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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 11
INTERPELLANZA 2020-02272
"GESTIONE REGIONALE DELLA PANDEMIA DI COVID-19 MEDIANTE ANALISI DI POSITIVIT? (TAMPONI) E TRACCIABILIT? DEI CONTATTI NELLA CITT? DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 23 OTTOBRE 2020 - PRIMO FIRMATARIO CHESSA.
Interventi
TISI Elide
Sì, grazie Presidente. Io cercherò di essere molto rapida, anche perché molte cose sono
già state dette. Intanto, anche io ringrazio il collega Chessa per aver sollevato questa
tematica, naturalmente, io non farò riferimenti di carattere personale o familiare, ma
credo ci siano alcuni elementi di contesto che, probabilmente, è bene richiamare.
Intanto, sicuramente, in questo momento i numeri dei ricoveri in terapia intensiva sono,
diciamo, relativamente contenuti, rispetto ai dati che avevamo nella primavera. Quello
che, a mio parere, risulta essere estremamente preoccupante e che rischia di andare
verso la saturazione, sono, diciamo, le… comunque i ricoveri nei posti letto in
subintensiva o in posti letto ordinari ospedalieri. Perché richiamo questi dati, diciamo
così, queste preoccupazioni di contesto? Perché stiamo andando verso un periodo
dell’anno in cui, notoriamente, il bisogno di ricoveri, in particolare, da parte di
popolazione anziana, è stato da sempre in aumento, in particolare e in coincidenza con
la stagione invernale, ha sempre visto un aumento di richiesta di posti letto non… sto
parlando di fabbisogno, diciamo così, ordinario. Allora, io credo che, questa seconda
ondata di contagi, ci debba preoccupare, anche perché la volta scorsa si andava verso la
stagione estiva, adesso andiamo verso una stagione che ha delle peculiarità, comunque
di richiesta di bisogno di salute e di ricoveri che, sicuramente, necessita di risposte
(incomprensibile). Allora, io mi domando se all’interno del confronto e all’interno della
conferenza cittadina sanitaria e sociosanitaria, ci siano degli elementi, appunto, di
confronto tra la Città e l’Azienda Sanitaria, su questo punto specifico e su come potrà
essere affrontata una stagione invernale, che rischia, davvero, di far saltare tutti i livelli
di programmazione ospedaliera, in assenza di una struttura, diciamo, dedicata in
particolare ai positivi, anche quelli che vengono rilevati all’interno delle RSA. Perché
abbiamo notizia anche in questi giorni, purtroppo, dei nuovi focolai anche all’interno
delle RSA. Questo è uno dei punti su cui vorrei richiamare l’attenzione, ma su cui vorrei
anche capire che tipo di interlocuzione ha la Città all’interno dei luoghi
istituzionalmente dedicati, su questa tematica. Parimenti, io credo che un’attenzione
particolare vada posta a tutte quelle che sono le attività domiciliari, dal funzionamento
degli USCA nella nostra città fino all’attività, diciamo, tradizionale di cura
sociosanitaria a domicilio che, naturalmente, in questo momento non può essere ridotta,
ma, anzi, dovrebbe essere potenziata se si vuole evitare, anche qui, una moltiplicazione
delle richieste di ricovero. Naturalmente, per farlo, questo necessita... per poterlo fare è
necessario che ci sia un’attenzione particolare (incomprensibile) alle persone che
lavorano in questo comparto, con, ad esempio, dei meccanismi di tamponamento, poi
sappiamo, abbiamo anche notizia che sono arrivati in Regione questi tamponi,
cosiddetti, “rapidi” e che quindi possono dare un risultato anche molto veloce, credo che
non possa riguardare soltanto coloro i quali operano all’interno delle strutture, ma
sicuramente tutto il personale, sia pubblico che del privato sociale che lavora a
domicilio, e se questo non viene fatto possono diventare dei veicoli di contagio, che,
come dire, rischiano di moltiplicare le problematiche. Io penso che, il periodo invernale
richiami anche la necessità di porre attenzione ad ulteriori attività, penso, ad esempio, a
tutta la problematica dei senza dimora, su cui è evidente che ci debba essere una
interazione strettissima, tra le scelte e le attività che, come Città decideremo di mettere
in campo, presumo a breve, perché oramai siamo prossimi all’abbassamento delle
temperature, soprattutto, nelle ore notturne, ma anche in stretta sinergia col sistema
sanitario, perché questa è un'altra delle grandi criticità di persone che, molto spesso, non
hanno, poi, un luogo durante il giorno dove ripararsi e che dunque necessitano di essere
costantemente monitorate, e con loro gli operatori che se ne occupano. Io, chiudo,
ricordando, appunto, la necessità, sicuramente, di un potenziamento del lavoro di
programmazione anche all’interno, e chiudo, della nostra conferenza cittadina
(incomprensibile) sociosanitaria dove, ovviamente, le strategie, almeno su tutto l’ambito
sociosanitario che però riguarda una fascia molto ampia di popolazione fragile, tra le
quali, quella degli anziani…

TISI Elide
... deve essere assolutamente messa in atto. Grazie, Presidente.

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