Interventi |
TISI Elide Sì, grazie Presidente. Io cercherò di essere molto rapida, anche perché molte cose sono già state dette. Intanto, anche io ringrazio il collega Chessa per aver sollevato questa tematica, naturalmente, io non farò riferimenti di carattere personale o familiare, ma credo ci siano alcuni elementi di contesto che, probabilmente, è bene richiamare. Intanto, sicuramente, in questo momento i numeri dei ricoveri in terapia intensiva sono, diciamo, relativamente contenuti, rispetto ai dati che avevamo nella primavera. Quello che, a mio parere, risulta essere estremamente preoccupante e che rischia di andare verso la saturazione, sono, diciamo, le… comunque i ricoveri nei posti letto in subintensiva o in posti letto ordinari ospedalieri. Perché richiamo questi dati, diciamo così, queste preoccupazioni di contesto? Perché stiamo andando verso un periodo dell’anno in cui, notoriamente, il bisogno di ricoveri, in particolare, da parte di popolazione anziana, è stato da sempre in aumento, in particolare e in coincidenza con la stagione invernale, ha sempre visto un aumento di richiesta di posti letto non… sto parlando di fabbisogno, diciamo così, ordinario. Allora, io credo che, questa seconda ondata di contagi, ci debba preoccupare, anche perché la volta scorsa si andava verso la stagione estiva, adesso andiamo verso una stagione che ha delle peculiarità, comunque di richiesta di bisogno di salute e di ricoveri che, sicuramente, necessita di risposte (incomprensibile). Allora, io mi domando se all’interno del confronto e all’interno della conferenza cittadina sanitaria e sociosanitaria, ci siano degli elementi, appunto, di confronto tra la Città e l’Azienda Sanitaria, su questo punto specifico e su come potrà essere affrontata una stagione invernale, che rischia, davvero, di far saltare tutti i livelli di programmazione ospedaliera, in assenza di una struttura, diciamo, dedicata in particolare ai positivi, anche quelli che vengono rilevati all’interno delle RSA. Perché abbiamo notizia anche in questi giorni, purtroppo, dei nuovi focolai anche all’interno delle RSA. Questo è uno dei punti su cui vorrei richiamare l’attenzione, ma su cui vorrei anche capire che tipo di interlocuzione ha la Città all’interno dei luoghi istituzionalmente dedicati, su questa tematica. Parimenti, io credo che un’attenzione particolare vada posta a tutte quelle che sono le attività domiciliari, dal funzionamento degli USCA nella nostra città fino all’attività, diciamo, tradizionale di cura sociosanitaria a domicilio che, naturalmente, in questo momento non può essere ridotta, ma, anzi, dovrebbe essere potenziata se si vuole evitare, anche qui, una moltiplicazione delle richieste di ricovero. Naturalmente, per farlo, questo necessita... per poterlo fare è necessario che ci sia un’attenzione particolare (incomprensibile) alle persone che lavorano in questo comparto, con, ad esempio, dei meccanismi di tamponamento, poi sappiamo, abbiamo anche notizia che sono arrivati in Regione questi tamponi, cosiddetti, “rapidi” e che quindi possono dare un risultato anche molto veloce, credo che non possa riguardare soltanto coloro i quali operano all’interno delle strutture, ma sicuramente tutto il personale, sia pubblico che del privato sociale che lavora a domicilio, e se questo non viene fatto possono diventare dei veicoli di contagio, che, come dire, rischiano di moltiplicare le problematiche. Io penso che, il periodo invernale richiami anche la necessità di porre attenzione ad ulteriori attività, penso, ad esempio, a tutta la problematica dei senza dimora, su cui è evidente che ci debba essere una interazione strettissima, tra le scelte e le attività che, come Città decideremo di mettere in campo, presumo a breve, perché oramai siamo prossimi all’abbassamento delle temperature, soprattutto, nelle ore notturne, ma anche in stretta sinergia col sistema sanitario, perché questa è un'altra delle grandi criticità di persone che, molto spesso, non hanno, poi, un luogo durante il giorno dove ripararsi e che dunque necessitano di essere costantemente monitorate, e con loro gli operatori che se ne occupano. Io, chiudo, ricordando, appunto, la necessità, sicuramente, di un potenziamento del lavoro di programmazione anche all’interno, e chiudo, della nostra conferenza cittadina (incomprensibile) sociosanitaria dove, ovviamente, le strategie, almeno su tutto l’ambito sociosanitario che però riguarda una fascia molto ampia di popolazione fragile, tra le quali, quella degli anziani… TISI Elide ... deve essere assolutamente messa in atto. Grazie, Presidente. |