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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2020-01706
"NAVIGAZIONE PER TURISTI SUL PO, FANTASIA O REALT??" PRESENTATA IN DATA 28 LUGLIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con l'interpellanza 202001706/002 presentata dal Capogruppo Tresso, che
ha come oggetto:

“Navigazione per turisti sul Po, fantasia o realtà?”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde l’Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, ricordo che è stata fatta una Commissione ad hoc in merito proprio a questa tematica
il 2 di settembre, quindi vi dirò cose che sono già state discusse ampiamente con i
Consiglieri. Quindi “quali siano state le risultanze delle indagini di GTT al fine di
verificare l'accaduto e le eventuali responsabilità”, come già detto in Commissione e in
questo momento l'indagine interna è stata sospesa in quanto in contemporanea è stato
aperto un procedimento da parte della Procura della Repubblica e quindi aspettiamo
queste risultanze. “Quali siano le attuali condizioni di pulizia e igiene nei pressi del
molo della biglietteria dei Murazzi e degli attracchi sulle sponde”, allora per quanto
riguarda questo punto so che GTT sta chiedendo o un approfondimento insieme anche
ad AMIAT e all'Amministrazione per cercare di intervenire al meglio in tale area
proprio perché in questo momento ci sono stati dei problemi da parte di pulizia anche
perché ci sono presenti ancora delle transenne, mentre GTT si sta attrezzando per
eliminare il chiosco devastato dall'alluvione del 2016 e non più utilizzato anche perché
non sarà più diciamo utilizzato neanche in futuro. Il terzo punto: “Se sia intenzione
dell’Amministrazione rilanciare la navigazione fluviale del Po, specificando i battelli”,
appunto questo è stato discusso ampiamente, ma lo riprendo in Consiglio, quindi è
sicuramente intenzione dell'Amministrazione e della stessa azienda GTT riportare in
funzione il servizio di navigazione turistica sul fiume Po sospeso dopo gli eventi nel
novembre 2016. Il tema è particolarmente complesso e sicuramente non aiuta la scarsa
abitudine a trattare argomenti legati alla navigazione nel nostro territorio. Si tratta infatti
di acquisire un’imbarcazione che sia ecologica, che abbia le capacità di trasporto
passeggeri almeno a 60 persone e nel contempo sia leggera e facilmente recuperabile e
che rispetti tutte le omologazioni. Il tema della navigazione sul fiume Po nel tratto
torinese può essere diviso in due sotto temi di pari importanza: la scelta del tipo di
imbarcazioni e della propulsione, tradizionale, elettrica o ibrida; il rifacimento degli
imbarchi e le procedure per la messa in sicurezza durante le piene. È chiaro che la
navigazione potrà riprendere solo quando ambedue questi sotto temi avranno trovato
un’idonea soluzione. A questi due macro argomenti si aggiungono due questioni meno
legate in modo diretto alla ripresa dalla navigazione, ma comunque importanti: il
tentativo di vendita dei vecchi battelli e il procedimento penale di cui abbiamo appena
discusso. Per quanto riguarda le nuove imbarcazioni GTT ha incaricato un esperto di
progettazione imbarcazioni di verificare l'esistenza sul mercato di imbarcazioni full
electric, si tratta dell’ingegnere Andrea Bortolato di Venezia che ha anche presentato il
progetto di cui si parlerà in seguito. La ricerca molto approfondita ha evidenziato che
non esistono ad oggi imbarcazioni a propulsione elettrica omologate per il trasporto in
linea. Ovviamente esistono imbarcazioni di piccola taglia, turistiche e ad uso privato
interamente a propulsione elettrica, ma nessuna imbarcazione che effettui il trasporto di
linea e che abbia tutte le certificazioni necessarie per essere ritenuta in classe,
condizione importante in quanto garantisce che non sono state applicate deroghe alle
