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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 31
ORDINE DEL GIORNO 2020-02058
(ODG 19/2020) "SOSTEGNO ALL'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE: 'MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA DISCRIMINAZIONE E DELLA VIOLENZA PER MOTIVI LEGATI AL SESSO, AL GENERE, ALL'ORIENTAMENTO SESSUALE E ALL'IDENTIT? DI GENERE'" PRESENTATA IN DATA 1 OTTOBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA CARLEVARIS. [Testo coordinato]
Interventi
GRIPPO Maria Grazia
Grazie, Presidente. Parlerò dell’emendamento perché la collega Carlevaris, che
ringrazio, ha già ben spiegato le ragioni che oggi ci portano a discutere della legge Zan.
Abbiamo svolto, in termini di istruttoria del testo, anche una interessante Commissione
qualche giorno fa che ha visto come ospiti l’Onorevole Boldrini e l’Onorevole Maiorino
che ci hanno consentito di andare a fondo delle questioni che sono proprie di questa
legge che si attendeva da decenni e di cui l’Italia, evidentemente, ha un particolare
bisogno. Poiché la relazione con gli stakeholder - che sono anche quelli con cui si
interfaccia abitualmente rete RE.A.DY - è qualcosa che appartiene all’attività
quotidiana di noi Consigliere e Consiglieri del Comune di Torino ho pensato che fosse
interessante arricchire il testo base che è stato proposto in tutte le 140 realtà che
afferiscono a rete RE.A.DY, ho cercato di arricchire quindi di personalizzare il testo che
sarebbe partito dalla Città di Torino facendo riferimento ad una questione alla quale,
dicevo appunto gli stakeholder, quindi le associazioni prevalentemente che si occupano
di tutelare gli interessi legittimi della comunità LGBT, hanno rimarcato. Il tema è quello
dell’esigenza di mettere espressamente al bando, così com’è accaduto in altre Paesi
d’Europa, le cosiddette terapie riparative o di conversione, pratiche che sono tutt’altro
che scientifiche e che mirano a cambiare l’orientamento sessuale delle persone LGBT.
Io non troverei nessun’altro termine per definirle, se non delle mostruosità, che non
sono ancora cessate peraltro nel nostro Paese, pur mascherandosi sotto le più svariate
vesti, c’è quindi l’esigenza che il legislatore prenda una posizione netta, non soltanto
sull’effettuazione di queste terapie, ma sulla loro promozione; Paesi come la Germania
l’hanno già fatto da tempo, il Parlamento italiano ha cercato di farlo l’ultima volta nel
2016 con una proposta di legge sottoscritta da 17 Senatori che però, purtroppo, non ha
trovato un suo compimento. Questa mi sembrava l’occasione giusta dal momento che si
parla in senso generico di andare a legiferare perché vengano messi dei paletti chiari e
indiscutibili contro tutti i reati legati all’omotransfobia e insieme politiche attive perché
questa venga prevenuta, mi sembrava l’occasione giusta per proporre un richiamo di
questo genere che si trova nel dispositivo dell’ordine del giorno a prima firma
Carlevaris e che appunto sollecita il legislatore a vietare le cosiddette terapie riparative e
la loro approvazione com’è già accaduto in altri Paesi d’Europa.
Mi piace ricordare che delle 46 realtà Istituzionali che hanno dato la loro adesione, a far
data 15 ottobre, così come ci è stato riportato dall’Assessore, la Città Metropolitana di
Torino ha già non soltanto votato il testo base, ma votato favorevolmente anche un
identico emendamento, che io stessa ho depositato, e che ha ottenuto una larghissima
maggioranza rappresentata da tutte le forza politiche presenti in Città Metropolitana.
Quindi, l’auspicio è che anche qui nella Sala Rossa, quindi, che l’assemblea del
Comune capoluogo possa dar seguito a questa esperienza e che quindi l’intero territorio
possa esprimersi in questa direzione. Grazie.

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