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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2020-01392
"EMERGENZA ABITATIVA FACCIAMO IL PUNTO?" PRESENTATA IN DATA 22 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA MONTALBANO.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Grazie, Vicepresidente. Allora, quest’interpellanza era stata protocollata in data 22
giugno, eravamo un po’ nel piano dell’emergenza Covid, iniziavamo ad affacciarci ad
una possibile riapertura dal lockdown, quindi volevo in quella fase particolare
fotografare quella situazione, che era un po’ sostanzialmente quella in capo a noi come
Amministrazione, in quanto nei dibattiti, sia in Commissione, ma devo dire a livello
politico a più livelli, eravamo tutti convinti che sarebbe stato un autunno caldo e si
parlava di autunno caldo specialmente quando parlavamo di povertà, di emergenza
sociale e quindi a seguire anche l’emergenza abitativa. Ed è per questo che è molto
corposa l’interpellanza, perché ho inserito tutta una serie di richieste, di informazioni,
credo però utili, anche da portare in Consiglio Comunale. Detto questo, adesso era
corposa, quindi su alcune risposte che lei mi ha dato avrei anche da obiettare, ma
diciamo, non vorrei farlo qui. Chiederò di portare in approfondimento in Commissione
quest’interpellanza, perché invece credo che su questi punti un dibattito anche con tutte
le forze politiche insieme alla Giunta possa solo aiutarci, anche per poter renderci
portavoce di quello che magari come Consiglieri Comunali stiamo respirando e stiamo
assorbendo in questi mesi, devo dire, in particolar modo dai primi di settembre in poi.
Io, ad esempio, spesso mi ritrovo in appuntamenti con persone che non hanno una casa
o che stanno perdendo quella che hanno, o che hanno fatto richiesta di una casa
popolare e si sono visti l’esito in emergenza abitativa negato per mancanza di requisiti.
Requisiti che, anche a seguito della modifica del Regolamento che si è susseguito in
questi anni per l’emergenza abitativa, su questo purtroppo confermandomi che alcune
criticità che io avevo posto anche durante l’iter della revisione del Regolamento
continuano a persistere e continuano a lasciare fuori centinaia e centinaia di famiglie
che sono in un’oggettiva condizione di emergenza sociale, che non hanno gli strumenti
di autonomia e che quindi non sono in grado di poter, diciamo così, risalire la propria
situazione personale, economica e sociale da soli e si ritrovano davvero abbandonati a
se stessi. Assessora, quindi, oggi non mi arrabbio, ci arrabbiamo poi in Commissione.
Questo per dirle che su tutta una serie di risposte io avrei molto da obiettare, ma mi
faccio testimone di questo, perché credo che sia in questo momento più importante.
Credo di avere fatto una ventina di appuntamenti, una ventina di appuntamenti dove
queste situazioni che le ho appena raccontato, non riescono neanche ad intercettare il
Servizio Sociale, cioè chiamano ma nessuno risponde. Interviene il Gruppo consiliare
con delle segnalazioni, magari al Servizio Sociale competente, e la risposta che viene
data è: recatevi nei dormitori. Ora, sappiamo molto bene che, laddove non ci sono
minori a carico, noi anche come strumenti da mettere in campo, da poter quindi mettere
a disposizione delle persone, siamo più in difficoltà, perché comunque ci concentriamo
spesso e volentieri quando abbiamo i minori a carico, anche per le varie progettazioni, e
questo è un primo punto che secondo me dovremmo iniziare a mettere a fuoco, perché
poi ci sono anche situazioni dove non ci sono minori a carico, ma non per questo i
soggetti sono meno fragili o necessitano meno aiuti. Spesso ho incontrato persone che
hanno anche patologie sanitarie importanti e quindi la risposta, che poi è la prima,
quella del Servizio Sociale, perché il primo interlocutore istituzionale è quello, dove si
dice: recatevi nei dormitori, a prescindere dalle patologie, a me Conigliera Comunale,
mi dà come feedback di ritorno il fatto che, considerando anche tutti i vari progetti che
poco fa lei ha elencato, noi abbiamo delle sacche che non riusciamo ad intercettare. E
dal 31 dicembre in poi, quando la sospensione degli sfratti e delle decadenze
sostanzialmente verrà revocata, dal 1 gennaio io sono molto preoccupata su quello che
ci potrà piombare sulla testa, uno perché poi queste situazioni spesso non arrivano
neanche ad essere intercettate, perché non superano i primi step, e su questo credo che
anche a livello territoriale potremmo lavorare e pensare di costruire dei servizi che
diventino dei presìdi sui territori, per poter supportare e accompagnare il cittadino anche
nella richiesta di aiuto, ma avremo modo di parlarne in Commissione. Un’ultima cosa,
sono sicura che su questi fronti noi ci troveremo molto, molto in difficoltà, perché già lo
siamo in fase ordinaria.

MONTALBANO Deborah
Sì, sì, concludo. Stavo dicendo l’ultima cosa. Già in fase ordinaria noi rincorriamo le
emergenze e lei lo sa meglio di me la fatica che gli uffici e tutto il settore che si occupa
di servizio abitativo fa tutti i giorni nel rincorrere tutte le varie emergenze che si
muovono sulla Città, quindi non la gestiamo l’emergenza, la rincorriamo. Da gennaio in
poi la situazione diventerà ulteriormente preoccupante e anche iniziare a pensare di
poter lavorare su LoCARe, modificare qualcosa anche sulla struttura di LoCARe, non è
possibile che sia il cittadino che deve trovarsi da solo l’appartamento da poter poi
usufruire con il regime di LoCARe. Cioè, rimandiamo troppo al cittadino alcune
questioni che dovremo prendere in mano noi per tentare di gestire quello che arriverà da
gennaio in poi. Ho concluso.

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