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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24

Comunicazioni della Sindaca su “Gestione e disservizi del servizio scolastico rivolto a persone con disabilità”.
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i Consiglieri e le Consigliere. Rispondo volentieri
a questa richiesta di comunicazioni sul servizio di trasporto dei disabili, come peraltro
ho sempre fatto, essendo un tema che ho sempre curato con particolare attenzione per
assicurare il diritto allo studio ai bambini con disabilità, ringrazio per tanto i Consiglieri
interpellanti. In particolare, ringrazio la Consigliera Foglietta per avere correttamente
precisato che il servizio è affidato alla ditta Tundo per gli autisti e per i mezzi, alla ditta
GHI.ME. per la gestione amministrativa e alla Cooperativa Animazione & Territorio
per l’accompagnamento, non è una precisazione superflua, ma sostanziale se si chiede
di dare conto di problematiche del servizio, poiché per il suo corretto funzionamento
tutti i soggetti sono tenuti a svolgere al meglio il proprio ruolo. Sono da aggiungere
ancora, oltre ovviamente al committente che è l’Amministrazione comunale, anche le
scuole e gli utenti, che colgo l’occasione per ringraziare per la collaborazione, ognuno
con il proprio ruolo nel rispetto delle regole di un servizio che è collettivo e che
sicuramente è complesso anche per le dimensioni. Non per nulla, a seguito della
mozione approvata dal Consiglio si è costituito l’Osservatorio per il trasporto dei
disabili che nell’integrazione e nel dialogo tra tutti i soggetti coinvolti basa il processo
di miglioramento. In questa complessità si inseriscono anche le problematiche della
ditta Tundo sul pagamento degli stipendi, di cui anche darò conto degli opportuni
aggiornamenti in questa sede. Il servizio di trasporto scolastico per disabili relativo
all’anno scolastico 20-21 è iniziato il 21 settembre 2020 e vede attualmente impegnati
circa 39 equipaggi, autisti e accompagnatori, in altrettanti mezzi, gli utenti coinvolti
attualmente nel servizio sono 326. Nelle prima settimane di attività, le segnalazioni
sono per la maggior parte ritardi, anche di modesta entità, dovuti anche al cospicuo
numero di variazioni orarie richieste dall’utenza dopo l’inizio delle lezioni, circa un
centinaio e che richiedono dunque una riprogrammazione delle linee. Questa è una
difficoltà che si registra tutti gli anni nelle prime settimane di scuola per vari motivi:
perché gli orari scolastici possono essere provvisori o anche le famiglie possono avere
necessità, sopraggiunte, di modificare l’orario precedentemente dichiarato, quest’anno
si aggiungono anche le variazioni per le necessità delle scuole di organizzare gli ingressi
scaglionati.
Per quanto riguarda le anomalie riguardanti i ritardi segnalati è necessario ricordare che
anche questi casi sono previsti dal capitolato di gara per le diverse ragioni che possono
causarli. Il capitolato precisa che - anche quando i ritardi vanno intesi come disservizi -
e cito testualmente: “Gli orari di presenza dei bus presso i punti di prelevamento
dell’utenza dovranno prevedere sempre un margine compreso tra i 5 e i 15 minuti
rispetto agli orari di attivazione del servizio, questo sia in anticipo rispetto all’orario, sia
oltre l’orario. Nella nota informativa emanata dagli uffici, si dice chiaramente che
l’organizzazione di un servizio così ampio e complesso - che ripeto è un servizio
collettivo - prevede necessariamente la tolleranza delle scuole e delle famiglie
richiedenti rispetto agli orari proposti, che quindi si intendono rispettati se effettuati con
15 minuti di anticipo o di ritardo”. Questa mia precisazione va nel segno di quanto
richiedono i Consiglieri nelle loro dichiarazioni ai giornali e che condivido al 100% sul
fatto che occorrono regole precise, le regole ci sono e vanno rispettate da tutti per
ridurre al minimo gli errori. Nella nota informativa è espressamente citata la modalità
per segnalare le irregolarità in forma scritta, ma anche in tempo reale, cioè nel momento
in cui si verificano, essendo la ditta GHI.ME. disponibile a ricevere segnalazioni dalle
ore 06.30 del mattino alle ore 18.00 e anche al sabato dalle ore 06.45 alle 14.00 per
risolvere le urgenze del momento. Sulle numerosità dei disservizi, dall’inizio dal
servizio al 9 ottobre sono state segnalati e registrati 13 disservizi agli utenti pari a una
percentuale dello 0,14% rispetto alle corse effettuate complessivamente che sono 9.000
- una percentuale che non possiamo di certo definire alta - questi disservizi sono solo in
parte dovuti al trasporto, infatti, alcuni derivano da anomalie nel servizio di
accompagnamento, altri da anomalie nel servizio di gestione amministrativa. Senza
nulla togliere al disagio di chi ha subito ritardi o mancati passaggi è evidente che la
valutazione del funzionamento non può basarsi su giudizi generici di numerosità dei
disservizi, ma deve avvenire sulla base di riscontri oggettivi e circostanziati, per cui se i
Consiglieri hanno informazioni diverse sarebbe opportuna e gradita una collaborazione
nel verificare con la Divisione le situazioni che vengono segnalate direttamente a loro.
