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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 19 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2020-01906
"QUANDO LA PEDONALIZZAZIONE RISCHIA DI OSTACOLARE INTERVENTI IN EMERGENZA: IL CASO DI BORGO DORA" PRESENTATA IN DATA 10 SETTEMBRE 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
CURATELLA Cataldo
Ora sì.

CURATELLA Cataldo
Adesso ho sentito, prima no.

CURATELLA Cataldo
La ringrazio. Io ringrazio l’Assessore della risposta e chiedo di avere il testo che ha
letto. Allora, questa interpellanza fa emergere due problematiche di programmazione.
Allora, prima problematica, come mi hanno segnalato molti cittadini, anche in
conseguenza di questa interpellanza, si è partiti col progetto di Borgo Dora un anno fa, e
si è fatto un avviso a cui molti cittadini e molti commercianti hanno apposto la loro
firma, in cui si diceva, che si avviava un percorso di discussione per valutare delle
proposte di pedonalizzazione e dopo di allora non hanno saputo più niente, fino a
quest’estate, almeno la maggior parte di loro, non hanno saputo più nulla, almeno fino a
quest’estate, quando il progetto è partito. Quindi c’è un primo problema di
comunicazione e di coinvolgimento dei territori, Assessore, perché non basta
semplicemente dire: “Pedonalizziamo, chiudiamo”, bisogna coinvolgere i territori,
concertare gli interventi e capire come fare anche gli interventi temporanei, per evitare
di creare delle problematiche ai cittadini. Infatti, da quello che mi risulta, alcuni di loro
si sono rivolti anche alla Procura per alcune problematiche che ci sono state. Quindi c’è
un aspetto legato alla comunicazione, alla trasparenza, al coinvolgimento dei cittadini,
che dovevano essere il punto centrale di questa Amministrazione, ma che invece si sta...
si è, anzi, dimostrata come essere l’Amministrazione (incomprensibile) far calare i
progetti dall’alto. C’è poi un secondo problema, Assessora, io mi rendo conto che lei
dica e che debba dire: “Ah, ma non ci sono stati problemi”, perché guardi, quel filmato,
se lo guarda bene, si vedono dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco che non
riescono ad accedere in modo rapido alla via pedonalizzata, devono fare diverse
manovre, al punto tale che, uno dei Vigili è dovuto scendere dal mezzo per dare le
indicazioni per poter intervenire. Per fortuna, nel caso specifico non era un intervento
dovuto a un incendio, dovuto a qualcuno che era in condizioni di pericolo, bisognava,
semplicemente, mettere in sicurezza un cornicione e per fortuna, nel mentre, il
cornicione non è caduto. Allora, nel momento in cui si decide di pedonalizzare, qui non
basta..., mentre sulle piste ciclabili, ormai si va solo di vernice, non basta mettere le
fioriere. Se un mezzo di soccorso, per poter accedere in emergenza, necessita di fare
delle manovre, anche complesse, che portano via qualche minuto, probabilmente manca
la progettazione dell’intervento, e infatti nelle delibere, nei documenti che ho visto
relativi alla pedonalizzazione, non c’è un’unica riga dedicata a un valutare le possibilità
di accesso dei mezzi di soccorso, che siano ambulanze, mezzi dei Vigili del Fuoco,
mezzi della Polizia o altro, ed è per questo che io ho presentato questa interpellanza,
non si può andare in un’ottica in cui, banalmente, diciamo: “Chiudiamo una strada”, per
far vedere com’è bella la strada pedonalizzata, perché, siamo tutti d’accordo, che è
necessario andare verso una mobilità attiva, rivedere i tempi e i modi in cui ci si muove
nella città, ma non è sufficiente arrivare con delle fioriere da mettere qui e lì,
sperimentare e vedere cosa succede e poi risolvere i problemi. Bisogna, almeno,
quantomeno prima di procedere, avere un’idea di quali sono le diverse problematiche,
anche soltanto legate agli accessi in sicurezza e in emergenza, anche soltanto basate su
quelle. In questo caso, non si è fatta neanche questa valutazione, a cui si aggiunge, poi,
quello che dicevo in precedenza, il mancato coinvolgimento dei cittadini, ed è qui che
come azione si intende procedere in modo diverso, procedere coinvolgendo i cittadini e
progettando in modo preliminare, non semplicemente facendo calare le sperimentazioni,
ma valutando tutte le problematiche che possono sorgere, quali possibili soluzioni
implementare e quindi avviare una prima sperimentazione di valutazione
dell’intervento, che non deve essere un modo per creare ulteriori problematiche, come è
successo in questo caso. Quindi, io spero che quanto successo, per fortuna non ha
portato a conseguenze negative, sia di insegnamento, che nel momento in cui si deve
fare una sperimentazione, almeno le valutazioni di come si interviene in emergenza,
siano fatte in anticipo, evitiamo, poi, che il procedere a man bassa senza guardarsi
attorno e senza nessun tipo di valutazione, poi sia pagato dai cittadini con conseguenze
peggiori. Grazie, ho finito Presidente.

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