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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2020-01392
"EMERGENZA ABITATIVA FACCIAMO IL PUNTO?" PRESENTATA IN DATA 22 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA MONTALBANO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie. Cercherò di essere più sintetica possibile, compatibilmente con il fatto che sono
13 domande. Per rispondere in modo esaustivo a tutte le domande, è necessario
premettere che la tematica dell’emergenza abitativa tocca in modo trasversale tutti gli
uffici della Divisione dei Servizi Sociali, che sulla base delle proprie materie di
competenza, seguono le varie tipologie di utenti, che necessitano un progetto di
accompagnamento all’abitare: da famiglie fragili, ai minori, dagli adulti in difficoltà,
agli anziani, stranieri, disabili, minoranze etniche e così via. È altresì indispensabile
precisare che tutti i progetti di accompagnamento all’abitare, che la Città gestisce
attraverso la Divisione dei Servizi Sociali ed in molti casi in collaborazione con il Terzo
Settore, rappresentano un modo per ovviare alle insufficienti risposte che il sistema
degli alloggi di edilizia residenziale pubblica della Regione, attraverso le proprie ATC,
riesce ad offrire. A tal proposito, come già anticipato in altre interpellanze e per
rispondere immediatamente alla domanda numero 6, che preoccupa parecchio il numero
di alloggi che ATC ha messo a disposizione negli ultimi due anni, in netto calo rispetto
alla media, la media era di 500 - 600 alloggi degli anni precedenti. Nello specifico in
tutto il 2019, fino a prima dell’estate, sono stati messi a disposizione per la graduatoria
del bando generale 339 alloggi. No, scusate, questo nel 2019, 339 alloggi; mentre per la
prima metà del 2020, al netto di tutti i problemi legati alla crisi sanitaria mondiale ed al
conseguente lockdown, 48 alloggi. Naturalmente l’auspicio è che, come ha già fatto più
volte ATC, ha riferito che riuscirà a recuperare nella seconda parte dell’anno, per il
momento il recupero stimato, calcolato con dati certi al 6 ottobre 2020, è un recupero
parziale del numero di unità alloggiative trasmesse ad ATC, che ammontano a 174.
Quindi dai 48 prima, siamo a 174, ma ben lontani dai 500 - 600 della media di ogni
anno. Fatta doverosa premessa, per rispondere congiuntamente alle domande 1, 2, 3, 4 e
7, le procedure di sfratto al vaglio della Commissione Emergenza Abitativa, prendendo
come arco temporale il periodo da gennaio 2020 ad oggi, sono state 516, con una
percentuale di esiti positivi che si assesta intorno al 28%, in linea con gli anni
precedenti. Le procedure di sfratto avviate nel 2019, conosciute dai Servizi Sociali e
non ancora ultimate, a seguito della sospensione degli sfratti, sono ad oggi 347. La
domanda numero 2 sui progetti abitativi temporanei attivi, ci dà invece l’occasione di
produrre un elenco dei progetti di accompagnamento all’abitare, che la Divisione
Servizi Sociali, attraverso tutti i suoi settori, segue e continua a gestire. In totale sono
circa 2.400 progetti abitativi temporanei tutt’oggi attivi per altrettanti nuclei familiari,
così suddivisi: 277 gestiti dagli uffici dell’abitare sociale, che comprende anche nuclei
con esito positivo in Commissione Emergenza Abitativa, nonché nuclei seguiti dal
Servizio Disabilità, il quale offre a sua volta ulteriori percorsi di autonomia dal contesto
familiare, offrendo una gamma di alternative, tipo la vita semi indipendente con
supervisione di un assistente familiare, il condominio solidare, il social housing e via
dicendo; poi abbiamo 55 famiglie in emergenza abitativa con esito positivo da parte
della Commissione Emergenza Abitativa in attesa di disponibilità dell’alloggio idoneo
ed ospiti presso le strutture convenzionate; 81 posti per nuclei sfrattati nelle strutture di
via Farinelli e via Cimarosa; 190 senza fissa dimora seguiti dagli uffici adulti in
difficoltà con progetto di accompagnamento all’abitare in corso, alcuni sono già in
attesa di disponibilità di alloggi ATC; circa 1.150 persone in capo ai servizi stranieri e
minoranze etniche, suddivisi tra il progetto SIPROIMI, il progetto MOI, il progetto
l’Anello Forte che è quello sullo sfruttamento sessuale lavorativo; poi ci sono
346 contratti stipulati attraverso LoCARe tra il 2019 e la prima parte del 2020;
134 progetti di autonomia lavorativa ed abitativa, che coinvolgono madri con minori,
giovani adulti tra i 18 e i 21 anni ancora in affidamento, attraverso strutture di
accoglienza residenziale, gruppi appartamenti, progetti di autonomia, pensionati
integrati, nonché il progetto Care Leavers per ragazzi usciti da una comunità che
faticano a trovare un’autonomia lavorativa ed abitativa; infine abbiamo 90 persone
collocate attualmente attraverso il progetto speciale di superamento dei campi rom.
