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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 28
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-01861
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE STATUTO DELLA CITT?.
Interventi
FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Anch’io voglio ringraziare ovviamente la Presidente Paoli e tutta
la Commissione Decentramento. Io ho seguito i lavori della Commissione e sin
dall’inizio - probabilmente è una mia deformazione professionale - ho sottolineato la
questione dei costi e delle risorse delle Circoscrizioni, sottolineando ovviamente il
rapporto cosiddetto “costi-benefici” che c’è tra le Circoscrizioni e poi tutta la struttura
politica dell’Ente. Sin dall’inizio a questa mia richiesta mi è stato risposto - mi ricordo
un intervento della Consigliera Artesio - che noi dovevamo comunque fare un discorso
senza considerare le risorse, ma ipotizzando, diciamo, un Ente con risorse infinite, senza
mettere, diciamo, in primo piano la questione del nostro Ente, che è il Comune di
Torino, che è il Comune più indebitato d’Italia, con una carenza di personale strutturale,
con una scarsità di risorse economiche-finanziarie, e quindi i lavori della Commissione
sono iniziati in questo modo, son proseguiti, devo dire, anche in maniera abbastanza
proficua, con l’intervento dei Presidenti sulle questioni che riguardavano le competenze,
riguardavano, diciamo, le attività che riguardano gli Assessorati dalle Circoscrizioni e
anche sulla Consulta di Quartiere è stato un passo in avanti rispetto, invece, alle
Commissioni, che avevano obiettivamente... alle Commissioni di Quartiere, che hanno
avuto uno scarso successo, per non dire disastroso; poi obiettivamente, nel momento in
cui la questione delle risorse non si è mai affrontata o comunque non si è mai entrati nel
vivo, verso il termine dei lavori ho evidenziato alla Presidente un maggior
approfondimento su questo tema, ma purtroppo non c’è stata occasione, perché
bisognava chiudere i lavori, non c’era più tempo e io... obiettivamente la mia unica
richiesta è stata quella di avanzare ai Dirigenti del Comune di Torno, che sono quelli
che conoscono i conti e conoscono i numeri, una tabella con i costi delle Circoscrizioni
su otto e gli eventuali risparmi passando a cinque o a quattro, tabella o comunque
numeri che nella Commissione Decentramento non abbiamo mai preso in
considerazione, non abbiamo mai affrontato. Una volta ottenuti questa tabella e questi
dati, li ho girati a tutti i membri della Commissione, chiedendo appunto una
Commissione di approfondimento sia su questi numeri e sia sui lavori della
Commissione che c’era stata nella consiliatura precedente con la Presidente Onofri, in
cui avevamo chiesto di audire... - mi ricordo anche la Consigliera Scanderebech che
l’aveva chiesto - di audire la Presidente Onofri per capire quali erano state le
motivazioni che avevano portato la scorsa consiliatura a ridurre le Circoscrizioni a
cinque a partire dal 2021; anche su questo tema non c’è stato più spazio, diciamo, da
parte della Commissione. A quel punto sono stato costretto ad abbandonare i lavori,
perché non c’era più, da parte della Commissione, la volontà di discutere, ma la
discussione era già stata presa. Da Consigliere Comunale, quindi, devo ribadire qui in
Aula quali erano le mie convinzioni, che mi portavano a una riduzione delle
Circoscrizioni e che devo sottolineare anche qui in Aula, perché non possiamo dire,
come è scritto in delibera, che “non hanno fatto emergere rilevanti risparmi” e mi
spiace, ma i Dirigenti del Comune di Torino invece hanno detto che un eventuale
accorpamento da otto a cinque o a quattro porta un risparmio dai 2 ai 3 milioni di euro
all’anno, non lo dice Antonio Fornari, lo dicono i Dirigenti del Comune di Torino. E io
non ho visto altre tabelle di altri esperti di numeri che abbiano detto il contrario e quindi
lo dico ai Consiglieri della Commissione Decentramento e chiunque altro: se avete altre
tabelle, se avete altri numeri, portatele, le guardiamo e le valutiamo; io, oltre a quei
numeri, non ho visto altro. E quindi lo dico ai Consiglieri principalmente di
Maggioranza, e poi sono quelli che hanno votato il Piano di interventi alla Corte dei
Conti: noi abbiamo votato un Piano di interventi alla Corte dei Conti, in cui c’era un
elenco di impegni che prendeva questo Comune di Torino, uno degli impegni era:
“Riduzione delle spese delle Circoscrizioni”. Con questa riforma noi non solo non
riduciamo le spese delle Circoscrizioni, ma le aumentiamo perché ritorniamo a otto. Lo
Statuto... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, perché dal 2021 dovevano
diventare cinque, invece noi adesso torniamo a otto e quindi aumentiamo i costi
dell’Ente. Io ve lo dico, perché il Piano di interventi lo abbiamo votato noi come
Maggioranza, loro non l’hanno votato e secondo me la Corte dei Conti prima o poi ci
chiamerà o vi chiamerà, perché io sinceramente questo Statuto e questo Regolamento
non voglio votarlo così, perché noi avevamo preso un impegno chiaro di riduzione delle
spese delle Circoscrizioni; votando questo Statuto e questo Regolamento, noi
quell’impegno lo stiamo sconfessando e potremmo essere chiamati dalla Corte dei Conti
a dare delle giustificazioni, a dare delle giustificazioni su questo aumento dei costi
dell’Ente. Se voi siete convinti che, invece, quanto scritto nella delibera dello Statuto sia
invece corretto, e cioè che una riduzione da dieci a otto e un’eventuale riduzione da otto
a cinque non porta a rilevanti risparmi, per me 2 barra 3 milioni di euro sono un
risparmio rilevante e sinceramente non vorrei doverli rimettere prossimamente e