regole standard. Un'imbarcazione da circa 60 posti interamente elettrica è presente
all’idroscalo di Milano, ma al momento non risulta avere le certificazioni per navigare e
in ogni caso opera in condizioni di corrente di velocità dell'acqua decisamente inferiori
a quella del fiume Po nel tratto torinese. Oltre al tema della certificazione, la
propulsione full electric deve fare i conti con quello della ricarica rapida che va
effettuata durante la sosta tra una corsa e l'altra. Occorre quindi rispondere alla domanda
relativa: dove costruire le stazioni di ricarica e come far arrivare l'energia alle barche,
tenuto conto che la zona d'imbarco anche con lievi piogge spesso viene allagata. I temi
sono stati affrontati con IREN e i tecnici comunali e si sono anche analizzate soluzioni
proposte dalle principali aziende del settore, ma non è emerso un quadro di facile
soluzione. Visti gli esiti della ricerca è stata individuata una soluzione che risponde ai
criteri ecologici e al tempo stesso consente di avere certezza di tempi sull'omologazione
dell'imbarcazione. Quindi la proposta per la messa a gara è stata un sistema di
propulsione ibrido in serie, i motori elettrici sono alimentati da batteria al litio con
capacità atte a navigare per un'ora di 100 kilowatt ora; le batterie possono essere
ricaricate da apposita shop power, oppure da 2 diesel generatori da 50 kilowatt, mentre
le batterie dei servizi si ricaricano attraverso i pannelli solari posti sul tetto. Il peso
dell'imbarcazione si attesta attorno alle 12 tonnellate, quindi tramite appositi golfari
saldati a scafo sarà possibile in qualsiasi momento il suo alaggio ai Murazzi con
attrezzatura standard. È già stato effettuato il computo metrico, sono già pronti i disegni
tecnici, per cui si pensa che il bando di gara per un'imbarcazione ed eventualmente una
seconda potrà essere redatto entro la fine del corrente anno. La base di gara per
individuare il cantiere che procederà alla realizzazione dell’imbarcazione potrebbe
essere di circa un milione per imbarcazione chiavi in mano e immatricolata, cifra da cui
partire con i ribassi. Si sta verificando anche attraverso l'associazione di categoria
ASSTRA la possibilità di attingere a fondi governativi per il rinnovo delle flotte
dedicate alla navigazione di linea. Imbarchi: sempre con l'aiuto di un esperto esterno si è
verificato che per agevolare le operazioni di messa in secca delle imbarcazioni l'imbarco
dei Murazzi deve essere spostato da dove si trova alle vicinanze di piazza Vittorio dove
è più semplice operare con una gru. Anche gli altri imbarchi devono essere riprogettati e
ricollaudati. Abbiamo segnalato ai settori competenti del Comune di GTT la necessità di
un intervento di circa 4.000 euro… No, scusate, di circa 400.000 euro che GTT non è in
grado di affrontare. Gli uffici comunali stanno verificando la possibilità di attingere
attraverso fondi statali. Oltre ai lavori infrastrutturali GTT predisporrà, aprirà peraltro
una procedura per intervenire in caso di piena che sarà concordata anche col Settore di
Protezione Civile del Comune di Torino che ha predisposto il piano per tutta l'area. Per
quanto riguarda la vendita se…, io ripeto cose già dette, però, come è noto, uno dei due
battelli interessati dall'alluvione del 2016 ha riportato danni contenuti ed è in grado di
navigare. Abbiamo ricevuto per questa imbarcazione una manifestazione di interesse da
parte della Navigazione del Lago di Lugano e i responsabili dell'azienda sono anche
venuti a Torino, dapprima per un sopralluogo tecnico e poco prima di Natale per una
prima fase preliminare di una trattativa, ma hanno poi comprensibilmente informato che
GTT a causa dell’estrema incertezze legate alla stagione turistica in epoca Covid hanno
al momento sospeso ogni nuova procedura di acquisto rimandando la discussione a
dopo l'estate. È intenzione di GTT riprendere i rapporti per portare avanti le trattative.