In questo numero di 13 è ricompreso anche il disservizio del 6 ottobre dovuto ad atti
vandalici che hanno interessato 3 mezzi: uno subito sostituito in quanto l’anomalia
consistente nel taglio delle gomme risultava già evidente prima della partenza; gli altri
due sostituiti quando già in esercizio e lontani dal punto di partenza; ciò ha comportato
tempi tecnici non compatibili con il rispetto della programmazione oraria dell’attività e
conseguente parziale mancata erogazione del servizio per alcuni utenti delle 2 linee
coinvolte che sono stati comunque avvisati del disguido. Colgo l’occasione per
esprimere la mia ferma condanna, che auspico condivisa in maniera esplicita anche dai
Consiglieri, nei confronti di questi atti vandalici che non sono giustificabili per alcun
motivo essendo atti criminali che impattano sul buon funzionamento del servizio a
danno delle famiglie.
Per quanto riguarda le segnalazioni che richiedono la riprogrammazione del servizio per
le variazioni di orario, occorre precisare che nella già citata nota dell’ufficio sono
espressamente indicati i termini da rispettare durante il corso dell’anno scolastico per
l’inoltro delle richieste da parte delle scuole, per il conseguente inoltro del report da
parte della ditta GHI.ME. alle scuole e infine la data di attivazione delle variazioni.
Variazioni che non possono essere fatte in tempi brevissimi perché possono comportare
la riprogrammazione dell’intera linea e coinvolgere più utenti e quindi anche qui le
regole sono molto chiare. La richiesta di comunicazione della Consigliera Foglietta
pone il tema dei disservizi in relazione alla variazione di gestione a causa del Covid-19,
nonostante queste variazioni fossero a suo dire prevedibili. In proposito, per quanto
riguarda il rispetto della normativa relativa all’emergenza Covid, va detto che non ha
comportato disservizi, in quanto il servizio di trasporto per disabili è ripreso nel giugno
2020 per i Centri Estivi cittadini, con un numero ridotto di mezzi, considerate le
necessità del servizio, con il rispetto di tutte le norme in materie e in attuazione di un
protocollo condiviso con le imprese erogative del servizio. Tale protocollo è attualmente
applicato ed è stata fornita inoltre a tutti gli utenti informativa in merito; chiarisco che
non è previsto l’obbligo della visiera per gli accompagnatori essendo stata citata dai
giornali questa circostanza come inadempienza. Il servizio relativo all’anno scolastico
20-21 è quindi potuto iniziare in sicurezza con procedure previste e già collaudate nel
periodo dei Centri Estivi, non ha comportato disservizi sotto questo punto di vista,
mentre le richieste di variazione della programmazione, eventualmente dovute a
cambiamenti dell’orario scolastico per qualsivoglia motivo, e anche a seguito di
decisioni sugli orari degli scaglionamenti, non si può certo dire che questi fossero
prevedibili in alcun modo prima della loro comunicazione da parte delle famiglie e delle
scuole.
