Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Sì, Presidente. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio l’interpellante. Quest’interpellanza è in realtà, come dire, datata, ma rispondo punto per punto. Allora, per quanto riguarda il punto 1), dopo il periodo del lockdown e le conseguenti necessarie misure sanitarie, che limitavano la possibilità di organizzare incontri stampa in presenza, l’Ufficio Stampa della Città, a partire dallo scorso 16 giugno, all’aperto in piazza Palazzo di Città e all’interno di Palazzo Civico dal 17 luglio, è tornato a convocare conferenze stampa in presenza e non solo in video. Ricordo comunque che si potevano fare domande anche in videoconferenza, con la sola richiesta di presentarsi quando non si compariva in video. L’obiettivo perseguito dall’Ufficio Stampa è stato dunque quello di tornare il prima possibile ad una situazione di normalità, con incontri faccia a faccia, ma che potessero svolgersi in piena sicurezza e con la garanzia che nessun giornalista venisse escluso a causa dell’obbligata ridotta capienza delle sale, obiettivo raggiunto lo scorso 17 luglio con la possibilità di ospitare incontri stampa in Sala delle Colonne, con la presenza massima di 31 persone, con tutti gli accorgimenti previsti dalle disposizioni relative al contenimento del contagio da Coronavirus. Per quanto riguarda il punto 2), negli ultimi mesi tale circostanza non si è mai verificata, se non in un’occasione per un errore di comunicazione. Il riferimento è ad una serie di risposte in serata attraverso il video a domande poste da alcuni media nel corso della giornata sull’occupazione di piazza Palazzo di Città da parte dei senza dimora. Comunque, anche in quell’occasione, la comunicazione raggiunse le agenzie di stampa e venne così garantita la piena copertura mediatica. Detto ciò, non mi risultano esclusioni e trattamenti preferenziali verso alcuni media a danno o vantaggio di altri. A tal proposito, al fine di effettuare le opportune verifiche, il Capo Ufficio Stampa della Città aveva chiesto all’Associazione Stampa Subalpina di fornire elementi utili a capire se e quando si sarebbe verificato un comportamento dannoso nei confronti di qualcuno. Per quanto riguarda il punto 3), non si è mai verificata la selezione di domande nel corso di incontri video con la stampa organizzati nel periodo di lockdown, solo in un caso, in una videoconferenza relativa alla presentazione di un Protocollo d’intesa tra la Città di Torino ed FCA, per la presenza di 70 giornalisti, tra locali e nazionali, collegati, è stato chiesto, per ragioni organizzative, di prenotarsi mandando nome e cognome prima di fare la domanda e qualcuno aveva anche scritto la domanda che per semplicità è stata letta dal moderatore. In quell’occasione, dopo una dozzina di domande, per ragioni di impegni dei relatori, in particolare della sottoscritta, la videoconferenza terminò con l’impegno a rispondere in forma scritta ad eventuali domande successive. Aggiungo anche altre considerazioni, che non sono strettamente collegate all’interpellanza, ma che avrei il piacere di fare, e cioè, per quanto riguarda la commemorazione del 3 giugno, questa si è svolta con i familiari delle vittime in forma privata all’interno del Palazzo di Città, e per questo non sono stati invitati i fotografi, ma diffusi gli scatti del fotografo interno dipendente della Città di Torino, ricevute da tutti gli organi di informazione. Un’ulteriore considerazione la faccio soprattutto alla luce delle prossime settimane o del periodo, come dire, che stiamo vivendo, anche alla luce delle nuove indicazioni del DPCM: non si può dimenticare che abbiamo vissuto e stiamo tutt’oggi vivendo un periodo difficile sicuramente a causa dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, che ci ha travolto negli ultimi mesi, ma non lo si può ignorare, anche e soprattutto per la crisi più generale del mondo dell’editoria, che incide sul lavoro di tanti operatori dei media, e i primi a pagare il prezzo di questa crisi sono i freelance, i giornalisti non contrattualizzati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. È quindi comprensibile anche che in un tale contesto, durante il lockdown e le relative limitazioni, sia risultata penalizzante la mia impossibilità di avere un rapporto diretto in presenza con coloro che sono fonte importante di informazione per la redazione di pezzi o servizi, video o fotografie da proporre alle diverse testate. È tutto comprensibile, ma - ci tengo a ribadire - noi avevamo la responsabilità di rispettare e fare rispettare le disposizioni sul contenimento del contagio dal Coronavirus. Gli incontri in presenza con i giornalisti all’interno di Palazzo di Città sono dunque ripresi appena è stato possibile, con l’autorizzazione dal competente responsabile per la sicurezza di Palazzo di Città. Grazie, Presidente. |