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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2020-02058
(ODG 19/2020) "SOSTEGNO ALL'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE: 'MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA DISCRIMINAZIONE E DELLA VIOLENZA PER MOTIVI LEGATI AL SESSO, AL GENERE, ALL'ORIENTAMENTO SESSUALE E ALL'IDENTIT? DI GENERE'" PRESENTATA IN DATA 1 OTTOBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS. [Testo coordinato]
Interventi
CARLEVARIS Cinzia
Grazie, Presidente. Quest’ordine del giorno è frutto di un lavoro congiunto di un gruppo
interno della rete RE.A.DY, di cui Torino è Segreteria nazionale, e che è la rete italiana
delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e
superare le discriminazioni per orientamento sessuale e l’identità di genere.
Questo ordine del giorno è stato condiviso e discusso con le realtà aderenti al Tavolo
nazionale LGBT che recentemente è istituito presso l’UNAR e supporta l’adozione del
testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia della Camera il 14 luglio scorso, la
cosiddetta legge Zan, che a sua volta sintetizza 5 disegni di legge: quello Boldrini, Zan,
Scalfarotto, Bartolozzi e Perantoni - il testo Perantoni riprende lo stesso testo depositato
al Senato dalla Senatrice Maiorino - e questo testo unificato che è un testo di sintesi che
è stato calendarizzato per la prossima settima - Covid permettendo - alla Camera è
proprio quello sostenuto dalla rete RE.A.DY con questa azione di advocacy nei
confronti delle Istituzioni nazionali.
Lo scopo della proposta di legge Zan è la prevenzione dei fenomeni
omolesbobitransfobici. Da una parte tramite l’estensione dei reati d’odio anche
all’orientamento sessuale, identità di genere e genere e dall’altra tramite una serie di
proposte attive che educhino e sensibilizzino al rispetto verso tutte e tutti. Per sviluppare
questi obiettivi il testo è composto da due parti principali: la prima parte, che ha la
funzione deterrente verso i crimini omolesbobitransfobici, introducendo l’orientamento
sessuale e l’identità di genere negli articoli del Codice Penale che puniscono
l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione riconoscendo, inoltre, la
condizione di particolare vulnerabilità alle vittime - quindi la proposta va a modificare
la cosiddetta “Legge Mancino” - il quale prevede una specifica aggravante per chi in
qualsiasi modo incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla
violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; l’estensione comprenderebbe
quindi anche i reati di violenza fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale
o sull’identità di genere. La seconda parte si concentra sulla prevenzione positiva dei
fenomeni omolesbobitransfobici al fine di promuovere la cultura del rispetto,
dell’inclusione, contrastare i pregiudizi, le discriminazioni, le violenze motivate
dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere e questo attraverso quattro azioni:
l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia il 17
maggio; una strategia triennale di prevenzione dell’omolesbobitransfobia; 4 milioni di
euro di fondi aggiuntivi al fondo per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio
e, infine, l’elaborazione di statistiche sulle discriminazioni e sulla violenza solo per
avere contezza del fenomeno. Questa legge non limita la libertà di opinione, bensì gli
atti discriminatori, ossia chiunque potrà continuare a esprimere il proprio dissenso nei
confronti del matrimonio omosessuale o dell’estensione dell’adozione alle coppie
omogenitoriali, per esempio, sarà invece vietato istigare alla violenza o commettere atti
di violenza contro le persone in ragione del loro orientamento sessuale o della loro
entità di genere. Per tutelare categorie particolarmente discriminate non servono leggi
specifiche; la “Legge Mancino”, ad esempio, tutela già in modo particolare chi subisce
atti discriminatori per motivi razziali, etnici, religiosi, cioè oggi è già vietato
discriminare, ad esempio, chi è cattolico e da domani sarà vietato discriminare una
persona solo perché è lesbica, gay, bisessuale o trans. La tutela ad atti discriminatori
non è un privilegio è un diritto e, a differenza di molti Paesi europei, in Italia oggi non
esiste una legge ad hoc che punisca le discriminazioni e i discorsi di odio contro le
persone LGBT. Il primo tentativo di introdurre una legge contro l’omofobia risale al
1996 quando l’allora Deputato di Rifondazione Comunista, Nichi Vendola, presentò
una proposta che però non fu approvata, e da allora si sono susseguite diverse proposte
che però non sono mai riuscite ad essere approvate, sono passati ormai quasi 25 anni e
una legge non c’è ancora. L’ultima ricerca dell’Agenzia Europea per i Diritti
Fondamentali sulle persone LGBT in Italia evidenzia che il 62% delle persone evita di
prendere in mano, per mano in pubblico la persona amata, il 30% non frequenta alcuni
luoghi per paura di subire aggressioni, il 23% dichiara di aver subìto discriminazioni sul
lavoro, il 32% di aver subìto almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno, l’8%
dichiara un episodio di aggressione fisica negli ultimi cinque anni e solo 1 persona su 6
ha denunciato questi episodi anche proprio in ragione del fatto che oggi una legge non
esiste ancora.
La novità di questa legge riguarda anche i crimini di odio per motivi di genere, il che
significa che questo è uno strumento per arginare anche il sessismo e la misoginia
perché sappiamo bene che oggi le donne sono tra le più colpite dai crimini d’odio, come
ci spiegava - ne abbiamo parlato in Commissione qualche giorno fa - proprio la
Commissione Jo Cox che era stata istituita alla Camera, Commissione intolleranza e
razzismo, aveva evidenziato proprio come in Italia esiste una vera e propria piramide
dell’odio di cui le donne sono le prime vittime: stereotipi, sessismo, aggressioni verbali,
minacce sessuali sono tra le più diffuse forme di violenza che continuano a colpire le
donne nel nostro Paese. L’odiatore oggi ha sempre più il petto in fuori, rivendica la
ribalta non si sente più solo, ma legittimato e si tratta quindi di un cambiamento radicale
anche preoccupante delle hate speech, quindi per contrastare questo sentimento di
legittimazione e per tutte le ragioni precedenti, io vi invito a sostenere questa legge a
lungo attesa e ad approvare questo ordine del giorno. Grazie.

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