La situazione dell’impresa Tundo. Per quanto riguarda la situazione dell’impresa Tundo
va ricordato che a partire dal periodo gennaio-giugno 2019 e nell’anno scolastico 19-20
fino al periodo del lockdown il servizio è stato reso regolarmente e con un buon
standard qualitativo. Un monitoraggio che avevo raccontato in questa sede in Consiglio
dopo i primi mesi alla fine di novembre 2019 segnalava che nei primi mesi di scuola
non erano state riscontrate irregolarità rilevanti relativamente all’erogazione del
servizio, salvo alcuni ritardi, modesti per la loro entità, con percentuale dello 0,15%,
anche sul fronte degli stipendi i ritardi erano stati minimi e fino al periodo del lockdown
sono stati pagati. Come noto nel periodo del lockdown molte imprese di trasporto sono
entrate in crisi per la mancata erogazione dei servizi, questo fatto è stato riconosciuto
anche dal Governo che con il Decreto-legge cosiddetto “Rilancio” ha istituito nello stato
di previsione del MIT un fondo di 20 milioni destinato a ristorare le imprese esercenti il
servizio di trasposto scolastico delle perdite di fatturato per Covid-19. I fondi ancora
non sono stati erogati e i Comuni, tra cui anche il nostro, tramite ANCI hanno
sollecitato il decreto del MIT, di concerto con il Ministero Istruzione, per la definizione
dei criteri di riparto. Anche l’impresa Tundo, che opera nel trasporto scolastico in
tutt’Italia, ha visto una importante riduzione del suo fatturato a causa della chiusura dei
servizi e i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. Questa premessa sulle
difficoltà sulle imprese di trasporto non è da leggersi come una difesa a Tundo, perché
la mia attenzione è sempre prioritariamente rivolta al servizio, alle famiglie, ai
lavoratori, ma va intesa quale dovere da parte mia della corretta rappresentazione di tutti
i dati di fatto. Nell’estate del 2020 i lavoratori hanno lamentato la mancata effettuazione
dei pagamenti per i servizi prestati nei mesi di giugno-luglio e agosto. Sempre per
fornire la corretta dimensione del problema preciso che questa situazione non riguarda
l’intero servizio scolastico che era sospeso, ma ha coinvolto i lavorato impiegati nei
servizi estivi, cioè circa una decina. Inoltre, i lavoratori hanno segnalato la mancata
erogazione della quattordicesima mensilità, infine ex dipendenti Tundo, ora assorbiti
dalla Cooperativa che effettua il servizio di accompagnamento, hanno lamentato la
mancata corrispondenza del TFR. L’impresa afferma di averlo pagato a circa il 50% di
loro e, a causa di un errore, di aver erogato alle stesse persone due volte tale pagamento.
L’Amministrazione, pur non potendo interferire nell’organizzazione delle imprese e
influire sulle dinamiche interne quando queste coinvolgono competenze di natura
prettamente sindacale, ha tuttavia ritenuto di svolgere in questo ambito una funzione di
raffreddamento conflittuale e di facilitatore di dialogo tra le parti in causa: lavoratori,
imprese e utenti. Ad inizio settembre è stato istituito a questo scopo un tavolo con i
Sindacati e l’impresa al fine di dirimere le controversie con i lavoratori riguardanti
principalmente questi due oggetti: il pagamento stipendi e le difficoltà di rapporti con i
referenti dell’impresa a Torino. L’impresa al termine dell’incontro si è impegnata a
pagare la quattordicesima in tempi brevi e successivamente a pagare gli stipendi
arretrati nel mese di settembre e poi i TFR ancora mancanti. L’Amministrazione ha
provveduto, l’Amministrazione comunale ha provveduto al pagamento delle fatture di
giugno-luglio e agosto, anche in anticipo rispetto alla loro scadenza, per dar modo
all’impresa di disporre della liquidità necessaria per pagare gli stipendi dovuti ai
lavoratori impiegati nel servizio estivo. Tuttavia, non abbiamo ricevuto nei tempi
previsti, malgrado le ripetute sollecitazioni, l’evidenza che gli stipendi arretrati siano
stati corrisposti, mentre per le quattordicesime dirò tra poco. Pertanto la Città di Torino
ha comunicato all’impresa, in data 2 ottobre 2020, l’avvio della procedura prevista ai