risarcire il Comune di Torino su questo. E quindi obiettivamente sono in difficoltà nel
dover sostenere le otto Circoscrizioni, perché poi, oltre alla questione meramente
economica, c’è anche una questione politica: da una parte c’è stato appena adesso un
referendum in cui i cittadini hanno dato un’indicazione chiara sulla riduzione dei costi
della politica e sulla riduzione dei parlamentari, il Comune di Torino e il Consiglio
Comunale di Torino invece va nella direzione opposta, di aumentare i Consiglieri di
Circoscrizione o comunque di tenerli e quindi di non rispettare una sorta di volontà
popolare, che era quella di ridurre i costi della politica, che era un pilastro del
Movimento 5 Stelle, della forza politica di cui io faccio parte, era nel programma
elettorale: se andate a leggere il programma elettorale del 2016, il Movimento 5 Stelle
nel programma elettorale aveva detto anche quello, di rendere efficienti e efficaci le
Circoscrizioni, perché in questo momento rimanere a otto non rende efficienti e efficaci
le Circoscrizioni, perché la situazione attuale del Comune di Torino, lo ripeto, non è una
situazione ottimale, abbiamo i Servizi Sociali che sono già strutturati su quattro
Circoscrizioni perché non abbiamo la possibilità di averne di più e quindi i servizi, le
ASL sono già strutturate su quattro quadranti, sarebbero su quattro macro-aree, i Servizi
Sociali la stessa cosa, i servizi che riguardano il suolo pubblico o comunque altri servizi
amministrativi - c’era una delibera di poco fa del dottor Spoto - sono già inquadrati su
quattro macro-aree, perché non abbiamo la possibilità di dividere il personale su più
Circoscrizioni. Abbiamo avuto per quattro anni Presidenti di Circoscrizione che si sono
lamentati per carenze di personale, che cosa fa la politica invece? Perché è questo che
sta facendo. Dice: “Non ce ne frega niente della situazione del Comune di Torino, dei
conti del Comune di Torino, noi continuiamo a rimanere su otto Circoscrizioni,
continuiamo ad avere più di cento Consiglieri di Circoscrizione, più quattro Presidenti.
Se poi il Comune di Torino attraverso le proprie risorse non riesce a garantire dei servizi
e dovrà chiudere magari delle sedi anagrafiche, a noi non interessa, l’importante è avere
la rappresentanza popolare e avere dei Consiglieri di Circoscrizione”, sinceramente, io
ve lo dico, a me, come portavoce del Movimento 5 Stelle, questa riforma non mi piace,
non la condivido e lo evidenzio qui in Aula. Ovviamente la stessa cosa da parte del
Partito Democratico, che aveva votato nella scorsa consiliatura la riduzione a cinque
Circoscrizioni e che ora torna indietro a otto, però da parte del Partito Democratico a
queste giravolte siamo un po’ abituati, quindi non è una novità, quindi da quel punto di
vista lì non ci meravigliamo più che cinque anni fa avevano votato per cinque e adesso
votano per otto, su quello non... Quello di cui mi meraviglio invece è da parte del
Movimento 5 Stelle, cioè una forza politica che aveva fatto del cavallo di battaglia la
riduzione dei costi della politica, l’aveva inserita nel programma elettorale, ora torna
indietro, perché purtroppo dobbiamo evidenziarlo, noi abbiamo alcune Circoscrizioni...,
faccio l’esempio della Circoscrizione 1, che costa di più rispetto a quanti sono i soldi
che gestisce, costa circa 280.000 euro all’anno e ne gestisce 240.000. Ma secondo voi
un’azienda privata può andare avanti se spende di più rispetto a quello che incassa? No,
il giorno dopo porta i libri in Tribunale e fallisce. Invece noi continuiamo a mantenere
alcune Circoscrizioni che costano di più rispetto ai soldi che poi gestiscono,
direttamente o indirettamente. C’è qualcosa che in questa riforma non va e che io ho
chiesto invano, nelle Commissioni Decentramento, di discuterne, ma non c’è stata
possibilità perché ormai si era deciso così e non si poteva più tornare indietro, non si
poteva più discutere e a me spiace, spiace perché obbiettivamente come Gruppo
consiliare… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, va beh... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). No, allora...

FORNARI Antonio
Volevo solo finire. E quindi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, ma tanto
chi di dovere conosce già tutte le forze politiche, su come hanno votato e la possibilità
di cambiare poi successivamente, non è importante. Quello che è importante in questa
riforma del Decentramento è che, purtroppo per i cittadini, per quanto riguarda i servizi
offerti ai cittadini, non ci sarà né un miglioramento, rimanendo a otto Circoscrizioni,
perché le sedi anagrafiche, l’abbiamo visto in questo mandato, alcune sedi sono state
chiuse e altre... probabilmente nel prossimo mandato ne chiuderanno altre, perché la
situazione dell’Ente non migliorerà nei prossimi cinque anni, lo vediamo adesso con il
lockdown che sta andando avanti, la situazione non migliorerà e i conti dell’Ente non
miglioreranno. Eppure gli unici che non dovranno fare dei risparmi chi sono? Sono i
politici, la politica non deve fare risparmi perché deve garantire rappresentanza sul
territorio. Però poi diciamo... facendo le consulte di quartiere diciamo però ai cittadini
di avvicinarsi alla politica e di farlo in maniera gratuita, questo è un messaggio sbagliato
e che io ribadisco col mio voto contrario, ma nemmeno contrario perché sinceramente
partecipare in una discussione su un voto in cui non c’è stata poi la possibilità di
confrontarci mi pare veramente riduttivo e quindi non parteciperò al voto, perché non ha
molto senso partecipare a una discussione del genere. Grazie.

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