Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente, ma il lavoro svolto in Commissione è stato sicuramente un buonissimo lavoro. Una cara persona che da anni non c’è più una volta mi disse: “L’ottimo è nemico del buono”, quindi secondo noi abbiamo raggiunto il massimo possibile con la Commissione, una Commissione che ha lavorato in modo veramente bipartisan su un tema centrale per la Città. Io, quando mi è stato chiesto di far parte della Commissione, mi è stato chiesto appunto per l’intendimento che avevo e ho espresso anche con una mozione ormai da qualche anno sull’efficientamento di alcuni servizi. Se vogliamo parlare di costi della politica, parliamo di costi della politica; se vogliamo parlare di risparmi, facciamolo come lo fanno nelle grandi aziende, visto che è stato citato questo paragone, che io a volte rinnego, diffido dall’usare me stesso, abiuro in altri casi, perché confrontare un ente pubblico con un’azienda privata e come voler confrontare l’insalata con le pere, però l’efficientamento si può fare e si deve fare in tutte le sedi, che siano esse private o pubbliche. Ricordo che la proposta sulla rivisitazione, appunto, di alcune competenze, in modo particolare sulle competenze tecniche, sulla gestione del Verde, quella, sì, porterebbe un risparmio, indipendentemente dal numero delle Circoscrizioni, e questa è una cosa che abbiamo discusso anche in Commissione con i Presidenti e che è stata alla fine recepita e sarà poi oggetto di discussione nel Regolamento; quella è un’efficienza che si fa sui costi. Se andiamo a vedere i costi della politica, intesi come gettoni di presenza dei Consiglieri, stiamo sbagliando secondo me, stiamo sbagliando non tanto dal punto della rappresentatività, io su questo non discuto, ma stiamo sbagliando mira; secondo me l’Ente, tutto l’Ente, lo dico chiaramente, ha bisogno di efficienza, ma questo lo dobbiamo fare e lo dobbiamo fare perché comunque le risorse sono sempre meno da una parte e dobbiamo continuare a dare lo stesso livello di servizi cercando di efficientare. Io me ne sono reso conto con la Sanità regionale in questi giorni che cosa vorrebbe dire fare efficienza in un certo ambito, le assicuro che lì di lavoro ce ne sarebbe veramente tanto e purtroppo non si sta facendo in una situazione di emergenza come questa, figuriamoci nella normale situazione. Detto questo, questo è uno degli aspetti, senza voler togliere o dare merito a qualcuno sulle Consulte di Quartiere, è stata un’esperienza, quella delle Commissioni di quartiere, che è stata giudicata non fallimentare, ma non riuscita pienamente, quello che forse era nello spirito iniziale del precedente Regolamento, quindi si è modificata quella parte lì. Tra l’altro, anticipo quello che credo sarà detto poi nella discussione del Regolamento, lasciare veramente adito e competenze alle Circoscrizioni di scegliere quali sono i quartieri, perché oggi abbiamo delle aggregazioni di quartieri che non sono quelli dove i cittadini si riconoscono, io ho fatto sempre l’esempio in Commissione - chi l’ha seguita - di Pozzo Strada, che in realtà è dentro Borgata Lesna, Zona Aereonautica e poi la zona più vicina al centro di Pozzo Strada, che sono tre ambiti completamente diversi come elementi culturali, sociali, sociologici, eccetera. Detto questo, questo è un elemento ed è l’elemento che mi ha portato, a un certo punto, d’accordo con la Presidente Paoli, anche a fare quella rappresentazione di immaginare per il futuro, non ovviamente per questa Commissione, una rielaborazione dei confini delle attuali Circoscrizioni, perché quello che è stato fatto l’altra volta forse non era l’ottimo e non era neanche buono, cioè prendere due Circoscrizioni e accorparle così forse non ha funzionato, dico forse, questo è quello che è stato anche rappresentato in alcune occasioni dalla Commissione. Allora la rivisitazione è fatta su altri parametri: dalla popolazione, alle condizioni socio-economiche, ai centri di servizio, al verde, eccetera, si può e si deve fare, e da quello poi scaturirà il vero numero delle Circoscrizioni. Io oggi non sono in grado di dire se otto, cinque, sei, perché ci vanno degli studi, delle analisi, che devono essere molto più approfondite di quelle che può fare una semplice, cioè una semplice, che può fare la Commissione nel periodo in cui si è deciso di lavorare. Su questo io auspico che la prossima consiliatura, la prossima Amministrazione si concentri: prendere tutti quegli elementi, delimitare anche gli elementi oggettivi di costo, perché alcune rappresentazioni ci sono state fatte, probabilmente porteranno anche a immaginare una divisione diversa dalle Circoscrizioni, cercando di mantenere ovviamente quelli che sono i limiti attuali dei quartieri chiamiamoli “storici”, però sono tutti elementi che non possiamo e non abbiamo potuto, non tanto per motivi..., anche per motivi di tempo, ma anche per motivi di opportunità, di arrivare a un Regolamento che fosse compiuto, farlo in questa sede, per questo Regolamento e per questo Statuto. Io mi auguro seriamente che questo sia un lavoro bipartisan che lasciamo alla prossima consiliatura, indipendentemente da chi ci sarà, e spero, mi auguro che porterà avanti per ridefinire quegli elementi territoriali, che sono le Circoscrizioni, secondo delle basi logiche e oggettive. Grazie. |