C’era ancora un punto: “Come mai i problemi della navigazione fluviale non sono stati
oggetto di discussione nell'ambito del citato tavolo per la gestione del Po”. Allora,
anche questo è stato ampiamente discusso in Commissione, il tavolo riprenderà ad
ottobre, il tavolo appunto sulla navigazione del Po. I punti all'Ordine del Giorno della
prima riunione, perché in realtà le proposte sono molteplici sempre pervenute dal
tavolo, ma i primi due punti sono sicuramente legati alla comunicazione e quindi il
miglioramento della consapevolezza e la formazione dei cittadini, che erano i punti che
ci trovavano più uniti a livello dei vari attori di questo tavolo, e soprattutto, visto
l'esigenza di portare dei progetti all'Europa per essere finanziati con il recovery fund,
quindi diciamo nascita di proposte realizzabili mediante le risorse messe a disposizione
sia dalla Regione, in questo caso, che dall'Europa, quindi c'eravamo trovati all'ultimo
tavolo proprio per riuscire a riunirci e fare proposte congiunte per riuscire a recuperare
più risorse possibili. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente e grazie all’Assessora per le risposte che mi ha fornito. Lei,
Assessora, sa bene che su questo tema io ho già speso più interpellanze, è un tema che
mi sta a cuore e non per nulla avevo anche proposto quella mozione che lei ha citato,
che comunque ha avuto l'unanimità del consenso a livello di Consiglio. Quanto lei ci
dice, che peraltro è già stato dibattuto, io ho presentato un'interpellanza prima della
discussione in Commissione, ma credo che sia necessario anche fare alcune
puntualizzazioni, che in parte ho già fatto anche in quella sede, ma che è utile
riprendere, io comprendo che su alcuni punti, per esempio il primo, c'è in corso, c’è
ancora in corso un'indagine della Procura e quindi sia prematuro dare delle risposte,
anche se, ahimè, sono passati comunque quattro anni, che ci dovrebbe far riflettere
anche che nella volontà di dare risposte è giusto che si rispettino anche dei tempi che
siano compatibili, perché sennò poi tutto finisce in un enorme e nebuloso dimenticatoio
che non riesce più a darci elementi di evidenza su quello che sono l’accaduto, di cui
invece bisogna fare tesoro. Però quello che continua perplimermi maggiormente è il
fatto che su questa occasione della navigazione fluviale non sia stata elaborata da parte
dell'Amministrazione, proprio da parte sua, Assessora, che comunque questo tema ha
nelle sue deleghe, una valutazione di pianificazione di quello che riveste quel tipo di
opportunità per la Città. A me sembra che a distanza di quattro anni si dice: “Sì, adesso
abbiamo l'idea di ripristinarla, però ci sono ancora tutta una serie di elementi che non
fanno capire come si sia arrivati a questa decisione”. Cioè mi spiego: la navigazione
fluviale è vista come opportunità dal punto di vista turistico, e allora poi si capisca cosa
ci aspettiamo da quel tipo di segmento di opportunità, diciamo, che la navigazione può
assolvere; può essere vista anche come un sistema di trasporto, anche funzionale al
turismo, magari per il fatto che da piazza Vittorio sia possibile arrivare al Museo
dell'Automobile tramite una via fluviale, che è anche un messaggio che potrebbe essere
interessante che Torino può proporre e altre realtà no. Può essere un sistema di
collegamento anche da un punto di vista, che ne so, di educazione ambientale di diverse
aree verdi della città, come per esempio pensare che una realtà come quella di Parco
Michelotti possa essere collegata con una realtà come il parco delle Vallere attraverso
una linea di navigazione fluviale. Però allora questo deve anche dare degli elementi di
riscontro quando si va a parlare di Michelotti e quando si va a parlare dei Vallere. Ecco,
quello che io continuo a contestare, abbia pazienza, è questo continuare a ragionare
sempre a comparti stagni, stiamo parlando di idraulica, questo torna a fagiolo. Non può