Discorso diverso è quello riguardante le procedure di decadenza citate nella prima
domanda, gestite dagli uffici di via Orvieto, che contemplano solo con estrema ratio una
reale esecuzione delle stesse. Infatti, a fronte di 494 situazioni di morosità per
decadenza segnalate da ATC nel primo semestre 2020, facciamo presente che nel 2019
erano in tutto 929, a fronte di queste 494, dicevo, 260 sono per abbandono, trasferimenti
di residenza o simili, mentre per le restanti si cerca sempre di accompagnare i nuclei
verso un Piano di rientro ed un ritorno alla normalità nei pagamenti con l’ATC. A fronte
dei numeri appena citati, tra il 2019 e il 2020 in tutto sono solo 23 i casi irrecuperabili in
attesa di esecuzione, che come è noto, la Legge di conversione al Decreto-legge Cura
Italia 18/2020 ha sospeso in un primo tempo fino al 1° settembre e poi fino al 31/12.
Tornando ai progetti personalizzati sopra descritti, sono oltre 2.000. Al fine di reperire
nuove strutture e sistemazioni da mettere a disposizione per l’accoglienza straordinaria
e temporanea, per rispondere in modo più puntuale alla quinta domanda, la Città, com’è
noto, ha sviluppato nel Piano di Inclusione Sociale avviato il 23 ottobre 2018 con
delibera della Giunta di ottobre 2018, l’area 4, ambito di azione dedicato a reti
territoriali per l’abitare, abitare sociale ed accoglienza solidale. Dall’inizio del percorso
sono sei gli accordi di collaborazione stipulati con enti partner con oltre 100
associazioni coinvolte e più di 300 risorse abitative e relativi percorsi di
accompagnamento all’autonomia finanziati. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
E no, perché 13 domande ci vuole un po’ a rispondere. Se volete mi fermo e consegno
la risposta scritta.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Ho una paginetta.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Un meccanismo che ci consente non solo di accrescere costantemente la disponibilità di
risorse destinate all’emergenza abitativa, ma altresì reso più omogeneo il ventaglio di
beni destinati all’emergenza abitativa ed alla disposizione dei vari settori dei Servizi
Sociali, che in passato si presentava decisamente più frastagliato. A tale proposito,
collegandoci alle domande 12 e 13 quest’Assessorato, oltre a quanto finora elencato, per
quanto di sua competenza, per ovviare ai problemi acuiti dalla crisi legata al
coronavirus, continua a lavorare su più fronti ed ha già attivato da alcune settimane
un’interlocuzione con le associazioni dei proprietari e degli inquilini, per concordare
l’area di estensione, laddove possibile, dei benefici di misure di sostegno all’abitare,
nonché con l’Assessorato al bilancio per prevedere una riduzione dell’aliquota IMU sui
contratti di locazione a canone concordato. Quella dell’emergenza abitativa è, come
spiegato in premessa, una problematica che coinvolge in modo trasversale tutti i settori
della divisione e dunque alla domanda 8 non si può che rispondere che le risorse umane
impiegate sono tutte quelle che lavorano nei vari settori. Mentre alla risposta alla
specifica, domanda 9, sull’operatività degli uffici di via Orvieto, non può che essere
che, esattamente come tutti gli uffici dei Servizi Sociali, che devono garantire i servizi
essenziali, anche questi ultimi sono sempre rimasti operativi durante l’emergenza
Covid, sia pure in parte in smart working, adottando un sistema di ricevimento su
prenotazione per evitare assembramenti, ma garantendo comunque i servizi di base
necessari. L’operatività degli uffici pertanto è rimasta la stessa nel periodo pre Covid,
sono solo mutati i metodi di lavoro, sulla base delle direttive ministeriali sul Covid 19.
Andando a concludere e rispondendo alla domanda 10, gli uffici di questo Assessorato,
collaborano costantemente con il Terzo Settore e sono pienamente consapevoli delle
criticità legate alla crisi finanziaria, che con ogni probabilità mostrerà a tutti i suoi
nefasti effetti tra l’autunno e l’inverno e anche nel 2021 naturalmente. Abbiamo
riscontrato un aumento delle richieste di aiuto, soprattutto legate al pagamento di utenze
ed affitti e continuiamo ad operare come fatto finora, in attesa che gli Enti direttamente
competenti per materia diano dei segnali forti e decisi di contrasto ad una tematica seria
come quella dell’abitare. È pacifico infatti immaginare che, nonostante il cospicuo
elenco di progettualità a favore dell’abitare, che la Città mette costantemente in campo,
non può con le sole proprie risorse riuscire a fare fronte ad emergenze di questa portata.
A proposito di risorse, concludo rispondendo alla domanda 11 ed evidenziando che già
solo le disponibilità stanziate nel PEG dell’Area Edilizia Residenziale Pubblica per
quest’anno, ammontano a circa 3,5 milioni di euro, ripartiti nelle varie forme di
contributo per le situazioni di sostegno di chi si trova in emergenza abitativa; a questo
occorre aggiungere tutte le risorse stanziate dai diversi settori per i progetti
summenzionati che, tra il Piano di Inclusione Sociale, il (incomprensibile) e i contributi
specifici, ammontano a quasi 5 milioni. Infine un po’ più di un milione, 1.100.000 circa
per i sostegni abitativi previsti dalla deliberazione di supporto economico per le
famiglie più fragili. In totale sono quasi 10 milioni. Grazie.

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