sensi dell’art. 30, comma 6, del Decreto legislativo 50/2016, chiedendo come previsto
dalla legge di provvedere al pagamento delle retribuzioni dovute al personale entro
15 giorni. Come prevede la procedura amministrativa, nel caso in cui l’impresa non
contesti formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta nel termine dei
15 giorni o non provveda al pagamento delle retribuzioni, la Città previa adozione di
tutti gli atti previsti e l’acquisizione della documentazione necessaria per i pagamenti
che richiede tempi amministrativi non brevi - è bene chiarirlo anche questo - erogherà
direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate detraendo dal relativo importo delle
somme dovute all’affidatario del contratto, tranne che per i TFR mancanti, che non
rientrano perché sono relativi ad un contratto di lavoro già concluso. Chiarisco da subito
che l’attivazione dell’art. 30 è un procedimento amministrativo che non è da intendersi
automatico al primo ritardo e la prima cosa da sapere è che vanno utilizzate allo scopo
le somme corrispondenti alle fatture presentate e liquidate, cioè controllate negli importi
in modo che corrispondano al servizio tenendo conto dei pagamenti già
tempestivamente effettuati alla ditta e che il servizio ha funzionato in modo ridotto nel
periodo estivo con conseguenti bassi importi delle fatture, non avremmo potuto agire
prima nell’avvio dell’art. 30 pagando stipendi e quattordicesime mancando il montante
di fatture da utilizzare, ma appena possibile l’abbiamo fatto. Quindi, procedimento art.
30 è stato avviato ed è arrivata una prima risposta dalla ditta Tundo che in data 9 ottobre
ha fatto pervenire alla Città le distinte di pagamento ai dipendenti delle quattordicesime
e ha dichiarato per iscritto che a stretto giro provvederà al pagamento degli stipendi
arretrati, ovviamente vigileremo su questo e non interrompiamo in ogni caso la
procedura dell’art. 30. Infine, è prevista quale ulteriore azione ai fini della soluzione dei
problemi, evidenziati dai lavoratori e dai sindacati, che sono anche problemi di rapporti
sindacali interni non solo dei pagamenti degli stipendi, è prevista l’apertura a breve di
un tavolo di conciliazione in Prefettura che già dispone agli atti di una relazione a mia
firma della situazione sopra descritta. Grazie, Presidente.

DI MARTINO Antonietta
Una brevissima replica. Ho detto, nella risposta alle comunicazioni, che chiedevo la
collaborazione dei Consiglieri nel far pervenire alla Divisione le richieste specifiche
circostanziate, quindi non ho nessun problema a rispondere alle domande che il
Consigliere Magliano o altri Consiglieri vogliono farmi e smentisco che ci sia un’attesa
passiva da parte della Città. Io non ero presente nel 2018, ma conosco bene quello che è
successo, perché è stato uno dei miei primi fronti di cui occuparmi e me ne sono
occupata nella maniera più precisa possibile. Mi sono attardata nelle risposta anche su
procedimenti amministrativi, perché applicare l’articolo 30... - l’ho spiegato nel
dettaglio, ma lo dico in maniera molto più semplice - non si applica con lo schiocco di
dita al ritardo, ma ci sono dei procedimenti da seguire e dei tempi tecnici e ho spiegato
il motivo per cui la Città non ha potuto farlo immediatamente. In ogni caso gli stipendi
non mancano da sei-sette mesi, bisogna anche essere precisi. Poi il problema Tundo
esiste, nessuno lo vuole negare, ma allora, se parliamo dello stipendio di giugno, su
Centri Estivi che sono iniziati alla fine del mese, gli stipendi di giugno dovrebbero
arrivare a luglio, quindi non c’è un ritardo di sei mesi partendo dall’inizio, e la
quattordicesima si eroga in agosto, ma questo non è un problema è solo una
precisazione. Quindi, nessuno nega che esista il problema, ma non si dica che la Città
attente passivamente gli eventi o si fa comandare dalla ditta Tundo, la Città agisce
appena può farlo, sempre nell’ottica del servizio, dei lavoratori e delle famiglie. Grazie.

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