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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 28
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-01861
RIFORMA DEL DECENTRAMENTO E DELLA PARTECIPAZIONE - APPROVAZIONE MODIFICHE STATUTO DELLA CITT?.
Interventi
MENSIO Federico
Grazie, Presidente, ma il lavoro svolto in Commissione è stato sicuramente un
buonissimo lavoro. Una cara persona che da anni non c’è più una volta mi disse:
“L’ottimo è nemico del buono”, quindi secondo noi abbiamo raggiunto il massimo
possibile con la Commissione, una Commissione che ha lavorato in modo veramente
bipartisan su un tema centrale per la Città. Io, quando mi è stato chiesto di far parte
della Commissione, mi è stato chiesto appunto per l’intendimento che avevo e ho
espresso anche con una mozione ormai da qualche anno sull’efficientamento di alcuni
servizi. Se vogliamo parlare di costi della politica, parliamo di costi della politica; se
vogliamo parlare di risparmi, facciamolo come lo fanno nelle grandi aziende, visto che è
stato citato questo paragone, che io a volte rinnego, diffido dall’usare me stesso, abiuro
in altri casi, perché confrontare un ente pubblico con un’azienda privata e come voler
confrontare l’insalata con le pere, però l’efficientamento si può fare e si deve fare in
tutte le sedi, che siano esse private o pubbliche. Ricordo che la proposta sulla
rivisitazione, appunto, di alcune competenze, in modo particolare sulle competenze
tecniche, sulla gestione del Verde, quella, sì, porterebbe un risparmio,
indipendentemente dal numero delle Circoscrizioni, e questa è una cosa che abbiamo
discusso anche in Commissione con i Presidenti e che è stata alla fine recepita e sarà poi
oggetto di discussione nel Regolamento; quella è un’efficienza che si fa sui costi. Se
andiamo a vedere i costi della politica, intesi come gettoni di presenza dei Consiglieri,
stiamo sbagliando secondo me, stiamo sbagliando non tanto dal punto della
rappresentatività, io su questo non discuto, ma stiamo sbagliando mira; secondo me
l’Ente, tutto l’Ente, lo dico chiaramente, ha bisogno di efficienza, ma questo lo
dobbiamo fare e lo dobbiamo fare perché comunque le risorse sono sempre meno da una
parte e dobbiamo continuare a dare lo stesso livello di servizi cercando di efficientare.
Io me ne sono reso conto con la Sanità regionale in questi giorni che cosa vorrebbe dire
fare efficienza in un certo ambito, le assicuro che lì di lavoro ce ne sarebbe veramente
tanto e purtroppo non si sta facendo in una situazione di emergenza come questa,
figuriamoci nella normale situazione. Detto questo, questo è uno degli aspetti, senza
voler togliere o dare merito a qualcuno sulle Consulte di Quartiere, è stata
un’esperienza, quella delle Commissioni di quartiere, che è stata giudicata non
fallimentare, ma non riuscita pienamente, quello che forse era nello spirito iniziale del
precedente Regolamento, quindi si è modificata quella parte lì. Tra l’altro, anticipo
quello che credo sarà detto poi nella discussione del Regolamento, lasciare veramente
adito e competenze alle Circoscrizioni di scegliere quali sono i quartieri, perché oggi
abbiamo delle aggregazioni di quartieri che non sono quelli dove i cittadini si
riconoscono, io ho fatto sempre l’esempio in Commissione - chi l’ha seguita - di Pozzo
Strada, che in realtà è dentro Borgata Lesna, Zona Aereonautica e poi la zona più vicina
al centro di Pozzo Strada, che sono tre ambiti completamente diversi come elementi
culturali, sociali, sociologici, eccetera.
Detto questo, questo è un elemento ed è l’elemento che mi ha portato, a un certo punto,
d’accordo con la Presidente Paoli, anche a fare quella rappresentazione di immaginare
per il futuro, non ovviamente per questa Commissione, una rielaborazione dei confini
delle attuali Circoscrizioni, perché quello che è stato fatto l’altra volta forse non era
l’ottimo e non era neanche buono, cioè prendere due Circoscrizioni e accorparle così
forse non ha funzionato, dico forse, questo è quello che è stato anche rappresentato in
alcune occasioni dalla Commissione. Allora la rivisitazione è fatta su altri parametri:
dalla popolazione, alle condizioni socio-economiche, ai centri di servizio, al verde,
eccetera, si può e si deve fare, e da quello poi scaturirà il vero numero delle
Circoscrizioni. Io oggi non sono in grado di dire se otto, cinque, sei, perché ci vanno
degli studi, delle analisi, che devono essere molto più approfondite di quelle che può
fare una semplice, cioè una semplice, che può fare la Commissione nel periodo in cui si
è deciso di lavorare. Su questo io auspico che la prossima consiliatura, la prossima
Amministrazione si concentri: prendere tutti quegli elementi, delimitare anche gli
elementi oggettivi di costo, perché alcune rappresentazioni ci sono state fatte,
probabilmente porteranno anche a immaginare una divisione diversa dalle
Circoscrizioni, cercando di mantenere ovviamente quelli che sono i limiti attuali dei
quartieri chiamiamoli “storici”, però sono tutti elementi che non possiamo e non
abbiamo potuto, non tanto per motivi..., anche per motivi di tempo, ma anche per motivi
di opportunità, di arrivare a un Regolamento che fosse compiuto, farlo in questa sede,
per questo Regolamento e per questo Statuto. Io mi auguro seriamente che questo sia un
lavoro bipartisan che lasciamo alla prossima consiliatura, indipendentemente da chi ci
sarà, e spero, mi auguro che porterà avanti per ridefinire quegli elementi territoriali, che
sono le Circoscrizioni, secondo delle basi logiche e oggettive. Grazie.

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