Interventi |
FOGLIETTA Chiara Sì, grazie Presidente. Io ringrazio le colleghe che sono intervenute prima di me. La proposta di modifica agli articoli 604 bis e 604 ter del Codice Penale, che alle cronache è nota come la proposta di legge Zan, è sicuramente una legge avanzata, una legge in cui in una prima parte vengono contrastati i crimini di odio e la violenza contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersex e una seconda parte è legata alla violenza contro le donne. Vengono, nello stesso dispositivo, istituite delle politiche positive volte a sostenere le vittime di violenza, quindi a dare loro assistenza legale, psicologica, ma anche politiche di mediazione sociale. A me fa sempre piacere anche e mi dà anche un moto di orgoglio ricordare le tante ragazze, i tanti ragazzi che vengono cacciati di casa dai genitori quando ad esempio fanno coming out e non sanno dove andare; proprio nella nostra Torino, ricordo a tutti che c’è una casa di accoglienza che è “To Housing” che è stata creata dall’associazione “Quore”, che è una casa di accoglienza per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali che vengono appunto, come prima ho detto, cacciate di casa semplicemente perché esprimono loro stessi e il loro orientamento sessuale. Sappiamo tutti che l’Italia ha ancora una forte cultura patriarcale che tende a contrastare la libertà delle persone, ecco perché una legge di questo tipo porterebbe - anche esattamente come fece la legge sulle unioni civili - una cultura oltre a portare degli effetti positivi alla società stessa. La grande innovazione che porta questa proposta di legge Zan è sicuramente legata alla violenza contro le donne, al femminicidio. La lista dei femminicidi in Italia, vado a memoria, ma solo in quest’anno dove comunque ci sono stati anche tre mesi di lockdown, consta, fino a fine settembre, di circa 52 vittime, quindi io spero che tutti i colleghi e le colleghe oggi presenti vogliano non tanto dare un voto positivo a questo atto che è sicuramente un atto importante, e ringrazio ancora la collega Carlevaris per averlo proposto e la collega Grippo per averlo arricchito con un emendamento che mi trova concorde, ma che si facciano promotori e promotrici verso i loro omologhi seduti alla Camera e al Senato per non girarsi dall’altra parte e non tirare un ulteriore schiaffo a quelle 52 vittime che poco fa, Presidente, ho ricordato come donne vittime di violenza, morte per mano di una persona che non le riteneva degne di continuare a vivere la vita. Quindi, chiedo a tutti i colleghi di votare questo atto e appunto di continuare la cultura del rispetto di tutte e di tutti. Grazie, Presidente. |