Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ma io chiedo alla Sindaca di poter avere via mail quanto letto in Aula. Ma, guardi, Sindaca, di fatto io ho posto questa interpellanza perché mi sono arrivate segnalazioni da coloro che vivono al civico 6 e, come lei ben sa, all’interno di questo civico c’è un centro culturale, un centro culturale dove c’è la sede della Moschea della Pace. Allora, benissimo che chiunque possa esercitare, nella sua totale libertà di culto, la preghiera, e in questo caso la preghiera del venerdì, ma quello che accade durante la preghiera del venerdì è oggettivamente qualcosa che non può essere sostenuto, né può essere rilevato come accettabile rispetto alle misure di sicurezza che noi chiediamo a qualsiasi centro culturale, perché qualsiasi centro culturale di questa città, che ha una capienza, che però per alcuni eventi la supera di 10-20-30-40 volte, occupando marciapiedi, occupando lo spazio interno, ecco, io sono un po’ perplesso del fatto che non si sia cercato, con questa comunità, di trovare una soluzione che sia rispettosa dei regolamenti cittadini, delle norme sulla sicurezza, della possibilità nel caso in cui accadesse qualcosa di poter far defluire le persone e la segnalazione mi arriva da chi quell’area la vive, quell’area la amministra e che oggettivamente si pone dei problemi. È evidente che, se noi rispondiamo a un’interpellanza come questa, dove io chiedo quali accertamenti, quali misure stiamo valutando, poi per carità lei non è tenuta a rispondere a misure che sono di attività investigativa di altri Corpi dello Stato Italiano, ci mancherebbe, però che vi sia una totale disparità di trattamento tra chi durante il Covid non ha potuto esercitare alcun tipo di attività culturale, perché eravamo tutti in lockdown, e il trattamento che noi riserviamo a questa realtà, dove il venerdì ci sono centinaia e centinaia di persone perché si tiene la preghiera, a mio giudizio necessiterebbe di un maggiore controllo e di una maggiore attenzione a quello che accade, oltre a quello che lei ha riportato. Cioè, la nostra attività è quella di multare chi lascia cibo per terra o che non rispetta le misure di sicurezza dal punto di vista del commercio, ben venga, ma lì c’è un problema di ordine pubblico, un problema di ordine pubblico che dovremmo, insieme alle altre Forze dello Stato, controllare meglio, perché è evidente, è evidente, ma questo è un approccio che si vede che è tipico di un certo tipo di politica, per carità, ognuno applica le politiche e l’idealità che crede, per cui ci sono alcune attività alle quali noi imponiamo il lockdown e lo devono fare senza “se” e senza “ma”, ce ne sono altre che invece per altre ragioni di quieto vivere, penso, invece possiamo permettere senza alcun tipo di intervento. Io sono assolutamente convinto che la libertà di culto sia una delle libertà che noi dobbiamo tutelare sopra ogni cosa, ma nel rispetto delle regole, nel rispetto delle regole, nel rispetto dell’ordinamento giuridico di questo Paese, anche perché, come avrà letto in narrativa, se avrà avuto tempo e voglia di leggerla, io faccio tutta una serie di segnalazioni, oltre alla vendita di prodotti alimentari, ma parallelamente alla commercializzazione di alimenti che avviene lo spaccio di sostanze stupefacenti, attività quest’ultima non limitata alla giornata del venerdì, ma garantita per tutto l’arco settimanale, notte e dì, purtroppo, tutte segnalazioni che arrivano da cittadini. Allora, io leggerò con attenzione quello che lei mi ha scritto, in modo tale da poter capire se vi è uno spiraglio, se vi è la possibilità che questa Amministrazione, come per via Bologna, come per via Aosta e anche per corso Giulio Cesare, non applichi due pesi e due misure, ma cerchi di garantire la stessa qualità di ordinamento, la stessa qualità di legalità che viene chiesta ad altre tipologie di soggetti, ad altre tipologie di cittadini che, appena sgarrano un secondo, sono subito multati, sono subito sanzionati. Qui invece, per motivi forse di ordine pubblico, si fa meno attenzione, si attuano misure meno importanti. Detto ciò, io prendo atto. Certo è che, quando fornirò la risposta a coloro che mi hanno segnalato il problema, so già che il discredito e il non rispetto, comunque la non stima verso le Istituzioni di sicuro aumenterà, perché è evidente che, quando si pone un problema di questo tipo, di questa grandezza e di questa portata, il dire: “Sì, sì, abbiamo sanzionato qualche attività commerciale, abbiamo rinvenuto un po’ di cibo per terra” ma si è comunque eluso il problema, perché questo lei ha fatto, eludere un problema che è sotto gli occhi di tutti, non è un modo con cui a mio giudizio è decoroso amministrare zone che invece necessiterebbero di maggiore attenzione e maggior riguardo, proprio perché lì, in quelle zone sono capitati, in questi cinque anni e non solo, perché evidentemente non è una responsabilità solo sua, Sindaca, ma sono state abbandonate a loro stesse. Questo è il dato politico che emerge dalla sua risposta. Grazie. |