto un
minuto di tempo. Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Io mi permetto di suggerire al Capogruppo Ricca di pensare alla sua
posizione, perché se si parla di voler superare quella situazione per aiutare quelle
persone in difficoltà, è un conto, invece se si vuole decidere di chiuderla, per mettere
quelle persone in difficoltà ancora più in difficoltà, è un altro. Quindi, se c’è la volontà
di mettere in discussione quella situazione per aiutare le persone, possiamo essere
d’accordo a parlarne, ma la chiusura tout court mi sembra un po’ azzardata, soprattutto
in questo momento storico e politico. Mi permetto anche di dire un’altra cosa alla
Capogruppo Artesio, che paragonare uno spostamento ad una chiusura tout court, dire
che è la stessa cosa e che praticamente abbiamo sfondato la porta, la trovo veramente
scorretta. Poi dopodiché, io trovo in questo momento storico sbagliato, profondamente
sbagliato affrontare quest’argomento così da un giorno all’altro, d’emblée, quindi io
veramente invito il Capogruppo Ricca ad evitare in questo momento questa situazione
che creerebbe sicuramente dei problemi enormi alla nostra Città. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso ho l’intervento del Capogruppo Petrarulo per cinque minuti. Prego,
ne ha facoltà.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente, mercato del libero scambio, Suk, quello che sia, è stato nel tempo,
poi dai Molassi è andato a finire vicino a via Carcano, quello è stato una battaglia in cui
tutti i partiti, perché noi dobbiamo fare, non si può sempre parlare del presente senza
andare a fare un aggancio sul passato, se no poi alla fin fine si va avanti, siamo proiettati
dopo, però il problema è stato quello del passato e io non mi scordo quando fu
dall’Assessore Mangone, se non mi ricordo male, PD, spostato il mercato in zona corso
Novara-Vanchiglia, poi in via Monteverdi, dove, su petizione fatta dal sottoscritto, e
c’era anche qualcuno della Lega, Scagliotti, se non mi ricordo male, c’eravamo io,
Scagliotti ed altri, (incomprensibile) ed altri, avevamo chiesto che si doveva spostare da
quel punto, ma non per quel discorso che non ci debba essere un mercato di libero
scambio inteso come letteralmente viene definito, perché quando andammo con Striscia
la Notizia a vedere il mercato del libero scambio di via Monteverdi, e non sto parlando
di anni luce. Naturalmente per gli amici dei 5 Stelle, c’era Sindaco, il PD, c’era il PD,
che governava, ci mancherebbe, e c’erano in Circoscrizione i Moderati e il PD, quindi
non sto facendo un’accusa ai 5 Stelle in questo caso. Ricca lo sa bene, perché anche
Ricca fu uno di quelli che, tramite la Lega della Circoscrizione, come Sciretti e gli altri,
e mi pare che venne anche quando avevamo fatto una manifestazione proprio in via
Monteverdi e anche in via Bologna, se non mi ricordo male, poi (incomprensibile). Il
problema è che però non si può andare all’infinito con un mercato in cui, tra virgolette
“mercato”, perché quando io feci provocatoriamente dicendo: ma possibile che questo
mercato deve stare nella VI Circoscrizione, quando tutti, nessuno lo voleva, ma non per
sempre dire, perché non può stare. Perché non è possibile che degrado, tra virgolette,
debba andare nel degrado. Se qualcuno pensa o pensava prima, che era un mercato
tranquillo, perché non l’abbiamo fatto ai Giardini Reali? Vi ricordate la mia proposta
quando feci, facciamola ai Giardini Reali, la feci, non so se era Fassino quello, quando
dice andiamo a farla alla Crocetta, tanto è un libero scambio. Quindi, perché deve solo
sopportare la VI Circoscrizione, Barriera di Milano, mi sono stufato anche io su questo,
oppure la VII Circoscrizione, Aurora e tutto quello che ne consegue (incomprensibile).
Perché porlo in un angolo in cui provvisoriamente venne messo in via Carcano. Però ad
un certo punto occorre una parola fine, occorre una parola che purtroppo mi vede
leggermente a favore. Diciamo, siamo in un periodo adesso che tra il Covid, i disastri
ecologici e tutto quanto, è il periodo meno adatto per poterlo chiudere, per farla breve,
perché doveva essere chiuso prima, ma prima, se mi permettete, alla Regione Piemonte
non c’era il Centro Destra. Oggi è presente Cirio, quindi Ricca oggi rappresenta il
Centro Destra, era presente l’Assessore alla sicurezza della Regione Piemonte. Quindi
Ricca può farlo da un anno a questa parte, quindi adesso si sta adoperando. Si doveva
fare cinque anni precedentemente, ma nessuno l’ha fatto del Centro Sinistra e quindi
oggi noi chiediamo naturalmente tutti, perché poi, attenzione, nella VI Circoscrizione,
proprio il Centro Sinistra, il PD, sta chiedendo lo spostamento, la chiusura anche di
quello che sta avvenendo e ci sono ordini del giorno e mozioni. Allora, su questo io non
sono quello di fare la guerra ai poveri, perché sinceramente l’ho sempre detto e lo
enfatizzerò sempre, dovunque io starò, non ho problema, la faccia ce la metto. Chi è
povero veramente, chi non delinque, chi ha bisogno deve essere aiutato, questa qui è
una cosa che ho sempre detto e lo farò per sempre. Chi delinque, chi soggiace, chi
prende in giro lo Stato con i falsi bonus o con le famiglie separate per chiedere tutto
quanto, questi vanno perseguiti, da qualsiasi parte siano, di qualsiasi linea siano e di
qualsiasi colore di pelle essi siano: italiani, stranieri, bianchi, verdi, rossi o verde che
siano. Adesso però che fare, lasciamo ancora il Suk lì ancora per altri anni o lo
spostiamo in un’altra Circoscrizione, ma per avere altri casini in altre Circoscrizioni,
perché il problema poi è solamente spostarlo? O lo definiamo, come ha detto Ricca,
naturalmente, dice: io a questo punto voglio avere naturalmente, dare una parola fine.
