Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Vicepresidente. Allora, quest’interpellanza era stata protocollata in data 22 giugno, eravamo un po’ nel piano dell’emergenza Covid, iniziavamo ad affacciarci ad una possibile riapertura dal lockdown, quindi volevo in quella fase particolare fotografare quella situazione, che era un po’ sostanzialmente quella in capo a noi come Amministrazione, in quanto nei dibattiti, sia in Commissione, ma devo dire a livello politico a più livelli, eravamo tutti convinti che sarebbe stato un autunno caldo e si parlava di autunno caldo specialmente quando parlavamo di povertà, di emergenza sociale e quindi a seguire anche l’emergenza abitativa. Ed è per questo che è molto corposa l’interpellanza, perché ho inserito tutta una serie di richieste, di informazioni, credo però utili, anche da portare in Consiglio Comunale. Detto questo, adesso era corposa, quindi su alcune risposte che lei mi ha dato avrei anche da obiettare, ma diciamo, non vorrei farlo qui. Chiederò di portare in approfondimento in Commissione quest’interpellanza, perché invece credo che su questi punti un dibattito anche con tutte le forze politiche insieme alla Giunta possa solo aiutarci, anche per poter renderci portavoce di quello che magari come Consiglieri Comunali stiamo respirando e stiamo assorbendo in questi mesi, devo dire, in particolar modo dai primi di settembre in poi. Io, ad esempio, spesso mi ritrovo in appuntamenti con persone che non hanno una casa o che stanno perdendo quella che hanno, o che hanno fatto richiesta di una casa popolare e si sono visti l’esito in emergenza abitativa negato per mancanza di requisiti. Requisiti che, anche a seguito della modifica del Regolamento che si è susseguito in questi anni per l’emergenza abitativa, su questo purtroppo confermandomi che alcune criticità che io avevo posto anche durante l’iter della revisione del Regolamento continuano a persistere e continuano a lasciare fuori centinaia e centinaia di famiglie che sono in un’oggettiva condizione di emergenza sociale, che non hanno gli strumenti di autonomia e che quindi non sono in grado di poter, diciamo così, risalire la propria situazione personale, economica e sociale da soli e si ritrovano davvero abbandonati a se stessi. Assessora, quindi, oggi non mi arrabbio, ci arrabbiamo poi in Commissione. Questo per dirle che su tutta una serie di risposte io avrei molto da obiettare, ma mi faccio testimone di questo, perché credo che sia in questo momento più importante. Credo di avere fatto una ventina di appuntamenti, una ventina di appuntamenti dove queste situazioni che le ho appena raccontato, non riescono neanche ad intercettare il Servizio Sociale, cioè chiamano ma nessuno risponde. Interviene il Gruppo consiliare con delle segnalazioni, magari al Servizio Sociale competente, e la risposta che viene data è: recatevi nei dormitori. Ora, sappiamo molto bene che, laddove non ci sono minori a carico, noi anche come strumenti da mettere in campo, da poter quindi mettere a disposizione delle persone, siamo più in difficoltà, perché comunque ci concentriamo spesso e volentieri quando abbiamo i minori a carico, anche per le varie progettazioni, e questo è un primo punto che secondo me dovremmo iniziare a mettere a fuoco, perché poi ci sono anche situazioni dove non ci sono minori a carico, ma non per questo i soggetti sono meno fragili o necessitano meno aiuti. Spesso ho incontrato persone che hanno anche patologie sanitarie importanti e quindi la risposta, che poi è la prima, quella del Servizio Sociale, perché il primo interlocutore istituzionale è quello, dove si dice: recatevi nei dormitori, a prescindere dalle patologie, a me Conigliera Comunale, mi dà come feedback di ritorno il fatto che, considerando anche tutti i vari progetti che poco fa lei ha elencato, noi abbiamo delle sacche che non riusciamo ad intercettare. E dal 31 dicembre in poi, quando la sospensione degli sfratti e delle decadenze sostanzialmente verrà revocata, dal 1 gennaio io sono molto preoccupata su quello che ci potrà piombare sulla testa, uno perché poi queste situazioni spesso non arrivano neanche ad essere intercettate, perché non superano i primi step, e su questo credo che anche a livello territoriale potremmo lavorare e pensare di costruire dei servizi che diventino dei presìdi sui territori, per poter supportare e accompagnare il cittadino anche nella richiesta di aiuto, ma avremo modo di parlarne in Commissione. Un’ultima cosa, sono sicura che su questi fronti noi ci troveremo molto, molto in difficoltà, perché già lo siamo in fase ordinaria. MONTALBANO Deborah Sì, sì, concludo. Stavo dicendo l’ultima cosa. Già in fase ordinaria noi rincorriamo le emergenze e lei lo sa meglio di me la fatica che gli uffici e tutto il settore che si occupa di servizio abitativo fa tutti i giorni nel rincorrere tutte le varie emergenze che si muovono sulla Città, quindi non la gestiamo l’emergenza, la rincorriamo. Da gennaio in poi la situazione diventerà ulteriormente preoccupante e anche iniziare a pensare di poter lavorare su LoCARe, modificare qualcosa anche sulla struttura di LoCARe, non è possibile che sia il cittadino che deve trovarsi da solo l’appartamento da poter poi usufruire con il regime di LoCARe. Cioè, rimandiamo troppo al cittadino alcune questioni che dovremo prendere in mano noi per tentare di gestire quello che arriverà da gennaio in poi. Ho concluso. |