essere più pensabile che ci sia un discorso di navigazione fluviale avulso da quello che è
un contesto, per esempio, di ridisegno del Valentino, di funzioni che può assolvere un
castello del borgo Medievale, se non vediamo tutti i tasselli messi insieme. Guardi che
alla fine questa mozione, che peraltro, appunto, impegna l'Amministrazione a lavorare
su un tavolo di concertazione di quelle che sono le politiche delle strategie legate al
fiume Po, questo aveva nell’intenzione. Però mi spiace che lei non abbia mai voluto
considerare questo, forse perché non arrivava dalla sua Maggioranza come
un'opportunità davvero, ma io ho fatto con spirito assolutamente laico di dire: “Diamoci
uno strumento”. Se lei va a rileggersi i punti che credo non abbia mai letto di quella che
era la parte di “impegna”, questo chiedeva, di definire un modello di governo per le
politiche che riguardano la gestione del fiume Po. Al secondo punto era proprio
concertare le modifiche che possano essere condivise sul vigente regolamento sulla
navigabilità del Po. Allora quando lei ci dice: “Abbiamo fatto tutte queste valutazioni,
ne parleremo nella riunione di ottobre”, lei capisce che proprio l'approccio è diverso, è
l'approccio stesso che seguite, come si diceva prima, con il Disability Manager, a cose
fatte poi lo coinvolge. Peraltro anche il tema del possibile utilizzo delle persone con
disabilità di questo tipo di servizio della navigazione fluviale andrà comunque
considerato. Allora c’è un discorso molto più ampio che è quello che invece bellamente
è stato ignorato in questi periodi, c'è un tema di navigazione, allora noi abbiamo delle
società remiere che fanno un certo tipo di fruizione dello specchio fluviale che può
essere in contrasto o meno con quello della navigazione, però bisogna concertarle, come
sempre sono percorsi che richiedono il fatto di trovarsi intorno a tavoli e lavorare, però
lavorare. In due anni, perché questa mozione è del giugno 2018, vi siete riuniti una
volta, forse due, ma avete affrontato in una maniera molto generica degli argomenti da
poi approfondire. Questo argomento era quello su cui era nata quella mozione, quindi
questo andava per primo condiviso, almeno nelle linee di indirizzo, poi le scelte saranno
fatte da GTT in base alle indicazioni che emergono. Oggi non sappiamo neanche se si
tratta di un battello, ma perché uno e non due, per esempio? Sono state valutate? C'è
un’analisi di quelli che sono i dati effettivi che questo servizio potrebbe sopperire?
Quale servizio potrebbe erogare? All'epoca del Covid, calcolando il distanziamento
quanti sono i posti effettivi rispetto a un’utenza e una domanda? Cioè mi sembra che si
continui a mettere dei tasselli avulsi da un ragionamento un pochino più articolato e
costruito, questa è la grossa mancanza e che io riscontro in chi in quattro anni non ha
potuto dire: “A noi interessa quel servizio perché assolve A, B, C, D”, questo è
totalmente mancante. Il tema dei chioschi, benissimo, abbattiamo il chiosco, ma poi
bisogna capire come risolviamo la bigliettazione, quindi sarà una proposta alternativa.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, gentilmente.

TRESSO Francesco
Vado a concludere, certo, Presidente, ha ragione a toccarmi il tempo. Io ribadisco il
fatto che vedo una totale mancanza di pianificazione di un servizio nell'ottica di capire
che funzione può assolvere. Quindi mi riserverò di chiedere un ulteriore
approfondimento anche perché i tempi, come lei ci ha detto, oggi sono ancora tutti in
fase di valutazione, si stanno facendo delle idee, ma mi sembra che ci sia ancora poca
chiarezza. Sarà poi compito della prossima Amministrazione penso poi portarle avanti,
però mi riservo di chiedere ancora un approfondimento per capire almeno questa
Amministrazione cosa confusamente è riuscita a portare avanti. Grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Tresso.
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