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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01993
"PORTA PALAZZO - RIPRISTINO DECORO E RISPETTO DIGNIT? UMANA" PRESENTATA IN DATA 22 SETTEMBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA PARLACINO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Sì, ci sono, mi sentite?

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Mi sentite? Pronto? Mi sentite?

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Qualcuno mi aveva staccato il microfono, non staccatemelo, è un codice fiscale,
compaio con un codice fiscale e.… per chi non lo riconoscesse, non me lo staccate,
perché sto parlando. Allora, ricomincio. La zona di Porta Palazzo è costantemente
monitorata con passaggio e presenze quotidiane da parte di tutti i gruppi che
intervengono in strada, sia quelli del volontariato che i servizi di strada della Città di
Torino, in quanto costituisce un luogo privilegiato di intervento per intercettare le
persone in stato di grave marginalità. La zona in effetti è molto frequentata, nel tempo
variano le presenze, ma vista la centralità della stessa e l’elevato transito delle persone,
è scelta soprattutto per chiedere l’elemosina in orario diurno e come luogo di bivacco,
qualche volta anche di notte. A seguito dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid,
l’intervento in strada per questa fascia di popolazione della città si è intensificato, pur
rimodulandosi, sia nella zona di cui stiamo parlando, sia più in generale. I nostri
operatori intervengono sia in orario diurno e sia notturno; se la persona in difficoltà
accetta il contatto, viene offerta la possibilità di effettuare lo screening diagnostico
rinofageo per essere accolto nelle case presenti in città, nelle case di ospitalità che sono
ora aperte h24 e non più solo in orario notturno. Esiste, quindi, poi la possibilità di
intraprendere percorsi finalizzati alla cura e all’inclusione sociale. A volte queste
persone non sono regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale. Rispetto agli
interventi sociali a favore delle persone che vivono in strada, va precisato che questi
interventi sono attivati nel rispetto dei tempi, della volontà e della dignità delle persone
senza dimora e sono strutturati secondo una logica di gradualità, qualche volta appunto
le persone non accettano fin dall’inizio di andare in un dormitorio, qualche altra volta
dopo un periodo di avvicinamento e di lavoro su di loro si riescono a convincere. Nella
zona oggetto dell’interpellanza, nel mese di giugno il Servizio StraDoc, che vede anche
la partnership dell’Azienda Sanitaria di Torino e insieme al Comune, ha effettuato un
intervento piuttosto importante in collaborazione col Corpo di Polizia Municipale in
favore in particolare di due persone, due donne che erano... la prima - vi racconto a
titolo di esempio e perché è utile conoscere alcune storie a volte - la prima signora era
stata incontrata presso il suo giaciglio nella piazza e ravvisando lo stato di possibile
difficoltà fisica e mentale, venne condotta il 1° giugno all’ospedale Giovanni Bosco per
accertamento sanitario obbligatorio sullo stato di salute; lo stesso giorno è stata dimessa
dall’ospedale che, a seguito di visite specialistiche per accertare le condizioni generali e
il possibile disagio mentale della signora, non ravvisava motivi di ricovero. È stata
quindi accompagnata dai Vigili al dormitorio di via Ghedini 6, dove è stata accolta con
ospitalità sulle 24 ore. È stata rivista dallo psichiatra nello stesso contesto ma ha
rifiutato qualsiasi continuità di terapia fino al 28 luglio e poi si è allontanata
volontariamente dalla sistemazione. L’altra signora, anche lei condotta con l’aiuto dei
Vigili e dello psichiatra all’ospedale Maria Vittoria per accertamento sanitario il 10 di
giugno, è stata visitata per accertare lo stato di salute fisico e mentale, dimessa il giorno
successivo, anche lei passaggio in dormitorio e poi è andata via. Queste signore
purtroppo vivono di nuovo a Porta Palazzo e si sta tentando di nuovo di avvicinarle per
provare a farle spostare. Il lavoro di contatto compito dal servizio itinerante notturno e
dal servizio rieducativo diurno della zona di Porta Palazzo è continuo; nelle prime
settimane di ottobre sono stati diversi i tentativi di coinvolgere verso soluzioni di
ingresso in casa di ospitalità sia le due signore di cui ho raccontato e sia altre persone
che stazionano nella zona. Rispetto al punto 4) della domanda, la Città ha strutturato i
propri servizi di accoglienza a favore delle persone senza dimora in modo da garantire
un’ospitalità h24 tutti i giorni della settimana; per quanto riguarda poi le informazioni
che abbiamo chiesto all’Assessorato all’Ambiente, per quanto riguarda naturalmente
l’aspetto di pulizia, le domande sulle frequentazioni dei senza fissa dimora a Porta
Palazzo, per quanto appunto competenza di quell’Assessorato, AMIAT ha riferito che la
pulizia all’interno della galleria Umberto I non rientra tra le loro competenze, infatti la
pulizia delle gallerie cittadine - San Federico, Sabauda, Umberto I - non è da
considerarsi tra i loro compiti non trattandosi di suolo pubblico ma di suolo privato con
diritto di passaggio pubblico. Nonostante ciò, però, alcuni giorni fa, a titolo
collaborativo, l’azienda multiservizi ha svolto con i Vigili Urbani un intervento di
lavaggio dell’area e di rimozione di masserizie abbandonate al fine di ripristinare il
decoro della stessa. L’Area Qualità del Territorio, Igiene Urbana e Ciclo Rifiuti, nel
confermare il riscontro di AMIAT, a completamento dello stesso ha comunicato che la
porzione di plateatico di Porta Palazzo afferente ai due ingressi e uscite della galleria di
competenza di AMIAT viene pulita e lavata quotidianamente nell’ambito degli
interventi che interessano l’area mercatale, come da contratto di servizi con la Città.
Grazie.

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