Ecco, sulla tempistica forse, Presidente, su questo, io non voglio andare contro, non ho
il potere per andare contro, non ho la carica che ha l’Assessore Ricca in Regione
Piemonte. Sulla tempistica si può tentennare un attimo soprattutto perché in questo
momento siamo in emergenza Covid non di poco conto…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Chiudo, naturalmente in questo senso, in cui sicuramente è un mercato che di libero
scambio ha poco, di sicuro aiuta molto le fasce, qualcuna di queste fasce deboli, ma di
sicuro all’interno di quel mercato, non lo dice Petrarulo, ma lo dicono le indagini fatte,
le documentazioni fatte, la manifestazioni fatte, quello che è stato fatto, c’è qualcosa che
va sicuramente approfondito e non è quello il mercato che si vuole fare; e di essere così
bello, chiudo parentesi, abbiamo il coraggio poi di portarlo da Crocetta, di portarlo ai
Giardini Reali. Perché, se è così bello, come qualcuno dice, di qualche altra forza
politica, lì deve stare. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non ho altri Consiglieri segnati. Non essendoci altri Consiglieri, essendo
stata citata più volte la Giunta lascio una veloce replica all’Assessore Unia. Prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie. Parallelismo bello e Crocetta non lo capisco, perché bello è ovunque, non è
Alla Crocetta, il bello può essere anche in via Carcano e in questo caso lo è. Cioè,
parliamo di un mercato che è finalmente un mercato a tutti gli effetti, che ha tutte le
caratteristiche per essere un mercato, tutte le misure di sicurezza, molto più di tanti altri
luoghi, quindi non ho capito onestamente perché adesso dovrebbe essere spostato. Io e
la Giunta, l’Amministrazione, andiamo orgogliosi di quel mercato, di averlo messo in
quel posto lì e di essere riusciti finalmente ad avere un posto dove finalmente le cose
funzionano bene, dove tutto è fatto in maniera regolare. Poi, se ci sarà all’interno
qualcuno che si comporta in maniera scorretta, come in qualsiasi altro luogo, lo si
prenderà, lo si multerà, eccetera, eccetera. Però finalmente quello è un luogo che ha una
sua dignità. Non capisco onestamente la differenza tra un mercato e quello. È un
mercato dove c’è gente dentro che vende delle cose. Mi viene un dubbio che tutto
questo sia nato per mascherare qualcos’altro, perché diciamocela tutta, qui prima
qualcuno ha citato i poveri, ha citato le povere persone che stanno perdendo il lavoro, e
ha ragione, ma sapete perché? Perché non si riesce più a fare il tracciamento delle
persone positive, e perché non si riesce a fare, perché da sei mesi a questa parte la
Regione non ha fatto nulla in questo senso e quindi probabilmente starà cercando di
spostare l’attenzione su problemi che non esistono, difatti quello è un problema che non
esiste. Però se adesso il Governo ha deciso, ha dovuto decidere delle misure, è perché in
Regione, soprattutto in Piemonte, non so cosa succede nelle altre, non è stato fatto
quanto andava fatto. Bisogna dire come stanno le cose, bisogna dirlo, è chiaro. Per cui
noi come Amministrazione ci intestiamo assolutamente questo come un grande
risultato. Dice giusto la Capogruppo Artesio, ha detto giusto che non capisce come mai
prima non eravamo d’accordo ed adesso siamo d’accordo sulla stessa cosa. Per me
adesso quella cosa lì funziona, prima non funzionava bene, come funziona adesso, e lo
dimostrano i numeri: i visitatori, come sta funzionando il mercato, il fatto che è tutto
controllabile. Poi è una scelta politica, è chiaro, ognuno giustamente quando governa fa
delle scelte e se ne assume la piena responsabilità. Aggiungo solo una cosa, che per
quanto riguarda la discussione precedente, ma c’entra anche con questo, l’ordine del
giorno è stato trasmesso a Regione Piemonte e comunicato con tutte le richieste, come
chiedeva prima il Capogruppo Tresso, a maggio del 2020. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Unia. Possiamo dare per discusse anche le richieste di
comunicazioni e iniziamo adesso con quello che è il nostro Ordine dei Lavori. Solo un
attimo.
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